Questa pagina, aggiornata settimanalmente sulla base di informazioni raccolte da Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International – Italia, contiene l’archivio delle nostre nostre BUONE NOTIZIE, a partire dall’agosto 2019 fino al dicembre 2023.
Pena di morte – Pakistan
Il 29 dicembre 2023 il Comitato permanente sui diritti umani del Senato ha approvato una risoluzione contraria alla proposta di un emendamento alla Costituzione che avrebbe previsto le impiccagioni in pubblico, in particolare di persone giudicate colpevoli di stupro.
Diritti delle persone Lgbtqia+ Estonia
Il 1° gennaio 2024 è entrata in vigore la legge sul matrimonio tra persone del medesimo sesso approvata dal parlamento nel giugno 2023.
Pena di morte – Qatar
Il 28 dicembre 2023 una corte d’appello ha commutato le condanne a morte inflitte in primo grado, il 28 ottobre, nei confronti di otto militari della Marina dell’India, accusati di spionaggio in favore di Israele.
Diritti delle persone Lgbtqia+ Portogallo
Il 23 dicembre 2023 il Parlamento ha ufficialmente vietato le cosiddette pratiche di conversione sessuale, che considerano l’omosessualità alla stregua di una malattia da curare e che, sulla base di informazioni pseudoscientifiche, pretendono di cambiare l’orientamento sessuale di una persona dall’omosessualità all’eterosessualità.
Diritti delle persone Lgbtqia+ Thailandia
Il 21 dicembre 2023 la camera bassa del Parlamento ha iniziato l’esame di una proposta di legge per rendere legali i matrimoni omosessuali. La proposta ha buone possibilità di essere approvata poiché è stata presentata dal governo e dal principale partito di opposizione ed è sostenuta dalle organizzazioni della società civile.
Giustizia internazionale – Francia / Ruanda
Il 20 dicembre 2023 la corte d’assise di Parigi ha condannato a 24 anni di reclusione Sosthène Muneymana, ex funzionario della prefettura ruandese di Butare residente da decenni in Francia, per “genocidio” e “crimini contro l’umanità” per aver “preparato, organizzato e condotto quotidianamente il genocidio dei tutsi nel villaggio di Tumba”, nel 1994.
Diritti delle persone migranti, richiedenti asilo e rifugiate – Italia
Il 19 dicembre 2023 la Corte europea dei diritti umani ha ordinato al governo italiano di trasferire un migrante quindicenne, trattenuto dall’inizio di ottobre nel centro di accoglienza di Restinco (provincia di Brindisi), in un adeguato centro per minori non accompagnati.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 19 dicembre 2023 Noel Montalvo è stato scarcerato da una prigione dello stato della Pennsylvania in quanto riconosciuto innocente dall’accusa di un duplice omicidio, per la quale aveva persino ricevuto nel 2003 una condanna a morte, poi annullata nel 2017.
Giustizia internazionale – Svezia / Iran
Il 19 dicembre 2023 è stata confermata in appello, e dunque è diventata definitiva, la condanna all’ergastolo di Hamid Nouri, uno dei responsabili del massacro di migliaia di prigionieri politici iraniani del 1988.
Diritti delle persone migranti, richiedenti asilo e rifugiate – Canada / Uganda
Il 15 dicembre 2023 le autorità canadesi hanno sospeso il rimpatrio di un rifugiato gay dell’Uganda, disponendogli un permesso di soggiorno temporaneo. L’uomo, la cui identità è riservata per motivi di sicurezza, aveva denunciato il rischio di persecuzione a causa della legge entrata in vigore in Uganda nel 2023, che criminalizza, anche con la pena di morte, le persone Lgbtqia+ .
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 13 dicembre 2023 una corte federale ha annullato la condanna a morte di Terry Pitchford, emessa nel 2006 nello stato del Mississippi. Secondo la corte, il giudice del processo di primo grado non consenti alla difesa di Pitchford di contestare efficacemente la decisione della procura di escludere potenziali giurati neri. Lo stato del Mississippi dovrà processare nuovamente Pitchford entro sei mesi dalla sentenza oppure scarcerarlo.
Diritti delle persone migranti, richiedenti asilo e rifugiate – Albania
Il 13 dicembre 2023 la Corte costituzionale ha sospeso l’accordo con l’Italia sull’apertura di due centri per migranti, a seguito di due ricorsi presentati da partiti politici che ritengono l’accordo incostituzionale e contrario alle convenzioni internazionali.
Violenza contro le donne – Giappone
Il 12 dicembre 2023 un tribunale di Fukushima ha condannato tre ex soldati per aggressione sessuale nei confronti di una loro collega, Rina Gonoi, la cui vicenda, nel 2022, era diventata nota dopo che lei aveva raccontato tutto in un video su YouTube.
Pena di morte – Malesia
Il 12 dicembre 2023 la corte d’appello federale ha commutato la condanna a morte di un operaio del Bangladesh, noto come Shohel, a 33 anni di carcere e a 12 frustate. Shohel era stato giudicato colpevole, in primo grado, di aver ucciso nel 2017 il suo caposquadra in un appartamento in costruzione.
Prigioniere e prigionieri di coscienza – Zimbabwe
L’11 dicembre 2023 l’Alta corte ha assolto Jacob Ngarivhume, leader del partito di opposizione “Transform Zimbabwe”, dall’accusa di incitamento alla violenza attraverso i social media, per la quale ad aprile era stato condannato a 48 mesi di carcere. Era stato arrestato dopo la protesta nazionale del 31 luglio 2020 contro la corruzione, dispersa violentemente dalle forze di sicurezza
Prigionieri e prigioniere di coscienza – Nigeria
Il 9 dicembre 2023 una donna di religione cristiana, Rhoda Jatau, è tornata in libertà dietro pagamento di una cauzione dopo aver trascorso un anno e mezzo in una prigione dello stato di Bauchi. Era stata arrestata nel maggio 2022 per un post giudicato blasfemo, che faceva riferimento all’uccisione di Deborah Samuel, una studentessa cristiana di Sokoto, che scatenò proteste in Nigeria e anche all’estero.
Detenzioni arbitrarie – Israele / Territori palestinesi occupati
L’8 dicembre 2023 lo studente italo-palestinese Khaled El Qaisi ha potuto uscire da Israele. Arrestato il 31 agosto dalle forze di sicurezza israeliane, per motivi mai resi noti, alla frontiera con la Giordania, era stato trasferito e detenuto arbitrariamente in una prigione israeliana per poi essere scarcerato il 1° ottobre ma col divieto di espatrio.
Pena di morte – Pakistan
Il 7 dicembre 2023 l’Alta corte di Lahore ha assolto un uomo, noto come Mazhar, dall’accusa di omicidio che gli era valsa, in primo grado, la condanna a morte. La corte ha dichiarato false le dichiarazioni di un testimone che aveva fatto il nome dell’imputato per meri motivi di inimicizia tra le due famiglie.
Pena di morte – Taiwan
Il 7 dicembre 2023 l’Alta corte ha commutato all’ergastolo la condanna a morte inflitta in primo grado per omicidio a Chiang Chia-kai, uno scultore che nel novembre 2021, sotto effetto di vari psicofarmaci, era entrato in un negozio accoltellando a morte un commesso.
Pena di morte – Malesia
Il 6 dicembre 2023 un comitato per la revisione delle sentenze ha commutato a 30 anni di carcere le condanne a morte inflitte in primo grado a nove trafficanti di droga.
Discriminazione – Nepal
Il 5 dicembre 2023 un tribunale ha condannato 26 imputati, appartenenti a una casta dominante, per l’omicidio di sei giovani appartenenti alla casta oppressa dei dalit. I 26 avevano aggredito un gruppo di dalit sostenendo che uno di loro aveva una relazione con una ragazza della casta dominante.
Diritti delle persone migranti, richiedenti asilo e rifugiate – Italia
Il 5 dicembre 2023 la Corte europea dei diritti umani ha ordinato al governo italiano l’immediato trasferimento dal centro di accoglienza di Sant’Anna di Isola Capo Rizzuto di un minore trattenuto dal 24 giugno in condizioni materiali degradanti e in una situazione di fortissimo isolamento. Il ricorso in favore del minore era stato presentato dall’Associazione studi giuridici sull’immigrazione.
Giustizia – Italia/Egitto
Il 4 dicembre 2023 il tribunale di Roma ha fissato al 20 febbraio 2024 l’inizio del processo in contumacia nei confronti di quattro funzionari dei servizi di sicurezza egiziani per il sequestro e l’omicidio del ricercatore italiano Giulio Regeni.
Pena di morte – Malesia
Il 28 novembre 2023 la corte federale d’appello ha commutato a 35 anni di carcere le condanne a morte di tre uomini che, nel 2010, erano stati giudicati colpevoli di omicidio.
Diritti delle persone migranti, richiedenti asilo e rifugiate – Italia
Il 23 novembre 2023 la Corte europea dei diritti umani ha condannato l’Italia per avere, nel 2017, detenuto illegalmente nell’hotspot di Taranto diversi minori migranti non accompagnati. Il governo italiano sarà tenuto a risarcire i ricorrenti per il danno loro causato.
Persone che difendono i diritti umani – Guatemala
Il 23 novembre 2023 Claudia Gonzales, avvocata e difensora dei diritti umani, è uscita dal carcere 80 giorni dopo l’arresto, avvenuto il 28 agosto come rappresaglia per le sue attività contro la corruzione. Amnesty International aveva diramato un’azione urgente in suo favore.
Persone che difendono i diritti umani – Italia
Il 22 novembre 2023 la corte d’appello di Catania ha giudicato inammissibile il ricorso della procura di Ragusa contro il non luogo a procedere del 2020 nel procedimento contro Ani Montes e Marc Reig, dell’equipaggio dell’Ong OpenArms, per favoreggiamento dell’immigrazione illegale.
Pena di morte – Malesia
Il 21 novembre 2023 una corte d’appello ha commutato a 30 anni di carcere le condanne a morte inflitte in primo grado, nel 2018, a Lim Teck Hock e Lee Sheue Niong per traffico di droga.
Arte e diritti – Italia
Il 19 novembre 2023 il documentario “Rumore – Humam Vibes, realizzato da Simona Cocozza in collaborazione con Amnesty International Italia ha ottenuto la menzione speciale della giuria del Catania Film Festival.
Prigionieri di coscienza – Iran
Il 18 novembre 2023 Toomaj Salehi, uno dei più amati rapper iraniani e compositore di brani a sostegno dei movimenti di protesta, è stato rimesso in libertà su cauzione. Era stato arrestato nell’ottobre 2022 e condannato a sei anni e tre mesi di carcere. sentenza poi annullata dalla Corte suprema.
Diritti delle persone migranti, richiedenti asilo e rifugiate – Italia
Il 16 novembre 2023 la Corte europea dei diritti umani ha condannato l’Italia a risarcire con somme varianti da 8000 a 10.000 euro quattro cittadini sudanesi, arrivati in Italia nel 2016 e attualmente riconosciuti rifugiati, che in un centro di accoglienza erano stati arbitrariamente privati della libertà e costretti a rimanere completamente nudi in attesa dell’acquisizione delle impronte digitali, dunque sottoposti a un trattamento degradante.
Diritti delle persone migranti, richiedenti asilo e rifugiate – Regno Unito
Il 15 novembre 2023 la Corte suprema ha dichiarato illegale il piano del governo di inviare i richiedenti asilo in Ruanda, poiché in tale stato mancherebbero le necessarie condizioni di sicurezza.
Giustizia internazionale – Francia / Siria
Il 15 novembre 2023 un giudice francese ha emesso mandati di cattura per il presidente siriano Bashar al-Assad, suo fratello Maher al-Assad e altri due funzionari statali di primo piano, per l’uso delle armi chimiche contro la città di Douma e la regione della Ghouta orientale che, nell’agosto 2013, causò oltre 1000 morti.
Pena di morte – Trinidad e Tobago
Il 14 novembre 2023 Wenceslaus James è tornato in libertà dopo aver trascorso oltre 30 anni in carcere, 24 dei quali nel braccio della morte. La condanna a morte, emessa nel 1996 per un omicidio commesso nel 1992, era stata già commutata, nel 2020, in una pena detentiva conteggiata dal momento dell’arresto.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 14 novembre 2023 la corte d’appello del Texas ha annullato la condanna a morte inflitta nel 1998 a Syed Rabbani per omicidio. Il ricorso contro la condanna a morte era stato presentato già nel 1994 ma era finito tra quelli “dimenticati”. A causa delle condizioni di salute mentale che, dopo oltre 30 anni nel braccio della morte, lo hanno ridotto allo stato vegetativo, Rabbani potrebbe essere scarcerato.
Pena di morte – Malesia
Il 13 novembre una corte d’appello ha commutato in 30 anni di carcere le condanne a morte inflitte in primo grado, circa 20 anni prima, nei confronti di sette uomini giudicati colpevoli di reati di droga.
Diritti economici, sociali e culturali – Francia / Guinea Equatoriale
Il 9 novembre 2023 il parlamento francese ha approvato in prima lettura lo stanziamento di 6,1 milioni di euro da restituire alla “popolazione della Guinea Equatoriale”: si tratta di parte dei beni sequestrati in Francia al vicepresidente equato-guineano Teodorin Nguema Obiang Mangue.
Diritti delle persone migranti, richiedenti asilo e rifugiate – Australia
L’8 novembre 2023 l’Alta corte, rovesciando due decenni di precedenti sentenze, ha stabilito che la detenzione a tempo indeterminato delle persone migranti è illegale e incostituzionale.
Diritti sessuali e riproduttivi – Stati Uniti d’America
Il 7 novembre 2023 è stato approvato tramite referendum un emendamento alla Costituzione che vi introduce norme a protezione dell’aborto.
Pena di morte – Malesia
Il 6 novembre 2023 una corte d’appello ha commutato a 35 anni di carcere la condanna a morte di Lin Siek Hong, che in primo grado era stato giudicato colpevole dell’omicidio, nel 2018, della moglie.
Libertà di stampa – Turchia
Il 6 novembre 2023 è tornato in libertà Tolga Sardan, giornalista investigativo, arrestato il 1° novembre ai sensi della nuova legge sulla “disinformazione” per aver scritto un articolo sulla corruzione nella magistratura per il portale d’informazione indipendente T24.
Esecuzioni extragiudiziali – Colombia
Il 3 novembre 2023, dopo una campagna di 15 anni condotta dalle “madri di Soacha”, il governo ha ammesso le responsabilità ed espresso le scuse per l’assassinio di 19 civili fatti passare per combattenti ribelli nel marzo 2008 a Soacha, nel dipartimento di Santander.
Diritti delle persone migranti, richiedenti asilo e rifugiate – Canada / Egitto
Il 3 novembre 2023 il ministro federale dell’Immigrazione ha sospeso all’ultimo minuto l’espulsione di Ezzat Gouda, un cittadino egiziano residente irregolarmente in Canada e condannato a morte in contumacia in Egitto per aver preso parte a manifestazioni contro il colpo di stato del luglio 2013.
Diritti delle persone minorenni – Perù
Il 3 novembre 2023 il Congresso ha abolito i matrimoni precoci attraverso una legge che modifica il codice civile vietando alle persone minorenni di sposarsi.
Giustizia – Nigeria
Il 2 novembre 2023 il governo federale ha formalmente riconosciuto la denuncia presentata alla Corte di giustizia della Comunità economica degli stati dell’Africa occidentale da Amnesty International e dallo Sterling Centre for Law and Development su una serie di sparizioni forzate verificatesi negli stati nordorientali. Il gesto del governo significa che la Corte potrà indagare sulle denunce dei ricorrenti.
Armi – Nazioni Unite
Il 1° novembre 2023 la Prima commissione dell’Assemblea generale ha approvato con 164 voti a favore la risoluzione L56 presentata dall’Austria in favore di una normativa internazionale sui sistemi d’arma autonomi. La risoluzione era stata sollecitata dalla campagna “Stop Killer Robots”, di cui fa parte anche Amnesty International.
Pena di morte – India
Il 31 ottobre 2023 l’Alta corte di Mumbay ha commutato a 30 anni di carcere la condanna a morte inflitta in primo grado a Raju Birha, che nel 2015 aveva ucciso a coltellate tre persone.
Pena di morte – Malesia
Il 30 ottobre 2023 una corte d’appello ha commutato a 35 anni di carcere la condanna a morte inflitta in primo grado a Mohamad Nazri Abdullah, giudicato colpevole dell’uccisione del padre.
Pena di morte – Pakistan
Il 30 ottobre 2023 una corte d’appello ha commutato all’ergastolo la condanna a morte inflitta in primo grado a un uomo che era stato giudicato colpevole dell’omicidio di quattro suoi familiari.
Pena di morte – Bangladesh
Il 30 ottobre 2023 una corte d’appello ha commutato all’ergastolo le condanne a morte inflitte in primo grado a sei membri di un gruppo armato che nel 2016 avevano fatto irruzione in un ristorante uccidendo 20 persone, tra cui nove italiani.
Pena di morte – Malesia
Il 27 ottobre 2023 la Corte d’appello ha commutato le condanne a morte inflitte in primo grado a tre uomini giudicati colpevoli di omicidio. I tre detenuti dovranno scontare pene tra 10 e 12 anni.
Tortura – Italia
Il 26 ottobre 2023 il tribunale di Genova ha stabilito che due donne tedesche, un uomo tedesco e un uomo statunitense, resi invalidi temporanei o permanenti, dovranno essere risarciti per le torture cui furono sottoposti nella scuola Diaz e nella caserma di Bolzaneto, a Genova, in occasione del G8 del 2001.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 26 ottobre 2023 la Corte d’appello dello stato del Texas ha sospeso l’esecuzione di William Speer, poche ore prima che avesse luogo. Speer era stato condannato a morte per l’omicidio, nel 1997, di un detenuto della sua prigione. La sorella della vittima aveva chiesto clemenza.
Diritti delle persone Lgbtqia+ Giappone
Il 25 ottobre 2023 la Corte suprema 2023 ha dichiarato incostituzionale la norma, contenuta nella Legge sui disordini dell’identità di genere (sic), che obbligava una persona che voleva cambiare giuridicamente il genere a sottoporsi alla sterilizzazione chirurgica.
Persone anziane – Nigeria
Il 25 ottobre 2023 il presidente Bola Ahmed Tinubu ha approvato la legge di ratifica del Protocollo alla Carta africana dei diritti umani e dei popoli sui diritti delle persone anziane.
Prigionieri di coscienza – Turchia
Il 25 ottobre 2023 la Corte costituzionale ha stabilito che la detenzione di Can Atalay, avvocato per i diritti umani e parlamentare, viola i suoi diritti fondamentali. Atalay è stato arrestato il 25 aprile 2022 con la pretestuosa accusa di “collaborazione per rovesciare il governo”.
Prigionieri di coscienza – Afghanistan
Il 25 ottobre 2023 è stato scarcerato Matiullah Wesa, educatore e attivista per l’istruzione femminile, arrestato con accuse pretestuose il 27 marzo e in favore del quale Amnesty International aveva lanciato un’azione urgente.
Campagna “Proteggo la protesta” – Iran /Unione europea
Il 19 ottobre 2023 il Parlamento europeo ha conferito il premio Sakharov per la libertà di pensiero 2023 al movimento Donna Vita Libertà e, in memoria, a Mahsa Amini, la giovane curda iraniana morta il 16 settembre 2022 dopo che era stata arrestata dalla polizia religiosa perché non indossava correttamente il velo.
Libertà di stampa – Afghanistan
Il 19 ottobre 2023 il giornalista franco-afgano Mortaza Behboudi è stato rimesso in libertà dopo 284 giorni di carcere senza accusa né processo.
Diritti delle persone migranti, richiedenti asilo e rifugiate – Italia
Il 19 ottobre 2023 la Corte europea dei diritti umani ha ordinato all’Italia di risarcire con 9000 euro ciascuno tre migranti tunisini che, durante diverse settimane di permanenza nel centro di accoglienza di Lampedusa, erano stati “sottoposti a trattamenti inumani e degradanti” e, in assenza di un ordine che giustificasse la loro detenzione, erano stati “arbitrariamente privati della loro libertà”.
Campagna “Proteggo la protesta” – Francia
Il 19 ottobre 2023 il Consiglio di stato ha preso posizione contraria sul decreto del ministro dell’Interno che vietata le manifestazioni in favore della Palestina, stabilendo che il divieto può essere disposto solo dopo una valutazione caso per caso.
Prigionieri di coscienza – Iran
Il 18 ottobre 2023 Fariba Adelkhah, antropologa franco-iraniana trattenuta in carcere in Iran dal giugno 2019 al febbraio 2023 con l’accusa di spionaggio, ha finalmente fatto rientro in Francia.
Libertà d’informazione – Somalia
Il 16 ottobre 2023 un tribunale ha assolto per mancanza di prove il giornalista Mohamed Ibrahim Osman Bulbul ordinando la sua immediata scarcerazione. Bulbul, inviato di una tv privata ed esponente del Sindacato dei giornalisti somali, era stato arrestato il 17 agosto e accusato di diffusione di notizie false per aver denunciato l’appropriamento indebito di fondi dell’Unione europea.
Conflitti – Nazioni Unite / Sudan
L’11 ottobre 2023 il Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite ha approvato a maggioranza una risoluzione che istituisce una missione internazionale indipendente di indagine sul Sudan, col compito di indagare sulle violazioni dei diritti umani, raccogliere e conservare prove di tali di violazioni e identificarne i responsabili.
Difensori dei diritti umani – Consiglio d’Europa / Turchia
Il 9 ottobre 2023 Osman Kavala, prigioniero di coscienza turco condannato all’ergastolo, è stato insignito del premio Vaclav Havel dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, uno dei più importanti riconoscimenti internazionali in favore dei difensori dei diritti umani.
Pena di morte – Malesia
Il 5 ottobre 2023 una corte d’appello ha commutato in 30 anni di carcere la condanna a morte di un uomo e una donna che, nel 2014, erano stati giudicati colpevoli dell’omicidio del figlio di quest’ultima.
Diritti delle persone Lgbtqia+ Mauritius
Il 4 ottobre 2023 la Corte suprema ha dichiarato incostituzionale l’articolo 250 del codice penale, risalente al 1898, che puniva le relazioni sessuali tra adulti dello stesso sesso con pene fino a cinque anni di carcere. Secondo i giudici, “la norma non riflette alcun valore nostrano ma è un lascito della storia coloniale britannica”.
Violenza contro le donne – Unione europea
Dopo che il 1° giugno era terminato il processo di adesione, il 1° ottobre 2023 la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e il contrasto della violenza contro le donne e della violenza domestica (Convenzione di Istanbul) è entrata in vigore per l’Unione europea, che ne è diventata il 38° contraente.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 28 settembre 2023 una corte distrettuale federale ha stabilito che Scott Panetti, nel braccio della morte del Texas da quasi 30 anni, non può essere messo a morte a causa delle condizioni di salute mentale. Nel corso del processo di primo grado in cui era imputato della morte dei suoceri, si difese da solo e chiamò come testimoni Gesù Cristo e John F. Kennedy.
Pena di morte – Malesia
Il 27 settembre 2023 una corte d’appello ha commutato in 35 anni di carcere la condanna a morte di Alip Abu Bakar, che nel 2019 in primo grado era stato condannato alla pena capitale per l’omicidio della moglie.
Giustizia – Italia/Egitto
Il 27 settembre 2023 la Corte costituzionale ha dichiarato “anticostituzionale” la norma che aveva permesso a quattro funzionari dei servizi di sicurezza egiziani di sottrarsi al processo che, in Italia, li vede imputati dell’omicidio di Giulio Regeni
Pena di morte – Malesia
Il 25 settembre 2023 una corte d’appello ha commutato la condanna a morte di Siva Sangker, colpevole dell’omicidio della sua fidanzata avvenuto nel 2016, in 40 anni di carcere e 12 frustate.
Diritti economici, sociali e culturali – Brasile
Il 21 settembre 2023 la Corte suprema federale ha dichiarato incostituzionale il cosiddetto “quadro temporale”, secondo il quale ai popoli nativi spetterebbero solo le riserve già occupate prima dell’entrata in vigore della Costituzione del 1988. La Corte ha affermato che le aree occupate dai nativi e quelle ancora legate alla loro ascendenza e tradizione, anche se non delimitate, godono di una protezione costituzionale.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 19 settembre 2023 un giudice dello stato dell’Oklahoma ha confermato la decisione della procura di non chiedere un nuovo processo nei confronti di Glynn Simmons, che dunque è totalmente prosciolto dall’accusa di omicidio che, 48 anni, gli era valsa una condanna a morte. Nel 1977, a seguito di una pronuncia della Corte suprema federale, la condanna era stata commutata in ergastolo.
Violenza contro le donne – Croazia
Il 18 settembre 2023 il primo ministro Andrej Plenkovic ha annunciato la presentazione in parlamento di una legge che introdurrà il reato autonomo di femminicidio. La votazione è prevista all’inizio del 2024.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 15 settembre 2023 Baxter International Inc., B. Braun Medical Inc., Fresenius Kabi, e Johnson & Johnson hanno annunciato la sospensione delle forniture di attrezzature per somministrazioni intravenose agli stati che applicano la pena di morte. Già da oltre 10 anni le principali aziende farmaceutiche non forniscono medicinali per l’iniezione letale.
Libertà d’espressione – Filippine
Il 12 settembre 2023 la giornalista e Nobel per la pace Maria Ressa è stata prosciolta, insieme al suo portale Rappler, dall’accusa di evasione fiscale. Ressa e Rappler sono ora innocenti rispetto a tutte e cinque le accuse di natura fiscale mosse nei loro confronti durante l’amministrazione dell’ex presidente Rodrigo Duterte
Pena di morte – Malesia
Il 12 settembre 2023 una corte d’appello ha commutato in 10 anni e sei mesi di carcere e a 10 frustate la condanna a morte di un ex militare, Abdul Salam Zainal Abidin, che otto anni prima era stato condannato alla pena capitale per traffico di cannabis.
Pena di morte – Armenia
L’11 settembre 2023, con 87 voti a favore, zero contrari e sette astensioni, il parlamento ha ratificato il Protocollo n. 13 alla Convenzione del Consiglio d’Europa sui diritti e le libertà fondamentali, concernente l’abolizione della pena di morte in ogni circostanza.
Pena di morte – Malesia
L’11 settembre 2023 una corte d’appello ha annullato la condanna a morte di Hairun Jalmani, 62 anni, madre single di nove figli, commutando la pena in 12 anni di carcere. Jalmani era stata condannata a morte nel 2018 per il possesso di 114 grammi di metanfetamina.
Diritti sessuali e riproduttivi – Messico
Il 6 settembre 2023 la Corte suprema ha stabilito che “il sistema legale che criminalizza l’aborto nel codice penale federale è incostituzionale in quanto viola il diritto delle persone a prendere decisioni autonome sulla gestazione”. Una settimana prima, Aguascalientes era diventato il dodicesimo stato messicano a decriminalizzare l’interruzione di gravidanza.
Diritti delle persone Lgbtqia+ Hong Kong
Il 5 settembre 2023 la Corte d’appello, in una sentenza sul ricorso di un cittadino che dal 2018 si vede negato il riconoscimento di un matrimonio omosessuale celebrato all’estero, ha dato due anni di tempo al governo per adottare un quadro legale per riconoscere le relazioni tra persone del medesimo sesso.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 5 settembre 2023 Jesse Johnson è stato scarcerato dopo che la pubblica accusa ha rinunciato a chiedere un nuovo processo. La condanna a morte, emessa 25 anni prima, era stata annullata nel 2021 dalla corte d’appello dello stato dell’Oregon poiché, nel processo di primo grado, l’imputato non era stato difeso in maniera adeguata: in particolare, non era stata chiesta la deposizione di una testimone a sostegno della sua innocenza.
Conflitti – Siria
Il 4 settembre 2023 il presidente Bashar al-Assad ha abolito i tribunali militari da campo, che per anni avevano sottoposto detenuti civili, molti dei quali vittime di sparizioni forzate, a processi farsa della durata anche di un solo minuto terminati con condanne a morte.
Giustizia – Cile
Il 31 agosto 2023 sono state definitivamente confermate le condanne a 25 anni nei confronti di un generale dell’esercito in pensione e altri cinque ex militari per il sequestro e l’omicidio del cantante e poeta Victor Jara, assassinato il 16 settembre 1973, cinque giorni dopo il colpo di stato
Pena di morte – Vietnam
Il 30 agosto 2023, su proposta del giudice capo della Corte suprema popolare, il presidente Vo Van Thoung ha commutato in ergastolo 11 condanne a morte.
Ambiente – Nazioni Unite
Il 28 agosto 2023 il Comitato delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia ha pubblicato linee guida vincolanti per gli stati parte della relativa Convenzione, in cui dichiara che i bambini e le bambine hanno diritto a un ambiente pulito, salubre e sostenibile e che gli stati devono attuare misure per rimediare ai danni e alle minacce ai loro diritti derivanti dal cambiamento climatico e dal degrado ambientale.
Pena di morte – India
Il 27 agosto 2023 l’Alta corte dello stato di Karnakata ha commutato in pena detentiva la condanna a morte di un uomo, ora settantenne, condannato per duplice omicidio nel 1994, tenendo conto del fatto che aveva già trascorso quasi 30 anni in carcere, dieci dei quali in completo isolamento.
Pena di morte – Malesia
Il 24 agosto 2023 una corte d’appello ha commutato in 40 anni di carcere e 12 frustate la condanna a morte di un ex soldato, che era stato giudicato colpevole di omicidio durante una rapina.
Diritti delle persone Lgbtqia+ Brasile
Il 23 agosto 2023 la Corte suprema federale ha stabilito che le offese e i discorsi omobitransfobici potranno essere puniti con pene da due a cinque anni di carcere. Con questa sentenza, la Corte ha ampliato l’applicazione della legge del 2019 che criminalizzava tali azioni solo se riferite a interi gruppi e non anche a singole persone.
Diritti ambientali – Ecuador
Il 21 agosto 2023, con una maggioranza di quasi il 60 per cento, la popolazione si è espressa tramite referendum contro lo sfruttamento dei giacimenti petroliferi all’interno del Parco nazionale Yasuni, nella regione amazzonica, dichiarato riserva della biosfera dall’Unesco nel 1989. Lo sfruttamento petrolifero nell’area era stato avviato, senza il consenso delle popolazioni interessate, nel 2016.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 24 agosto 2023 una corte d’appello ha annullato il verdetto di colpevolezza e la condanna a morte di Jarrell Neal in quanto l’avvocato difensore non presentò, nel processo di primo grado, prove fondamentali che avrebbero potuto far emergere dubbi sulla colpevolezza. Neal era stato condannato a morte per un duplice omicidio commesso nel 1998. Avrà un nuovo processo o sarà scarcerato.
Pena di morte – Malesia
Il 21 agosto 2023 una corte d’appello ha commutato in 40 anni di carcere le condanne a morte di due genitori colpevoli dell’omicidio della figlia 22enne.
Pena di morte – Trinidad e Tobago
Il 19 agosto 2023 una corte d’appello ha annullato le condanne a morte di quattro prigionieri, in attesa dell’esecuzione in due casi da oltre 12 anni e negli altri due da oltre 14 anni.
Tortura – Stati Uniti d’America
Il 18 agosto 2023 un giudice militare ha dichiarato inammissibile, perché estorta con la tortura, la confessione di Abd al-Rahim Nashiri, un cittadino saudita detenuto a Guantanamo perché sospettato di aver organizzato il bombardamento della nave militare Cole, nell’ottobre 2000. Nashiri era stato sottoposto per quattro anni al “waterboarding” (simulazione di annegamento) e ad altre forme di tortura.
Prigionieri di coscienza – Egitto
Il 18 agosto 2023, a seguito di una grazia presidenziale, è tornato in libertà dopo oltre 10 anni di carcere Ahmed Douma, poeta, giornalista e protagonista della rivoluzione del 2011. Era stato condannato a 15 anni per reati non commessi relativi a violenze commesse nel corso di manifestazioni nel periodo successivo alla deposizione dell’ex presidente Hosni Mubarak.
Diritti delle persone migranti, richiedenti asilo e rifugiate – Italia
Il 16 agosto 2023 è stata depositata la sentenza della Corte di Cassazione che ha stabilito che le persone migranti che arrivano in Italia per chiedere asilo, pur entrando senza documenti e irregolarmente, non possono essere chiamate “clandestini”, neppure in un manifesto politico quale era quello pubblicato nel 2016 dalla sezione della Lega della città di Saronno, che aveva ricorso contro precedenti sentenze che le avevano dato torto.
Diritti ambientali – Stati Uniti d’America
Il 15 agosto 2023 un tribunale dello stato del Montana ha dato ragione a 16 giovani attivisti climatici, di età compresa tra cinque e 22 anni, rappresentati dall’Ong di assistenza legale Our Children’s Trust, i quali sostenevano che le politiche dello stato, orientate al fossile, avessero violato il loro diritto costituzionale a un “ambiente pulito e salutare”.
Pena di morte – India
Il 15 agosto 2023 l’Alta corte dello stato del Rajasthan ha commutato in ergastolo la condanna a morte di Suresh Kumar, giudicato colpevole dell’omicidio di un bambino di quattro anni. Il tribunale ha valutato come circostanze attenuanti la mancata premeditazione, la giovane età al momento dell’omicidio e la piena collaborazione alle indagini e al processo.
