05.05.2024 >
Il mondo sta raccogliendo i frutti delle terribili conseguenze dell’escalation dei conflitti e del quasi totale collasso del diritto internazionale: è quanto ha dichiarato Amnesty International presentando il suo Rapporto 2023-2024 (pubblicato in Italia da Infinito Edizioni) che, analizzando 155 Paesi, rappresenta il più grande lavoro di ricerca sulla situazione dei diritti umani nel mondo. “Il nostro rapporto presenta un fosco quadro di repressione dei diritti umani e di prolifica violazione delle regole internazionali, proprio mentre la disuguaglianza globale si acuisce, le superpotenze gareggiano per la supremazia e il cambiamento climatico è in aumento”, ha dichiarato Agnès Callamard, segretaria generale di Amnesty International.
Il Rapporto 2023-2024 sarà presentato anche al Salone del libro di Torino: l’appuntamento è il 9 maggio, alle 14, a Lingotto Fiere, allo stand della Regione Emilia-Romagna (padiglione Oval, stand U121) con Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia. “Nel 2023, come documentano le quasi 600 pagine del volume – anticipa Noury – abbiamo assistito ad un pericoloso salto indietro di decenni col sistema internazionale di protezione dei diritti umani messo in crisi da conflitti noti e meno noti. Abbiamo avuto anche una tetra anticipazione di come potrebbe essere il nostro futuro, dominato da tecnologie vecchie e nuove, prive di regole con un forte impatto negativo sui diritti umani”.
Nel 2023 il mondo è sfrecciato all’indietro rispetto alla promessa dei diritti umani universali del 1948, nonostante dall’altro lato si stia proiettando sempre più velocemente in un futuro dominato da una tecnologia senza regolamentazione. Accanto all’escalation dei conflitti, dove le popolazioni civili pagano il prezzo più alto, assistiamo anche a uno sviluppo senza regolamentazione dell’Intelligenza artificiale, lasciata libera di creare terreno fertile per razzismo, discriminazione e divisione in un anno importante dal punto di vista elettorale. L’analisi rileva infatti l’uso in espansione delle tecnologie esistenti per rafforzare politiche discriminatorie e attacchi contro le donne, le persone Lgbtqia+, le comunità marginalizzate. Ma i passi indietro fatti sul fronte dei diritti umani non sono avvenuti nel silenzio: le persone di tutto il mondo si sono opposte a questa regressione, dimostrando una solidarietà globale senza precedenti.