Pena di morte – Kenya
Il 13 agosto 2023, beneficiando di un provvedimento grazia, è tornato in libertà Amos Khaemba Simon Lokwachelia, dopo 19 anni trascorsi nel braccio della morte e altri quattro in carcere, nel corso dei quali si era sempre dichiarato innocente. Era stato condannato alla pena capitale nel 2000 per varie rapine a mano armata. Nel 2019 la condanna era stata ridotta a 35 anni.
Sparizioni forzate – Egitto
L’11 agosto 2023, dopo una forte campagna sui social media, Ahmed Souleiman detto Gika, ex prigioniero di coscienza nel 2016, è ricomparso di fronte a un procuratore dopo 58 giorni di sparizione forzata.
Diritti delle persone migranti, richiedenti asilo e rifugiate – Italia
Il 9 agosto 2023 il tribunale di Roma ha riconosciuto l’illegittimità del respingimento di un cittadino afgano minorenne e richiedente asilo dal porto di Brindisi verso la Grecia e ha ordinato alle autorità amministrative di consentire l’ingresso in Italia del ricorrente e provvedere alla registrazione della sua domanda di protezione internazionale.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 9 agosto 2023 un tribunale dello stato dell’Ohio ha emesso una nuova sentenza nei confronti di Caron Montgomery, sostituendo la pena di morte con l’ergastolo. Montgomery era nel braccio della morte nel 2010 per l’omicidio della sua fidanzata e dei suoi due bambini. La difesa di Montgomery aveva sollevato più volte la questione delle condizioni di salute mentale del suo cliente.
Pena di morte – Malesia
Il 9 agosto 2023 una corte d’appello ha commutato in 35 anni di carcere la condanna a morte di un cittadino nigeriano che nel 2019 era stato giudicato colpevole di omicidio.
Pena di morte – Indonesia
L’8 agosto 2023 la Corte suprema ha commutato in ergastolo la condanna a morte del generale Ferdy Sambo, che a febbraio era stato riconosciuto colpevole dell’omicidio della sua guardia del corpo, avvenuto nel 2022.
Diritti sessuali e riproduttivi – Stati Uniti d’America
L’8 agosto 2023 la maggioranza degli elettori dello stato dell’Ohio ha votato no a una proposta referendaria che avrebbe innalzato il quorum necessario per apportare modifiche costituzionali tramite referendum. La proposta intendeva ostacolare il possibile esito favorevole del referendum di novembre per l’introduzione nella Costituzione di nuove protezioni per chi vuole interrompere la gravidanza.
Pena di morte – Marocco
Il 30 luglio 2023, nell’ambito dei provvedimenti di clemenza adottati in occasione del 24° anniversario della sua salita al trono, re Mohammed VI ha commutato in ergastolo una condanna a morte.
Diritti di migranti, richiedenti asilo e rifugiati – Nazioni Unite/Spagna
Il 28 luglio 2023 il Comitato Onu contro la tortura ha sollecitato la Spagna a indagare in modo rapido e imparziale su possibili responsabilità delle sue forze di sicurezza nella morte di almeno 37 persone e nel ferimento di altre 200 durante il tentativo di un gruppo di migranti, nel giugno 2022, di varcare la frontiera di Melilla col Marocco.
Diritti dei minori – Argentina
Il 28 luglio 2023 le “Nonne di Piazza di maggio” hanno annunciato il ritrovamento del 133mo nipote scomparso durante la dittatura militare: è il figlio di Cristina Navahas e di Julio Santucho, scomparsi nel 2976, e il nipote della “nonna” Nelida Navajas.
Pena di morte – Iran
Il 26 luglio 2023 la Corte suprema ha annullato la condanna a morte inflitta a Mohammad Ghobadlou, 23 anni, che secondo l’accusa aveva ucciso un agente di polizia in una delle proteste iniziate nel settembre 2022 e che per questo era stato giudicato colpevole di “guerra contro Dio”.
Pena di morte – Pakistan
Il 25 luglio 2023 il parlamento ha approvato un emendamento alla Legge sul controllo dei narcotici del 2023, abrogando la pena capitale per i reati di droga.
Pena di morte – Ghana
Il 25 luglio 2023 il parlamento ha cancellato la pena di morte dalla Legge sui reati penali del 1960 e dalla Legge sulle forze armate del 1962. Resta solo in vigore, nella Costituzione, la previsione della pena capitale per il reato di alto tradimento.
Diritti delle persone Lgbtqia+ – Perù
Il 21 luglio 2023 un tribunale d’appello ha ordinato che le unioni tra persone del medesimo sesso siano legalmente registrate all’anagrafe pubblica. Il tribunale ha dato ragione a una cittadina peruviana che aveva denunciato l’anagrafe per aver rifiutato di registrare il suo matrimonio contratto all’estero, sostenendo che i suoi diritti costituzionali erano stati violati.
Ambiente – Nazioni Unite
Il 20 luglio 2023 la “Coalizione globale di società civile, popoli nativi, movimenti sociali e comunità locali per il riconoscimento universale del diritto a un ambiente pulito, salubre e sostenibile”, di cui fa parte Amnesty International, ha vinto il prestigioso premio Diritti umani delle Nazioni Unite per la sua campagna per il diritto di ogni persona a un ambiente pulito, salubre e sostenibile.
Prigionieri di coscienza – Egitto
Il 19 luglio 2023 il presidente Abdelfattah al-Sisi ha graziato Patrick Zaki, che il giorno prima era stato condannato a tre anni di carcere per “diffusione di notizie false”, e l’avvocato per i diritti umani Mohamed al-Baker, in carcere dal 2019 e che alla fine del 2021 era stato condannato a quattro anni di carcere per lo stesso “reato”.
Prigionieri di coscienza – Tunisia
Il 13 luglio 2023 sono stati rimessi temporaneamente in libertà Chaima Issa, la leader della coalizione di opposizione “Fronte di salvezza”, e Lazhar Akremi, avvocato ed ex ministro. Erano stati arrestati a febbraio con l’accusa di “cospirazione contro la sicurezza dello stato”.
Giustizia – Italia
Il 12 luglio 2023 la corte d’appello di Bologna ha accolto la richiesta di estradizione presentata dall’Argentina nei confronti di don Franco Reverberi, ricercato per crimini contro l’umanità commessi durante la dittatura militare dal 1976 al 1983. Per evitare di dover rispondere alla giustizia argentina, Reverberi ha a lungo soggiornato in Italia beneficiando del rifiuto della giustizia italiana di concedere l’estradizione.
Discriminazione – Italia
Il 12 luglio 2023 un tribunale di Firenze ha condannato al pagamento di 18.000 euro per istigazione all’odio razziale Alessio Di Giulio, consigliere municipale della Lega Nord, che durante la campagna elettorale del 2022 aveva pronunciato, in un video nel quale sbeffeggiava una donna di etnia rom, la frase “Vota Lega e i rom spariranno”.
Discriminazione – Svizzera
L’11 luglio 2023 la Corte europea dei diritti umani ha riconosciuto che l’atleta intersex sudafricana Caster Semenya è stata oggetto di discriminazioni a causa delle restrizioni imposte dalle autorità sportive, per consentirle di gareggiare, al suo livello di testosterone, particolarmente elevato a causa di una disfunzione genetica che è causa di iperandroginia. Nel 2020 la giustizia svizzera aveva confermato una decisione del Tribunale arbitrale dello sport che convalidava le norme in materia della Federazione internazionale di atletica leggera.
Giustizia – Argentina
Il 10 luglio 2023 tre agenti di polizia sono stati condannati all’ergastolo per l’omicidio del calciatore Lucas Gonzàlez, ucciso nel 2021 a 17 anni a Buenos Aires, quando poliziotti in borghese spararono numerosi colpi contro quattro minorenni in un’auto.
Pena di morte – Thailandia
Il 10 luglio 2023 una corte d’appello ha annullato la condanna a morte emessa in primo grado nei confronti di Rusneeda Beraheng, che nel 2018 era stata giudicata colpevole del traffico di 87 chili di metamfetamine. In appello non è stato dimostrato che la donna fosse in possesso della droga, ciò che ha fatto decadere l’accusa di traffico.
Tortura – India
Il 6 luglio 2023 un tribunale ha condannato a 10 anni di carcere 10 uomini che, nel 2019, avevano legato a un palo e linciato per 12 ore un uomo di religione musulmana accusato di essere un ladro, obbligandolo anche a cantare slogan degli estremisti indù. L’uomo era morto dopo il ricovero in ospedale.
Prigionieri di coscienza – Zimbabwe
Il 5 luglio 2023 è terminato con una doppia assoluzione il processo nei confronti di Cecillia Chimbiri e Joanah Mamombe, due attiviste arrestate il 15 maggio 2020 durante una protesta pacifica contro il governo e in seguito picchiate e sottoposte a violenza sessuale. Erano state scarcerate sotto cauzione il 26 giugno dello stesso anno, in attesa del processo.
Pena di morte – Malesia
Il 4 luglio 2023 è entrata ufficialmente in vigore la legge 846, che abolisce l’obbligo di emettere una condanna a morte in conseguenza di un determinato reato.
Campagna “Io lo chiedo” – Paesi Bassi
Il 4 luglio 2023 la Camera dei rappresentanti ha approvato un emendamento alla Legge sui reati sessuali che stabilisce che il sesso senza consenso è stupro.
Prigionieri di coscienza – Yemen
Il 1° luglio 2023 le autorità di fatto huthi hanno scarcerato i giornalisti Mohammed al-Salahi e Mohammed al-Junaid, che avevano già terminato di scontare la pena un anno prima. Erano stati arrestati nell’autunno 2018 con l’accusa di aver fornito informazioni all’Arabia Saudita ed erano stati sottoposti a torture e sparizioni forzate.
Scomparsi – Siria
Il 29 giugno 2023 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato l’istituzione di un meccanismo imparziale e indipendente per indagare sulla sorte di almeno 100.000 persone scomparse, per lo più ad opera delle forze governative, durante la rivolta del 2011 e il conflitto interno iniziato nel 2012.
Diritti delle persone migranti, richiedenti asilo e rifugiate – Regno Unito
Il 29 giugno 2023 la Corte d’appello ha stabilito che la legge britannica non consente al governo di procedere col piano di ricollocamenti forzati dei richiedenti asilo in Ruanda.
Campagna “Proteggo la protesta” – Thailandia
Il 28 giugno 2023 un tribunale ha assolto uno studente e cinque attivisti che, nel 2020, avevano cercato d’impedire il passaggio del corteo regale. Rischiavano da 16 anni alla pena di morte per il reato di “danno alla libertà della regina, degli eredi e della reggenza”.
Diritti sessuali e riproduttivi – Giappone
Il 28 giugno 2023 è stata autorizzata la vendita della pillola del giorno dopo senza necessità di una prescrizione medica. In precedenza, le donne che volevano accedere al contraccettivo di emergenza, comprese quelle che avevano subito violenza sessuale, dovevano recarsi in un ospedale o in una clinica per ottenere la ricetta.
Giustizia – Italia
Il 26 giugno 2023 la Corte di cassazione ha accolto il ricorso contro l’archiviazione presentato dai familiari di Enrico Lombardo, morto a seguito di un fermo dei carabinieri il 27 ottobre 2019, disponendo la trasmissione degli atti al Tribunale di Messina affinché fissi un’udienza per discutere il caso.
Pena di morte – Emirati Arabi Uniti
Il 23 giugno 2023 le autorità hanno commutato le condanne a morte di due cittadini filippini che erano stati giudicati colpevoli di reati di droga.
Prigionieri di coscienza – Georgia
Il 23 giugno 2023 la presidente Salomé Zourabichvili ha graziato Nika Gvaramia, direttore del canale televisivo filo-opposizione “Mtavari”, che il 16 maggio 2022 era stato condannato a tre anni e mezzo di carcere con la pretestuosa accusa di abuso d’ufficio.
Diritti sessuali e riproduttivi – Italia
Il 22 giugno 2023 il Garante della privacy ha multato per 176.000 euro Roma Capitale e per 239.000 Ama, la società cui è affidata la gestione dei servizi cimiteriali, per aver violato il regime di riservatezza previsto dalla legge 194, avendo diffuso i dati delle donne che avevano affrontato un’interruzione di gravidanza indicandoli su targhette apposte sulle sepolture dei feti presso il cimitero Flaminio.
Diritti delle persone migranti, richiedenti asilo e rifugiate – Ungheria
Il 22 giugno 2023 la Corte europea di giustizia ha stabilito, con una decisione vincolante, che l’Ungheria ha violato le leggi dell’Unione europea obbligando le persone in cerca di protezione internazionale ad avviare le procedure d’asilo al di fuori del paese.
Diritti delle persone Lgbtqia+ Ungheria
Il 22 giugno 2023 la Corte europea dei diritti umani ha concluso che l’Ungheria ha violato il diritto delle persone transgender al rispetto della vita privata non mettendo a loro disposizione procedure adeguate per il riconoscimento legale del genere.
Diritti delle persone Lgbtqia+ Estonia
Il 21 giugno 2023 la prima ministra Kaja Kallas ha annunciato la legalizzazione, a partire dal 2024, del matrimonio egualitario con queste parole: “Stiamo costruendo una società in cui i diritti di tutte le persone sono rispettati e le persone possono amare liberamente”.
Campagna “Io lo chiedo” – Giappone
Il 16 giugno 2023 il parlamento ha emendato la legge sullo stupro, che viene definito ora “rapporto sessuale non consensuale”.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 15 giugno 2023 Barry Jones è tornato in libertà dopo aver trascorso 29 anni nel braccio della morte dello stato dell’Arizona. Era stato condannato alla pena capitale nel 1995 per l’omicidio della figlia della sua compagna, un delitto che la procura dell’Arizona alla fine ha dichiarato che Jones non aveva commesso.
Discriminazione – Unione europea
Il 14 giugno 2023 il Parlamento europeo ha approvato in assemblea plenaria la proposta di regolamento sull’intelligenza artificiale, accogliendo la proposta di Amnesty International di vietare l’uso delle tecnologie di sorveglianza di massa.
Diritti delle persone Lbtqia+ Islanda
Il 12 giugno 2023 il parlamento ha approvato, con 53 voti a favore e tre astensioni, la legge che vieta le pratiche antiscientifiche cosiddette “terapie di conversione” riguardo all’orientamento sessuale e all’identità di genere.
Difensore e difensori dei diritti umani – Egitto
Il 9 giugno 2023 il difensore dei diritti umani Abdelrahman Tarek detto “Moka”, arrestato in Libano il 24 maggio e minacciato di rimpatrio, è arrivato sano e salvo a Parigi dopo una grande mobilitazione locale e internazionale. Da mesi aveva lasciato l’Egitto, dopo aver trascorso sette anni in carcere ed essere stato torturato a causa delle sue attività in favore dei diritti umani.
Pena di morte – Indonesia
L’8 giugno 2023, in uno degli stati che prevedono la pena di morte per i reati di droga, la 19enne brasiliana Manuela Vitoria de Araujo Farias è stata condannata a 11 anni di carcere per essere stata trovata in possesso, a gennaio, di tre chili di cocaina all’arrivo all’aeroporto di Giakarta.
Diritti delle persone Lgbtqia+ Giappone
L’8 giugno 2023 il tribunale di Fukuoka, pur riaffermando che il divieto di matrimoni tra persone dello stesso sesso non è incostituzionale, ha raccomandato al parlamento di apportare modifiche legislative che riflettano meglio le dinamiche in fase di cambiamento nella società, con particolare riferimento ai diritti delle coppie formate da persone dello stesso sesso.
Giustizia – Russia
Il 6 giugno 2023 la Corte europea dei diritti umani ha condannato la Russia a versare 40.000 euro a scopo di risarcimento in favore di Aleksei Navalny, il dissidente tuttora in carcere, per non aver indagato sulle circostanze e i moventi dell’avvelenamento da lui subito nell’agosto 2020.
Difensori e difensore dei diritti umani – Turchia
Il 6 giugno 2023, dopo sei anni dall’inizio di una persecuzione politica attraverso la giustizia, Taner Kılıç, İdil Eser, Özlem Dalkıran e Günal Kurşun – i primi due, rispettivamente, ex presidente ed ex direttrice di Amnesty International Turchia -, condannati in primo grado nel luglio 2020 per reati di terrorismo sono stati finalmente assolti.
Giustizia – Polonia
Il 5 giugno 2023 la Corte europea dei diritti umani ha bocciato la riforma della giustizia introdotta dal governo di Varsavia nel 2019: essa viola il diritto europeo perché mina il diritto di accesso a un sistema giudiziario indipendente e imparziale.
Violenza contro le donne – Unione europea
Il 1° giugno 2023 l’Unione europea ha ratificato la Convenzione del Consiglio d’Europa (Convenzione di Istanbul) sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica.
Violenza contro le donne – Svizzera
Il 1° giugno 2023 il Consiglio nazionale ha emendato la legislazione in materia di stupro riconoscendo per legge che “il sesso contro la volontà di un’altra persona è stupro”.
Diritti economici, sociali e culturali – Unione europea
Il 1° giugno 2023 il Parlamento europeo ha votato a favore della bozza di Direttiva sulla diligenza dovuta delle grandi imprese in tema di sostenibilità, che delinea le responsabilità di queste ultime nei confronti dei diritti umani e dell’ambiente, favorendo l’accesso alla giustizia delle vittime di violazioni dei diritti umani causate dalle attività delle aziende.
Giustizia internazionale – Bosnia ed Erzegovina
Il 31 maggio 2023 la camera d’appello del Meccanismo residuale per i tribunali penali ha confermato il verdetto di colpevolezza nei confronti di Jovica Stanišić e Franko Simatović, due ex funzionari dei servizi di sicurezza della Serbia, elevando le loro condanne da 12 a 15 anni, per aver collaborato negli anni Novanta alla commissione di crimini di guerra e crimini contro l’umanità nella città di Bosanski Šamac.
Armi – Sud Sudan
Il 30 maggio 2023 il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha rinnovato l’embargo sulle armi destinate al Sud Sudan, imposto per la prima volta attraverso la risoluzione 2428 del 2018.
Pena di morte – Nigeria
Il 29 maggio 2023, inaugurando il suo mandato, il governatore dello stato di Ogun ha commutato in ergastolo tre condanne a morte.
Pena di morte – Nigeria
Il 28 maggio 2023, in occasione della fine del suo mandato, il governatore dello stato di Benue ha commutato in ergastolo otto condanne a morte.
Pena di morte – Kenya
Il 25 maggio 2023 una corte d’appello ha annullato la condanna a morte e disposto la scarcerazione di Daniel Ole Konjori, giungendo alla conclusione che l’uomo era stato erroneamente identificato, durante un confronto all’americana, come autore di una rapina terminata in omicidio.
Difensori dei diritti umani – Mauritania
Il 26 maggio 2023 Biram Dah Abeid, leader del movimento antischiavista Ira Mauritania, arrestato per l’ennesima volta la mattina del 24 maggio nella capitale Nouakchott, è stato scarcerato dopo proteste locali e internazionali.
Giustizia internazionale – Nazioni Unite
Il 26 maggio 2023 è stato adottato per consenso il testo della “Convenzione di Lubiana e dell’Aia sulla cooperazione internazionale in materia di indagini e procedimenti giudiziari su genocidio, crimini contro l’umanità, crimini di guerra e altri crimini internazionali”, che istituisce obblighi degli stati in materia di cooperazione giudiziaria ed estradizione nelle indagini su detti crimini.
Violenza contro le donne – Bahrein
Il 24 maggio 2023 il parlamento ha abolito l’articolo 353 del codice penale che esonerava dalla condanna gli stupratori che avessero sposato la loro vittima.
Prigionieri di coscienza – Bielorussia
Il 22 maggio 2023 il giornalista e oppositore Roman Protasievich ha ottenuto la grazia. Ex direttore del canale Telegram Nexta, era stato arrestato nel maggio 2021 dopo che un volo della Ryanair su cui si trovava era stato dirottato per essere fatto atterrare in Bielorussia. Un anno dopo era stato condannato a otto anni di carcere per “terrorismo”.
Prigionieri di coscienza – Iran
Il 22 maggio 2023 Keyvan Samimi, 74 anni, il più anziano giornalista in prigione, direttore della rivista “Nameh”, è stato rimesso in libertà su cauzione. Scarcerato il 28 gennaio 2023 dopo aver trascorso due anni e un mese in cella per “cospirazione contro la sicurezza nazionale”, era stato nuovamente arrestato il 20 aprile per “relazioni con gruppi controrivoluzionari all’estero”.
Prigionieri di coscienza – Iran
Il 21 maggio 2023, dopo 47 giorni di detenzione, è stato scarcerato su cauzione Mohammad Habibi, portavoce del sindacato degli insegnanti di Teheran.
Diritti delle persone Lgbtqia+ Taiwan
Il 15 maggio 2023 l’Assemblea legislativa ha approvato un disegno di legge che consentirà alle coppie omosessuali di adottare bambine e bambini. Nel dicembre del 2022 un tribunale si era pronunciato contro la legge vigente che non riconosceva i figli adottati da coppie omosessuali.
Pena di morte – Iran
Il 14 maggio 2023 Arshia Takdastan e Javad Rouhi, due manifestanti arrestati nel settembre 2022 e poi condannati all’impiccagione, sono stati scarcerati su cauzione dopo che la Corte suprema aveva annullato le sentenze. Un terzo manifestante, Mehdi Mohammadifard, ha ottenuto la commutazione della condanna a morte in 10 anni di carcere.
Giustizia – Francia
Il 12 maggio 2023 la Corte di cassazione ha riconosciuto alla giustizia nazionale la “competenza universale” per poter svolgere processi relativi a crimini commessi in Siria anche se le vittime e gli imputati non sono francesi.
Difensori dei diritti umani – Filippine
Il 12 maggio 2023 la senatrice Leila de Lima, in carcere dal 24 febbraio 2017, è stata assolta da una delle due pretestuose accuse di traffico di droga con le quali il governo dell’ex presidente Duterte aveva cercato di ridurla al silenzio per le sue costanti critiche e denunce di violazioni dei diritti umani.
Difensori dei diritti umani – Turchia
Il 9 maggio 2023 la Corte europea dei diritti umani ha stabilito che nel 2018 il governatore di Istanbul aveva violato i diritti di Yakup Kurkut, ex presidente della locale sezione di Amnesty International, sottoponendolo a una sanzione amministrativa per presunte irregolarità nel ricevimento di finanziamenti dall’estero.
Prigionieri di coscienza – Iran
Il 9 maggio 2023 Sara Ahmadi e suo marito Homaydoun Zhaveh sono stati scarcerati dopo un nuovo processo, che ha annullato la condanna a otto e a due anni di carcere loro inflitta nel novembre 2020 per aver guidato e fatto parte di una chiesa cristiana.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 5 maggio 2023 la Corte suprema federale ha sospeso l’esecuzione di Richard Glossip, un condannato alla pena capitale dello stato dell’Oklahoma sulla cui colpevolezza vi sono così tanti dubbi che persino la procura dello stato ha rinunciato a chiedere che sia messo a morte.
Prigionieri di coscienza – Myanmar
Il 2 maggio 2023, in occasione di una festività religiosa, la giunta militare ha concesso la grazia a 2153 prigionieri – di cui non sono stati ancora resi noti i nomi – che erano stati condannati in base a una legge che criminalizza l’incoraggiamento del dissenso contro le forze armate.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 2 maggio 2023 una corte d’appello dello stato dell’Ohio ha disposto un nuovo processo nei confronti di Lamont Hunter, che nel 2007 era stato condannato a morte per l’omicidio del figlio, di appena tre anni, della sua fidanzata. Secondo una nuova perizia, la morte del bambino potrebbe essere stata causata da una caduta accidentale da una rampa di scale.
Libertà di stampa – Egitto
Il 1° maggio 2023, dopo quattro anni di prigionia, è stato scarcerato il giornalista della rete televisiva panaraba “al Jazeera” Hisham Abdel Aziz. Era stato arrestato nel giugno 2019 per l’inesistente accusa di appartenenza a un gruppo terroristico.
Giustizia internazionale – Russia
Il 28 aprile 2023 la Corte europea dei diritti umani ha condannato la Russia a risarcire con oltre 129 milioni di euro vittime georgiane di torture, arresti illegali, sfollamento forzato, saccheggio e altri crimini di diritto internazionale commessi dalle forze russe durante il conflitto con la Georgia del 2008 e l’occupazione dell’Ossezia del sud.
Pena di morte – Kenya
Il 27 aprile 2023, dopo aver trascorso oltre 10 anni nel braccio della morte a seguito di un processo irregolare, Ali Kololo ha ottenuto l’annullamento della condanna emessa nel 2011 per un assalto di pirati nei confronti di una coppia britannica in luna di miele, terminato con la morte di David Tebbuth e il rapimento per sei mesi della moglie, Judith, che poi ha condotto la campagna per l’annullamento della sentenza.
Prigionieri di coscienza – Iran
Il 24 aprile 2023, annullando un divieto di viaggio emesso nel 2010, le autorità hanno autorizzato il regista Jafar Panahi a lasciare il paese. Panahi era stato anche condannato a sei anni di carcere per “propaganda contro il sistema”, arrestato nel luglio 2022 per scontare la pena e scarcerato nel febbraio 2023 dopo aver avviato uno sciopero della fame e della sete.
Prigionieri di coscienza – Iran
Il 24 aprile 2023 è stata scarcerata Samaneh Asghari, studentessa d’Ingegneria e attivista per i diritti dell’infanzia. Era stata arrestata l’11 ottobre 2022 e, il 6 marzo 2023, condannata per vari reati a sei anni e tre mesi di carcere a causa del suo attivismo in favore dei diritti umani.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 21 aprile 2023 Jay Inslee, governatore dello stato di Washington, ha firmato la legge che ha abolito ufficialmente la pena di morte. Nel 2018, dopo una moratoria di quattro anni, la Corte suprema dello stato aveva già invalidato le norme sulla pena di morte in quanto arbitrarie e intrise di razzismo.
Campagna “Più diritti più sicurezza” – Stati Uniti d’America
Il 21 aprile 2023 è stato scarcerato dal centro di detenzione di Guantanamo Said Bakush, noto anche come Ali Abdul Razzaq, cittadino algerino, lì trattenuto dal 2002 senza accusa né processo.
Diritti sessuali e riproduttivi – Italia
Il 21 aprile 2023 l’Agenzia italiana del farmaco ha dato via libera alla gratuità della pillola anticoncezionale per le donne di tutte le età e alla rimborsabilità dei farmaci per la profilassi pre-esposizione anti-Hiv (Prep).
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 20 aprile 2023 una corte distrettuale dello stato del Texas ha ordinato l’annullamento della data di esecuzione di Ivan Cantu, affermando che “sono necessari ulteriori accertamenti giudiziari”: dopo la condanna a morte del 2001, un testimone aveva ritrattato le sue dichiarazioni e due giurati avevano espresso dubbi sulla colpevolezza.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 20 aprile 2023 la Corte d’appello dello stato del Texas ha commutato in ergastolo la condanna a morte di Joseph Jean, un cittadino francese condannato alla pena capitale nel gennaio 2011 per un duplice omicidio. La Corte ha riconosciuto la disabilità mentale di Jean, che avrebbe dovuto scongiurare la possibilità di chiedere la condanna a morte.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 19 aprile 2023 la Corte suprema federale ha accolto la richiesta di un condannato a morte dello stato del Texas, Rodney Reed, di ricorrere all’esame del Dna per provare la sua innocenza. Reed, afroamericano, era stato condannato a morte nel 1998 da una giuria composta da soli bianchi.
Prigionieri di coscienza – Iran
Il 17 aprile 2023 è stato scarcerato dalla prigione di Karaj il rapper ventottenne Behrad Ali Konari, arrestato nel dicembre 2022 e accusato di “corruzione sulla terra”.
Libertà di stampa – Yemen
Il 17 aprile 2023 i giornalisti Abdel-Khaleq Amran, Akram al-Walidi, Hareth Hamid e Tawfiq al-Mansouri sono tornati in libertà. Erano stati arrestati il 9 giugno 2015 dalle forze di sicurezza degli huthi e, l’11 aprile 2020, condannati a morte per “collaborazione col nemico” e “diffusione di dicerie e notizie false” a vantaggio della coalizione militare guidata da Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti.
Diritti delle persone migranti, richiedenti asilo e rifugiate – Canada
Il 14 aprile 2023 – dopo British Columbia, Nova Scotia, Alberta e Manitoba – il Saskatchewan è diventato la quinta provincia a porre fine alla detenzione di migranti e richiedenti asilo per la presenza irregolare sul territorio.
Pena di morte – Indonesia
Con una decisione considerata senza precedenti, il 14 aprile 2023 il presidente Joko Widodo ha graziato Merri Utami, condannata a morte nel 2002 con l’accusa di aver importato eroina dal Nepal, dov’era andata a lavorare. Ha sempre sostenuto di essere stata ingannata e di non essere mai stata consapevole che stesse trasportando droga.
Prigionieri di coscienza – Iran
L’11 aprile 2023 l’avvocato per i diritti umani Mustafa Nili è tornato in libertà. Era stato arrestato il 7 novembre 2022 nella capitale Teheran dopo che aveva assunto le difese di numerosi manifestanti arrestati nel corso delle proteste iniziate a settembre. In precedenza, aveva trascorso un altro periodo in carcere per aver contestato le misure di contrasto alla pandemia da Covid-19 assunte dal governo.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 10 aprile 2023, per la prima volta durante il suo mandato, il governatore dello stato della Louisiana John Bel Edwards ha chiesto l’abolizione della pena di morte. Il suo discorso ha coinciso con l’inizio della sessione legislativa.
Violenza contro le donne – Uzbekistan
Il 6 aprile 2023 il senato dell’Uzbekistan ha approvato all’unanimità un emendamento al codice penale che istituisce il reato di violenza domestica. Saranno penalmente perseguiti, oltre alla violenza fisica, lo stalking e le molestie e gli autori di reati sessuali non potranno chiedere la libertà condizionata.
Giustizia internazionale – Kossovo
Il 3 aprile 2023 è iniziato, presso la Corte speciale per i crimini di guerra, il processo nei confronti dell’ex presidente Hashim Thaci e di altri tre ex comandanti dell’Esercito di liberazione del Kosovo per crimini di guerra e contro l’umanità commessi durante e subito dopo la guerra del Kossovo del 1998-1999.
Conflitti – Sud Sudan
Il 3 aprile 2023 il Consiglio Onu dei diritti umani ha rinnovato il mandato della Commissione sui diritti umani in Sud Sudan, istituita nel 2016 per raccogliere e conservare prove e individuare le responsabilità di gravi crimini di diritto internazionale.
Pena di morte – Malesia
Il 3 aprile 2023 la Camera dei rappresentanti ha approvato la legge che abolisce l’obbligatorietà della condanna a morte e introduce la discrezionalità del giudice per 12 reati, tra cui quelli di droga, che rappresentano il motivo della maggior parte delle condanne alla pena capitale.
Diritti delle persone Lgbtqia+ Italia
Il 30 marzo 2023 il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione che condanna lo stop alle registrazioni dei figli di coppie omogenitoriali deciso dal governo Meloni poiché “porterebbe alla discriminazione non solo delle coppie dello stesso sesso, ma anche e soprattutto dei loro figli”.
Diritti delle persone migranti, richiedenti asilo e rifugiate – Europa
Il 30 marzo 2023 il Comitato europeo per la prevenzione della tortura ha pubblicato un rapporto nel quale conferma le denunce di Amnesty International riguardo a sistematiche torture, da parte delle autorità di frontiera di vari stati del Consiglio d’Europa, nei confronti di migranti e rifugiati in cerca di protezione internazionale.
Diritti delle persone migranti, richiedenti asilo e rifugiate – Italia
Il 30 marzo 2023 la Corte europea dei diritti umani ha condannato l’Italia per i trattamenti inumani e degradanti e l’espulsione collettiva di quattro cittadini tunisini, approdati a Lampedusa nel 2017 e detenuti nell’hotspot dell’isola prima di essere rimandati in Tunisia.
Giustizia – Nazioni Unite
Il 29 marzo 2023 l’Assemblea generale ha adottato per consenso una risoluzione proposta dagli stati isolani del Pacifico che chiede alla Corte internazionale di giustizia di emettere un parere sugli obblighi legali degli stati rispetto alla giustizia climatica.
Campagna “Proteggo la protesta” – Ciad
Il 27 marzo 2023 il presidente Mahamat Idriss Déby ha concesso la grazia a 259 persone condannate nel dicembre 2022 per aver preso parte alle proteste contro il prolungamento della transizione verso la democrazia.
Pena di morte – India
Il 27 marzo 2023 la Corte suprema ha ordinato la scarcerazione di Marayan Chetanram Chaudhary dopo che questi aveva trascorso 25 anni in attesa dell’esecuzione. I giudici hanno dato ragione al ricorso del detenuto, riconoscendo che all’epoca del triplice omicidio per il quale era stato condannato a morte aveva solo 12 anni.
Prigionieri di coscienza – Ruanda
Il 23 marzo 2023 Paul Rusesabagina è stato graziato dal presidente Paul Kagame dopo che, nel 2021, era stato condannato a 25 anni di carcere per “terrorismo”. Nel 1994, all’epoca del genocidio, Rusesabagina accolse nel suo albergo 1200 persone salvandole dalla morte. In seguito, divenne oppositore del presidente Kagame.
Prigionieri di coscienza – Arabia Saudita
Il 21 marzo 2023 è stato scarcerato Saad Ibrahim Almady, 72enne con passaporto statunitense arrestato nel novembre 2021 al suo arrivo a Riad dalla Florida, successivamente condannato a 19 anni di carcere per aver scritto tweet critici nei confronti del governo e del principe della Corona Mohamed bin Salman.
Libertà d’informazione – Mali
Il 20 marzo 2023, dopo essere rimasto 711 giorni in ostaggio, è tornato in libertà in Niger il giornalista francese Olivier Dubuois, collaboratore di “Liberation”, rapito l’8 aprile 2021 da un gruppo armato affiliato ad “al-Qaeda nel Sahel” dopo che aveva chiesto e ottenuto d’intervistare uno dei suoi capi.
Pena di morte – Giappone
Il 20 marzo 2023 la pubblica accusa ha deciso di non presentare ricorso contro la decisione presa il 13 marzo dall’Alta corte di Tokyo, che aveva stabilito che Hakamada Iwao, nel braccio della morte da 45 anni, buona parte dei quali trascorsi in isolamento, aveva diritto a un nuovo processo poiché, quando nel 1968 venne condannato alla pena capitale, l’imputato venne privato del diritto a un processo equo.
Giustizia – Australia
Il 20 marzo 2023 la polizia federale ha arrestato un soldato sospettato di crimini di guerra per aver ucciso un civile in Afghanistan. L’episodio era stato rivelato nel 2020 in un programma televisivo, cui aveva fatto seguito una commissione d’inchiesta, sollecitata anche da Amnesty International, dalla quale erano emersi almeno 39 casi di uccisioni di civili e prigionieri afgani e tentativi d’insabbiamento.
Prigionieri di coscienza – Iran
Il 16 marzo 2023 è stato scarcerato il giornalista Kasra Nouri, dopo aver scontato cinque anni e un mese di una condanna a sei anni e tre mesi per “riunione e collusione contro la sicurezza nazionale”. Prima dell’arresto aveva diretto “Majzooban e-noor”, un portale di informazioni sulle attività dei dervisci gonabadi, un ordine religioso sufi.
Diritto alla salute – Libano
Il 13 marzo 2023 il governo ha istituito una linea telefonica gratuita per denunciare le farmacie che vendono illegalmente medicine a prezzi superiori a quelli fissati dalle autorità. Questa prassi illegale era stata denunciata poche settimane prima da un rapporto di Amnesty International.
Prigionieri di coscienza – Iran
Il 13 marzo 2023 è stata scarcerata su cauzione l’attivista per i diritti delle persone Lgbtqia+ Elham Choudbar. Arrestata nel 2021, era stata inizialmente condannata a morte per poi ottenere l’annullamento alla fine del 2022.
Pena di morte – Giappone
Il 13 marzo 2023 l’Alta corte di Tokyo ha stabilito che Hakamada Iwao, nel braccio della morte da 45 anni, buona parte dei quali trascorsi in isolamento, ha diritto a un nuovo processo. La corte ha stabilito che, quando nel 1968 venne condannato alla pena capitale, Hakamada venne privato del diritto a un processo equo.
Prigionieri di coscienza – Iran
Il 13 marzo 2023 è stato scarcerato dalla prigione di Rajai Shahr l’attivista per i diritti umani Saeed Eghbali. Era in carcere dal maggio 2020 per scontare una condanna a sei anni per “riunione e collusione contro la sicurezza nazionale” e “propaganda contro il sistema”. Durante la detenzione ha subito torture e ha svolto scioperi della fame.
Pena di morte – Azerbaigian
L’11 marzo 2023 il governo ha firmato il protocollo alla Convenzione europea sui diritti umani e le libertà fondamentali che vieta la pena di morte in ogni circostanza.
Campagna “Proteggo la protesta” – Georgia
Dopo due giorni di proteste di massa, in larga parte pacifiche, il 9 marzo 2023 il parlamento ha annunciato il ritiro del provvedimento di legge sugli “agenti stranieri”, analogo a quello già in vigore in Russia, che avrebbe criminalizzato la società civile locale.
Campagna “Più diritti più sicurezza” – Stati Uniti d’America
Il 9 marzo 2023 Ghassan al-Sharbi, un 49enne di nazionalità saudita, è uscito dal centro di detenzione statunitense di Guantánamo dopo 21 anni. La sua scarcerazione era stata autorizzata già nel febbraio 2022, ma ci sono voluti altri 13 mesi perché venisse rimpatriato. Al-Sharbi era stato arrestato in Pakistan nel 2002 con l’accusa di aver collaborato alla progettazione di detonatori per auto-bomba ma già nel 2008 l’accusa era decaduta.
Campagna “Più diritti più sicurezza” – Stati Uniti d’America
Il 9 marzo 2023 Ghassan al-Sharbi, un 49enne di nazionalità saudita, è uscito dal centro di detenzione statunitense di Guantánamo dopo 21 anni. La sua scarcerazione era stata autorizzata già nel febbraio 2022, ma ci sono voluti altri 13 mesi perché venisse rimpatriato. Al-Sharbi era stato arrestato in Pakistan nel 2002 con l’accusa di aver collaborato alla progettazione di detonatori per auto-bomba ma già nel 2008 l’accusa era decaduta.
Prigionieri di coscienza – Iran
Il 6 marzo 2023 è tornato in libertà l’avvocato Arash Keykhosravi, uno dei nove difensori dei diritti umani arrestati il 14 agosto 2021 mentre stavano decidendo se presentare una denuncia contro le autorità per le inefficaci politiche di contrasto alla pandemia da Covid-19. Dopo quattro mesi di isolamento, era stato scarcerato su cauzione. Era stato nuovamente arrestato nell’agosto 2022 per scontare due anni di carcere per “raduno e collusione contro la sicurezza nazionale”.
Pena di morte – India
Il 3 marzo 2023 la Corte suprema ha annullato la condanna a morte e disposto la scarcerazione di un uomo, ora ventenne, che era stato giudicato colpevole dell’omicidio di una bambina di quattro anni avvenuto nel 2017, quando aveva 15 anni e quattro mesi e che era rimasto nel braccio della morte per tre anni e dieci mesi.
Prigionieri di coscienza – Iran
Il 28 febbraio 2023 è stato scarcerato Ali Asdalahi, poeta e segretario dell’Unione degli scrittori iraniani. Era stato arrestato il 30 novembre 2022 dalle forze di sicurezza che avevano fatto irruzione nella sua abitazione a Teheran.
Prigionieri di coscienza – Iran
Il 26 febbraio 2023 è stato scarcerato il pastore Youcef Nadarkhani. Arrestato nel 2016 nel contesto di una campagna repressiva contro i fedeli cristiani, era stato condannato a 10 anni di carcere. Nel 2020, a seguito di un nuovo processo, la condanna era stata ridotta a sei anni.
Giustizia internazionale – Germania / Siria
Il 25 febbraio 2023 un tribunale di Berlino ha condannato all’ergastolo Moafak D., un siro-palestinese affiliato alle milizie filogovernative siriane che nel 2014 avevano assediato e ridotto alla fame il campo profughi palestinese di Yarmouk. L’imputato è stato riconosciuto colpevole di aver brandito un lanciarazzi a spalla e sparato contro un centinaio di persone, per lo più donne e bambini, in fila per ricevere aiuti umanitari, uccidendone almeno quattro.
Campagna “Più diritti più sicurezza” – Stati Uniti d’America
Il 24 febbraio 2023 sono stati scarcerati Abdul e Mohamed Ahmed Rabbani, due cittadini pachistani catturati nel 2002 in Pakistan, consegnati alle forze Usa in Afghanistan e da queste trasferiti nel centro di detenzione di Guantanamo, dove sono stati trattenuti per oltre 20 anni senza accusa né processo.
Giustizia internazionale – Regno Unito / Libano
Il 23 febbraio 2023 un tribunale di Londra ha stabilito che l’azienda britannica Savaro Ltd. può essere chiamata a rispondere dei danni provocati dalla fornitura, nel 2013, di un carico di nitrato di ammonio che, il 4 agosto 2020, esplose nel porto di Beirut provocando oltre 200 morti e più di 6000 feriti. A rivolgersi al tribunale di Londra, nel 2021, era stato un gruppo di sopravvissuti e parenti delle vittime della strage.
Pena di morte – Sri Lanka
Il 22 febbraio 2023 il presidente in carica, Ranil Wickremesinghe, ha annunciato che non firmerà alcun ordine di esecuzione di condanne a morte emesse dai tribunali dello stato. L’ultima esecuzione è avvenuta nel 1976, ma nel 2019 il governo aveva introdotto la pena di morte per reati di droga e assunto due addetti alle impiccagioni.
Diritti delle persone Lgbtqia+ Corea del Sud
Il 21 febbraio 2023 l’Alta corte ha ordinato al Servizio sanitario nazionale di ripristinare le coperture assicurative per uno dei due partner in una relazione omosessuale, che si era visto annullare il rimborso dei costi per le spese sanitarie in quanto non riconosciuto come parte della coppia, che nel 2019 aveva celebrato un matrimonio non riconosciuto dalle leggi dello stato.
Prigionieri di coscienza – Iran
Il 19 febbraio 2023 è stato scarcerato su cauzione Danoosh Kiaderi, parrucchiere 24enne accusato di aver guidato le proteste nella città di Sari. Arrestato il 2 novembre 2022, era stato sottoposto a torture e le “confessioni” erano state trasmesse in televisione.
Pena di morte – Kenya
Il 18 febbraio 2023 una corte d’appello ha commutato in ergastolo le condanne a morte inflitte a due uomini colpevoli di rapina a mano armata.
Prigionieri di coscienza – Iran
Il 17 febbraio 2023 sono stati scarcerati Astiaj Haghighi e Amir Mohammad Ahmadi, i due giovani blogger di 21 e 20 anni che avevano diffuso le immagini di un loro ballo in piazza della Libertà, a Teheran, e che per questo, il 29 gennaio, erano stati condannati a dieci anni e sei mesi di prigione.
Pena di morte – Giappone
Il 17 febbraio 2023 l’Alta corte della prefettura di Miyagi ha commutato in ergastolo la condanna a morte di un uomo di 51 anni che, in primo grado, era stato giudicato colpevole di un duplice omicidio premeditato. La corte ha rilevato che non vi erano sufficienti prove per determinare la premeditazione.
Diritti delle persone Lgbtqia+ Spagna
Il 16 febbraio 2023 il parlamento ha definitivamente approvato la legge sulla libera autodeterminazione di genere, in base alla quale si potrà chiedere la modifica del proprio sesso all’anagrafe attraverso una doppia dichiarazione a distanza di tre mesi, senza autorizzazioni giudiziarie o mediche, a partire dai 16 anni e, previo assenso genitoriale, dai 14 anni.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 16 febbraio 2023 il governatore dello stato della Pennsylvania, Josh Shapiro, ha dichiarato che nel corso del suo mandato non firmerà alcun ordine di esecuzione, in quanto “il sistema [della pena capitale] è fallibile e i suoi esiti sono irreversibili”.
Diritti sessuali e riproduttivi – Spagna
Il 16 febbraio 2023 il parlamento spagnolo ha definitivamente approvato la legge che garantisce l’aborto libero e sicuro nelle strutture pubbliche a partire dai 16 anni.
Prigionieri di coscienza – Iran
Il 16 e il 18 febbraio 2023 sono stati scarcerati Ahmad Raeisi e Shahab Nazari, ex segretari dell’Associazione culturale e politica dell’Università di Hamedan. Erano stati arrestati l’11 gennaio 2023 per aver espresso sostegno alle proteste in corso nel paese. Pochi giorni prima della scarcerazione avevano intrapreso uno sciopero della fame.
Prigionieri di coscienza – Iran
Il 15 febbraio 2023 sono state scarcerate Monireh Arabshahi e Yasaman Aryani, madre e figlia, due attiviste arrestate e condannate a dieci anni di carcere per aver invocato la libertà di scegliere come vestirsi e offerto fiori alle donne che viaggiavano sulla metropolitana l’8 marzo 2019.
Prigionieri di coscienza – Iran
Il 15 febbraio 2023 Mojgan Ilanlou, autrice di documentari e produttrice televisiva, è uscita dalla prigione di Evin, a Teheran, dove stava scontando una condanna a dieci anni per “propaganda contro il sistema”, “collusione e riunione contro la sicurezza nazionale” e “attentato all’ordine pubblico” solo per aver espresso sostegno alle proteste iniziate nel settembre 2022.
Pena di morte – Malesia
Il 14 febbraio 2023 una corte d’appello ha annullato, per insufficienza di prove, il verdetto di colpevolezza e la condanna a morte di due fratelli che in primo grado, il 27 febbraio 2020, erano stati giudicati responsabili del traffico di 986 grammi di cannabis.
Discriminazione – Paesi Bassi
Il 14 febbraio 2023 la Corte d’appello ha accolto un ricorso presentato anche da Amnesty International, stabilendo che la profilazione etnica (la prassi delle forze di polizia di selezionare le persone, sulla base di elementi esteriori, da sottoporre a controlli) è una grave forma di discriminazione e pertanto è da considerarsi fuorilegge.
Prigionieri di coscienza – Iran
Il 14 febbraio 2023 sono state scarcerate Bahareh Soleimani, infermiera, in carcere dall’agosto 2021 con una condanna a sei anni e otto mesi, e Nazanin Mohammad-Nejab, in carcere dal 1° gennaio 2022 con una condanna a due anni e otto mesi, per aver pubblicato contenuti sulla discriminazione delle donne sul lavoro e nell’istruzione.
Diritti delle persone migranti, richiedenti asilo e rifugiate – Australia
Il 13 febbraio 2023, mantenendo la promessa fatta in campagna elettorale, il governo ha annunciato la fine del sistema della “protezione temporanea” che, dal 2014, aveva imposto ai richiedenti asilo arrivati via mare di chiedere il rinnovo del visto di soggiorno ogni sei mesi. Beneficeranno di questa riforma oltre 19.000 rifugiati, tra cui il coordinatore delle campagne sui rifugiati di Amnesty International Australia.
Diritti delle persone migranti, richiedenti asilo e rifugiate -Italia
Il 13 febbraio 2023 il tribunale di Catania ha stabilito che l’emanazione del decreto interministeriale che aveva imposto il divieto alla nave di soccorso “Humanity 1” di sostare nelle acque territoriali il 4 novembre 2022 è stata una condotta illecita in quando avrebbe impedito “in modo discriminatorio” il diritto al salvataggio e l’accesso alla procedura d’asilo a una parte delle persone a bordo.
Prigionieri di coscienza – Iran
Il 12 febbraio 2023 è stato scarcerato il noto regista Mohammad Rasoulof, autore del film “Il male non esiste”, patrocinato da Amnesty International Italia. Era stato arrestato nel luglio 2022 per aver criticato la repressione mortale operata dalle forze di sicurezza.
Prigionieri di coscienza – Iran
Il 12 febbraio 2023 è stata scarcerata la giornalista Elnaz Mohammadi, responsabile della redazione del quotidiano Han-Mihan. Era stata arrestata all’inizio del mese senza che venissero formalizzate le accuse a suo carico: è la sorella di Elaheh Mohammadi, tra le prime ad aver riferito della morte di Mahsa Amini, tuttora in carcere.
Prigionieri di coscienza – Iran
Il 12 febbraio 2023 è stato scarcerato Khaled Pirzadeh, atleta e allenatore di bodybuilding. Dal giugno 2019 stava scontando una condanna a sette anni di carcere per “collusione con l’obiettivo di minacciare la sicurezza nazionale e “insulto alla Guida suprema”. Durante la detenzione, è stato selvaggiamente torturato.
Prigionieri di coscienza – Iran
Il 12 febbraio 2023 Elmira Rahamani, violoncellista dell’orchestra filarmonica di Esfahan, è stata scarcerata. Era stata arrestata il 16 gennaio con l’accusa di “propaganda contro il sistema” e di “incitamento alla rivolta”.
Prigionieri di coscienza – Iran
L’11 febbraio 2023 è stata scarcerata la ricercatrice franco-iraniana Fariba Adelkhah. Era stata arrestata nel giugno 2019 e condannata a cinque anni di reclusione per l’inesistente reato di “minaccia alla sicurezza nazionale”.
Prigionieri di coscienza – Iran
Noushin Jafari, fotogiornalista e attivista per i diritti umani, è stata scarcerata dalla prigione di Evin l’11 febbraio 2023. Era entrata in carcere il 16 febbraio 2021 per scontare una condanna a quattro anni, emessa in primo grado nel 2019, per “diffusione di propaganda contro il sistema” e “offesa alle figure sacre”.
Prigionieri di coscienza – Iran
Mahtab Ansarian, 19 anni, studentessa dell’Università Soore di Teheran, è stata scarcerata il 10 febbraio 2023. Era stata arrestata il 14 novembre 2022 a Shariar durante una protesta e condannata, il 10 gennaio 2023, a due anni di prigione al termine di un processo celebrato online per la durata di cinque minuti.
Prigionieri di coscienza – Iran
Il 9 febbraio 2023 l’attivista per i diritti umani Niloufar Shakeri, arrestata il 10 ottobre 2022 per aver solidarizzato con le proteste, è uscita dalla prigione di Karaj.
Prigionieri di coscienza – Iran
Il 9 febbraio 2023 il giornalista e vignettista Ehsan Pirbonash è stato scarcerato. Era stato arrestato nell’ottobre 2022 per aver solidarizzato con le proteste in corso e condannato, il 10 gennaio 2023, a 18 anni di carcere per “offesa all’Islam”.
Pena di morte – Zambia
Sei settimane dopo l’abolizione della pena capitale, l’8 febbraio 2023 il presidente Hakainde Hichilema ha chiuso i bracci della morte dello stato commutando in ergastolo le condanne a morte di 11 donne e 379 uomini.
Prigionieri di coscienza – Iran
L’8 febbraio 2023 sono state scarcerate dalla prigione di Evin, nella capitale Teheran, le attiviste per i diritti umani Hasti Amiri, Asal Mohammadi e Farangis Mazloum. Stavano scontando condanne emesse nel 2022, rispettivamente, a 12, 20 e 18 mesi di carcere per inesistenti reati contro la sicurezza nazionale.
Prigionieri di coscienza – Iran
Il 7 febbraio 2023 è stata scarcerata Armita Abbasi, attivista per i diritti umani. Era stata arrestata il 10 ottobre 2022 a Karaj (provincia dell’Alborz) con l’accusa di essere una delle promotrici delle proteste contro il governo. Durante la detenzione aveva subito torture, anche di tipo sessuale, che avevano reso necessario il suo ricovero in ospedale.
Prigionieri di coscienza – Iran
Il 5 febbraio 2023 Raha Lonj, artista del tatuaggio, è stata scarcerata su cauzione. Era stata arrestata il 25 settembre 2022 ad Amol (provincia del Mazandaran) per aver espresso sostegno alle proteste sul suo profilo Instagram.
Prigionieri di coscienza – Iran
Il 3 febbraio 2023, dopo oltre 200 giorni di prigione e due giorni di sciopero della fame e della sete, il noto regista Jafar Panahi è stato scarcerato su cauzione. Era stato arrestato nel luglio 2022 per scontare una condanna a sei anni per “propaganda contro il sistema”.
Diritti delle donne – Italia
Il 1° febbraio 2023, con 143 voti favorevoli e un voto contrario, il Senato ha definitivamente approvato il disegno di legge per l’istituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio e sulla violenza di genere.
Diritti delle persone Lgbtqia+ Finlandia
Il 1° febbraio 2023 il parlamento ha approvato la legge che cancella gli obblighi di sterilizzazione e di diagnosi psichiatrica, previsti come requisiti affinché le persone transgender potessero ottenere il riconoscimento giuridico del loro genere.
Prigionieri di coscienza – Algeria
Il 1° febbraio 2023 Said Djabelkheir, un noto esperto di religione islamica, è stato scarcerato in anticipo rispetto alla condanna a tre anni, inflittagli il 22 aprile 2021 per aver “offeso l’Islam” in tre post pubblicati su Facebook.
Campagna “Proteggo la protesta” – Sri Lanka
Il 31 gennaio 2023 lo studente Wasantha Mudalige è tornato in libertà anche a seguito di un appello di Amnesty International. Era stato arrestato nell’agosto 2022 ai sensi della liberticida Legge sulla prevenzione del terrorismo, per aver preso parte alle proteste pacifiche contro la crisi economica.
Diritti delle persone migranti, richiedenti asilo e rifugiate – Danimarca
Il 31 gennaio 2023 il governo ha deciso di accordare il diritto d’asilo a tutte le donne provenienti dall’Afghanistan, in ragione del “deterioramento delle condizioni di vita di tutte le persone di sesso femminile in quel paese”.
Conflitti – Myanmar
Il 31 gennaio 2023, rispondendo a una richiesta di Amnesty International, i governi del Canada e del Regno Unito hanno annunciato l’adozione di misure per impedire che forniture di carburante possano arrivare all’aviazione di Myanmar, responsabile di crimini di guerra nel conflitto con formazioni armate di diversi stati etnici del paese.
Prigionieri di coscienza – Iran
Il 26 gennaio 2023 è stato scarcerato Abbas Dehghan, derviscio gonabadi, giornalista, amministratore del portale Majouban Noor. Arrestato nel 2018, stava scontando una condanna a sei anni e tre mesi di carcere per vari “reati contro la sicurezza nazionale” relativi alle proteste del 2016 nella provincia del Golestan.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 24 gennaio 2023 la corte suprema dello stato della California ha annullato, ordinando un nuovo processo, la condanna a morte di Billy Ray Waldon, giudicato colpevole di un triplice omicidio commesso nel 1985. Nel processo di primo grado il giudice aveva consentito che Waldon si difendesse da solo, nonostante una perizia medica avesse diagnosticato che era affetto da paranoie e allucinazioni.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 23 gennaio 2023 la Corte suprema dello stato della California ha annullato la condanna a morte di Billy Ray Waldon, cui il giudice del processo di primo grado, svoltosi nel 1992, aveva consentito di difendersi da solo nonostante forti prove che l’imputato avesse una disabilità mentale.
Pena di morte – Pakistan
Il 23 gennaio 2023 la Corte internazionale di giustizia ha ordinato la revisione della condanna a morte inflitta nel 2017 a un ex ufficiale della marina indiana, giudicato colpevole di spionaggio. L’imputato non era stato informato dei diritti a lui spettanti ai sensi della Convenzione di Vienna sulle relazioni consolari e il governo indiano era stato privato del diritto di accesso consolare, ossia di comunicare col suo cittadino e fornirgli assistenza.
Prigionieri di coscienza – Egitto
Safwan Thabet, uomo d’affari egiziano e fondatore dell’azienda lattiero-casearia Juhayna Food Industries, è tornato in libertà il 21 gennaio 2023 insieme al figlio Seif: erano in carcere rispettivamente dal dicembre 2020 e dal febbraio 2021, senza accusa né processo, solo per aver rifiutato di cedere allo stato la proprietà dell’azienda familiare.
Prigionieri di coscienza – Iran
Il 21 gennaio 2023 il noto difensore dei diritti umani Aresh Sadeghi è stato scarcerato su cauzione. Era stato arrestato il 12 ottobre 2022 per ragioni non rese note. Durante la prigionia non aveva ricevuto terapie adeguate per curare una rara forma di cancro alle ossa.
Diritti economici, sociali e culturali – Zambia
Il 20 gennaio 2023 si è aperto presso l’alta corte di Johannesbourg, in Sudafrica, un processo promosso da una class action di bambini e donne dello Zambia contro il gigante minerario Anglo American South Africa. I ricorrenti, appoggiati da Amnesty International in qualità di amicus curie, chiedono un risarcimento per avvelenamento da piombo causato dalle attività dell’azienda nel distretto zambiano di Kabwe.
Giustizia – Regno Unito
Il 19 gennaio 2023, dopo la commissaria per i diritti umani del Consiglio d’Europa e i relatori speciali Onu sui diritti umani, anche l’Alto commissario Onu per i diritti umani ha chiesto al governo del Regno Unito di ritirare l’Atto sui disordini dell’Irlanda del Nord, visto dalle organizzazioni non governative come un provvedimento di amnistia e un’interferenza politica nell’azione investigativa della magistratura.
Campagna “Proteggo la protesta – Italia
Il 19 gennaio 2023 il tribunale di Milano ha rigettato la richiesta di sorveglianza speciale per un anno con obbligo di soggiorno avanzata dalla Questura di Pavia per Simone Ficicchia, attivista del movimento ambientalista Ultima generazione.
Libertà di stampa – Unione europea / Marocco
Il 19 gennaio 2023, per la prima volta dopo 25 anni, il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione che condanna la violazione della libertà di stampa in Marocco e sollecita la scarcerazione dei giornalisti Omar Radi, Soulaiman Raissouni e Taoufik Bouachrine.
Libertà di stampa – Filippine
Il 18 gennaio 2023 la corte d’appello per i reati fiscali ha assolto la giornalista Maria Ressa e la società Rappler, proprietaria dell’omonimo portale, dal reato di evasione fiscale. Dal 2018 la giornalista d’inchiesta, Nobel per la pace nel 2021, è perseguitata da numerose denunce basate su presunti reati economici o da querele temerarie per diffamazione, mosse da intenti politici.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 16 gennaio 2023 Airgas, uno dei principali fornitori di gas degli Usa, ha dichiarato che non fornirà alla direzione delle prigioni dello stato dell’Alabama “sistemi per eseguire condanne a morte tramite ipossia da azoto”, in quanto “contrario ai valori aziendali”. L’Alabama è uno dei tre stati degli Usa che ha reintrodotto il metodo d’esecuzione della camera a gas.
Diritto alla salute – Nigeria
Il 14 gennaio 2023 il presidente Muhammadu Buhari ha firmato la legge sulla salute mentale che abolisce la Legge sulla follia, in vigore da oltre 60 anni, che prevedeva il carcere senza cure né terapie per persone affette da disturbi, psicosi o disabilità intellettive.
Discriminazione – Italia
Il 14 gennaio 2023 un tribunale di Roma ha dato ragione a Giovanna Cristina Vivinetto, che nel 2019 era stata assunta dal Kennedy, un liceo privato della capitale, per essere licenziata dopo tre settimana perché transessuale. Vivinello avrà diritto a un risarcimento di 11.000 euro, cifra che avrebbe percepito se avesse continuato a lavorare fino alla scadenza del contratto.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Elwood Jones, 70 anni, nel braccio della morte dello stato dell’Ohio da più di 27 anni, è stato rilasciato il 14 gennaio 2023 dopo che una sentenza ha stabilito che non gli è stato garantito il diritto a un processo equo. Jones ha sempre dichiarato di non essere l’autore dell’omicidio, avvenuto nel settembre 1994, per cui era stato condannato a morte.
Discriminazione – Nigeria
Il 12 gennaio 2023 un giudice ha cancellato la norma che impediva alle agenti di polizia non sposate di avere gravidanze e, nel caso contrario, ne consentiva il licenziamento. Il giudizio era stato promosso da un’agente licenziata nel 2021, che ha ottenuto anche un risarcimento equivalente a 9000 euro.
Giustizia – Indonesia
L’11 gennaio 2023 il presidente Joko Widodo ha ammesso, esprimendo “profondo rincrescimento”, che si verificarono “gravi violazioni dei diritti umani” in almeno 12 casi tra il 1965 e il 2003, periodo che va dalla repressione anticomunista degli anni Sessanta alle operazioni militari contro il movimento indipendentista di Papua.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 10 gennaio 2023 la Corte suprema federale ha ordinato alla Corte degli appelli del Texas di rivedere la decisione di mettere a morte in uomo, Areli Escobar, condannato per omicidio nel 2011 grazie a prove “scientificamente non credibili”, ottenute mediante test del Dna eseguiti da un laboratorio di analisi che in seguito venne chiuso poiché seguiva procedure non adeguate.
Pena di morte – Kenya
Il 10 gennaio 2023 il giudice di un tribunale d’appello ha commutato in 15 anni di carcere le condanne a morte inflitte nel 2016 a due uomini giudicati colpevoli di omicidio.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 5 gennaio 2023 il governatore del Tennessee Bill Lee ha sospeso tutte le esecuzioni in programma. Un mese prima un rapporto indipendente aveva rivelato che dal 2018, anno della ripresa delle esecuzioni, il protocollo sull’uso dell’iniezione letale era stato ripetutamente violato rispetto alla conservazione, alla preparazione e alla verifica dell’efficacia dei medicinali.
Campagna “Proteggo la protesta” – Tanzania
Il 3 gennaio 2023 la presidente Samia Suluhu Hassan ha annunciato l’abolizione del divieto di svolgere raduni pubblici, in vigore nei confronti dei partiti di opposizione dal 2016.
Pena di morte – Iran
Alla fine del 2022 la Corte suprema ha annullato la condanna a morte della difensora dei diritti delle persone Lgbtqia+ Zahra Sedighi-Hamadani e dell’attivista Elham Choubar. Le due donne erano state condannate a morte a causa del loro orientamento sessuale e per aver promosso sulle piattaforme social i diritti della loro comunità.
Giustizia internazionale – Nazioni Unite / Israele
Il 30 dicembre 2022 l’Assemblea generale ha approvato una risoluzione che chiede alla Corte internazionale di giustizia un parere sulle conseguenze legali dell’occupazione, dell’annessione e della colonizzazione dei territori palestinesi da parte di Israele. La risoluzione è passata con 87 voti a favore, 26 contrari (tra cui l’Italia) e 53 astenuti.
Giustizia – Argentina
Il 28 dicembre 2022 le Nonne di plaza de Mayo hanno annunciato il ritrovamento di un nuovo nipote scomparso durante la dittatura degli anni Settanta – Ottanta: l’uomo, sottratto alla madre desaparecida nel 1976 quando aveva solo nove mesi, è il 132mo nipote su circa 500 ritrovato grazie alle ricerche dell’organizzazione per i diritti umani.
Diritti economici, sociali e culturali – Iraq
Il 27 dicembre 2022 il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto che riconosce agli appartenenti alla comunità yazida il diritto di proprietà sui terreni dove hanno edificato, abolito nel 1975 dalle politiche ufficiali discriminatorie del partito Ba’ath.
Giustizia internazionale – Nigeria / Regno Unito
Il 27 dicembre 2022 l’azienda petrolifera Shell ha accettato di risarcire con circa 16 milioni di dollari quattro contadini nigeriani che avevano denunciato i danni causati dalle fuoriuscite degli oleodotti. L’accordo segue la sentenza di un tribunale britannico che nel 2021 aveva giudicato Shell colpevole di tali danni. L’azienda si è detta non colpevole ma ha firmato l’accordo a condizione che “risolva tutti i reclami e ponga fine a ogni controversia pendente sulle fuoriuscite”.
Libertà di stampa – Zambia
Il 23 dicembre 2022 è entrato in vigore un emendamento al codice penale che abolisce il reato, risalente all’epoca coloniale, di diffamazione nei confronti del presidente.
Pena di morte – Zambia
Il 23 dicembre 2023 il presidente Hakainde Hachilema ha firmato l’emendamento n. 25 del 2022 al codice penale, abolendo così la pena di morte nello stato africano.
Giustizia – Argentina
Il 22 dicembre 2022 le Nonne di plaza de Mayo hanno annunciato il ritrovamento di un nuovo nipote scomparso durante la dittatura degli anni Settanta – Ottanta: l’uomo, ora 44enne, è il 131mo nipote su circa 500 ritrovato grazie alle ricerche dell’organizzazione per i diritti umani.
Diritti delle persone Lgbtqia+ Regno Unito
Il 22 dicembre 2022 il parlamento della Scozia ha approvato il “Gender Recognition Reform Bill”, che abbassa da 18 a 16 anni l’età per portare avanti il percorso di affermazione di genere attraverso una semplice autocertificazione ed eliminando dunque iter burocratici, passaggi per i tribunali, certificazioni mediche e psichiatriche.
Prigionieri di coscienza – Nazioni Unite / Myanmar
Il 21 dicembre 2022 il Consiglio di sicurezza ha adottato una risoluzione, a lungo sollecitata da Amnesty International, che chiede alla giunta militare di Myanmar, al potere dal 1° febbraio 2021, di porre fine alla violenza e a scarcerare immediatamente tutte le persone ingiustamente imprigionate.
Pena di morte – Nazioni Unite
Il 15 dicembre 2022, per la nona volta, l’Assemblea generale ha adottato una risoluzione che chiede una moratoria universale sulla pena di morte con 125 voti favorevoli, due in più rispetto alla precedente. La risoluzione riconosce l’impatto devastante sui figli delle persone condannate a morte, ribadisce il divieto di comminare condanne a morte per rei minorenni e chiede trasparenza nell’accesso alle informazioni per garantire agli imputati le garanzie del giusto processo.
Giustizia – Regno Unito
Dopo la presa di posizione della commissaria per i diritti umani del Consiglio d’Europa, il 15 dicembre 2022 anche i relatori speciali delle Nazioni Unite sulla promozione della giustizia e sulle esecuzioni sommarie, arbitrarie ed extragiudiziali hanno chiesto al governo del Regno Unito di ritirare l’Atto sui disordini dell’Irlanda del Nord, visto dalle organizzazioni non governative come un provvedimento di amnistia e un’interferenza politica nell’azione investigativa della magistratura.
Persone che difendono i diritti umani – Hong Kong
Il 13 dicembre 2022 l’avvocata Chow Hang-Thung è stata assolta in appello dall’accusa di “istigazione alla sovversione” che le era stata mossa solo per aver violato, nel 2021, il divieto di commemorare la strage di Tiananmen del 1989 e che le era costata una condanna a 22 mesi di carcere.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 13 dicembre 2022 la governatrice dello stato dell’Oregon, Kate Brown, ha annunciato la commutazione all’ergastolo di tutte le 17 condanne a morte in via di esecuzione, dichiarando che la pena capitale è immorale.
Diritti delle persone Lgbtqia+ Barbados
Il 13 dicembre 2022 l’Alta corte ha emesso una sentenza che decriminalizza le relazioni tra persone omosessuali consenzienti. La legge sui reati sessuali del 1992, basata sulle norme dell’era coloniale britannica, prevedeva l’ergastolo per il reato di sodomia e fino a 10 anni di carcere per “grave indecenza”. Dopo Antigua e Barbuda e Saint Kitts e Nevis, si tratta del terzo stato dei Caraibi ad aver adottato questo provvedimento durante il 2022.
Diritti delle persone Lgbtqia+ Stati Uniti d’America
Il 13 dicembre 2022 il presidente Biden ha firmato il Respect for Marriage Act, la legge che garantisce a livello nazionale protezione ai matrimoni tra persone dello stesso sesso.
Giustizia – Regno Unito
Il 9 dicembre 2022 la commissaria per i diritti umani del Consiglio d’Europa ha chiesto al governo del Regno Unito di ritirare l’Atto sui disordini dell’Irlanda del Nord, visto dalle organizzazioni non governative come un provvedimento di amnistia e un’interferenza politica nell’azione investigativa della magistratura.
Violenza contro le donne – Regno Unito
L’8 dicembre 2022 il governo ha annunciato che la molestia sessuale detta “catcalling” (pedinare una donna, ostacolarne il cammino e rivolgerle frasi o suoni offensivi) sarà punita con pene fino a due anni di carcere.
Libertà di stampa – Yemen
Il 7 dicembre 2022 Younis Abdelsalam, un giornalista di 28 anni, è stato scarcerato dopo 15 mesi di detenzione arbitraria. Era stato arrestato il 4 agosto 2021 dagli huthi, il gruppo armato che controlla parte dello stato, a causa dei contenuti di alcuni suoi post giudicati critici nei confronti delle autorità e offensivi dal punto di vista religioso.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 7 dicembre 2022 un giudice dello stato dell’Ohio ha annullato la condanna a morte di Gregory Esparza, giudicato colpevole nel 1984 di una rapina a mano armata terminata con un omicidio. Il giudice ha rilevato che nel processo di primo grado la pubblica accusa aveva occultato materiale di prova in favore dell’imputato.
Discriminazione – Italia
Il 5 dicembre 2022 la corte d’appello di Brescia, ribaltando l’assoluzione del primo grado, ha condannato la sindaca, il vicesindaco e l’assessore alla Polizia del comune di Calcinato per aver discriminato due dipendenti che nel 2020 si erano unite in rito civile, demansionate e sostituite nelle loro mansioni.
Tortura – Libano
Il 5 dicembre 2022, nella prima applicazione della legge contro la tortura del 2017, cinque funzionari dei servizi di sicurezza sono stati rinviati a giudizio per il pestaggio mortale di un rifugiato siriano avvenuto il 31 agosto.
Prigionieri di coscienza – Egitto
Il 5 dicembre 2022 il giornalista Ismail Iskandarani è stato rimesso in libertà dopo sette anni di detenzione. Era stato arrestato il 29 novembre 2015, al rientro da una conferenza a Berlino, per “appartenenza a un’organizzazione illegale” e “diffusione di notizie false”. Nel corso di una inchiesta aveva ipotizzato l’infiltrazione di elementi del sedicente Stato islamico all’interno delle forze armate impegnate nel conflitto nella penisola del Sinai.
Pena di morte – Pakistan
Il 2 dicembre 2022 l’Alta corte di Lahore ha annullato cinque condanne a morte per omicidio emesse nove anni prima: le testimonianze a loro carico erano risultate contraddittorie.
Diritti delle persone Lgbtqia+ Giappone
Il 30 novembre 2022 il tribunale di Tokyo ha dichiarato che il divieto di matrimonio egualitario non è di per sé incostituzionale ma ha anche rilevato che l’assenza di un sistema legale che permetta di avere una famiglia rappresenta una violazione dei diritti umani.
Pena di morte – Sudan
Il 27 novembre 2022 una corte d’appello ha annullato la condanna a morte mediante lapidazione di Maryam Tirab, accusata di adulterio. La condanna, emessa il 26 giugno, è stata annullata in quanto il processo si era svolto in assenza di un avvocato difensore.
Violenza contro le donne – Italia
Grazie all’azione delle attiviste di Differenza Donna e dell’associazione Amleta (premio Arte e diritti umani di Amnesty International Italia nel 2021), è stato condannato in primo grado il regista Giuseppe Flamini che, approfittando del suo ruolo, aveva commesso ripetute violenze sessuali contro aspiranti attrici, alcune delle quali minorenni, indotte a credere che avrebbero girato una scena di rapimento e violenza per un film.
Diritti delle persone Lgbtqia+ Corea del Sud
Il 24 novembre 2022 la Corte suprema ha affermato i diritti delle persone transgender alla dignità e alla felicità, sottolineando che esse devono essere riconosciute per legge secondo la loro identità di genere e hanno gli stessi diritti e obblighi di legge rispetto alla vita familiare.
Difensori dei diritti umani – Tanzania
Il 23 novembre 2022 sono state annullate le accuse di omicidio e istigazione all’omicidio nei confronti di 24 appartenenti all’etnia masai arrestati a giugno per aver protestato pacificamente contro l’acquisizione, da parte del governo, di 1500 chilometri quadrati di terre ancestrali e il conseguente sgombero forzato delle comunità che vi risiedevano.
Prigionieri di coscienza – Russia
Il 22 novembre 2022, al termine di una vicenda giudiziaria durata tre anni in parte trascorsi agli arresti domiciliari, la corte d’appello di Komsomolsk-on-Amur ha confermato l’assoluzione dell’artista femminista Yulia Tsvetkova dall’accusa di “diffusione di materiale pornografico”, per aver creato illustrazioni positive del corpo femminile.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 21 novembre 2022, a seguito dell’ennesimo problema emerso durante un’esecuzione poi sospesa (ovvero il tentativo, durato oltre un’ora, di trovare una vena attraverso la quale far entrare in circolo l’iniezione letale), la governatrice dello stato dell’Alabama ha annunciato la sospensione di tutte le esecuzioni.
Diritti delle persone Lgbtqia+ Italia
Il 17 novembre 2022 il Consiglio comunale di Verona ha annullato una mozione del 1995 che impegnava la giunta cittadina a “non deliberare provvedimenti che tendano a parificare i diritti delle coppie omosessuali a quelli delle famiglie ‘naturali’ costituite da un uomo e da una donna”.
Prigionieri di coscienza – Myanmar
Il 16 novembre 2022, nel contesto di un’amnistia parziale decretata in occasione di una festività nazionale, sono stati rimessi in libertà alcuni detenuti stranieri tra i quali Sean Turnell (consigliere economico di Aung San Suu Kyi), l’ex ambasciatrice britannica Vicky Bowman e il regista giapponese Toru Kobuta.
Diritti delle persone migranti, richiedenti asilo e rifugiate – Romania
Il 7 novembre 2022, anche grazie a un’azione urgente di Amnesty International, è stato garantito asilo politico ad Amina Gerikhanova, una donna cecena fuggita dall’Ucraina a marzo, dopo l’invasione della Russia, e che era oggetto di una richiesta di estradizione da parte delle autorità russe.
Pena di morte – Ghana
Il 5 novembre 2022, durante un incontro con una delegazione di Amnesty International, il presidente Nana Akufo-Addo ha dichiarato che dopo che lo stato ha consapevolmente deciso di non eseguire più condanne a morte, si dovrebbe fare la cosa logica, ossia abolire la pena di morte dall’ordinamento, aggiungendo che “si sarebbe dovuto fare già da tempo”.
Giustizia internazionale – Francia / Liberia
Il 2 novembre 2022 un tribunale di Parigi ha condannato all’ergastolo Kunti Kamara, ex comandante di un gruppo ribelle della Liberia, per complicità in crimini contro l’umanità e responsabilità diretta in torture e “atti di barbarie”.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 2 novembre 2022 le autorità dello stato dell’Oklahoma hanno nuovamente rinviato l’esecuzione di Richard Glossip, inizialmente fissata per il 22 settembre, poi per l’8 dicembre. Fino al 16 febbraio 2023 ci sarà tempo perché la Corte d’appello dello stato esamini i ricorsi della difesa che sostiene l’innocenza del condannato.
Diritti delle persone Lgbtqia+ Giappone
Il 1° novembre 2022, nella capitale Tokio, è entrato in funzione il registro per il riconoscimento delle unioni civili tra persone dello stesso sesso. Il registro vale per tutti i cittadini e le cittadine maggiorenni residenti nell’area metropolitana. Il certificato consentirà alle coppie di vivere insieme negli alloggi di proprietà del comune.
Violenza contro le donne – Regno Unito
Il 1° novembre 2022 è entrata in vigore la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica (Convenzione di Istanbul). Amnesty International ha sollecitato il governo ad annullare la riserva provvisoria posta all’art. 59 sulla protezione delle donne migranti.
Giustizia internazionale – Repubblica Centrafricana
Il 31 ottobre 2022 il Tribunale speciale composto da giudici nazionali e internazionali ha condannato a pene da 20 anni all’ergastolo per crimini contro l’umanità Sallet Adom, Ousman Yaouba e Tahir Mahamat, tre ex combattenti del gruppo armato 3R che nel maggio 2019 aveva attaccato un villaggio nel nordovest del paese uccidendo 46 persone.
Giustizia internazionale – Afghanistan
Il 31 ottobre 2022 la Camera pre-processuale del Tribunale penale internazionale ha autorizzato il procuratore a riprendere a indagare su “tutti i presunti crimini e attori” identificati nella richiesta di avviare un’indagine sull’Afghanistan, che il suo ufficio aveva presentato il 20 novembre 2017.
Pena di morte – Singapore
Il 31 ottobre 2022 la corte d’appello ha annullato la condanna a morte di Punithan Genasan, un cittadino malese di origine indiana che in primo grado, in un processo celebrato via Zoom nel 2020 durante la pandemia, era stato giudicato colpevole di traffico di droga. Secondo la corte d’appello, la pubblica accusa non ha dimostrato l’effettiva colpevolezza dell’imputato.
Pena di morte – Sri Lanka
Il 27 ottobre 2022 una corte d’appello ha commutato a sette anni di carcere la condanna a morte inflitta nel 2018 a un quindicenne al momento del reato. I giudici hanno applicato un emendamento apportato nel 2021 al codice penale, che vieta da allora l’emissione di condanne alla pena capitale nei confronti di rei minorenni.
Prigionieri di coscienza – Egitto
Il 24 ottobre 2022 l’avvocato ed ex parlamentare Ziad el-Elaimy è stato scarcerato a seguito di una grazia presidenziale. Era stato arrestato nel giugno 2019 e condannato, nel novembre 2021, a cinque anni di carcere per “diffusione di notizie false” dopo aver rilasciato un’intervista sulla persecuzione del popolo Nuba e sul fallimento del progetto del Nuovo canale di Suez.
Prigionieri di coscienza – Turchia
Il 17 ottobre 2022 lo studente di Medicina Mustafa Enis Durak, 22 anni, è stato scarcerato al termine del processo d’appello. Era stato arrestato a maggio per scontare una condanna a sette anni e sei mesi, emessa in primo grado per presunti legami col movimento di Fetullah Gulen, fuorilegge e ritenuto terrorista nel paese.
Difensori dei diritti umani- Egitto
Il 16 ottobre 2022 è stato rimesso in libertà l’avvocato per i diritti umani Amr Nohan, detenuto senza processo dal 10 giugno 2019 con l’accusa di “adesione a un gruppo terrorista” solo per aver difeso un prigioniero politico.
Esecuzioni extragiudiziali – Kenya
Il 15 ottobre 2022 il presidente William Ruto ha annunciato lo scioglimento dell’Unità per i servizi speciali delle forze di polizia, facendo espresso riferimento a passati casi di esecuzioni extragiudiziali in cui era stata coinvolta quella squadra.
Libertà di stampa – Malta
Il 14 ottobre 2022 i fratelli Alfred e George Degiorgio sono stati condannati a 40 anni di carcere in quanto esecutori materiali dell’omicidio della giornalista investigativa Daphne Caruana Galizia, assassinata il 16 ottobre 2017. Il processo nei confronti del presunto mandante, l’imprenditore Yorgen Fenech, è ancora in corso.
Difensori dei diritti umani – India
Il 14 ottobre 2022 l’Alta corte di Bombay ha assolto il difensore dei diritti umani Gokaraonda Naga Saibaba, ordinando la sua scarcerazione. Arrestato nel 2014, tre anni dopo Saibaba era stato condannato all’ergastolo ai sensi della Legge sulla prevenzione delle attività illegali, solo per aver denunciato la discriminazione ai danni delle comunità native e dei dalit.
Pena di morte – Malesia
Il 13 ottobre 2022 un tribunale federale d’appello ha annullato la condanna a morte emessa nel 2017 nei confronti dell’allora studente V. Sathya per traffico di stupefacenti. Il prigioniero è stato assolto da ogni accusa e rimesso in libertà.
Difensori dei diritti umani – Turchia
Il 10 ottobre 2022 la Corte europea dei diritti umani ha respinto il ricorso della Turchia contro una precedente decisione della stessa Corte che aveva determinato la violazione dei diritti umani di Taner Kilic, ex presidente di Amnesty International quando venne arrestato nel 2017. Nel 2020 Taner è stato condannato in primo grado a sei anni e tre mesi per reati di “terrorismo”.
Giustizia internazionale – Libia
Il 5 e il 12 ottobre 2022 due cittadini eritrei sono stati estradati dall’Etiopia rispettivamente verso l’Olanda e l’Italia. Sono accusati di traffico, dall’Africa verso l’Europa, di migranti e rifugiati sottoposti a torture, diniego del cibo, violenza sessuale e sfruttamento nei centri di detenzione della Libia.
Pena di morte – Nigeria
Il 9 ottobre 2022 il governatore dello stato di Katsina ha disposto la scarcerazione di sei condannati a morte e la commutazione di altre 11 condanne a morte: nove all’ergastolo, una a 30 anni e una a 15 anni di carcere.
Pena di morte – Bangladesh
Il 7 ottobre 2022 un tribunale ha sospeso l’esecuzione di Mia Muhammad Moheddin, un professore associato dell’Università di Rajshahi, condannato a morte nel 2008 per l’omicidio del collega Taher Ahmed avvenuto due anni prima.
Libertà d’espressione – Venezuela
Il 7 ottobre 2022 il Consiglio Onu dei diritti umani ha rinnovato per altri due anni il mandato della Missione internazionale indipendente di accertamento dei fatti, istituita nel 2019 per osservare e documentare i crimini di diritto internazionale commessi nello stato sudamericano.
Conflitti – Etiopia
Il 7 ottobre 2022 il Consiglio Onu dei diritti umani ha prolungato il mandato della Commissione internazionale di esperti sui diritti umani affinché continui a osservare e documentare i crimini di diritto internazionale nello stato africano.
Libertà d’ espressione – Russia
Il 7 ottobre 2022 il Consiglio Onu dei diritti umani ha approvato l’istituzione di un meccanismo indipendente di osservazione sulla situazione dei diritti umani in Russia.
Difensori dei diritti umani – Bielorussia / Russia / Ucraina
Il 7 ottobre 2022 il Nobel per la pace è stato assegnato al difensore dei diritti umani bielorusso Ales Bialiatski e alle organizzazioni non governative Memorial (Russia) e al Centro per le libertà civili (Ucraina).
Diritti delle persone Lgbtqia+ Slovenia
In ottemperanza alla sentenza della Corte costituzionale di due mesi prima, il 4 ottobre 2022 il parlamento ha approvato una legge che consente i matrimoni e le adozioni alle coppie formate da persone dello stesso sesso.
Pena di morte – Malesia
Il 30 settembre 2022 una corte d’appello ha annullato per insufficienza di prove la condanna a morte di Tan Chen Xing, che in primo grado era stato giudicato colpevole del traffico di 361 grammi di ketamina e di 156 grammi di metanfetamina.
Pena di morte – Nigeria
Il 30 settembre 2022 il governatore dello stato di Lagos ha commutato in ergastolo sei condanne a morte.
Pena di morte – Pakistan
Il 29 settembre 2022 l’Alta corte dello stato di Sindh ha commutato in ergastolo la condanna a morte di Naeem Akhtar, che nel 2011 era stato giudicato colpevole del possesso di oltre 100 chilogrammi di hashish.
Diritti di migranti, richiedenti asilo e rifugiati – Italia / Turchia
Il 27 settembre 2022 la Corte d’appello di Catanzaro ha respinto la richiesta di estradizione avanzata dal governo della Turchia nei confronti di un suo cittadino, a causa del rischio concreto che la persona potesse essere sottoposta a trattamenti inumani e degradanti nelle carceri di quel paese.
Diritti delle persone Lgbtiqa+ Cuba
Il 26 settembre 2022, con oltre il 65 per cento dei voti favorevoli, un referendum ha approvato la riforma del codice della famiglia, che prevederà il matrimonio ugualitario e le adozioni da parte di coppie omosessuali.
Conflitti – Giappone / Myanmar
Il 23 settembre 2022 il ministero della Difesa ha annunciato la sospensione, a partire dal 1° gennaio 2023, dei programmi di addestramento per le forze armate di Myanmar, che hanno preso il potere con un colpo di stato il 1° febbraio 2021.
Giustizia – Tunisia
Il 23 settembre 2022 la Corte africana dei diritti umani ha determinato che la decisione presa nell’estate 2021 dal presidente Kais Saeed di sospendere diverse parti della Costituzione del 2014 (poi sostituita nel 2022 da una nuova Costituzione dal procedimento oscuro e dai contenuti preoccupanti) ha violato la Carta africana dei diritti umani e ha ordinato allo stato tunisino di abrogare tale decisione.
Giustizia – Cambogia
Il 22 settembre 2022 la Camera speciale del tribunale ha confermato in appello la condanna all’ergastolo dell’ex capo di stato all’epoca del regime dei Khmer rossi, Khieu Samphan, colpevole di genocidio, crimini contro l’umanità e gravi violazioni delle Convenzioni di Ginevra.
Pena di morte – Guinea Equatoriale
Il 19 settembre 2022 la televisione di stato ha annunciato l’abolizione della pena di morte. Le ultime esecuzioni avevano avuto luogo nel 2014.
Prigionieri di coscienza – Egitto
Il 15 settembre 2022 è stato rilasciato Haitham Mohamedeen, attivista, sindacalista e avvocato. In carcere dal 18 maggio al 10 ottobre 2018, era stato nuovamente arrestato il 13 maggio 2019 per “incitamento alla protesta” contro l’aumento del prezzo del biglietto della metropolitana e “appartenenza a gruppo fuorilegge”.
Diritti umani – Unione europea / Ungheria
Il 15 settembre 2022 il Parlamento europeo ha approvato il rapporto in cui l’Ungheria viene definita una “minaccia sistemica” ai valori fondanti dell’Unione europea e chiede l’intervento della Commissione e del Consiglio per ulteriori misure da assumere.
Libertà di stampa – Egitto
Il 14 settembre 2022 è stato scarcerato il giornalista dell’emittente panaraba “Al Jazeera” Ahmed al-Najdi. Era stato arrestato nell’agosto 2020 per “appartenenza a gruppo fuorilegge” e “diffusione di notizie false”.
Prigionieri di coscienza – Sudan
Il 9 settembre 2022 il procuratore generale dello stato del Darfur centrale ha annullato il procedimento nei confronti di Badar Haroun Abdul-Jabbar, Mohamed Haroun Abdul-Jabbar, Tariq Aref Abdallah e Mortada Ismael Yousef, arrestati il 24 giugno per l’accusa di apostasia, ossia conversione al cristianesimo.
Prigionieri di coscienza – Egitto
Il 9 settembre 2022 Ahmed Maher Ezzat, detto Rigo, è stato scarcerato dopo oltre due anni di detenzione preventiva. Era stato arrestato nel maggio 2020 con le accuse di adesione a un gruppo terrorista e diffusione di notizie false. Insieme a Ezzat, sono stati rilasciati altri 32 prigionieri la cui detenzione preventiva aveva ecceduto il periodo di due anni previsto dalla legge.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
L’8 settembre 2022 un tribunale dello stato del South Carolina, accogliendo i ricorsi di quattro condannati a morte, ha giudicato incostituzionale la legge che aveva ripristinato i metodi d’esecuzione della fucilazione e della sedia elettrica per ovviare alla mancanza di medicinali per l’iniezione letale.
Libertà di espressione – Germania
Il 5 settembre 2022 un tribunale di Berlino ha dato ragione a Faraq Maraqa, una giornalista giordana-palestinese dell’emittente pubblica Deutsche Welle, giudicando illegale il suo licenziamento, avvenuto a seguito della pubblicazione di un articolo su Israele, in quanto basato su infondate accuse di antisemitismo.
Pena di morte – Vietnam
Il 2 settembre 2022, in occasione della 77ma Festa nazionale, il presidente Nguyen Xuao Phuc ha commutato in ergastolo le condanne a morte di 10 prigionieri.
Diritti sessuali e riproduttivi – Repubblica di San Marino
Il 31 agosto 2022 il Consiglio grande e generale ha approvato in seconda lettura la legge che regolamenta l’interruzione volontaria di gravidanza. Già il 26 settembre 2021 un referendum aveva abrogato a larga maggioranza una norma del 1865 che puniva con pene tra sei mesi e tre anni di carcere chi procurava un aborto.
Diritti sessuali e riproduttivi – Regno Unito
Il 30 agosto 2022 è entrato in vigore un emendamento alla legislazione in materia d’aborto che renderà possibile in modo permanente l’accesso nella riservatezza della propria abitazione alla doppia pillola abortiva. In precedenza, era previsto che la prima delle due pillole dovesse essere assunta in una struttura sanitaria.
Libertà d’espressione – Italia
Il 26 agosto 2022 in Gazzetta ufficiale è stata pubblicata la Legge di delegazione europea del 2021, in cui si delega il Governo ad adeguare la normativa vigente (legge 179/2017) alla direttiva UE 1937/2019 riguardante la protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell’Unione (cd. whistleblowing).
Campagna “Io lo chiedo” – Spagna
Il 25 agosto 2022 il Congresso ha approvato definitivamente la legge conosciuta come “Solo sì è sì”. La legge ha al suo centro il consenso, che è definito tale “solo quando sia stato liberamente manifestato attraverso atti che, a seconda delle circostanze del caso, esprimono in maniera chiara la volontà della persona”.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 24 agosto 2022 una corte d’appello federale ha annullato la condanna a morte emessa da un tribunale dello stato dell’Ohio nei confronti di Odrave Jones per l’omicidio di un agente di polizia, avvenuto 25 anni prima. La sentenza venne influenzata da frasi razziste di uno psicologo, secondo il quale l’imputato aveva un disturbo antisociale della personalità “comune a un quarto degli afroamericani”.
Diritti delle persone Lgbtqia+ Singapore
Il 20 agosto 2022 il primo ministro Lee Hsien Loong ha annunciato la prossima abrogazione della legge 377A, risalente al periodo coloniale britannico, che criminalizza i rapporti sessuali tra persone dello stesso genere.
Sparizioni forzate – Messico
Il 19 agosto 2022 la Commissione per la verità e l’accesso alla giustizia, creata dal governo tre anni prima, ha concluso che la sparizione di 43 studenti di Ayotzinapa, avvenuta nel settembre 2014, fu “un crimine di stato”. Subito dopo sono stati spiccati 64 ordini di cattura, uno dei quali ha portato in carcere il procuratore generale cui erano state inizialmente affidate le indagini.
Pena di morte – Malesia
Il 19 agosto 2022 una corte d’appello ha commutato in 17 anni di carcere le condanne a morte di Shaifol Aziz e Sukor Yacoob, emesse nel 2018 per reati di droga.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 19 agosto 2022, ribadendo la contrarietà all’uso di suoi prodotti per la pena di morte, l’azienda farmaceutica Pfizer ha dichiarato che venderà sette suoi farmaci solo a distributori selezionati che dovranno sottoscrivere un contratto con cui s’impegneranno a non cederli per eseguire condanne a morte.
Pena di morte – Malawi
Il 17 agosto 2022, nell’ambito delle celebrazioni per l’anniversario dell’indipendenza, il presidente Lazarus Chakwera ha commutato 22 condanne a morte in ergastolo.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 16 agosto 2022 il governatore dello stato dell’Oklahoma ha sospeso l’esecuzione di Richard Glossip, prevista il 22 settembre, per consentire alla Corte d’appello statale di esaminare un ricorso della difesa del condannato a morte, sulla cui colpevolezza sono emersi forti dubbi.
Diritti economici, sociali e culturali – Regno Unito
Il 15 agosto 2022 in Scozia è entrata in vigore la legge che garantisce a tutte le donne l’accesso gratuito a prodotti igienici per il ciclo mestruale presso farmacie, centri di aggregazione, centri giovanili, scuole e università.
Prigionieri di coscienza – India
Il 10 agosto 2022 la Corte suprema confermato la scarcerazione su cauzione, per ragioni di salute e di età, del poeta 82enne Varavara Rao. Era stato arrestato il 28 agosto 2018 ai sensi della Legge sulla prevenzione delle attività illegali e accusato, senza mai essere processato, di “incitamento alla violenza di casta”.
Diritti sessuali e riproduttivi – Stati Uniti d’America
Il 3 agosto 2022, col 58 per cento dei “no” in un referendum, gli elettori e le elettrici dello stato del Kansas hanno respinto una proposta di emendamento alla legge statale sull’interruzione di gravidanza che avrebbe fortemente limitato l’accesso al diritto d’aborto.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 1° agosto 2022 una corte federale d’appello ha annullato la condanna a morte di Quincy Allen, emessa nel 2005 nello stato del South Carolina. Il giudice che emise la condanna a morte non considerò varie circostanze attenuanti, tra cui un’infanzia segnata dalla violenza e il ritardo mentale dell’imputato. La corte ha deciso pertanto che dovrà tenersi una nuova udienza per la determinazione della pena.
Sorveglianza – Stati Uniti d’America
Il 1° agosto 2022, a seguito di un esposto di Amnesty International Usa, al dipartimento di polizia di New York è stato ordinato di rendere noti migliaia di dati sull’uso della tecnologia di sorveglianza facciale contro i manifestanti di Back Lives Matter.
Diritti delle persone migranti, richiedenti asilo e rifugiate – Italia
Il 1° agosto 2022 la Corte di giustizia dell’Unione europea, cui si era rivolta l’Ong Sea Watch, ha stabilito che le navi che fanno attività di ricerca e soccorso in mare possono essere controllate dallo stato di approdo ma “provvedimenti di fermo possono essere adottati soltanto in caso di evidente pericolo per la sicurezza, la salute o l’ambiente, il che deve essere dimostrato”.
Prigionieri di coscienza – Egitto
Il 29 luglio 2022 le autorità hanno annunciato la concessione della grazia presidenziale a sette de tenuti condannati per reati di opinione, tra i quali il giornalista Hisham Fouad, lo studente dell’Università centrale europea di Vienna Ahmed Samir Santawy e l’attore Tarek al-Nahry. La scarcerazione è avvenuta il giorno successivo.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 28 luglio 2022 il governatore dello stato del Massachusetts ha firmato la legge che istituisce un fondo per ristabilire l’innocenza, attraverso un nuovo procedimento storico-giudiziario, di Elizabeth Johnson Jr., l’ultima delle “streghe di Salem” condannata a morte nei processi per stregoneria tra il 1692 e il 1693. Johnson Jr., persona con disabilità mentale, ottenne un rinvio dell’esecuzione e spirò di morte naturale all’età di 77 anni.
Diritto all’ambiente – Nazioni Unite
Il 28 luglio 2022, con 161 voti a favore, otto astensioni e zero voti contrari, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione in cui proclama che l’accesso a un ambiente pulito e salubre è un diritto umano fondamentale.
Pena di morte – Iran
Il 26 luglio 2022 Mohamed Kahlori, condannato a morte per l’omicidio di un suo insegnante quando aveva 15 anni, è stato perdonato dalla famiglia della vittima dopo aver trascorso otto anni in carcere e mentre l’esecuzione si approssimava.
Diritti delle persone migranti, richiedenti asilo e rifugiate – Italia
Il 25 luglio 2022 la Corte europea dei diritti umani ha condannato l’Italia per il trattamento inumano e degradante di Ousainou Darboe, un migrante del Gambia che era stato posto per quattro mesi in un centro di accoglienza sovraffollato per adulti nonostante avesse dichiarato la sua minore età. La Corte ha disposto un risarcimento complessivo di 11.500 euro.
Giustizia internazionale – Myanmar
Il 22 luglio 2022 la Corte internazionale di giustizia ha deciso di procedere sulla denuncia di genocidio contro il popolo rohingya, presentata dal Gambia nei confronti di Myanmar.
Pena di morte – Kuwait
Il 22 luglio 2022 la Corte di cassazione ha commutato in ergastolo la condanna a morte di un lavoratore migrante egiziano, che il 31 dicembre 2021 era stato giudicato colpevole dell’omicidio del suo datore di lavoro, avvenuto nel corso di una rissa.
Prigionieri di coscienza – Federazione Russa
Il 15 luglio 2022 il tribunale di Komsololsk ha assolto l’attivista femminista e artista Yulia Tsvetkova dall’accusa di “diffusione di pornografia”, reato per il quale sono previsti fino a tre anni di carcere. Tsvetkova aveva creato illustrazioni positive del corpo femminile, tra le quali una vagina a forma di fiore, e le aveva diffuse tramite il portale VKontakte.
Diritti delle persone Lgbtqia+ Ungheria
Il 15 luglio 2022 la Commissione europea ha deciso di deferire l’Ungheria alla Corte di giustizia dell’Unione europea circa la cosiddetta legge sul divieto di promozione dell’omosessualità tra le persone minorenni, in quanto viola “in modo sistematico diversi diritti fondamentali” sanciti dalla Carta dei diritti dell’Unione europea.
Giustizia internazionale – Svezia / Iran
Il 14 luglio 2022 un tribunale di Stoccolma ha condannato all’ergastolo Hamid Nouri, un ex ufficiale iraniano accusato di aver partecipato all’uccisione di migliaia di prigionieri iraniani nel 1988.
Giustizia – Italia
Il 12 luglio 2022 la Corte di cassazione ha respinto i ricorsi e confermato le condanne a un anno e sei mesi nei confronti di un medico psichiatra e di quattro operatori della polizia municipale di Torino per la morte di Andrea Soldi, avvenuta l’8 agosto 2015 durante un trattamento sanitario obbligatorio.
Diritti delle persone migranti, richiedenti asilo e rifugiate – Paesi Bassi
Il 12 luglio 2022 il Consiglio di stato ha stabilito che non potranno più essere rinviati richiedenti asilo siriani verso la Danimarca, poiché questo stato intende rimpatriarli in Siria e il trasferimento tra i due stati europei si configurerebbe come respingimento indiretto.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
L’11 luglio 2022 la Corte d’appello del Texas ha sospeso l’esecuzione di Ramiro Gonzales 48 ore prima che avesse luogo. La corte ha accolto il ricorso secondo cui nel processo di primo grado un esperto della pubblica accusa aveva testimoniato sulla “futura pericolosità” dell’imputato, che è un prerequisito perché le giurie chiedano la condanna a morte
Diritti delle persone Lgbtqia+ Italia
L’11 luglio 2022 il Consiglio comunale di Lecce ha approvato una mozione per istituire un registro in cui le persone transgender potranno accedere a un “registro alias” per il riconoscimento del genere di elezione e dunque possedere documenti amministrativi e burocratici che riporteranno il nome da loro scelto, identificativo della loro identità di genere.
Pena di morte – Nigeria
Il 10 luglio 2022, in occasione della festa religiosa dell’Eid el-Kebir, il governatore dello stato di Kano ha graziato 10 condannati a morte.
Diritti delle persone migranti, richiedenti asilo e rifugiate – Grecia
L’8 luglio 2022 la Corte europea dei diritti umani ha condannato la Grecia a risarcire i sopravvissuti e i familiari delle vittime dell’affondamento di un’imbarcazione di migranti, che nel 2014 provocò la morte di 11 persone. Il comportamento delle forze di sicurezza greche ha violato il diritto alla vita dei migranti e il divieto di trattamenti inumani o degradanti.
Diritti delle persone Lgbtqia+ Slovenia
L’8 luglio 2022 la Corte costituzionale ha stabilito che la legge secondo la quale solo due persone di genere diverso possono contrarre matrimonio e le coppie omosessuali non possono adottare bambini viola il diritto alla non discriminazione sancito dalla Costituzione.
Pena di morte – Liberia
Il 7 luglio 2022 il Senato ha approvato all’unanimità l’abolizione della pena di morte. Il testo abolizionista sarà sottoposto al voto della Camera dei rappresentanti. L’ultima esecuzione nello stato africano ha avuto luogo nel 2000.
Diritti delle persone Lgbtqia+ – Antigua e Barbuda
Il 6 luglio 2022 l’Alta corte dello stato caraibico ha giudicato incostituzionale la legge del 1995 che vieta le relazioni omosessuali tra adulti consenzienti in quanto in contrasto con i diritti, costituzionalmente garantiti, alla libertà di espressione e alla protezione della riservatezza.
Conflitti – Siria / Francia
Il 5 luglio 2022 il governo di Parigi ha rimpatriato 35 minori e 16 madri di nazionalità francese che si trovavano, in condizioni indicibili, nei campi per sospetti militanti dello Stato islamico gestiti dai curdi nel nord-est della Siria. I 35 minori sono stati affidati ai servizi di protezione dell’infanzia, le 16 donne verranno processate in Francia.
Diritti delle persone migranti, richiedenti asilo e rifugiate – Lituania
Il 30 giugno 2022 la Corte di giustizia dell’Unione europea ha stabilito che la legislazione lituana che ordina la detenzione automatica delle persone che entrano illegalmente nel territorio dello stato e nega loro di fatto il diritto d’asilo, è incompatibile con le leggi dell’Unione.
Discriminazione – Italia
Il 29 giugno 2022 il comune di Bologna ha modificato il suo statuto con riferimento allo ius soli: tutti i minori residenti a Bologna, nati in Italia da genitori stranieri regolarmente soggiornanti o nati all’estero, che abbiano completato almeno un ciclo scolastico saranno cittadini onorari bolognesi.
Diritti delle persone Lgbtiqa+ Svizzera
Dopo il voto popolare del 26 settembre 2021, il 1° luglio 2022 è entrata in vigore la legge che istituisce il matrimonio egualitario.
Pena di morte – Arabia Saudita
Il 24 giugno 2022 è stato rilasciato Murtaja Qureiris, il più giovane prigioniero politico dello stato. Arrestato nel 2014 quando aveva 13 anni, aveva rischiato l’esecuzione mediante crocifissione per presunte accuse relative persino a fatti accaduti quando aveva 10 anni.
Giustizia – Italia/Germania
Il 22 giugno 2022 la giudice del tribunale civile di Bologna ha condannato la Germania a risarcire le vittime degli eccidi perpetrati a Monte Sole dalle truppe naziste dal 29 settembre al 5 ottobre 1944. Nella sentenza si legge che “i soldati tedeschi agirono in esecuzione dell’ordine loro impartito di uccidere tutti e distruggere tutto”.
Discriminazione – Italia
Il 21 giugno 2022 il tribunale di Ravenna ha dato ragione a una dipendente della Lidl vittima di lesbofobia, costretta per anni a subire turni eccessivi e offese, ammalatasi e infine licenziata. Il giudice ha condannato a tre mesi di carcere il caporeparto del supermercato, a 500 euro di multa tre dirigenti nonché l’azienda per la responsabile civile. Alla lavoratrice è stata riconosciuta una provvisionale di 30.000 euro.
Difensori e difensore dei diritti umani – Honduras
Il 20 giugno 2022 David Castillo, ex direttore generale dell’azienda Desarollo Energeticos e responsabile del progetto idroelettrico di Agua Zarca, è stato condannato a 22 anni e sei mesi di carcere in quanto coautore dell’omicidio della difensora dei diritti umani Berta Caceres.
Violenza contro le donne – Ucraina
Il 20 giugno 2022 il parlamento ha ratificato la Convenzione di Istanbul, l’importantissimo trattato internazionale sulla prevenzione e il contrasto della violenza contro le donne e la violenza domestica.
Difensori dei diritti umani – Italia
Il 16 giugno 2022 il giudice del tribunale di Trapani ha sospeso, riconoscendo errori procedurali, il processo nei confronti di quattro componenti dell’equipaggio della nave di ricerca e soccorso “Iuventa”, rinviati a giudizio con l’inesistente accusa di “favoreggiamento dell’ingresso illegale” di migranti e rifugiati
Libertà di espressione – Federazione Russa
Il 14 giugno 2022 la Corte europea dei diritti umani ha accolto 61 ricorsi presentati da organizzazioni non governative russe stabilendo che la legge sui cosiddetti “agenti stranieri” viola i diritti umani. La legge, entrata in vigore nel 2012, viene applicata alle organizzazioni e alle singole persone che le autorità ritengano impegnate in attività politiche col sostegno dall’estero.
Pena di morte – Malesia
Il 10 giugno 2022 il governo ha annunciato l’intenzione di abolire l’obbligatorietà dell’uso della pena di morte per 11 reati, lasciando così ai giudici la discrezionalità di valutare eventuali circostanze attenuanti e di emettere sentenze alternative alla pena capitale.
Diritti economici, sociali e culturali – Italia
Il 7 giugno 2022 il consiglio comunale di Roma ha approvato la mozione che impegna sindaco, assessori e assessore a derogare all’art. 5 del decreto Renzi-Lupi del 2014, una norma discriminatoria che, negando la residenza a chi vive all’interno di stabili occupati, impedisce l’accesso a tutta una serie di diritti economici e sociali, tra i quali quello alle prestazioni sanitarie.
Diritti economici, sociali e culturali – Unione europea
Il 7 giugno 2022 è stato raggiunto l’accordo tra Consiglio, Parlamento e Commissione sulla direttiva per un salario minimo adeguato all’interno dell’Unione europea. L’accordo dovrà essere approvato in via definitiva dal Parlamento e dal Consiglio dell’Unione europea.
Conflitti – Israele / Territori palestinesi occupati
Il 7 giugno 2022 la Commissione d’inchiesta formata a maggio dalle Nazioni Unite ha reso noto il suo primo rapporto, affermando che “la permanente occupazione”, la “persistente discriminazione e repressione” dei palestinesi e l’impunità israeliana costituiscono “le cause di fondo” del conflitto.
Difensori dei diritti umani – Turchia
Il 31 maggio 2022 la Corte europea dei diritti umani ha stabilito che la detenzione arbitraria per 14 mesi, tra il 2017 e il 2018, dell’allora presidente di Amnesty International Taner Kilic, ha violato i suoi diritti alla libertà e alla sicurezza. Nel 2020 Kilic è stato condannato a sei anni e tre mesi di carcere per “appartenenza a un gruppo terroristico” ed è in attesa della sentenza d’appello.
Diritti delle persone migranti, richiedenti asilo e rifugiate – Italia
Il 31 maggio 2022 il governo ha posto fine al sistema di “quarantena offshore”, istituito nell’estate 2020 nell’ambito delle misure di contrasto alla pandemia da Covid-19 per isolare i migranti appena arrivati via mare, istituendo dunque una procedura sanitaria specifica e arbitraria nei loro confronti.
Tortura – Nazioni Unite
Il 30 maggio 2022 è stato reso pubblico un rapporto di esperti sul commercio di strumenti di tortura che, come richiesto da Amnesty International, potrebbe aprire la strada a un trattato internazionale vincolante.
Prigionieri di coscienza – Egitto
Tra il 29 e il 31 maggio 2022, su raccomandazione del riattivato Comitato presidenziale per la grazia, la magistratura ha disposto la scarcerazione di 11 prigionieri politici e di coscienza, tra i quali Abdelrahman Tarek (detto Moka) e Kholoud Saeed, in detenzione arbitraria da oltre quattro e oltre due anni, Hussein Khamis, Alaa Essam Ramadan e Mohamed Mohieldin.
Pena di morte – Repubblica Centrafricana
Il 27 maggio 2022 l’Assemblea nazionale ha approvato per acclamazione e in uno scroscio di applausi l’abolizione della pena di morte. Il provvedimento entrerà in vigore non appena sarà firmato dal presidente Faustin Archange Touadéra.
Conflitti – Sud Sudan
Il 26 maggio 2022 il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha rinnovato per un ulteriore anno l’embargo sull’invio di armi alle parti in conflitto nello stato dell’Africa centrale
Campagna “Io lo chiedo” – Spagna
Il 26 maggio 2022 il parlamento ha approvato la Legge di garanzia integrale sulla libertà sessuale, che pone al suo centro la prevenzione e la protezione delle donne dalla violenza sessuale e stabilisce che una relazione sessuale priva di consenso è stupro.
Pena di morte – Zambia
Il 25 maggio 2022, in occasione della Festa dell’Africa, il presidente Hakainde Hichilema ha comunicato al parlamento e alla nazione l’intenzione di abolire la pena capitale.
Conflitti – Francia
Il 18 maggio 2022 una corte d’appello di Parigi ha confermato che l’azienda francese Lafarge sarà oggetto di un procedimento giudiziario per complicità in crimini contro l’umanità, avendo dato 13 milioni di euro a vari gruppi armati siriani per poter proseguire a produrre cemento in una sua fabbrica in Siria.
Pena di morte – Emirati Arabi Uniti
Il 17 maggio 2022 un tribunale ha sospeso la condanna a morte nei confronti di Fida Kiwan, un’israeliana di 43 anni arrestata il 17 marzo 2021 per essere stata trovata in possesso di mezzo chilogrammo di cocaina, reato per il quale era stata condannata alla pena capitale.
Diritti delle persone Lgbtiq+ Italia
Il 16 maggio 2022 il Consiglio comunale di Milano ha approvato una mozione per istituire, entro sei mesi, un Registro delle persone transgender la cui identità non è riconosciuta dallo stato. Il nome scelto, dichiarato di fronte a un ufficiale di stato civile, sarà trascritto sui documenti di competenza del Comune, come l’abbonamento al trasporto pubblico e alle biblioteche e i tesserini di riconoscimento comunali.
Conflitti -Etiopia
Il 16 maggio 2022 è stata rilasciata suor Lem Lem Ghiday Aigarer, delle Orsoline di Gandino. Era stata arrestata il 31 dicembre 2021 e da allora era stata detenuta nel carcere di Weldiya, senza accusa formale né processo, con ogni probabilità perché l’ospedale gestito dal suo ordine aveva continuato a operare anche quando il territorio era provvisoriamente finito sotto il controllo delle truppe del Tigray.
Diritti delle persone migranti, richiedenti asilo e rifugiate – Finlandia
Il 15 maggio 2022 è stato riconosciuto lo status di rifugiato a Vasily Muravytsky, giornalista ucraino arrestato nel 2017 con l’accusa di alto tradimento e di invasione del territorio nazionale tramite la sua attività professionale. Agli arresti domiciliari da allora, era recentemente riuscito a lasciare l’Ucraina e a riparare in Finlandia.
Giustizia – Italia
Il 6 maggio 2022 la Corte europea dei diritti umani ha dichiarato “irricevibile” e dunque ha respinto il ricorso presentato da funzionari di polizia condannati in via definitiva per falso e callunnia in relazione ai fatti della scuola Diaz di Genova, durante il G8 del 2001.
Giustizia internazionale – Germania / Siria
Il 4 maggio 2022 la Corte di giustizia federale ha respinto l’appello dell’ex funzionario del governo della Siria Eyad al-Gharib confermando la condanna a quattro anni e mezzo di carcere per aver preso parte a 30 casi di tortura e di grave privazione della libertà ai danni di prigionieri siriani.
Difensori dei diritti umani – Italia
Il 3 maggio 2022 il presidente di “Baobab Experience” Andrea Costa e due attiviste della stessa associazione sono stati assolti dall’accusa di “favoreggiamento dell’immigrazione illegale”, mossa contro di loro solo perché avevano organizzato una colletta per pagare il viaggio da Roma di un gruppo di richiedenti asilo africani.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Dopo quella di nove giorni prima, il 30 aprile 2022 il governatore dello stato del Tennessee ha sospeso le altre cinque esecuzioni previste nel 2022 poiché si è reso necessario un riesame della procedura dell’iniezione letale.
Discriminazione – Malawi
Il 29 aprile 2022 12 persone sono state condannate a pene detentive per l’omicidio, avvenuto quattro anni prima, di una persona con albinismo. Cinque dei 12 imputati sono stati giudicati colpevoli di omicidio, gli altri per vari reati tra cui il traffico di parti del corpo della vittima.
Pena di morte – Singapore
Il 28 aprile 2022 l’esecuzione di Datchinamurthy Kaiatah, un cittadino della Malesia, è stata sospesa 48 ore prima che avesse luogo, anche a causa delle proteste seguite all’impiccagione, avvenuta due giorni prima, di un uomo con disabilità mentale.
Conflitti – Nazioni Unite
Il 26 aprile 2022 l’Assemblea generale ha adottato per consenso una risoluzione che chiede al presidente di essere convocata, entro dieci giorni, ogni volta che all’interno del Consiglio di sicurezza verrà usato il potere di veto.
Pena di morte -Stati Uniti d’America
Il 25 aprile 2022, riconoscendo che vi sono dubbi sull’effettiva colpevolezza e sulla correttezza della condanna, la Corte d’appello dello stato del Texas ha sospeso l’esecuzione di Melissa Lucio, prevista 48 ore dopo, originariamente giudicata colpevole dell’assassinio della sua ultima figlia, di due anni di età.
Prigionieri di coscienza – Stati Uniti d’America
Il 25 aprile 2022 l’avvocato Steven Donziger è tornato in libertà dopo quasi 1000 giorni di detenzione arbitraria, di cui 45 trascorsi in carcere e gli altri agli arresti domiciliari, per aver denunciato e aver cercato di portare in giudizio il gigante petrolifero Chevron, che aveva rilevato Texaco, responsabile dell’inquinamento petrolifero di un territorio nativo dell’Ecuador.
Prigionieri di coscienza – Egitto
Il 24 aprile 2022, a pochi giorni dalla fine del mese sacro di Ramadan, sono stati scarcerati numerosi prigionieri di coscienza mai sottoposti a processo tra i quali Walid Shawki, attivista del Movimento 6 aprile, arrestato il 14 ottobre 2018; Mohamed Salah, giornalista, arrestato il 29 novembre 2019; Radwa Mohamed, blogger, arrestata il 15 novembre 2019, e Amr Eman, avvocato, arrestato il 16 ottobre 2019.
Prigionieri di coscienza – Egitto
Il 23 aprile 2022 sono stati scarcerati nove cristiani copti che erano stati arrestati il 30 gennaio dopo che avevano preso parte a una protesta pacifica contro i ritardi nell’approvazione del progetto di ricostruzione della chiesa del loro villaggio, distrutta da un incendio nel 2016.
Difensori dei diritti umani – Egitto
Il 23 aprile 2022 la scrittrice e giornalista Rasha Azab è stata assolta dalle accuse di calunnia e diffamazione. Da sempre accanto alle donne che subiscono molestie e violenza sessuale, Azab era stata denunciata dal regista Islam el-Azazi per aver preso pubblicamente le difese di sei donne da lui stuprate nel 2020.
Tecnologia – Unione europea
Il 22 aprile 2022, dopo lunghi negoziati e pressioni della società civile, il Parlamento, la presidenza francese, il Consiglio e la Commissione hanno raggiunto un accordo sul Digital Services Act, che contiene norme adeguate ad affrontare i rischi posti dalle grandi piattaforme in termini di diffusione del discorso d’odio e della disinformazione e altre garanzie come quelle sul controllo degli algoritmi.
Diritti sessuali e riproduttivi – Italia
Il 21 aprile 2022 il Consiglio di stato ha confermato la sentenza del Tar del Lazio del giugno 2021, respingendo i ricorsi presentati da varie associazioni “pro vita” e ribadendo dunque che la pillola dei cinque giorni dopo può essere acquistata dalle minorenni senza obbligo di prescrizione medica.
Diritti delle persone Lgbtiq+ Corea del Sud
Il 21 aprile 2022 la Corte suprema ha annullato la condanna inflitta nel 2017 a due soldati che, dopo aver avuto una relazione omosessuale, erano stati condannati a tre e a quattro mesi per “atti indecenti”, secondo l’articolo 92.6 del codice militare. Per la Corte i due soldati, peraltro fuori servizio, hanno visto violati i loro diritti all’autonomia sessuale, alla non discriminazione, all’uguaglianza e alla dignità.
Giustizia internazionale – Repubblica Centrafricana
Il 19 aprile 2022 il Tribunale penale speciale, istituito dalle Nazioni Unite nel 2015 e operativo dal 2018, ha avviato il suo primo processo, nei confronti di tre imputati di crimini di guerra e crimini contro l’umanità commessi durante gli attacchi del maggio 2019 contro i villaggi di Koundjili e Lemouna, in cui furono uccise decine di civili.
Discriminazione – Italia
Il 15 aprile 2022 la corte d’appello di Venezia ha stabilito che costituisce discriminazione la delibera adottata nel 2019 dalla Giunta regionale del Veneto che negava il diritto all’iscrizione obbligatoria al sistema sanitario nazionale dei cittadini extracomunitari familiari a carico di cittadini italiani.
Diritti delle persone migranti, richiedenti asilo e rifugiate – Paesi Bassi
Il 14 aprile 2022 il Consiglio di stato ha stabilito la non automatica applicazione del regolamento di Dublino in caso di rinvii di richiedenti asilo verso la Croazia, dato che questo stato esegue “respingimenti su larga scala e da lungo tempo”. Il rischio di respingimento vale non solo per i cittadini stranieri che entrano illegalmente in territorio croato ma anche per coloro che vi vengono inviati da stati membri dell’Unione europea.
Diritti delle donne – Indonesia
Il 12 aprile 2022, per la prima volta nella storia del paese, il parlamento ha approvato una legge contro la violenza sessuale. La legge punisce nove reati: molestie sessuali, contraccezione forzata, sterilizzazione forzata, matrimonio forzato, tortura sessuale, sfruttamento sessuale, schiavitù sessuale e violenza sessuale online. Non include lo stupro e l’aborto forzato, già contemplati nel codice penale.
Pena di morte – Malesia
Il 7 aprile 2022, citando errori di fatto e di diritto, un giudice di una corte d’appello ha annullato la sentenza capitale di Ahmad Kamil Anuar, che nel settembre 2020 era stato condannato all’impiccagione per il traffico di 1,6 chilogrammi di cannabis.
Giustizia – Italia
Il 7 aprile 2022 otto carabinieri sono stati condannati a pene tra un anno e tre mesi e cinque anni per aver messo in atto depistaggi dopo la morte di Stefano Cucchi, avvenuta nel 2009. Gli imputati sono stati giudicati colpevoli di falso, favoreggiamento, omessa denuncia e calunnia.
Giustizia – Burkina Faso
Il 6 aprile 2022 l’ex presidente Blaise Compaorè è stato condannato in contumacia all’ergastolo, insieme al responsabile della sua sicurezza e a un generale, per l’omicidio del suo predecessore, Thomas Sankara, ucciso il 15 ottobre 1987 durante un colpo di stato che portò al potere lo stesso Compaoré.
Diritti sessuali e riproduttivi – Stati Uniti d’America
Il 4 aprile 2022 il governatore del Colorado ha firmato la legge che riconosce alle persone in stato di gravidanza il diritto di accedere ai servizi di aborto, precisando che “nessuna autorità potrà negare, limitare, interferire o discriminare nei confronti del diritto fondamentale di usare o rifiutare contraccettivi, di continuare una gravidanza o di interromperla”.
Giustizia – Italia
Il 4 aprile 2022 la Corte di cassazione ha confermato, con pena ridotta da 13 a 12 anni, le condanne nei confronti di due carabinieri giudicati definitivamente colpevoli di omicidio preterintenzionale per l’uccisione di Stefano Cucchi, avvenuta nel 2009.
Diritti delle persone Lgbtiq+ Ungheria
Il 3 aprile 2022 non è passato il referendum confermativo della legge del giugno 2021 sul divieto di “promozione dell’omosessualità”, che vietava di mostrare ai minori qualsiasi contenuto che ritraesse o promuovesse l’omosessualità o il cambio di sesso.
Diritti delle persone migranti, richiedenti asilo e rifugiate – Stati Uniti d’America
Il 1° aprile 2022 l’amministrazione Biden ha annunciato la fine, a partire dal 23 maggio, della politica migratoria conosciuta come “Titolo 42” in base alla quale, a partire dal marzo 2020, oltre un milione di persone entrate irregolarmente in territorio statunitense sono state espulse o respinte verso il Messico.
Diritti economici e sociali – Stati Uniti d’America
Il 1° aprile 2022, dopo una campagna durata due anni e sostenuta anche da Amnesty International, i lavoratori dello stabilimento di Staten Island (New York) hanno dato vita al primo sindacato interno ad Amazon.
Libertà di espressione – Nicaragua
Il 31 marzo 2022 il Consiglio Onu dei diritti umani ha istituito un meccanismo indipendente col compito di indagare, raccogliere prove e determinare le responsabilità delle violazioni dei diritti umani e dei crimini di diritto internazionale che hanno avuto luogo a partire dal 2018.
Difensori dei diritti umani – Guatemala
Il 24 marzo 2022 Bernardo Caal Xol, un insegnante guatemalteco di 50 anni, sindacalista e difensore dei diritti del popolo nativo maya q’eqchi’, è stato scarcerato per “buona condotta”. Il 9 novembre 2018 era stato condannato a sette anni e quattro mesi per false accuse di rapina e sequestro di persona, solo per aver protetto la sua comunità, minacciata da un progetto idroelettrico.
Rifugiati – Australia
Il 24 marzo 2022 il governo ha ufficialmente accettato l’offerta della Nuova Zelanda di accogliere 150 rifugiati all’anno per tre anni. L’accordo riguarderà i rifugiati trattenuti nel centro di detenzione dell’isola di Nauru, attualmente 112, e una parte delle 1168 persone che negli anni erano state trasferite nei cosiddetti “centri transitori” dell’Australia per ragioni urgenti di salute.
Pena di morte – Sud Sudan
Il 22 marzo 2022 l’Alta corte dello stato di Equatoria Orientale ha disposto la scarcerazione di Magai Matiop Ngong, Giudicato colpevole di omicidio,era stato condannato a morte tramite impiccagione il 14 novembre 2017, quando aveva solo 15 anni.
Diritti ambientali – Cile
Il 18 marzo 2022 il presidente Gabriel Boric ha firmato l’accordo di Escazú, un trattato internazionale ratificato da 24 stati dell’America latina e dei Caraibi che si prefigge di garantire l’accesso ai diritti ambientali e proteggere gli attivisti ambientali e la biodiversità.
Prigionieri di coscienza – Iran
Il 16 marzo 2022 Nazanin Zaghari-Ratcliffe e Anoosheh Ashoori, cittadini con passaporto britannico e iraniano, sono stati scarcerati e hanno potuto partire per il Regno Unito. Erano stati arrestati rispettivamente nel 2016 e nel 2017 e condannati a pene detentive per inesistenti reati contro la sicurezza nazionale.
Giustizia internazionale – Repubblica Centrafricana /Ciad
Il 14 marzo 2022 Maxime Gawaka si è consegnato alle autorità del Ciad ed è stato trasferito al Tribunale penale internazionale, dove sarà processato per crimini di guerra e contro l’umanità commessi nella Repubblica Centrafricana. È accusato di omicidio, sterminio, tortura e arruolamento di bambini-soldato tra il 2013 e il 2014, quando era a capo di un gruppo armato denominato anti-Balaka.
Prigionieri di coscienza – Arabia Saudita
Il blogger e prigioniero di coscienza Raif Badawi è stato scarcerato l’11 marzo 2022, oltre una settimana dopo che aveva terminato di scontare una condanna a 10 anni di carcere e a 1000 frustate (50 delle quali eseguite) per aver fondato il forum online “Liberali liberi sauditi” e per altri reati di opinione.
Sorveglianza – Italia
Il 9 marzo 2022 il Garante della privacy ha multato la società statunitense Clearview AI, nota per allenare algoritmi di riconoscimento facciale, poi venduti a forze di polizia o ad aziende private, con fotografie prese in rete tramite data scraping. Il Garante ha sanzionato Clearview AI con una multa di 20 milioni di euro, col divieto di raccogliere ulteriormente dati di utenti italiani e l’obbligo di cancellare quelli già in suo possesso.
Discriminazione – Italia
Il 9 marzo 2022 la commissione Affari costituzionali della Camera dei deputati ha approvato il cosiddetto “ius scholae”, base di partenza per la lungamente attesa riforma del diritto di cittadinanza.
Prigionieri di coscienza – Egitto
Il 6 marzo 2022 è stata posta in libertà provvisoria Isis Mustafa, una farmacista arrestata il 21 ottobre 2021 dopo che aveva denunciato di aver subito un’aggressione sessuale e poi falsamente accusata di diffusione di notizie false e terrorismo.
Prigionieri di coscienza – Egitto
Il 5 marzo 2022 Ahmed Muhammad Muhammad Younes è stato posto in libertà provvisoria con obbligo di residenza nella sua città, Alessandria. Younes era stato arrestato a caso il 25 settembre 2019, durante la perquisizione dei passeggeri di un autobus, e accusato di appartenenza a un’organizzazione fuorilegge.
Prigionieri di coscienza – Tanzania
Il 4 marzo 2022 è stato rilasciato il leader dell’opposizione Freeman Mbowe. Era stato arrestato il 21 luglio 2021, poche ore prima che annunciasse pubblicamente un programma di riforme costituzionali. Accusato di vari reati di terrorismo, è rimasto quasi otto mesi in carcere senza processo.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
L’esecuzione di Michael Gonzales, la prima prevista nell’anno in Texas, è stata sospesa dalla corte d’appello dello stato il 3 marzo 2022 per poter accertare le accuse di condotta scorretta della pubblica accusa che, nel processo di primo grado, nascose alla giuria prove della possibile innocenza dell’imputato.
Prigionieri di coscienza – Egitto
Il 28 febbraio 2022 Reda Abdel Rahman, blogger coranico, insegnante e attivista per i diritti delle minoranze religiose, è stato scarcerato dopo aver trascorso 554 giorni in detenzione preventiva con l’accusa di blasfemia.
Diritti economici, sociali e culturali – Italia
Il 25 febbraio 2022 il tribunale del lavoro di Bologna ha dato ragione, in primo grado, a Riccardo Mancuso nella vertenza contro l’impresa di consegne Deliveroo. Il giudice ha riconosciuto l’etero-organizzazione del rapporto di lavoro tra l’azienda e il rider, cui spettano dunque le tutele del lavoro subordinato.
Discriminazione – Slovenia
Il 25 febbraio 2022 il presidente Borut Pahor ha espresso scuse formali alle 25.671 persone, principalmente originarie di altre repubbliche della Jugoslavia ma residenti in Slovenia, che furono illegalmente cancellate dal registro sloveno dei residenti permanenti nel 1992 dopo che la Slovenia aveva dichiarato l’indipendenza.
Giustizia – Italia
Il 23 febbraio 2022 la corte d’appello di Venezia ha riconosciuto in sede civile la colpevolezza di un carabiniere precedentemente assolto in appello dall’accusa di eccesso di legittima difesa nell’omicidio del 2015 di Mauro Guerra, riconoscendo alla famiglia Guerra il diritto a un risarcimento.
Diritti sessuali e riproduttivi – Colombia
Il 21 febbraio 2022 la Corte costituzionale ha sancito la decriminalizzazione dell’aborto entro le prime 24 settimane di gravidanza. Dopo le 24 settimane, l’aborto legale sarà ancora possibile in caso di rischio per la vita o la salute della donna, malformazioni potenzialmente letali del feto, stupro, incesto o inseminazione artificiale senza consenso.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 17 febbraio 2022 56 procuratori hanno firmato una dichiarazione congiunta chiedendo la fine della pena di morte e si sono impegnati, nel frattempo, a non chiedere la pena di morte “contro persone con disabilità mentale, disordine da stress post-traumatico, pregressi danni cerebrali o altri problemi mentali e cognitivi che diminuiscono le possibilità di comprendere in pieno e regolare le loro azioni”.
Prigionieri di coscienza – Bielorussia
Il 17 febbraio 2022 Natalie Hersche, cittadina con passaporto svizzero e bielorusso, è stata rimessa in libertà. Era stata arrestata il 19 settembre 2020 e condannata a due anni e mezzo di carcere per aver tolto il passamontagna a un agente in borghese dei reparti speciali di polizia che stava prendendo parte allo scioglimento violento di una protesta pacifica.
Diritti delle persone Lgbtiq+ Kuwait
Il 16 febbraio 2022 la Corte costituzionale ha annullato l’articolo 198 del codice penale sul reato di “imitazione del sesso opposto”, in quanto in contrasto con l’articolo 30 della Costituzione che garantisce la libertà personale. A seguito dell’applicazione di quell’articolo, a partire dal 2008 molte persone transgender erano state condannate al carcere o multate.
Pena di morte – Singapore
Il 16 febbraio 2022 il presidente Halimam Yacob ha sospeso le esecuzioni, previste poche ore dopo, di Pausi Jefridin e Roslan Bakar, condannati a morte nel 2010 per reati di droga. Amnesty International aveva lanciato un appello per fermare la loro impiccagione.
Pena di morte – Iran
Il 15 febbraio 2022 la Corte suprema ha annullato dopo 19 anni la condanna a morte di Mohammadreza Hadadi, un quindicenne al momento del reato che nel 2001 era stato giudicato colpevole di un omicidio commesso nel corso di un rapina. Nelle varie fasi del processo, Hadadi aveva sempre affermato di essere stato spinto ad ammettere il reato da un complice maggiorenne che gli aveva promesso che, in quanto minorenne, non sarebbe stato messo a morte.
Sorveglianza – Unione europea
Il 15 febbraio 2022 il Garante europeo per la privacy ha dichiarato che è “altamente improbabile” che il software Pegasus, prodotto dall’azienda israeliana NSO Group, possa soddisfare i requisiti di proporzionalità, e che “un divieto allo sviluppo e alla diffusione di spyware con la capacità di Pegasus nell’Ue sarebbe l’opzione più efficace per proteggere i nostri diritti e libertà fondamentali”.
Armi – Stati Uniti d’America
Il 15 febbraio 2022 l’azienda produttrice di armi Remington è stata riconosciuta responsabile della strage di 26 persone in una scuola del Connecticut, risalente al 2012, in quanto aveva pubblicizzato il fucile Bushmaster, usato dall’autore della strage, con slogan e immagini violente. La Remington ha patteggiato un risarcimento di 73 milioni di dollari per le nove famiglie delle vittime che l’avevano citata in giudizio.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 14 febbraio 2022, dopo aver ricevuto migliaia di lettere, la società di consulenza FDR Safety ha annunciato l’annullamento del contratto con lo stato dell’Alabama in base al quale avrebbe collaborato a un protocollo sulla sicurezza del personale coinvolto nelle esecuzioni mediante il metodo della camera a gas, introdotto nel 2018 ma non ancora applicato.
Libertà d’informazione – Tanzania
Il 10 febbraio 2022 il ministro dell’Informazione ha annunciato la fine del bando emesso nel 2016 e nel 2017 nei confronti di quattro quotidiani – Tanzania Daima, Mawio, Mwanahalisi e Mseto – che avevano denunciato presunti casi di corruzione e violazioni dei diritti umani.
Diritti sessuali e riproduttivi – El Salvador
Il 9 febbraio 2022 “Elsy”, una donna condannata a 30 anni per un aborto spontaneo, è stata rilasciata dopo aver scontato un terzo della pena; è la quinta donna condannata per aborto a essere tornata in libertà dal dicembre 2021.
Prigionieri di coscienza – Sri Lanka
Il 7 febbraio 2022 Hejaaz Hizbullah, avvocato per i diritti umani, è stato rilasciato su cauzione dopo aver trascorso 22 mesi in carcere senza processo. Era stato arrestato nell’aprile 2020, sulla base di prove infondate, ai sensi della Legge sulla prevenzione del terrorismo. In suo favore erano intervenute Amnesty International e altre 11 organizzazioni per i diritti umani.
Prigionieri di coscienza – Turchia
Il 2 febbraio 2022 il Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa ha denunciato la Turchia per la prolungata detenzione arbitraria dell’attivista per i diritti umani Osman Kavala, arrestato nel novembre 2017 per reati di opinione.
Pena di morte – Arabia Saudita
Il 1° febbraio 2022, a quasi dieci anni dall’arresto, è stato rilasciato Dahwood al-Mahroun. Era stato condannato a morte nel 2014, minorenne al momento del reato insieme, ad altri due adolescenti, a loro volta tornati in libertà nel 2021. Quell’anno le tre condanne alla pena capitale erano state commutate in pena detentiva.
Giustizia – Stati Uniti d’America
Il 31 gennaio 2022 il dipartimento di Giustizia ha dichiarato che non userà dichiarazioni ottenute con la tortura durante la detenzione in custodia dei servizi segreti. L’impegno è stato preso circa il processo in corso, presso le commissioni militari di Guantanamo, ai danni di Hussein al-Nashiri, accusato di aver ideato l’attentato suicida contro la nave militare Cole, che nell’ottobre 2000 causò la morte di 17 marinai.
Difensori dei diritti umani – Italia
Il 28 gennaio 2022 il giudice per le indagini preliminari di Agrigento ha archiviato le indagini sulla ong “Mediterranea” in relazione alla nave di ricerca e soccorso “Mare Jonio”, stabilendo che bene fecero i comandanti a rifiutare l’ordine di riconsegnare alla Libia le persone soccorse e che la nave, “adeguatamente equipaggiata” non aveva bisogno di alcuna certificazione per svolgere le sue attività.
Diritti delle persone Lgbtiqa+ Francia
Il 26 gennaio 2022 il parlamento ha approvato in via definitiva una legge che vieta le terapie di conversione destinate a “curare” l’orientamento sessuale delle persone non eterosessuali, bisessuali o transgender, incluso l’elettroshock. La legge introduce un nuovo reato per chi pratica questo tipo di terapie, con pene di due anni e 30.000 euro di multa o di tre anni e 45.000 euro se siano coinvolti dei minori.
Prigionieri di coscienza – Turchia
Il 25 gennaio 2022 la Corte europea dei diritti umani ha condannato la Turchia per aver trattenuto illegalmente in detenzione senza processo per un anno, dal 2017 al 2018, il giornalista turco-tedesco Deniz Yucel. La Corte ha anche condannato la Turchia a pagare un risarcimento tre volte superiore a quello precedentemente corrisposto a Yucel dalla magistratura turca.
Diritti sessuali e riproduttivi – Regno Unito
Il 24 gennaio 2022 il parlamento ha approvato una legge che mette al bando l’imenoplastica, ossia la ricostruzione chirurgica dell’imene allo scopo di ottemperare a credenze culturali e religiose che vedono nella verginità una virtù imprescindibile, soprattutto ai fini del matrimonio. La legge proibisce anche i test di verginità.
Difensori dei diritti umani – Iran
Il 24 gennaio 2022 Atena Daemi, promotrice di campagne per l’abolizione della pena di morte, è stata rilasciata dopo aver trascorso cinque anni in carcere. Incriminata nel 2015 per propaganda contro il sistema e minaccia alla sicurezza nazionale, era stata poi condannata a 14 anni di carcere, poi ridotti a sette nel processo d’appello.
Pena di morte – Nigeria
Il 22 gennaio 2022 il governatore dello stato di Benue ha esercitato clemenza nei confronti di 49 condannati a morte: 34 sono stati rilasciati e 15 hanno ottenuto la commutazione della pena in ergastolo.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 21 gennaio 2022, dopo aver trascorso quasi 20 anni nel braccio della morte dello stato del Texas sostenendo sempre la sua innocenza, Clinton Young è tornato in libertà. Nel settembre 2021 la corte d’appello statale aveva annullato la condanna a morte emessa nel 2003 per duplice omicidio, dopo che era emerso che il procuratore a capo dell’accusa era a libro paga del giudice del processo.
Pena di morte – Papua Nuova Guinea
Il 20 gennaio 2022 il primo ministro James Marape ha annunciato che il governo ha abolito la pena capitale in quanto “non costituisce un deterrente nei confronti dei reati più gravi”. La pena di morte era stata già abolita nel 1970 per essere reintrodotta nel 1991. L’ultima esecuzione aveva avuto luogo nel 1954.
Diritti delle persone migranti, richiedenti asilo e rifugiate – Egitto
Il 20 gennaio 2022 Alem Tesfay Abraham e Kibrom Adhanom, due richiedenti asilo eritrei, sono arrivati in Canada – stato che aveva dato disponibilità al loro reinsediamento – dopo che le autorità del Cairo avevano disposto la loro scarcerazione ponendo fine rispettivamente a sette e a nove anni di detenzione arbitraria e illegale.
Giustizia internazionale – Siria-Germania
Il 13 gennaio 2022 il tribunale supremo regionale di Coblenza ha condannato all’ergastolo per crimini contro l’umanità Anwar Raslan, un ex colonnello dell’intelligence siriana, giudicato colpevole di torture, omicidi e stupri di detenuti in un centro di prigionia di Damasco. Il verdetto è arrivato al termine di oltre 100 udienze, in cui hanno testimoniato oltre 80 persone, tra cui vittime di tortura rifugiate all’estero. Raslan è stato ritenuto responsabile della tortura di almeno 4000 detenuti.
Prigionieri di coscienza – Polonia
Il 12 gennaio 2022 un tribunale ha respinto il ricorso in appello contro l’assoluzione di Elżbieta, Anna e Joanna, tre attiviste che erano finite sotto processo per “offesa ai sentimenti religiosi” e che avevano rischiato fino a due anni di carcere per affisso, in vari luoghi pubblici della città di Plock, dei poster raffiguranti la Vergine Maria con l’aureola dipinta con i colori dell’arcobaleno, simbolo del movimento Lgbti.
Prigionieri di coscienza – Egitto
L’8 gennaio 2022 Ramy Kamil, difensore dei diritti umani, è stato rilasciato dopo 24 mesi di detenzione senza processo. Fondatore dell’Unione dei giovani di Maspero, che si batte per la ricerca della verità e della giustizia per un massacro di manifestanti copti avvenuto alla fine del 2011, era stato arrestato il 23 novembre 2019 e accusato di sostegno al terrorismo, diffamazione e uso improprio dei social media.
Prigionieri di coscienza – Egitto
L’8 gennaio 2022 Ramy Shaath, prigioniero di coscienza egiziano-palestinese, è stato rilasciato dopo oltre 900 giorni di detenzione senza processo. Protagonista della rivoluzione del 2011, fondatore della sezione locale del movimento “Disinvestimento, boicottaggio e sanzioni”, era stato arrestato il 5 luglio 2019 e accusato di sostegno a gruppo terrorista, minaccia alla sicurezza dello stato e diffusione di notizie false.
Prigionieri di coscienza – Pakistan
Il 5 gennaio 2022 la Corte suprema ha ordinato la scarcerazione di Nadeem Samson, un cristiano arrestato nel novembre 2017 con l’accusa di aver creato un account Facebook, alla fine rivelatosi falso, sul quale erano stati pubblicati contenuti blasfemi nei confronti della religione islamica.
Pena di morte – Malesia
Il 5 gennaio 2022 la Corte suprema federale ha annullato le condanne a morte emesse nel 2013 nei confronti di Lim Kee Fu e Tan Choon Ming, che erano stati giudicati colpevoli di traffico di 6,8 chilogrammi di metanfetamina.
Tortura – Italia
Il 4 gennaio 2022 la Corte europea dei diritti umani ha comunicato formalmente al governo italiano l’apertura di un procedimento riguardo possibili violazioni della Convenzione europea dei diritti umani in riferimento all’uccisione di Riccardo Magherini, avvenuta a Firenze la notte tra il 2 e il 3 marzo 2014 al termine di un fermo di polizia. Il ricorso da parte dei legali della famiglia Magherini era stato accolto il 23 luglio 2019.
Pena di morte – Egitto
Il 3 gennaio 2022 la Corte di cassazione ha commutato in ergastolo sei condanne a morte inflitte nel 2019 per l’attacco terroristico all’Hotel Tre Piramidi del 2016. Ad altri otto imputati è stata ridotta la pena mentre ulteriori 12 sono stati assolti.
Pena di morte – Nigeria
Il 1° gennaio 2022, in occasione dell’inizio del nuovo anno, il governatore dello stato di Ondo ha commutato in ergastolo sei condanne a morte.
Prigionieri di coscienza – Egitto
Il 31 dicembre 2021, dopo aver trascorso in carcere in attesa del processo 1644 giorni, Ola al-Qaradawi è stata rilasciata. Figlia di uno studioso di religione islamica, era stata arrestata nel giugno 2017 e accusata di sostegno al terrorismo. Al termine dei due anni di detenzione preventiva era stata di nuovo posta sotto indagine per sostegno al terrorismo “dal carcere”, sebbene fosse rimasta in isolamento dal giorno dell’arresto.
Diritti economici, sociali e culturali – Italia
Il 23 dicembre 2021 la Regione Emilia-Romagna ha approvato la delibera che garantisce assistenza sanitaria attraverso il medico di base anche ai cittadini senza dimora.
Pena di morte – Kazakistan
Il 23 dicembre 2021 la Camera alta del parlamento del Kazakhistan ha approvato definitivamente la legge che abolisce la pena di morte nello stato centro-asiatico. Un anno prima il presidente della Repubblica aveva firmato la legge di ratifica del Secondo protocollo al Patto internazionale sui diritti civili e politici, che ha l’obiettivo dell’abolizione globale della pena capitale.
Difensori dei diritti umani – Italia
Il 23 dicembre 2021 il giudice per le indagini preliminari di Agrigento ha archiviato la seconda indagine nei confronti di Carola Rackete, accusata di favoreggiamento dell’immigrazione illegale per aver condotto fino all’approdo, il 29 giugno 2019, oltre 50 persone soccorse nel mar Mediterraneo, tra cui donne in stato di gravidanza e neonati.
Prigionieri di coscienza – Egitto
Sanaa Seif, attivista per i diritti umani, è tornata in libertà il 23 dicembre 2021 dopo aver scontato una condanna a 18 mesi per i reati inesistenti di “diffusione di notizie false tramite i social media” e “offesa a pubblico ufficiale”. Era stata arrestata il 23 giugno 2020 mentre si stava recando alla procura del Cairo per denunciare un’aggressione subita mentre manifestava di fronte alla prigione di Tora.
Pena di morte – India
Il 18 dicembre 2021 una corte d’appello ha annullato la condanna a morte di Momin Khan, 52 anni, dopo averlo riconosciuto innocente dell’omicidio per il quale era stato condannato a morte nel 2015.
Conflitti – Etiopia
Il 17 dicembre 2021 il Consiglio Onu dei diritti, riunitosi in sessione speciale per affrontare la “grave situazione dei diritti umani” in Etiopia, ha approvato una risoluzione che istituirà un meccanismo indipendente d’indagine per raccogliere prove e identificare i responsabili delle atrocità nel conflitto del Tigray.
Pena di morte – India
Il 16 dicembre 2021 la Corte suprema ha annullato le condanne a morte inflitte sei anni prima nei confronti di tre uomini che erano stati giudicati colpevoli in primo e secondo grado dell’omicidio dei sei componenti di una famiglia.
Prigionieri di coscienza – Camerun
Il 16 dicembre 2021 un tribunale ha ordinato la scarcerazione di tre studenti che, nel 2016, erano stati condannati a dieci anni di carcere per aver condiviso un sms ironico contenente riferimenti al gruppo armato islamista Boko haram. La campagna lanciata da Amnesty International per il loro rilascio ha coinvolto oltre 310.000 persone in ogni parte del mondo.
Diritti delle persone migranti, richiedenti asilo e rifugiate – Italia
Il 16 dicembre 2021 la Corte di cassazione ha riformato la sentenza con cui, il 3 giugno 2020, la Corte d’appello di Palermo aveva condannato per favoreggiamento dell’immigrazione irregolare, violenza e resistenza aggravata a pubblico ufficiale due naufraghi soccorsi dal rimorchiatore “Vox Thalassa” che si erano opposti al rimpatrio in Libia a bordo del mezzo di soccorso.
Tortura – Regno Unito
Il 14 dicembre 2021 la Corte suprema del Regno Unito ha deciso che la Polizia dell’Irlanda del Nord agì illegalmente quando decise di non indagare sulle torture subite da 14 detenuti (“Gli incappucciati”) negli anni Settanta. La Polizia nordirlandese aveva fatto ricorso al supremo organo giudiziario britannico contro la sentenza emessa nel 2019 dalla Corte d’appello, che aveva stabilito che le indagini dovessero andare avanti chiarendo che il trattamento subito dai detenuti era equivalso a tortura.
Diritti delle persone migranti, richiedenti asilo e rifugiate – Danimarca
Il 14 dicembre 2021 un tribunale ha condannato l’ex ministra dell’Immigrazione Inger Stoejberg a 60 giorni di carcere per aver separato illegalmente, nel 2016, una coppia di richiedenti asilo provenienti dalla Siria.
Diritti delle persone Lgbtiq+ Cile
Il 7 dicembre 2021 la Camera dei deputati ha approvato ad ampia maggioranza il progetto di legge che istituisce il matrimonio tra persone dello stesso sesso, incluso il diritto di avere figli.
Prigionieri di coscienza – Egitto
Il 7 dicembre 2021 un tribunale di emergenza ha disposto la libertà provvisoria per Patrick Zaki, lo studente dell’università di Bologna arrestato al Cairo il 7 febbraio 2021, in attesa dell’udienza del 1° febbraio 2022 che lo vede imputato di diffusione di notizie false.
Armi – Italia
Il 2 dicembre 2021 la Camera dei deputati ha approvato il disegno di legge che vieta il finanziamento di società che svolgano attività di costruzione, produzione, sviluppo, assemblaggio, impiego, utilizzo, stoccaggio, detenzione, vendita, distribuzione, import, export, trasferimento o trasporto di mine antipersona.
Diritti sessuali e riproduttivi – Polonia
Il 1° dicembre 2021 il parlamento ha respinto, con 361 voti contrari, 48 favorevoli e 12 astensioni, la proposta di legge che avrebbe equiparato l’interruzione di gravidanza all’omicidio, con pene previste fino a 25 anni di carcere.
Giustizia internazionale – Germania / Iraq
Il 30 novembre 2021, nell’esercizio della giurisdizione universale, l’alta corte regionale di Francoforte ha condannato per la prima volta un affiliato al gruppo Stato islamico, Taha Al J., colpevole di genocidio e crimini contro l’umanità. L’uomo è stato giudicato colpevole di avere, nel 2015, comprato, ridotto in schiavitù, torturato e lasciato morire al sole una bambina yazida di cinque anni.
Pena di morte – Malesia
Il 25 novembre 2021 una corte d’appello ha annullato la condanna a morte di Mohammad Habibul Hassan Khan, uno studente del Bangladesh nella cui stanza del dormitorio era stata trovata una valigia con circa quattro chili di marijuana. La difesa di Khan è riuscita a provare che il responsabile era stato un altro studente, poi suicidatosi dopo il rinvenimento della valigia.
Conflitti – Nigeria
Il 25 novembre 2021 600 detenuti sono stati rilasciati dalla prigione di Maiduguri e dalla base militare di Giwa, dove si trovavano da anni in quanto ingiustamente sospettati di militare nel gruppo armato islamista “Boko haram”. La campagna per la loro scarcerazione è stata condotta anche dalle “Donne di Knifar”, un movimento di donne sfollate a causa del conflitto nel nord dello stato, molte delle quali mogli dei detenuti.
Difensori dei diritti umani – Italia
Il 23 novembre 2021 il giudice per le indagini preliminari di Bologna ha archiviato il procedimento giudiziario aperto nei confronti dei coniugi Gian Andrea Franchi e Lorena Fornasir. Nel 2019 i due volontari triestini erano stati indagati per favoreggiamento dell’immigrazione illegale a causa delle loro attività di assistenza ai migranti provenienti dai Balcani.
Prigionieri di coscienza – Turchia
Il 19 novembre 2021, a seguito di proteste internazionali, il noto cantante siriano Omar Souleyman è stato rimesso in libertà. Era stato arrestato due giorni prima nella città di Sanliurfa dopo un viaggio nella regione curda della Siria e accusato di avere legami con organizzazioni terroristiche.
Diritti economici, sociali e culturali – India
Il 19 novembre 2021, dopo un anno di proteste da parte dei coltivatori, il presidente Narendra Modi ha annunciato il ritiro di tre leggi sull’agricoltura approvate nel 2020 dal parlamento. Le leggi allentavano le regole sulla vendita e sui prezzi dei prodotti agricoli azzerando le protezioni dello stato.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 18 novembre 2021, a poche ore dall’esecuzione e accogliendo la doppia raccomandazione del Comitato statale per la grazia, il governatore dell’Oklahoma ha commutato in ergastolo la condanna a morte emessa nel 2002 nei confronti di Julius Jones, sulla cui effettiva colpevolezza era emerso più di un dubbio.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 18 novembre 2021 una corte distrettuale dello stato del Tennessee ha annullato la condanna a morte, emessa 33 anni prima, ai danni di Pervis Payne, un nero con disabilità mentale e sulla cui effettiva colpevolezza di un duplice omicidio sin dall’inizio erano emersi forti dubbi.
Difensori dei diritti umani – Italia
Il 18 novembre 2021 il consiglio comunale ha approvato una mozione che fa entrare Verona nella rete nazionale e internazionali delle città rifugio per i difensori dei diritti umani.
Diritti delle persone migranti, richiedenti asilo e rifugiate – Croazia
Il 18 novembre 2021 la Corte europea dei diritti umani ha giudicato la Croazia responsabile della violazione di una serie di articoli della Convenzione europea dei diritti umani e della Convenzione sul divieto di espulsioni collettive in relazione alla morte, e all’inefficacia delle successive indagini, di Madina Hussiny, una bambina di sei anni travolta da un treno nel 2017 dopo essere stata espulsa verso la Serbia.
Pena di morte – Arabia Saudita
Il 16 novembre 2021 è stato scarcerato Abdullah al-Zaher, già condannato a morte per presunti reati commessi quando era minorenne, la cui sentenza era stata successivamente commutata in dieci anni di carcere.
Diritti delle persone migranti, richiedenti asilo e rifugiate – Ungheria
Il 16 novembre 2021 la Corte di giustizia dell’Unione europea ha stabilito che la cosiddetta legislazione “Stop Soros” in vigore in Ungheria viola le direttive dell’Unione europea sulle procedure e sull’accoglienza consentendo di respingere le richieste d’asilo di persone arrivate da “paesi di transito sicuri”. La Corte ha anche giudicato illegali i contenuti della legge che criminalizzano una serie di attività riguardanti l’immigrazione.
Libertà d’informazione – Myanmar
Il 15 novembre 2021, a seguito delle proteste internazionali, è stato rilasciato il giornalista statunitense Danny Fenster, direttore del portale Frontier Myanmar, che solo tre giorni prima era stato condannato a 11 anni di carcere per accuse fabbricate di immigrazione illegale e minaccia alla sicurezza nazionale.
Diritti sessuali e riproduttivi – Slovacchia
L’11 novembre 2021, anche a seguito delle pressioni di Amnesty International, il parlamento ha respinto una proposta di legge che avrebbe gravemente limitato l’accesso all’interruzione di gravidanza.
Giustizia internazionale – Svezia
L’11 novembre 2021 la magistratura svedese ha aperto un’indagine nei confronti di due rappresentanti della compagnia del gas e del petrolio Lundin Oil Ab, ora Lundin Energy AB, per “complicità in crimini di guerra commessi in Sudan [ora Sud Sudan] dal 1999 al 2003”. L’indagine dovrà accertare i legami tra l’avvio delle attività estrattive e i crimini commessi dalle autorità sudanesi contro le popolazioni dell’area interessata.
Pena di morte – Arabia Saudita
L’11 novembre 2021 la Corte suprema ha annullato la condanna a morte e disposto un nuovo processo nei confronti di Abdullah al-Huwaiti, che era stato giudicato colpevole di rapina e uccisione di un agente di polizia nel 2019, quando aveva 14 anni.
Difensori dei diritti umani – Italia
Il 10 novembre 2021 il tribunale di Pordenone ha stabilito il non luogo a procedere contro tre attiviste dell’associazione “Rete solidale” e nove richiedenti asilo accusati di “occupazione abusiva e deturpamento di terreno altrui” per aver allestito un ricovero di emergenza contro pioggia e freddo, nell’inverno del 2017, nel parcheggio del centro direzionale Galvani.
Prigionieri di coscienza – Pakistan
Il 9 novembre 2021 Sajjad Masih Gill, un uomo di 37 di fede cristiana condannato all’ergastolo per blasfemia, è stato assolto dopo nove anni, dieci mesi e 15 giorni di carcere durante i quali il suo ricorso era stato rinviato oltre 100 volte.
Pena di morte – Singapore
Il 9 novembre 2021, anche a seguito di un appello di Amnesty International, la Corte suprema ha sospeso l’esecuzione – prevista 24 ore dopo – di Nahaenthram Dharmalingam, un cittadino della Malesia condannato a morte 10 anni prima perché trovato in possesso di alcuni grammi di droga. L’uomo, positivo al Covid-19 nei giorni precedenti la prevista esecuzione, ha un’accertata disabilità mentale.
Diritti delle persone Lgbtiq+ – Italia
Il 9 novembre 2021 la società del trasporto pubblico Start Romagna ha deciso che nella città di Ravenna le persone transgender potranno avere l’abbonamento dell’autobus con l’indicazione del proprio nome di elezione e non di quello anagrafico.
Discriminazione – Malawi
Il 6 novembre 2021 si è insediato Overstone Kondowe, prima persona con albinismo eletta parlamentare in un paese nel quale gli albini sono oggetto di violenza (Amnesty International ha segnalato decine di morti e centinaia di aggressioni dal 2014) a causa di presunte proprietà magiche di alcune parti del loro corpo.
Giustizia internazionale – Italia
Il 4 novembre 2021 il parlamento ha approvato in via definitiva le modifiche allo Statuto del Tribunale penale internazionale (i cosiddetti “emendamenti Kampala”, adottati nella capitale dell’Uganda nel 2010), che riguardano in particolare l’aggiunta e la definizione del crimine di aggressione.
Giustizia internazionale – Venezuela
Il 4 novembre 2021 l’ufficio del Procuratore del Tribunale penale internazionale ha annunciato l’avvio di un’indagine su presunti crimini contro l’umanità commessi in Venezuela sotto il governo Maduro, tra cui detenzioni arbitrarie, torture, stupri e altre forme di violenza sessuale e persecuzioni.
Sorveglianza – Stati Uniti d’America
Il 3 novembre 2021 l’azienda israeliana NSO Group, sviluppatrice dello spyware “Pegasus” con il quale sono stati intercettati giornalisti e difensori dei diritti umani, è stata inserita nella cosiddetta “entity list” che comprende le aziende straniere dalle quali i cittadini statunitensi non potranno acquistare prodotti.
Prigionieri di coscienza – Russia
Il 3 novembre 2021 Yan Sidorov e Vladislav Mordasov sono stati rimessi in libertà dopo aver trascorso quattro anni in carcere. Nel novembre 2017 avevano convocato una protesta pacifica a sostegno di decine di abitanti della città di Rostov sul Don che avevano perso le loro abitazioni a seguito di una serie di incendi. Dopo quasi due anni di detenzione preventiva, nell’ottobre 2019 erano stati condannati a oltre sei anni di carcere per “organizzazione di disordini di massa”.
Prigionieri di coscienza – Arabia Saudita
Il 27 ottobre 2021 Ali al-Nimr, arrestato nel febbraio 2012 all’età di 17 anni e condannato a morte due anni dopo, è stato rilasciato con alcuni mesi di anticipo rispetto alla scadenza della pena. Il 7 gennaio 2021 la condanna a morte era stata commutata in 10 anni di carcere.
Uso eccessivo della forza – Stati Uniti d’America
Il 22 ottobre 2021 l’agente di polizia Mohamed Noor è stato condannato a quattro anni e nove mesi di carcere per omicidio di terzo grado e omicidio colposo. Nel 2017 a Minneapolis l’agente Noor aveva ucciso una donna disarmata, Justine Damond, che aveva chiamato il numero di emergenza per denunciare un tentato stupro.
Diritti sessuali e riproduttivi – Benin
Il 21 ottobre 2021 l’Assemblea nazionale ha approvato la legge sulla salute sessuale e riproduttiva, che consente di abortire entro la dodicesima settimana se la gravidanza può causare o peggiorare “una sofferenza materiale, scolastica, professionale o morale”. Queste cause vanno ad aggiungersi allo stupro, all’incesto e al rischio grave per la salute della gestante.
Diritti delle persone migranti, richiedenti asilo e rifugiate – Italia
Il 20 ottobre 2021 il giudice per le indagini preliminari di Agrigento ha disposto su richiesta degli inquirenti l’archiviazione dell’inchiesta nei confronti dell’equipaggio della nave “Sea Watch”, accusato di favoreggiamento dell’immigrazione irregolare dopo l’approdo a Lampedusa con 65 migranti a bordo soccorsi nel mar Mediterraneo nel maggio 2019.
Diritti economici, sociali e culturali – Kossovo
Il 19 ottobre 2021 la compagnia austriaca Kelkos Energy ha ritirato la denuncia per diffamazione presentata nel 2020 nei confronti di Shpresa Loshaj (f) e Adriatik Gacaferi (m), due attivisti che avevano promosso una campagna per denunciare i danni all’ambiente che avrebbero causato i progetti idroelettrici da realizzare sul territorio locale.
Diritti delle persone migranti, richiedenti asilo e rifugiate – Italia
Il 19 ottobre 2021 la Corte di cassazione ha accolto il ricorso di un cittadino del Senegal, sottoposto a violenze nei campi di prigionia della Libia, che non si era visto accogliere la domanda d’asilo. La Corte ha rinviato il caso ai giudici di secondo grado poiché il tribunale che aveva respinto i precedenti ricorsi aveva “del tutto trascurato le violenze subite nel campo di detenzione in Libia”.
Diritti delle persone migranti, richiedenti asilo e rifugiate – Italia
Il 19 ottobre 2021, dopo due anni di indagini, la procura di Agrigento ha chiesto l’archiviazione delle indagini sull’equipaggio della nave “Mare Jonio” dell’Ong italiana Mediterranea Saving Humans, che nel maggio 2019 aveva fatto approdare in Italia 30 migranti soccorsi nel mar Mediterraneo.
Diritti economici, sociali e culturali – Italia
Il 15 ottobre 2021, per la prima volta, un tribunale ha emesso una condanna per sfruttamento nei confronti dei rider a Milano, condannando per caporalato a tre anni e otto mesi di reclusione uno dei responsabili delle società di intermediazione. I 44 rider che si erano costituiti parte civile riceveranno un risarcimento di 10.000 euro a testa.
Sorveglianza – Unione europea
Il 14 ottobre 2021 il Parlamento europeo ha conferito il premio Daphne Caruana per il giornalismo al consorzio “Forbidden stories”, di cui Amnesty International è partner tecnico, per il “Pegasus Project” che ha denunciato la sistematica sorveglianza elettronica di attivisti per i diritti umani, avvocati e giornalisti.
Diritti delle persone migranti, richiedenti asilo e rifugiate – Italia
Il 14 ottobre 2021 il tribunale di Napoli ha condannato ad un anno di reclusione il comandante della “Asso 28”, una nave di appoggio di una piattaforma petrolifera che il 30 luglio 2018 aveva consegnato ai guardiacoste libici 101 persone, rendendosi dunque responsabile di un respingimento collettivo.
Diritti economici, sociali e culturali – Paraguay
Il 13 ottobre 2021, accogliendo un ricorso di 200 nativi Ava Guaranì della provincia di Curuguaty, il Comitato dei diritti umani delle Nazioni Unite ha stabilito che il Paraguay ha violato i diritti umani dei popoli nativi consentendo per una decina d’anni fumigazioni tossiche sulle loro terre con conseguenti morti di bestiame, contaminazione delle acque e danni alla salute.
Difensori dei diritti umani – Turchia
L’8 ottobre 2021 un tribunale della capitale Ankara ha assolto i/le 18 studenti e un docente che nel maggio 2019 avevano preso parte a un Pride nel campus del Politecnico del Medio Oriente.
Diritti economici, sociali e culturali – Nazioni Unite
L’8 ottobre 2021 il Consiglio Onu dei diritti umani ha adottato due importanti risoluzioni: la prima ha riconosciuto il diritto umano a vivere in un ambiente sano, pulito, salubre e sostenibile; la seconda ha istituito la figura del Relatore speciale su diritti umani e cambiamento climatico.
Pena di morte – Sierra Leone
L’8 ottobre 2021 il presidente Julius Maada Bio ha firmato legge, approvata dal parlamento a luglio, che abolisce la pena di morte.
Prigionieri di coscienza – Guinea
Il 7 settembre 2021 le nuove autorità hanno disposto il rilascio di Oumar Sylla (alias Foniké Mengué), un attivista del movimento per la democrazia. Arrestato il 29 settembre 2020, nel giugno 2021 era stato condannato a tre anni di carcere per “diffusione di notizie false, violenza e minacce di morte”, solo in relazione al suo attivismo pacifico.
Diritti delle persone migranti, richiedenti asilo e rifugiate – Australia
Il 6 ottobre 2021 il governo ha annunciato la chiusura del centro di detenzione “offshore” per richiedenti asilo situato nello stato di Papua Nuova Guinea.
Diritti economici, sociali e culturali – Canada
Il 29 settembre 2021 una corte federale ha confermato la sentenza emessa nel 2019 dalla Corte canadese dei diritti umani che aveva giudicato il Canada colpevole di aver discriminato “in modo intenzionale e sconsiderato” i bambini e le bambine delle Prime nazioni residenti nelle riserve, non finanziando adeguatamente i servizi familiari e per l’infanzia. La sentenza aveva ordinato al Canada di risarcire i bambini, gli adolescenti e le famiglie delle Prime nazioni col massimo previsto dalla Legge canadese sui diritti umani.
Diritti sessuali e riproduttivi – San Marino
Il 26 settembre 2021, attraverso un referendum, gli elettori e le elettrici hanno votato a grande maggioranza per legalizzare l’aborto, che era criminalizzato da 150 anni.
Diritti delle persone Lgbtiq+ Svizzera
Il 26 settembre 2021, attraverso un referendum, gli elettori e le elettrici hanno votato in favore del diritto di matrimonio e di adozione per le persone del medesimo sesso.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 22 settembre 2021 la Corte degli appelli dello stato del Texas ha annullato la condanna a morte di Clinton Young, emessa nel 2003 per un duplice omicidio, in quanto il titolare della pubblica accusa nel processo terminato con la condanna alla pena capitale era segretamente a libro paga del giudice. Nel 2017 l’esecuzione di Young era stata fermata solo otto giorni prima che avesse luogo.
Diritti delle persone Lgbtiq+ Taiwan
Il 22 settembre 2021 un tribunale ha stabilito l’incostituzionalità dell’obbligo governativo, a carico delle persone transgender, di dimostrare che i loro organi riproduttivi sono stati chirurgicamente rimossi al fine di ottenere il riconoscimento legale del loro genere.
Diritti dei minori – Filippine
Il 17 settembre 2021 la Camera dei rappresentanti ha approvato, in terza e finale lettura, un disegno di legge che vieta i matrimoni che coinvolgono minorenni, di cui sono vittime ogni anno circa 800.000 bambine e ragazze.
Giustizia internazionale – Filippine
Il 16 settembre 2021 la Camera pre-processuale del Tribunale penale internazionale ha annunciato l’apertura di un’indagine per crimini contro l’umanità sulle migliaia di uccisioni commesse dalla polizia nel contesto della cosiddetta “guerra alla droga” e su quelle rivendicate nella città di Davao dalla “Squadra della morte di Davao” dal 2011 al 2016.
Difensori dei diritti umani – Francia
Il 9 settembre 2021 la corte d’appello di Grenoble ha annullato la condanna per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina nei confronti di sette attiviste e attivisti (Bastien, Benoit, Eleonora, Juan, Lisa, Mathieu e Thé, conosciuti come “i sette di Briancon”) che nell’aprile del 2018 si erano frapposti a un gruppo di neonazisti dell’organizzazione Generazione identitaria che cercavano d’impedire l’ingresso dei migranti in territorio francese lungo il confine alpino.
Diritti sessuali e riproduttivi – Messico
L’8 settembre 2021 la Corte suprema federale ha decretato che criminalizzare l’aborto è un atto incostituzionale. La decisione avrà implicazioni per i 28 dei 32 stati messicani che puniscono l’interruzione di gravidanza e dovrebbe favorire la scarcerazione di numerose donne condannate per aver abortito.
Diritti dei migranti, dei richiedenti asilo e dei rifugiati – Libano
L’8 settembre 2021, a seguito di un appello di Amnesty International, il direttore della Sicurezza generale ha annunciato che sei siriani, cui era stato già ritirato il passaporto per essere consegnato alle autorità siriane, non saranno rimpatriati. Cinque dei sei provengono dal governatorato di Dara’a, parte del quale è sotto assedio da parte del governo siriano.
Conflitti – Francia/Siria
Il 7 settembre 2021 la Corte di cassazione ha confermato che il gigante dell’industria del cemento Lafarge potrà essere processato per complicità in crimini contro l’umanità per aver pagato milioni di dollari allo Stato islamico per portare avanti le sue attività durante il conflitto in Siria.
Difensori dei diritti umani – Francia
Il 2 settembre 2021 un tribunale francese ha condannato un agente di polizia che, nel 2018, aveva aggredito Tom Ciotkowski, un volontario britannico che aiutava i richiedenti asilo a Calais, rendendo anche falsa testimonianza nei suoi confronti. Ciotkowski era stato poi assolto nel 2019.
Difensori dei diritti umani – Russia
Il 31 agosto 2021 la Corte europea dei diritti umani ha concluso che le autorità russe non hanno indagato adeguatamente sul rapimento e l’assassinio, avvenuti in Cecenia nel 2009, della difensora dei diritti umani Natalia Estemirova, Esponente dell’ong “Memorial”, Estemirova si era occupata delle gravi violazioni dei diritti umani commesse dalle forze russe durante il secondo conflitto della Cecenia (1999-2009). In questo modo si era attirata critiche e minacce da parte di varie autorità locali, compreso il leader ceceno Ramzan Kadyrov.
Difensori dei diritti umani – Egitto
Il 30 agosto 2021 il giudice del “caso 173/2011”, un’inchiesta sulle attività e i finanziamenti dall’estero delle Ong locali, ha annunciato la chiusura delle indagini, l’annullamento del divieto di viaggio all’estero e la fine del congelamento dei patrimoni nei confronti di quattro Ong e di alcuni loro esponenti, tra cui Azza Soliman, Esraa Abdelfattah, Negad El Bor’ei, Hossam Ali e Magdy Abdelhamid.
Prigionieri di coscienza – Egitto
ll 29 agosto 2021 sono stati scarcerati Shaima Sami (giornalista e ricercatrice della Rete araba d’informazione sui diritti umani, in carcere dal maggio 2020), Shady Sorour (blogger e regista, in carcere dal marzo 2019) e Ziad Abou al-Fadi (esponente del Partito “Pane e libertà”, in carcere dal marzo 2019), detenuti senza processo per varie accuse, tra cui diffusione di notizie false e terrorismo.
Diritti dei migranti, dei richiedenti asilo e dei rifugiati – Italia/Libia
Con l’ordinanza 23355 del 25 agosto 2021, la Corte di cassazione ha accolto il ricorso di un richiedente asilo della Guinea contro il provvedimento di espulsione dal territorio italiano, in ragione delle torture subite dal ricorrente durante 15 mesi trascorsi in un centro di detenzione della Libia, paese da cui era arrivato nel 2017.
Violenza contro le donne – Italia
Il 25 agosto 2021, alla terza asta, la Regione Lazio si è aggiudicata la Casa delle donne “Lucha y Siesta” di Roma, aperta 13 anni prima e più volte minacciata di sgombero e di distacco delle utenze.
Pena di morte – Albania
Il 23 agosto 2021 il tribunale della capitale Tirana ha respinto la richiesta di estradizione di un cittadino egiziano, Mohamed Rageh, condannato a morte per omicidio nel 2019, in assenza di garanzie che non sarebbe stato messo a morte. L’Albania, dopo la cancellazione della pena capitale nel 2000, porta avanti nelle relazioni internazionali una politica abolizionista, che prevede il rifiuto di estradizione in caso di rischio di esecuzione.
Prigionieri di coscienza – Marocco
Il 23 agosto 2021 è stata rilasciata Ikram Nazih, la cittadina italiana di origini marocchine che nel mese di giugno era stata condannata a tre anni di carcere per “offesa alla religione” per aver condiviso, nel 2019, una vignetta satirica sul suo profilo Facebook. Il tribunale d’appello ha ridotto la condanna a due mesi, già scontati, con sospensione della pena e cancellazione della multa inflitta in primo grado.
Ambiente – Stati Uniti d’America
Il 19 agosto 2021 un tribunale dello stato dell’Alaska ha deciso di revocare la licenza concessa alla società ConocoPhillips per un progetto di estrazione di gas e petrolio nell’area naturale della baia di Prodhoe, sostenuto dalle amministrazioni Trump e Biden. Secondo la sentenza, la società non avrebbe valutato adeguatamente l’impatto ambientale del progetto e le sue conseguenze sul cambiamento climatico.
Sorveglianza – Nazioni Unite
Il 13 agosto 2021 otto tra relatori e relatrici speciali sui diritti umani delle Nazioni Unite hanno chiesto a tutti gli stati membri di imporre una moratoria globale sulla vendita e sul trasferimento di tecnologia di sorveglianza fino a quando non avranno adottato rigide regole per garantire che il loro uso sia in linea con gli standard internazionali sui diritti umani.
Libertà d’informazione – Filippine
Il 12 agosto 2021 un tribunale ha dichiarato chiusa un’indagine per diffamazione contro la giornalista Maria Ressa, del portale indipendente Rappler. Il docente universitario che lei aveva accusato di dare voti migliori in cambio di denaro, ha ritirato la querela temeraria. Si è trattato del secondo caso in pochi mesi in cui una querela relativa agli articoli di Ressa è stata ritirata.
Discriminazione – Pakistan
Il 12 agosto 2021 è stata ritirata l’accusa di blasfemia (reato che comporta la pena di morte) nei confronti di un bambino di otto anni appartenente alla minoranza induista, che aveva urinato mentre si trovava all’interno della biblioteca di una scuola religiosa islamica.
Giustizia internazionale – Sudan
Il 10 agosto 2021 la ministra degli Esteri Mariam al-Mahdi ha annunciato che verranno consegnati al Tribunale penale internazionale l’ex presidente Omar al Bashir, indiziato oltre 10 anni prima per crimini di guerra, crimini contro l’umanità e genocidio nei confronti della popolazione civile del Darfur, insieme all’ex ministro della Difesa Abdel Ramin Mohamed Hussein e l’ex governatore dello stato del Sud Kordofan.
Libertà d’informazione – Malta
Il 29 luglio 2021 l’inchiesta pubblica sull’omicidio di Daphne Caruana Galizia, avvenuto nell’ottobre 2017, ha concluso che lo stato maltese è responsabile dell’uccisione della giornalista, non avendo riconosciuto i rischi che correva per la sua attività investigativa sulla corruzione all’interno del governo e non avendo preso le decisioni necessarie per evitarli.
Tortura – Messico
Il 29 luglio 2021 il presidente Andrés Manuel López Obrador ha annunciato un decreto in base al quale, entro il 15 settembre, verranno scarcerati i detenuti che hanno subito tortura, gli ultrasettantacinquenni, quelli di età superiore a 65 anni con patologie croniche e coloro che dopo 10 anni di carcere sono ancora in attesa della condanna definitiva.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 23 luglio 2021 una giudice dello stato della Georgia ha stabilito che non vi sarà un nuovo processo nei confronti di Dennis Perry, erroneamente condannato a morte per un duplice omicidio avvenuto nel 1985. La condanna era stata già annullata il 17 luglio 2020 a seguito di un’inchiesta dell’Atlanta Journal-Constitution, ma era rimasto il rischio di un nuovo processo.
Pena di morte – Sierra Leone
Il 23 luglio 2021 il parlamento ha approvato il decreto sottoposto dal presidente Julius Maada Bio che cancella la pena di morte dalle leggi del paese. Prevista dalla Costituzione del 1991 per rapina aggravata, omicidio, tradimento e ammutinamento, la pena di morte non era più applicata già dal 1998.
Diritti delle persone Lgbtiq+ – Argentina
Il 23 luglio 2021 il presidente Alberto Fernández ha annunciato la creazione di una nuova carta d’identità per persone non binarie, cioè che non si riconoscono nella tradizionale distinzione uomo/donna e che potranno marcare una terza casella “X”. Si tratta del primo provvedimento del genere in America Latina e del quarto nel mondo, dopo India, Nuova Zelanda e Canada.
Discriminazione – Repubblica Ceca
Dopo le scuse del governo in carica nel 2009, il 22 luglio 2021 il Senato della Repubblica Ceca ha finalmente approvato il provvedimento che stabilisce risarcimenti in favore delle migliaia di rom sterilizzate illegalmente dal 1966 (quando il paese era ancora la Cecoslovacchia) fino al 2021. Le sopravvissute alle sterilizzazioni illegali riceveranno un risarcimento di 300.000 corone (circa 12.000 euro).
Giustizia internazionale – Filippine
Il 22 luglio 2021 la Corte suprema ha sentenziato che le Filippine sono obbligate a cooperare col Tribunale penale internazionale permanente durante le indagini sulla cosiddetta “guerra alla droga” promossa dal presidente Rodrigo Duterte, anche se quest’ultimo ha ritirato lo stato dallo Statuto di Roma dello stesso Tribunale.
Diritti dei migranti, dei richiedenti asilo e dei rifugiati – Germania
Il 20 luglio 2021 l’alta corte amministrativa del Nord Reno-Westfalia ha deciso, con due distinte sentenze, di non rimandare in Italia due richiedenti asilo che avevano già fatto domanda in Italia perché avrebbero rischiato di subire trattamenti inumani e degradanti
Guerra al terrore – Stati Uniti d’America
Il 19 luglio 2021 Abdul Latif Nasser, 56 anni, detenuto a Guantanamo dal 2002 e mai accusato di alcun crimine, è stato trasferito in Marocco. Il trasferimento era stato già disposto nel 2016. Si è trattato del primo trasferimento sotto l’amministrazione Biden.
Discriminazione – Indonesia
Il 18 luglio 2021 il capo delle forze armate, generale Andika Perkasa, ha annunciato l’abolizione della prassi in vigore da decenni di accertare la verginità delle donne attraverso un apposito test degradante, violento e privo di valore scientifico, come condizione per l’arruolamento nelle forze armate. I criteri per l’arruolamento delle donne saranno uguali a quelli vigenti per gli uomini.
Prigionieri di coscienza – Egitto
Israa Abdel-Fattah, attivista per i diritti umani, è stata rilasciata il 18 luglio 2021 dopo aver trascorso quasi 22 mesi in detenzione senza processo. Co-fondatrice del Movimento giovanile del 6 aprile e protagonista della rivoluzione del gennaio 2011, era stata arrestata nell’ottobre 2019 con le accuse di diffusione di notizie false e adesione a un gruppo terroristico. Con lei sono stati rilasciati anche la nota avvocata per i diritti umani Mahienour el-Masry, a sua volta arrestata nell’ottobre 2019 con le medesime accuse, i giornalisti Mostafa al-Asar, Moataz Wadnan e Gamal el-Gamal e il vicesegretario dell’Alleanza socialista popolare Abdel Nasser Ismail.
Giustizia – Italia
Il 16 luglio 2021 la Corte europea dei diritti umani ha giudicato inammissibili i ricorsi presentati da tre funzionari di polizia condannati per l’irruzione alla scuola Diaz di Genova nel corso del G8 del 2001.
Diritti delle persone Lgbtiq+ – Russia
Il 13 luglio 2021 la Corte europea dei diritti umani ha stabilito che l’impossibilità di veder riconosciute le relazioni tra persone dello stesso sesso nella Costituzione russa viola l’articolo 8 sul diritto alla famiglia della Convenzione europea per la protezione dei diritti umani e delle libertà fondamentali. La sentenza ha accolto la denuncia di tre coppie omosessuali che, dal 2009, si vedevano rifiutare la richiesta di matrimonio dai registri civili.
Diritti dei migranti, dei richiedenti asilo e dei rifugiati – USA
Il 12 luglio 2021 “Maura”, una transgender di 41 anni originaria del Nicaragua residente negli Usa da oltre 25 anni, è stata rilasciata da una struttura federale per migranti di San Diego, dove aveva trascorso 800 giorni in attesa che le venisse accordata protezione umanitaria contro il rischio di ritorno in patria.
Giustizia – Italia
Il 9 luglio 2021 la Corte di cassazione ha confermato i 14 ergastoli inflitti a ex militari cileni e uruguayani, coinvolti nel cosiddetto “Plan Condor”, responsabili del sequestro e dell’omicidio di 23 cittadini di origine italiana in America Latina negli anni Settanta e Ottanta. Tra i condannati in via definitiva c’è Jorge Nestor Troccoli, l’unico attualmente residente in Italia, esponente di spicco dell’intelligence della dittatura dell’Uruguay.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 1° luglio 2021 il procuratore generale degli Usa, Merrick Garland, ha annunciato una moratoria a tempo indeterminato sulle esecuzioni federali, affinché il dipartimento della Giustizia possa riesaminare politiche e procedure relative all’applicazione della pena di morte a livello federale.
Difensori dei diritti umani – Burundi
Il 1° luglio 2021 Germain Rukuki è tornato in libertà dopo che il 4 giugno una corte d’appello aveva ridotto a 12 mesi la condanna emessa in primo grado, nel 2018, a 32 anni di carcere per pretestuose accuse di terrorismo e minaccia alla sicurezza nazionale.
Giustizia – Honduras
Il 28 giugno 2021 la Corte interamericana dei diritti umani ha dichiarato lo stato dell’Honduras responsabile della morte dell’attivista transgender Vicky Hernandez, assassinata nel 2009. Per la prima volta la Corte ha ritenuto uno stato americano responsabile per non aver impedito, indagato e perseguito la morte di una persona transgender. Nella sentenza, la Corte ha anche ordinato alle forze di polizia honduregne di sottoporsi a formazione sulla violenza basata sui pregiudizi contro le persone transgender.
Pena di morte – Iran
Il 28 giugno 2021 le autorità iraniane hanno annunciato la sospensione dell’esecuzione, prevista il giorno stesso, di un prigioniero condannato per un omicidio commesso quando aveva 17 anni. Hossein Shahbazi, attualmente ventenne, era stato arrestato il 30 dicembre 2018 e condannato a morte il 13 gennaio 2020 da un tribunale della provincia di Fars, al termine di un processo gravemente irregolare.
Difensori dei diritti umani – Arabia Saudita
Il 27 giugno 2021 le due attiviste saudite Samar Badawi e Nassima al-Sadah sono state rilasciate alla fine della condanna. Erano state arrestate nell’agosto 2018 e processate l’anno successivo.
Diritti economici e sociali – Germania
Il 24 giugno 2021 il tribunale federale del lavoro ha stabilito che le persone che forniscono assistenza a domicilio, molte delle quali donne migranti provenienti dall’Europa centrale e orientale, hanno diritto al salario minimo.
Diritti sessuali e riproduttivi – Unione europea
Il 24 giugno 2021 il Parlamento europeo ha approvato un rapporto, presentato dall’europarlamentare croato Predrag Matić, sulla “situazione della salute e dei diritti sessuali e riproduttivi all’interno dell’Unione europea”, che chiede piena realizzazione di tali diritti e condanna gli attacchi contro i diritti delle donne e l’uguaglianza di genere.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 23 giugno 2021 un tribunale dello stato dell’Ohio ha commutato in ergastolo la doppia condanna a morte inflitta a David Braden nel 1999 per duplice omicidio. Per la prima volta è stata applicata la legge del gennaio 2021 che prevede il riesame delle condanne alla pena capitale comminate a persone con malattia mentale.
Sorveglianza e diritti umani – Francia
Il 22 giugno 2021 la sezione del tribunale di Parigi che si occupa di crimini di guerra e contro l’umanità ha accusato quattro dirigenti delle aziende francesi Amesys e Nexa Technologies di complicità in gravi violazioni dei diritti umani. Le due aziende sono accusate di aver fornito ai governi di Egitto e Libia tecnologia per la sorveglianza, usata per spiare e poi arrestare e torturare oppositori politici. Nel caso dell’Egitto, i quattro dirigenti sono anche accusati di complicità in sparizioni forzate.
Armi – Myanmar
Il 18 giugno 2021 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato, con 119 voti a favore, un voto contrario (quello della Bielorussia) e 36 astensioni, una risoluzione che condanna le violazioni dei diritti umani commesse dalle forze armate di Myanmar dopo il colpo di stato del 1° febbraio e chiede di interrompere i trasferimenti di armi destinate all’esercito golpista.
Giustizia internazionale – Filippine
Il 14 giugno 2021 la procuratrice della Corte penale internazionale, Fatou Bensouda, ha annunciato di aver concluso l’esame preliminare e di aver chiesto ai giudici della Corte di essere autorizzata a indagare su crimini contro l’umanità, torture e altri atti inumani commessi negli ultimi anni dalle forze di polizia nel corso di “operazioni antidroga”, incitate e incoraggiate da funzionari di alto livello compreso il presidente Rodrigo Duterte, che hanno causato migliaia di morti, per lo più tra le comunità più povere ed emarginate.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
L’11 giugno 2021 Michael Wayne Sherrill, 65 anni, è uscito dal braccio della morte dello stato del North Carolina. Era stato condannato a morte nel 2009 per omicidio di primo grado al termine di un processo nel quale, come emerso successivamente, il suo avvocato non aveva sottoposto alla giuria varie prove a discolpa.
Diritto alla salute – Unione europea
Il 9 giugno 2021 il Parlamento europeo, accogliendo la richiesta dell’Alleanza popolare per il vaccino (rete globale per il diritto alla salute di cui fa parte anche Amnesty International) ha approvato a larga maggioranza una risoluzione per la deroga temporanea alla proprietà intellettuale dei brevetti, con l’obiettivo di aumentare la produzione globale dei vaccini e la loro distribuzione a tutte e tutti senza discriminazione.
Diritti dei migranti, dei richiedenti asilo e dei rifugiati – USA
L’8 giugno 2021 le autorità competenti hanno dichiarato che dall’inizio dell’anno sono stati riuniti sette nuclei familiari di migranti. A questo risultato ha contribuito la campagna “Welcome with dignity”, di cui fa parte anche Amnesty International Usa, che si è opposta sin dall’inizio alla politica dell’amministrazione Trump di separare bambini e genitori migranti all’ingresso nel territorio statunitense per poi porre gli uni e gli altri in strutture detentive.
Giustizia internazionale – Bosnia ed Erzegovina
L’8 giugno 2021 i giudici del Meccanismo residuale internazionale per i tribunali penali hanno emesso la sentenza definitiva nei confronti dell’ex capo militare dei serbi di Bosnia, Ratko Mladic, confermando la condanna all’ergastolo per il genocidio avvenuto a Srebrenica del 1995. Mladic era stato condannato nel 2017 all’ergastolo per la sua responsabilità diretta nell’uccisione di oltre 8000 civili di religione musulmana della città di Srebrenica e per crimini di guerra e crimini contro l’umanità commessi in altre parti della Bosnia dal 1992 al 1995.
Diritti sessuali e riproduttivi – El Salvador
Il 7 giugno 2021 è stata scarcerata Sara Rogel, una donna condannata a 30 anni di carcere nel 2013 con pena poi ridotta a 10 anni per il reato di omicidio aggravato. Nell’ottobre 2012, all’età di 20 anni, aveva avuto un aborto spontaneo e, recatasi in ospedale, era stata arrestata.
Libertà d’espressione – Siria
Il 5 giugno 2021 Husam al-Qass, giornalista e attivista per i diritti umani, appartenente alla comunità assira, è stato rilasciato nella zona controllata dall’Amministrazione autonoma curda, nel nordest della Siria, dov’era stato rapito il 3 giugno da dieci uomini armati.
Prigionieri di coscienza – Burundi
Il 4 giugno 2021 una corte d’appello ha ridotto da 32 anni a 12 mesi la condanna inflitta nel 2018 al difensore dei diritti umani Germain Rukuki. In primo grado, era stato giudicato colpevole di “partecipazione a un movimento insurrezionalista”, “minaccia alla sicurezza dello stato”, “attacco all’autorità dello stato” e “ribellione”, accuse inventate – l’ultima è rimasta ancora in piedi e ha determinato la condanna a un anno – per punire la sua attività in difesa dei diritti umani. Avendo già trascorso in carcere, dal momento dell’arresto, quattro anni, si spera che Rukuki sia rilasciato in tempi brevissimi.
Campagna “Io lo chiedo” – Slovenia
Il 4 giugno 2021 il Parlamento ha approvato un emendamento al codice penale in base al quale il sesso senza consenso è stupro. In precedenza, la legge richiedeva che, perché un reato venisse considerato stupro, dovessero esserci prove dell’uso della forza o della minaccia di usare la forza o la violenza. La Slovenia è così il tredicesimo stato dell’Area economica europea a introdurre nella legislazione sullo stupro il criterio dell’assenza del consenso.
Pena di morte – Pakistan
Il 3 giugno 2021 l’Alta corte di Lahore ha finalmente assolto Shagufta Kausar e suo marito Shafgat Emmanuel, una coppia di religione cristiana che nel 2014 era stata condannata a morte sulla base della legislazione contro la blasfemia. La coppia era stata giudicata colpevole di aver inviato “messaggi blasfemi” da un cellulare il cui numero risultava intestato a Shafgat Emmanuel. Questi aveva sempre sostenuto di essere estraneo all’accaduto e che qualcuno, per ragioni di vendetta personale o per motivi religiosi, aveva acquistato una scheda sim intestandola a lui.
Prigionieri di coscienza – Cuba
Il 31 maggio 2021 è stato rilasciato Luis Manuel Alcantara, esponente del Movimento San Isidro, gruppo di artisti che lotta contro la censura e viene perseguitato dalle autorità. Alcantara era stato arrestato l’ultima volta – oltre 20 in totale dal 2018 – il 2 maggio 2021 e per un mese era stato posto in stato di detenzione in un ospedale a seguito delle sue precarie condizioni di salute.
Educazione ai diritti umani – Italia
Il 30 maggio 2021 l’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ha riconosciuto il ciclo di incontri del liceo “Gioia” di Piacenza legato ai diritti umani come migliore progetto di cittadinanza attiva e diffusione della cultura dei diritti. Al ciclo di incontri hanno preso parte rappresentanti di Amnesty International – Italia. All’organizzazione del progetto hanno contribuito studenti e studentesse del Gruppo Giovani di Amnesty International Piacenza.
Campagna “Io lo chiedo” – Italia
Il 27 maggio 2021 la Corte europea dei diritti umani ha condannato l’Italia a risarcire per danni morali una donna che aveva subito uno stupro a Firenze nel 2008. La Corte ha stabilito che la sentenza di assoluzione emessa dai giudici italiani nel 2016 nei confronti dei sei imputati aveva utilizzato “un linguaggio e argomenti che veicolano pregiudizi sul ruolo delle donne”, riferiti all’abbigliamento e alle abitudini, comprese quelle sessuali, della donna. La Corte ha ritenuto le autorità italiane responsabili di non aver “tutelato il diritto al rispetto della vita privata e l’integrità personale” della denunciante.
Sorveglianza – Regno Unito
Il 25 maggio 2021 la Gran camera della Corte europea dei diritti umani ha stabilito che il sistema di sorveglianza di massa del Regno Unito ha violato il diritto alla riservatezza e alla libertà d’espressione in quanto “non prevede adeguate ed efficaci garanzie end-to-end per evitare abusi e arbitrarietà”. Ad adire l’organo di giustizia del Consiglio d’Europa erano state una serie di Ong, tra cui Amnesty International, le cui comunicazioni erano state spiate dai servizi segreti britannici.
Pena di morte – Iran
Il 24 maggio 2021 Saleh Shariati, arrestato nel 2012 all’età di 15 anni e condannato quando ne aveva 16 all’impiccagione per omicidio, è stato assolto dalla sezione 39 della Corte suprema. Era stato giudicato colpevole della morte di un lavoratore stagionale impiegato nella fattoria del padre. Secondo il suo avvocato difensore, il ragazzo era stato costretto a confessare sotto tortura e davanti ai genitori della vittima. Tre testimoni lo avevano scagionato da ogni responsabilità.
Libertà di manifestazione – Francia
Il 21 maggio 2021 Frederic Vuillame, sindacalista di 49 anni, è stato assolto in un processo-lampo dall’accusa di partecipazione a una manifestazione destinata a causare disturbo all’ordine pubblico. Rischiava fino a un anno di carcere per aver esercitato, a Digione nel dicembre 2019, il suo diritto alla libertà di manifestazione pacifica.
Discriminazione – Stati Uniti d’America
Il 20 maggio 2021 il presidente Joe Biden ha firmato il “Covid-19 Hate Crimes Act”, una legge che consentire di contrastare meglio i crimini d’odio nei confronti dei cittadini asiatici o di origine asiatica residenti negli Usa, vittime nell’ultimo anno e mezzo di numerose aggressioni originate dalla narrativa sul “virus cinese”.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 20 maggio 2021 il Comitato per la grazia dello stato dell’Idaho ha sospeso l’esecuzione, prevista il 2 giugno, di Gerald Ross Pizzuto, malato terminale di cancro. Lo stesso comitato potrà così esaminare la richiesta di commutazione della pena avanzata dai legali di Pizzuto.
Difensori dei diritti umani – Italia
Il 19 maggio 2021 la giudice per le indagini preliminari di Agrigento ha stabilito che Carola Rackete non andrà a processo in quanto aveva “il dovere di salvare vite umane”. Il 29 giugno 2019 la comandante della nave Sea Watch 3 entrò nel porto di Lampedusa, speronando una motovedetta della Guardia di Finanza durante l’attracco, per “uno stato di necessità” ossia consentire dopo due settimane di attesa l’approdo di 42 migranti a bordo salvati nel mar Mediterraneo.
Libertà di associazione – Ungheria
Il 18 maggio 2021 il parlamento ha annullato la legge del 2017 contro le Ong. La legge aveva introdotto l’obbligo di definirsi “organizzazione finanziata dall’estero” e aveva imposto una serie di ostacoli procedurali al riconoscimento delle Ong. Amnesty International Ungheria si era rifiutata di adempiere a queste norme stigmatizzanti e discriminatorie e aveva avviato una serie di contenziosi giudiziari. Al termine di uno di questi, nel 2020, la Corte di giustizia dell’Unione europea aveva stabilito che la normativa del 2017 violava la normativa comunitar
Pena di morte – Sierra Leone
Intervenendo nel corso dell’Esame periodico universale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani nel suo paese, il 14 maggio 2021 il viceministro della Giustizia ha annunciato l’intenzione del governo di presentare al parlamento una proposta per abolire la pena di morte, “per rispettare i diritti di tutti i cittadini”.
Diritti dei migranti, dei richiedenti asilo e dei rifugiati – Italia
Il 10 maggio 2021 la Corte di cassazione, con l’ordinanza 12368/2021, ha accolto il ricorso di un cittadino del Senegal contro il provvedimento di rimpatrio, sostenendo l’importanza di utilizzare nel corso dei procedimenti informazioni di organizzazioni non governative sulla situazione dei diritti umani, quali quelle di Amnesty International e Medici senza frontiere.
Diritti economici e sociali – Italia
L’8 maggio 2021, venendo incontro alle richieste dei gruppi della società civile (tra cui Amnesty International) e delle famiglie delle persone degenti, il ministro della Salute ha firmato un’ordinanza che ripristina dopo oltre un anno le visite nelle strutture socio-assistenziali per i grandi anziani qualora i visitatori siano stati vaccinati, abbiano sviluppato gli anticorpi da Covid-19 o abbiano effettuato un tampone nelle 48 ore precedenti.
Diritti delle donne – Liechtenstein
Il 7 maggio 2021, alla vigilia del decimo anniversario della sua adozione, il parlamento ha ratificato con 23 voti su 25 la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica, nota come Convenzione di Istanbul.
Giustizia – Italia
Il 7 maggio 2021 la corte d’appello del “processo-bis” ha condannato a 13 anni di carcere i carabinieri Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro per l’omicidio preterintenzionale di Stefano Cucchi, avvenuto nell’ottobre 2009. Altri due carabinieri sono stati condannati per falso: Roberto Mandolini a quattro anni e Francesco Tedesco a due anni e sei mesi.
Diritti economici, sociali e culturali – Stati Uniti d’America
Il 5 maggio 2021 l’amministrazione Biden ha annunciato il sostegno alla proposta di derogare temporaneamente ai brevetti sui vaccini contro il Covid-19 per favorire la produzione di vaccini e la vaccinazione del maggior numero di persone possibile nel minor tempo possibile.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 4 maggio 2021 un giudice dello stato della Pennsylvania ha annullato la condanna a morte di Patrick Stollar, emessa nel 2007 per omicidio, poiché la giuria non era stata informata che l’assenza di precedenti penali era considerata, secondo le leggi dello stato, una circostanza attenuante e dunque un motivo per salvare la vita dell’imputato.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
ll 3 maggio 2021 la Corte degli appelli dello stato dell’Oklahoma ha annullato le condanne a morte di Benjamin Cole e James Ryder, due nativi cherokee che erano stati giudicati colpevoli di omicidio. La corte ha accolto un ricorso basato sulla sentenza della Corte suprema federale McGirt v. Oklahoma, che aveva stabilito che sui reati commessi da membri delle tribù native all’interno dei confini storici delle nazioni native la competenza giurisdizionale è dei tribunali locali.
Prigionieri di coscienza – Iran
Il 1° maggio 2021 il prigioniero di coscienza iraniano Arash Sadeghi è uscito dalla prigione di Karaj grazie a una riduzione della pena. Nel 2016 era stato condannato a 15 anni di carcere per “cospirazione contro la sicurezza nazionale”, “propaganda contro la sicurezza nazionale” e “offesa alla leadership del paese”. Ne ha scontati cinque e mezzo in condizioni drammatiche. Ammalato di una rara forma di cancro alle ossa per cui è stato operato a una spalla, in carcere Sadeghi non ha ricevuto cure mediche adeguate e ha subito torture. Ha intrapreso scioperi della fame per chiedere la scarcerazione della moglie, l’attivista Golrokh Ebrahimi-Iree, tuttora prigioniera di coscienza.
Pena di morte – Bielorussia
Il 30 aprile 2021 il presidente Lukashenka ha accolto la richiesta di clemenza di Illya e Stanislau Kostseu, due fratelli di 21 e 19 anni che erano stati condannati a morte il 10 gennaio 2020 per aver ucciso un loro ex insegnante. In più di un quarto di secolo al potere, in una sola altra occasione Lukashenka aveva concesso la clemenza a un condannato a morte.
Pena di morte – Malawi
Il 28 aprile 2021 la Corte suprema del Malawi ha accolto il ricorso di un detenuto dichiarando incostituzionale la pena di morte e ordinando nuovi processi per i condannati alla pena capitale in attesa di esecuzione. Nonostante siano regolarmente emesse nuove condanne a morte, per lo più per omicidio, nello stato dell’Africa australe non si verificano esecuzioni capitali dal 1992.
Diritti sessuali e riproduttivi – Ecuador
Il 28 aprile 2021 la Corte costituzionale ha depenalizzato l’aborto in caso di stupro, modificando così l’articolo 150 del codice penale che prevedeva fino a tre anni di carcere. In precedenza, l’aborto era consentito solo se la vita della donna era in pericolo e se la gravidanza era il risultato dello stupro di una donna con disabilità mentale.
Giustizia – Stati Uniti d’America
Il 21 aprile 2021 la giuria di un tribunale di Minneapolis ha giudicato colpevole di omicidio volontario, omicidio colposo e omicidio preterintenzionale l’agente di polizia Derek Chauvin che il 25 maggio 2020 soffocò a morte l’afroamericano George Floyd durante un fermo di polizia.
Armi – Italia
Il 17 aprile 2021 il Tribunale amministrativo del Lazio ha respinto il ricorso dell’azienda Rwm Italia contro la decisione del governo di revocare definitivamente le licenze all’esportazione di missili e bombe verso Arabia Saudita e Emirati arabi uniti, ordigni di fabbricazione italiana utilizzati dalla coalizione a guida saudita-emiratina nel conflitto in Yemen anche per bombardare la popolazione civile.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 14 aprile 2021 la Corte degli appelli del Texas ha annullato la condanna alla pena capitale emessa l’11 dicembre 1975 nei confronti di Raymond Riles, il condannato a morte da più lungo tempo in attesa dell’esecuzione negli Usa. La Corte ha giudicato incostituzionale la condanna a morte in quanto, in un nuovo processo celebrato nel 1978, la giuria non era stata debitamente informata sul fatto che le condizioni di salute mentale di Riles avrebbero potuto essere considerate una circostanza attenuante per chiedere che gli fosse risparmiata la vita.
Prigionieri di coscienza – Turchia
Il 14 aprile 2021 lo scrittore Ahmet Altan è stato scarcerato a seguito di due pronunce della Corte suprema e della Corte europea dei diritti umani. Altan era stato arrestato il 9 settembre 2016, col fratello Mehmet, con l’accusa di appartenere a un’organizzazione criminale. Nel 2018 i due fratelli erano stati condannati all’ergastolo. Il 4 novembre 2019 Mehmet era stato assolto mentre la pena di Ahmet era stata ridotta a dieci anni e mezzo di carcere per l’infondata accusa di “aver collaborato volutamente e intenzionalmente con un’organizzazione terroristica”. Il 7 gennaio 2020 la corte d’appello di Istanbul aveva aggiunto alla condanna ulteriori 5 anni e 11 mesi.
Prigionieri di coscienza – Egitto
Il 13 aprile 2021 l’intellettuale e giornalista Khaled Dawood, già condirettore di “Al Ahram Weekly”, è stato posto in libertà provvisoria dopo 18 mesi di detenzione. Fervente critico dell’ex presidente Mohamed Morsi e dell’attuale leader Abdelfattah al-Sisi, era stato arrestato nel settembre 2019 per accuse di terrorismo. Resta tuttora sotto inchiesta per aver “consapevolmente” aiutato un gruppo terrorista a “raggiungere i suoi obiettivi, pubblicando e diffondendo notizie false anche attraverso i social media”.
Uso della forza – Stati Uniti d’America
Il 10 aprile 2021 la legislatura dello stato del Maryland ha approvato, con la maggioranza necessaria a superare il veto del governatore, una legge che limita l’uso della forza da parte della polizia, prevedendone il divieto salvo quando necessario e proporzionale. Il Maryland è diventato il settimo stato degli Usa ad avere in vigore una normativa del genere. La legge prevede inoltre, la prima in tutti gli Usa, che gli agenti delle forze di polizia cessino di usare la forza quando essa non corrisponda più a uno scopo legittimo di mantenimento dell’ordine pubblico.
Diritti umani e aziende – Myanmar / Corea del Sud
Il 10 aprile 2021 il gigante dell’acciaio sudcoreano Posco ha annunciato che la sua controllata in Myanmar, Posco C&C, interromperà le relazioni con la Myanmar Economic Holding Ltd, il conglomerato industriale di stato di proprietà dei militari autori del sanguinoso colpo di stato del 1° febbraio, che sin qui ha provocato almeno 700 morti e 3000 arresti. L’annuncio è arrivato a seguito delle pressioni di Amnesty International e di altre organizzazioni per i diritti umani sui dirigenti, sugli azionisti e sugli investitori della compagnia sudcoreana. Un rapporto diffuso da Amnesty International nel settembre 2020 aveva accusato Posco di finanziare unità delle forze armate di Myanmar responsabili di crimini di diritto internazionale.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 10 aprile 2021 il governatore dell’Ohio ha rinviato al 2024 le esecuzioni di Timothy Hoffner, John David Stupmf e Lawrence Landrum, previste rispettivamente ad agosto, a settembre e a dicembre del 2021.
Prigionieri di coscienza – Bahrein
Il 9 aprile 2021, a seguito di un appello di Amnesty International, è stato scarcerato Mohammed Hassan Jawad, noto anche come Mohammed Jawaz Parveed, esponente della società civile che stava scontando una condanna a 15 anni di carcere per aver preso parte alle manifestazioni pacifiche della rivolta del febbraio 2011.
Prigionieri di coscienza – Egitto
Il 6 aprile 2021 è stato scarcerato Islam Orabi, prigioniero di coscienza arrestato il 26 dicembre 2020, il cui rilascio era stato disposto già il 16 febbraio 2021.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 5 aprile 2021 un giudice dello stato della Florida ha disposto la commutazione in ergastolo della condanna a morte per omicidio di Sommy Boy Oats a causa della sua disabilità mentale. Oats, che ora ha 63 anni, era nel braccio della morte dal febbraio 1981.
Difensori dei diritti umani – Francia
Il 1° aprile 2021 la Corte di cassazione ha definitivamente assolto Cedric Herrou dopo un procedimento giudiziario durato oltre quattro anni e che aveva visto il solidale francese accusato di favoreggiamento dell’immigrazione illegale per aver offerto cibo e assistenza ad alcuni migranti in transit0
Diritti delle persone Lgbtiq+ – Italia
Il 31 marzo 2021 la Corte di cassazione ha riconosciuto l’adozione all’estero da parte di coppie dello stesso sesso autorizzando la trascrizione nell’anagrafe italiana dell’adozione di un bambino avvenuta negli Usa. La sentenza afferma che “non contrasta con i principi di ordine pubblico internazionale il riconoscimento degli effetti di un provvedimento giurisdizionale straniero di adozione di un minore da parte di una coppia omoaffettiva maschile (…) e non può essere elemento ostativo all’adozione il fatto che il nucleo familiare sia omogenitoriale, una volta escluso l’accordo di maternità surrogata”.
Tortura – Consiglio d’Europa
Il 31 marzo 2021 il Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa ha adottato una raccomandazione formale la cui applicazione da parte dei 47 stati membri potrà contrastare in modo efficace il commercio di strumenti di tortura. La raccomandazione, a lungo sollecitata da Amnesty International e dalla Omega Research Foundation, contiene un divieto assoluto di commerciare strumenti prodotti allo scopo di procurare dolore (tra cui i bastoni acuminati, le manette pesanti e congegni da applicare al corpo dei detenuti e che rilasciano scariche elettriche) e prevede più rigidi controlli sul commercio di strumenti in dotazione alle forze di polizia che possono essere utilizzati per torturare: ad esempio, lo spray al peperoncino, i gas lacrimogeni e i proiettili che rilasciano scariche elettriche. Infine, la raccomandazione fornisce indicazioni su come regolamentare il commercio di determinate sostanze farmaceutiche che possono essere usate per eseguire condanne a morte.
Difensori dei diritti umani – Francia
Il 30 marzo 2021 la Corte di cassazione ha annullato la condanna per “diffamazione” nei confronti del difensore dei diritti umani Loan Torondel. Nel gennaio 2018 Torondel aveva pubblicato sul suo profilo Twitter la foto di un migrante e di due agenti di polizia intenzionati a sequestrare un sacco a pelo nonostante la temperatura rigida. Nel testo, ironico, Torondel aveva proposto un dialogo immaginario tra uno degli agenti e il migrante: “Ma fa due gradi!”, “Forse, signore, ma noi siamo la Nazione francese”, facendo il verso a un’affermazione simile fatta in precedenza dal presidente Macron.
Prigionieri di coscienza – Egitto
Il 29 marzo 2021 Ahmad al-Daydamoun, di professione dentista, è stato rilasciato da una prigione egiziana dopo 18 mesi di detenzione illegale senza processo. Era stato arrestato nel settembre 2019 per aver denunciato, insieme ai colleghi riuniti nell’associazione “I medici egiziani sono arrabbiati”, i bassi livelli salariali, le difficili condizioni di lavoro e l’inadeguatezza delle attrezzature sanitarie nella sanità pubblica dell’Egitto.
Diritti economici, sociali e culturali – Italia
Il 29 marzo 2021 le categorie sindacali di Cgil, Cisl e Uil dei trasporti e dei lavoratori atipici hanno raggiunto un accordo con l’azienda del delivery Just Eat. Per i lavoratori arriveranno quindi buste paga, ferie, malattia e la tutela contro gli infortuni, anche se una parte della retribuzione resterà ancorata al risultato quindi alle consegne fatte. Just Eat in Italia prevede nel corso dell’anno l’assunzione col contratto della logistica di circa 4.000 rider.
Prigionieri di coscienza – Senegal
Il 26 marzo 2021 Abdoulaye Diene e altri 18 attivisti sono stati rilasciati senza alcuna accusa. Erano stati arrestati il 17 febbraio nel corso di una serie di proteste contro il governo.
Pena di morte – Armenia
Il 25 marzo 2021 l’Armenia ha fatto un passo avanti verso l’abolizione della pena di morte depositando (89° stato a farlo) gli strumenti di ratifica al Secondo protocollo opzionale al Patto internazionale sui diritti civili e politici.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
A distanza di 413 anni dalla prima esecuzione – quella del capitano George Kendall, passato per il plotone d’esecuzione per tradimento nel 1608 – e dopo altre 1389 esecuzioni, 500 delle quali nei confronti di schiavi, il 24 marzo 2021 la Virginia ha detto basta alla pena di morte, diventando il 23° stato abolizionista degli Usa. Si è trattato di una decisione storica, tenendo anche conto del fatto che dal 1977, anno della ripresa delle esecuzioni negli Usa, la Virginia era stata seconda solo al Texas per numero di esecuzioni, ben 113.
Giustizia – Sri Lanka
Il 23 marzo 2021 il Consiglio Onu dei diritti umani ha approvato una risoluzione che chiede, tra l’altro, un’azione per raccogliere, archiviare e conervare le prove necessarie ai fini di futuri procedimenti giudiziari per crimini di guerra e contro l’umanità, tra cui almeno 60.000 sparizioni, compiuti durante il trentennale conflitto interno terminato nel 2009. Nel testo della risoluzione si prende finalmente atto che “le vittime stanno incontrando ostacoli insormontabili nell’accesso alla giustizia” a causa della “incapacità e mancanza di volontà del governo di svolgere processi per crimini di diritto internazionale”.
Diritti delle persone Lgbtiq+ – Giappone
Il 17 marzo 2021 il tribunale di Sapporo ha giudicato incostituzionale il divieto di matrimoni tra persone dello stesso sesso. Si è trattato della prima sentenza in assoluto su tale materia nella storia del Giappone. La sentenza, basata sull’articolo 14 della Costituzione che riconosce il diritto all’uguaglianza, ha dato ragione a una delle 13 coppie che il giorno di San Valentino del 2019 avevano adito vari tribunali del paese. Nel dispositivo della sentenza, si afferma che “i benefici legali previsti dal matrimonio devono essere riconosciuti sia agli omosessuali che agli eterosessuali”.
Diritti delle persone Lgbtiq+ – Tunisia
Il 17 marzo 2021 l’attivista per i diritti delle persone Lgbtiq+ Rania Admouni è stata assolta in appello da una condanna a sei mesi di carcere emessa in primo grado il 4 marzo per le false accuse di “offesa a pubblico ufficiale nello svolgimento delle sue funzioni”, “ubriachezza molesta” e “causa di imbarazzo e disordini”. Era stata arrestata il 27 febbraio di fronte al settimo commissariato di Tunisi, dove si era recata per denunciare le continue minacce e intimidazioni subite dalla polizia ogni volta che prendeva parte a manifestazioni per i diritti delle persone Lgbiq+ e contro la crisi economica.
Difensori dei diritti umani – Messico
Il 12 marzo 2021 un uomo è stato condannato a 48 anni di carcere per l’uccisione di Julian Carrillo, leader del popolo nativo Raramuri e difensore dei boschi, assassinato nell’ottobre 2018 nello stato di Chihuahua, e per quella di suo figlio Victor, avvenuta nel febbraio 2018.
Libertà di stampa – Stati Uniti d’America
Il 10 marzo 2021 una giuria dello stato dell’Iowa ha assolto Andrea Sahouri, giornalista del “Des Moines Register”, dalle accuse di non rispettato un ordine di sgombero e aver interferito nelle azioni di pubblici ufficiali nel corso di una protesta del 31 maggio 2020 del movimento Black Lives Matter. Rischiava una multa, 30 giorni di carcere o entrambe le sanzioni.
Armi – Italia
L’8 marzo 2021 il Consiglio di Stato ha bocciato, per la seconda volta, il diniego espresso dal Tar, per presunti vizi procedurali, della richiesta di rendere pubblici gli accordi segreti tra Italia e Stati Uniti che dal 2016 regolano la presenza e l’uso dei droni militari Usa nella base aeronavale di Sigonella, in Sicilia.
Armi – Belgio
Il 5 marzo 2021 il Consiglio di stato ha ulteriormente sospeso quattro licenze per la fornitura di armi all’Arabia Saudita. Le quattro licenze erano state sospese nel marzo e nell’agosto 2020 e poi nuovamente autorizzate nel novembre 2020.
Pena di morte – Polonia / Cina
Il 4 marzo 2021 un tribunale di Varsavia ha respinto la richiesta di estradizione di Li Zhihui, un cittadino svedese di origini cinesi presentata dal governo della Cina, sostenendo che l’uomo – ricercato per presunti reati economici ma in realtà appartenente al gruppo religioso Falun Gong – avrebbe rischiato la pena di morte in caso di rimpatrio. Il tribunale polacco ha disposto la scarcerazione di Li chiedendo al governo di Stoccolma di organizzare il suo ritorno in Svezia.
Prigionieri di coscienza – Bangladesh
Il noto disegnatore Ahmed Kabir Kishore è stato rilasciato il 4 marzo 2021 dopo 10 mesi di carcere. Creatore di una pagina Facebook intitolata !”La vita al tempo del Corona”, nella quale commentava attraverso i suoi disegni i fatti politici del paese, compresa la corruzione, durante la pandemia da Covid-19, era stato arrestato il 5 marzo 2020 e accusato di violazione della Legge sulla sicurezza digitale per aver “diffuso voci e informazioni false sulla situazione del coronavirus”. Avrebbe rischiato fino all’ergastolo.
Prigionieri di coscienza – Polonia
Il 2 marzo 2021 sono state finalmente assolte Elżbieta, Anna e Joanna, tre attiviste polacche finite sotto processo per “offesa ai valori religiosi” ai sensi dell’articolo 196 del codice penale e che rischiavano fino a due anni di carcere. Nel 2019 le tre attiviste avevano affisso, in vari luoghi pubblici della città di Plock, dei poster raffiguranti la Vergine Maria con l’aureola dipinta con i colori dell’arcobaleno, simbolo del movimento Lgbti. Nel 2020 erano state rinviate a giudizio per aver “insultato pubblicamente un oggetto di culto religioso mediante una raffigurazione che ha offeso i sentimenti religiosi di altre persone“.
Giustizia – Iraq
Dopo due anni dalla presentazione, il 1° marzo 2021 il parlamento ha approvato la Legge sulle sopravvissute yazide, il primo riconoscimento legale del genocidio avvenuto nel 2014. Nella formulazione approvata, la legge è stata estesa anche alle minoranze cristiana, turkmena e shabak. Si applicherà “a ogni donna oggetto di rapimento, riduzione in schiavitù sessuale, venduta, separata dai genitori, costretta a cambiare religione, al matrimonio forzato, a gravidanza e aborto forzato, danneggiata fisicamente o mentalmente dal Daesh dal 3 agosto 2014”. La legge prevede l’istituzione di una “direzione generale per le sopravvissute” e un tribunale civile a Ninive, assistenza psicologica e cure per queste ultime, quote del 2 per cento di posti nel settore pubblico, assistenza ai bambini nati dalle violenze e risarcimenti.
Diritti economici e sociali – Italia
Il 1° marzo 2021 la Corte di cassazione ha confermato il parere emesso dalla corte d’appello di Ancona nell’agosto 2015, considerando illegittimo lo sgombero forzato di una famiglia rom eseguito dal comune di Civitanova Marche. Tra il 2021 e il 2013 la famiglia, composta da una madre e due figlie, aveva vissuto dentro un camper su un terreno pubblico di fronte alla scuola frequentata dalla figlia minore, proprio per favorire la partecipazione di quest’ultima alla partecipazione alle lezioni. Dal 2013 la famiglia aveva dovuto abbandonare la città.
Diritti dei minori – Nigeria
Il 28 febbraio 2021 sono state liberate 317 studentesse rapite 48 ore prima da un gruppo armato nella scuola secondaria di Jangebe, un villaggio dello stato di Zamfara.
Armi – Italia
Il 24 febbraio 2021 il giudice per le indagini preliminari di Cagliari ha archiviato il procedimento avviato a seguito di una querela per “diffamazione a mezzo stampa”, presentata il 28 ottobre 2019 dal legale rappresentante di Rwm Italia SpA contro i portavoce del Comitato riconversione Rwm per la pace e il lavoro sostenibile. Il giudice ha concluso che “la notizia di reato” (critiche all’illegalità delle forniture di bombe prodotte dalla Rwm all’Arabia Saudita) “appare infondata”.
Difensori dei diritti umani – Malta
Il 24 febbraio 2021 Vince Muscat, accusato di essere tra gli esecutori materiali dell’omicidio della giornalista Daphne Caruana Galizia, avvenuto il 16 ottobre 2017, è stato condannato a 15 anni di carcere. Altri due sospetti complici nell’omicidio, i fratelli George e Alfred De Giorgio, sono agli arresti dal dicembre 2017 mentre il 25 febbraio 2021 sono stati arrestati anche Robert Aguis e Jamie Velia, accusati di aver fornito l’esplosivo per l’attentato mortale. Sospettato di esserne in mandante è l’uomo d’affari Yorgen Fenech, arrestato nel novembre 2019.
Diritti economici, sociali e culturali – Italia
Il 24 febbraio 2021 la procura di Milano ha imposto a quattro aziende (Just Eat, Uber Eats, Glovo e Deliveroo) di assumere circa 60.000 rider, avendoli riconosciuti come lavoratori subordinati. La procura ha inoltre elevato ammende per 733 milioni di euro per violazione delle norme sulla salute e sulla sicurezza del lavoro e ha avviato indagini su sei datori di lavoro delle quattro aziende.
Diritti economici, sociali e culturali – Francia
Il 24 febbraio 2021 la ministra dell’Università e della Ricerca, Frédérique Vidal, ha annunciato la distribuzione gratuita di prodotti igienici per il ciclo mestruale negli atenei, nelle residenze universitarie e nei centri per la salute degli studenti universitari.
Giustizia internazionale – Germania/Siria
Il 24 febbraio 2021 l’Alta corte regionale di Coblenza, in Germania, ha condannato il funzionario della sicurezza del governo siriano Eyab al-Gharib a quattro anni e mezzo di carcere per crimini contro l’umanità. Esercitando la giurisdizione universale, il tribunale tedesco ha processato e giudicato colpevole al-Gharib per le torture commesse nella sede 251 dei servizi per la sicurezza dello stato (conosciuta come al-Khatib) nei confronti di manifestanti arrestati nella capitale siriana Damasco. Al-Gharib era stato arrestato nel febbraio 2020 in Germania.
Armi – Italia
Il 23 febbraio 2021 il Giudice per le indagini preliminari di Roma ha stabilito che la procura di Roma deve continuare l’indagine penale sui dirigenti di Rwm Italia Spa, una filiale italiana del produttore di armi tedesco Rheinmetall AG, e sugli alti funzionari dell’Autorità nazionale per l’esportazione di armamenti (Uama) italiana per il loro ruolo in un attacco aereo mortale della coalizione militare guidata da Arabia Saudita ed Emirati Arabi a Deir al-Hajari, nel nord-ovest dello Yemen. Nell’ottobre 2019 la procura aveva chiesto l’archiviazione della denuncia penale presentata nell’aprile 2018 dal Centro europeo per i diritti costituzionali e umani di Berlino, dalla ong yemenita Mwatana for Human Rights e dalla Rete Italiana Pace e Disarmo e che ha visto poi coinvolte Rwm Italia e Uama.
Prigionieri di coscienza – Egitto
Il 22 febbraio 2021 il professore di scienze politiche dell’Università del Cairo Hazem Hosni, portavoce del generale Sami Anan durante la campagna elettorale per le presidenziali del 2018 e poi ritiratosi, è stato posto agli arresti domiciliari per problemi di salute. Era stato arrestato un anno e mezzo prima.
Prigionieri di coscienza – Algeria
Il 19 febbraio 2021 Khaled Drareni, rappresentante di Reporter senza frontiere per l’Algeria, corrispondente da Algeri per l’emittente francese TV5 Monde e fondatore e direttore del portale Casbah Tribune, è stato rilasciato insieme a decine di militanti del movimento di protesta della società civile “Hirak”. Arrestato il 27 marzo 2020, il 10 agosto Drareni era stato giudicato colpevole di “minaccia all’integrità del territorio nazionale” e “istigazione a manifestazione non armata” e condannato in primo grado a tre anni di carcere, ridotti a due in appello.
Diritti economici, sociali e culturali – Regno Unito
Il 19 febbraio 2021 la Corte suprema ha respinto un ricorso della società Uber riconoscendo che i conducenti sono lavoratori dipendenti, e non liberi professionisti, e possono quindi rivendicare i loro diritti. La sentenza ha riconosciuto che “il servizio di trasporto svolto dagli autisti e offerto ai passeggeri tramite l’app della compagnia è strettamente definito e controllato da Uber”. La corte ha inoltre stabilito che i conducenti vanno considerati come dipendenti della compagnia dal momento in cui accendono l’app, e non solo quando hanno passeggeri a bordo.
Diritti economici, sociali e culturali – Nuova Zelanda
Il 18 febbraio 2021 il governo ha annunciato che, a partire dal mese di giugno, tra le varie misure di contrasto alla povertà, tutte le scuole pubbliche riceveranno scorte di prodotti igienici da distribuire gratuitamente alle alunne durante il ciclo mestruale.
Tortura – Italia
Il 17 febbraio 2021 dieci agenti di polizia penitenziaria sono stati condannati a pene dai due anni e tre mesi ai due anni e otto mesi per tortura e lesioni aggravate commesse nell’ottobre 2018 nel carcere toscano.
Pena di morte – Sri Lanka
L’11 febbraio 2021 la Corte suprema ha esteso fino al 7 settembre l’ordine di sospensione dell’applicazione della pena di morte nei confronti di quattro prigionieri condannati per reati di droga. La decisione di riprendere le esecuzioni per reati di droga era stata presa dall’ex presidente Maithripala Sirisena nel 2019.
Diritti delle persone Lbgtiq+ – Angola
Il 10 febbraio 2021, dopo che il presidente Joao Lourenco l’aveva firmata nel novembre 2020, è entrata in vigore la legge che sancisce la depenalizzazione delle relazioni sessuali tra persone dello stesso sesso. Scompare così dal codice penale la definizione di “vizi contro natura” con cui venivano criminalizzate le condotte omosessuali.
Pena di morte – Pakistan
Il 10 febbraio 2021 la Corte suprema, accogliendo il ricorso basato sulla disabilità mentale, ha commutato in ergastolo le condanne a morte di Imdad Ali e Kaneezan Bibi, dopo rispettivamente 20 e 32 anni trascorsi in attesa dell’esecuzione. Imdad Ali era stato condannato a morte per omicidio il 29 luglio 2002; Kaneezan Bibi, sempre per omicidio, era stata condannata a morte addirittura nel 1989. Le 51 pagine della sentenza terminano con la raccomandazione alle competenti autorità federali di assicurare che i condannati a morte che non hanno più le funzioni mentali atte a comprendere i motivi della condanna alla pena capitale loro inflitta non siano messi a morte.
Difensori dei diritti umani – Arabia Saudita
Il 10 febbraio 2021 Loujain al-Hathloul è tornata in libertà dopo 1001 giorni di carcere. Arrestata nel maggio 2018, il 28 dicembre 2020 era stata condannata a cinque anni e otto mesi per spionaggio in favore di una potenza straniera e cospirazione contro il regno saudita, solo per aver svolto campagne per i diritti delle donne come quelle per l’abolizione del divieto di guida e del sistema del “guardiano” maschile. Uno sconto di pena e la sottrazione dei due anni e mezzo già trascorsi in prigione hanno portato alla scarcerazione.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 9 febbraio 2021 Christopher Williams è stato rilasciato da un carcere della Pennsylvania, dove stava scontando l’ultima condanna per omicidio dopo che il 23 dicembre 2019 era stato riconosciuto innocente di un triplice omicidio per cui era stato condannato a morte.
Pena di morte – Arabia Saudita
Dopo Ali al-Nimr, l’8 febbraio 2021 altri due condannati a morte minorenni al momento del reato hanno ottenuto la commutazione della condanna a morte in 10 anni di carcere: si tratta di Dawood al-Marhoun e Abdullah al-Zaher, rispettivamente 17 e 15 anni, che erano stati giudicati di reati contro la sicurezza relativi alle proteste del 2012 della minoranza sciita nella Provincia orientale. Avendo già trascorso nove anni in carcere, potrebbero essere rilasciati entro il 2022.
Violenza contro le donne – Egitto
Il 7 febbraio 2021 l’Ente pubblico egiziano delle fatwa ha emanato un editto che rende “peccato” il ricorso alle mutilazioni dei genitali femminili. Si è trattato del primo editto religioso di condanna di questa pratica, vietata per legge dal 2018 e tuttavia ancora praticata clandestinamente. Si calcola che circa il 92 per cento delle donne egiziane tra i 15 e i 49 anni abbia subito la mutilazione dei genitali femminili.
Giustizia internazionale – Uganda
Il 4 febbraio 2021 il Tribunale Penale Internazionale ha giudicato colpevole di 61 dei 70 capi d’accusa Dominic Ongwen, uno dei più alti comandanti del gruppo armato Esercito di Resistenza del Signore, che seminò il terrore per decenni tra la popolazione civile dell’Uganda. Ongwen, arrestato nella Repubblica Centrafricana il 5 gennaio 2015, è stato giudicato colpevole di crimini di guerra e crimini contro l’umanità tra cui: attacchi contro la popolazione civile, omicidio, tentato omicidio, stupro, riduzione in schiavitù sessuale, matrimoni forzati, torture, riduzione in schiavitù, oltraggio alla dignità umana, arruolamento forzato di minorenni sotto i 15 anni di età poi attivamente coinvolti nelle ostilità, devastazione, distruzione di proprietà privata e persecuzione. L’entità della pena sarà determinata più avanti. Ongwen rischia comunque l’ergastolo, sebbene abbia il diritto automatico di appello contro la decisione della Corte.
Prigionieri di coscienza – Arabia Saudita
Il 4 febbraio 2021 due cittadini con passaporto saudita e statunitense, Bader al-Ibrahim e Salah al-Haidar, sono stati posti in libertà provvisoria dopo 307 giorni di detenzione arbitraria, anche se restano sotto processo con la successiva udienza prevista l’8 marzo per inesistenti reati di terrorismo.
Prigionieri di coscienza – Egitto
Il 4 febbraio 2021 il giornalista dell’emittente televisiva “al Jazeera” Mahmoud Hussein è stato rilasciato dopo oltre quattro anni di detenzione. Era stato arrestato nel dicembre 2017 con l’accusa di aver diffuso informazioni false.
Conflitti – Myanmar
Il 2 febbraio 2021 il produttore di birra giapponese Kirin ha annunciato l’interruzione dei rapporti con l’azienda MEHL, legata alle forze armate di Myanmar protagoniste del colpo di stato del 1° febbraio 2020.
Difensori dei diritti umani – Regno Unito
Il 29 gennaio 2021 i cosiddetti “Stansted 15” hanno vinto il ricorso in appello: quando nel 2017 penetrarono all’interno dell’aeroporto londinese per impedire l’espulsione di 60 migranti a bordo di un volo charter con destinazione Ghana e Nigeria non commisero alcun reato. I 15 attivisti erano stati imputati di un reato previsto dalle norme antiterrorismo britanniche, “messa in pericolo della sicurezza di uno scalo aeroportuale”, per il quale è previsto persino l’ergastolo. Nel febbraio 2019 tre dei 15 erano stati condannati a pena detentiva, poi sospesa, e gli altri 12 erano stati affidati ai servizi sociali.
Diritti economici, sociali e culturali – Nigeria
Il 29 gennaio 2021 la corte d’appello dell’Aja, nei Paesi Bassi, ha giudicato l’azienda petrolifera Shell responsabile dell’inquinamento da idrocarburi causato dalla sussidiaria Shell Nigeria nella regione del Delta del fiume Niger. La corte ha così disposto un risarcimento, la cui entità sarà stabilita in seguito, in favore di tre agricoltori che avevano presentato denuncia ai tribunali olandesi accusando Shell di aver reso sterili i loro terreni e avvelenato le vasche per gli allevamenti del pesce.
Pena di morte – Zambia
Il 28 gennaio 2021 il presidente dello Zambia Edgar Lungu ha commutato in ergastolo 246 condanne a morte. Il provvedimento è stato adottato, nell’ambito delle misure di contrasto alla pandemia da Covid-19, per decongestionare il braccio della morte che ospitava fino al giorno prima 400 condannati a fronte di una capienza di 50 detenuti. Sotto la presidenza Lungu, il totale delle commutazioni dal 2015 è arrivato a oltre 500. Pur mantenendo in vigore la pena capitale, lo Zambia non esegue condanne a morte dal 1997.
Pena di morte – Pakistan
Il 28 gennaio 2021 l’Alta corte di Lahore ha assolto per insufficienza di prove Imran Javed e Niamat Ali dal reato di omicidio, per il quale erano stati condannati a morte nel 2012.
Diritti dei migranti, dei richiedenti asilo e dei rifugiati – Italia
Il 27 gennaio 2021 il Comitato sui diritti umani delle Nazioni Unite, l’organismo che vigila sul rispetto del Patto internazionale sui diritti civili e politici, ha accusato l’Italia di non aver tutelato il diritto alla vita delle persone che erano a bordo di una nave carica di migranti e richiedenti asilo affondata nel Mediterraneo nell’ottobre del 2013. In particolare, il Comitato ha affermato che “l’Italia non ha risposto prontamente a varie chiamate di soccorso dalla barca che trasportava più di 400 adulti e bambini”. A causa del ritardo nell’azione di soccorso oltre 200 persone, tra cui 60 bambini, annegarono. Il Comitato era stato sollecitato da una denuncia presentata nel 2018 da tre siriani e un palestinese, sopravvissuti al naufragio ma che vi avevano perso le loro famiglie.
Armi – Italia
Il 27 gennaio 2021, con un atto di portata storica, il governo Conte ha deciso di revocare le autorizzazioni in corso per l’esportazione di missili e bombe d’aereo verso Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti. Continua inoltre a rimanere in vigore anche la sospensione della concessione di nuove licenze per i medesimi materiali e stati. Il provvedimento dovrebbe riguardare almeno sei diverse autorizzazioni già sospese con decisione presa nel luglio 2019 tra le quali la licenza MAE 45560 decisa verso l’Arabia Saudita nel 2016 durante il governo Renzi (relativa a quasi 20.000 bombe aeree della serie Mk per un valore di oltre 411 milioni di euro). La revoca decisa dal governo Conte per questa sola licenza andrà a cancellare la fornitura di oltre 12.700 ordigni.
Armi – Stati Uniti d’America
Il 27 gennaio 2021 l’amministrazione Biden ha sospeso la fornitura di aerei F35 agli Emirati Arabi Uniti e di bombe all’Arabia Saudita, a causa del perdurante conflitto nello Yemen in cui sono coinvolti i due stati.
Diritti sessuali e riproduttivi – Stati Uniti d’America
Il 25 gennaio 2021 il presidente Biden ha annullato la cosiddetta “Global Gag Rule”, che vietava l’erogazione di fondi ai gruppi e alle organizzazioni che promuovono l’educazione, la consulenza e l’adozione di riforme in favore di un aborto sicuro.
Giustizia – Messico
Il 26 gennaio 2021 il governo ha firmato un accordo di riparazione a favore di José Adrián e della sua famiglia. Nel febbraio 2016, quando aveva 14 anni, Josè Adrián, appartenente a una comunità maya dello Yucatan, era stato arbitrariamente detenuto e violentemente picchiato dalla polizia municipale mentre tornava a casa da scuola. La sua famiglia aveva dovuto pagare una cauzione per il suo rilascio. L’accordo prevede misure di sostegno medico, psicologico e scolastico in favore del ragazzo
Giustizia internazionale – Repubblica Centrafricana
Il 24 gennaio 2021 Mahamat Said Abdel Kani, uno dei capi delle milizie “Seleka” (“Unione”) che seminarono morte e distruzione nella guerra civile della Repubblica Centrafricana a partire dal 2012, si è consegnato al Tribunale Penale Internazionale. Kani è imputato di crimini di guerra e crimini contro l’umanità – torture, persecuzioni, sparizioni forzate e ulteriori reati – commessi nella capitale Bangui nel 2013.
Pena di morte – Nigeria
Il 22 gennaio 2021 una corte d’appello ha annullato la condanna a morte del 22enne Yahaya Aminu-Sharif, che il 10 agosto 2020 un tribunale islamico aveva giudicato colpevole di “blasfemia” e dunque destinato all’impiccagione. Il giudice della corte d’appello ha disposto un nuovo processo, poiché il precedente era stato viziato da irregolarità tali da aver violato la costituzione nigeriana, la Carta africana dei diritti umani e dei popoli e la Dichiarazione universale dei diritti umani. Aminu-Sharif, un giovane musicista dello stato di Kano, era stato ritenuto colpevole di “offesa al sentimento religioso” in violazione dell’articolo 382 del codice penale della shari’a”.
Armi – Nazioni Unite
Il 22 gennaio 2021 è entrato in vigore il Trattato delle Nazioni Unite sulla proibizione delle armi nucleari. Il testo, adottato da due terzi degli stati membri delle Nazioni Unite, dichiara illegali, ai sensi del diritto internazionale, lo sviluppo, i test, il possesso, lo stoccaggio, l’uso e la minaccia di uso delle armi nucleari.
Giustizia internazionale – Ucraina
Il 21 gennaio 2021 la Corte europea dei diritti umani si è pronunciata su una serie di ricorsi, stabilendo che le autorità ucraine al potere nell’inverno 2013-2014 si resero responsabili di arresti illegali, di sequestri di persona e (in un caso specifico) di uccisioni di manifestanti durante la repressione delle proteste di massa di quel periodo.
Diritti dei migranti, dei richiedenti asilo e dei rifugiati – Australia
Il 21 gennaio 2021 decine di richiedenti asilo detenuti da oltre un anno nel Park Hotel di Melbourne, riadattato a Centro alternativo di reclusione, sono stati rilasciati. In buona parte si trattava di persone trasferite sulla terraferma dai centri per richiedenti asilo di Nauru e dell’isola di Manus per motivi di salute.
Diritti dei migranti, dei richiedenti asilo e dei rifugiati – Stati Uniti d’America
Tra i 17 decreti esecutivi emanati dal presidente Joe Biden il 20 gennaio 2021, giorno dell’insediamento alla Casa bianca, figurano la cancellazione del cosiddetto “Muslim ban”, che prevedeva restrizioni all’ingresso da nazioni di religione islamica, il rafforzamento delle garanzie contro l’espulsione degli immigrati irregolari e il blocco della costruzione del muro di confine col Messico.
Prigionieri di coscienza – Repubblica Democratica del Congo
Il 20 gennaio 2021 otto attiviste e attivisti del movimento giovanile “Lucha” (“Lotta per il cambiamento”) sono stati assolti da un tribunale militare. Erano stati arrestati il 19 dicembre 2020, al termine di una protesta indetta per denunciare la mancanza di protezione, da parte della missione di peacekeeping delle Nazioni Unite, della popolazione civile della città di Beni, situata nell’est del paese. Dopo un mese di udienze, la corte marziale di Beni-Batumbo li ha assolti dalle accuse di “distruzione intenzionale” e “sabotaggio”. La pubblica accusa aveva chiesto una pena di 10 anni di carcere.
Diritti delle persone Lgbtiq – Romania
Il 19 gennaio 2021 la Corte europea dei diritti umani ha condannato la Romania per aver violato i diritti di due persone transgender. I due ricorrenti avevano chiesto per anni ai tribunali nazionali l’autorizzazione a riassegnare il loro genere, dal femminile al maschile, e a cambiare i dati anagrafici e i documenti d’identità. Le autorità competenti avevano sempre rifiutato di riconoscere la loro identità di genere in quanto non avevano subito un intervento di riconversione genitale. I due ricorrenti, trovandosi di fronte a due opzioni inaccettabili (subire un’operazione chirurgica o rinunciare alla loro identità di genere), avevano deciso di ricorrere all’organo di giustizia europea.
Diritti dei migranti, dei richiedenti asilo e dei rifugiati – Italia
Il 18 gennaio 2021 il Tribunale ordinario di Roma ha emesso un’ordinanza nella quale stabilisce che i respingimenti effettuati dal ministero dell’Interno (chiamati “riammissioni informali”) con sempre maggiore frequenza a partire dalla primavera del 2020 hanno violato obblighi costituzioni e di diritto internazionale e hanno esposto consapevolmente i migranti in transito lungo la rotta balcanica, compresi richiedenti asilo, a “trattamenti inumani e degradanti” oltre che a “vere e proprie torture inflitte dalla polizia della Croazia”.
Tortura – Italia
Il 15 gennaio 2021 è stato condannato a tre anni per tortura e lesioni personali Pietro Licari, 51 anni, agente della polizia penitenziaria del carcere di Ferrara, accusato di tortura nei confronti di un detenuto. Vittima Antonio Colopi, un 26enne che stava scontando 14 anni per omicidio, fatto spogliare e picchiato ripetutamente.
Diritti economici, sociali e culturali – Italia
Il 12 gennaio 2021 il parlamento ha ratificato la Convenzione dell’Organizzazione internazionale del lavoro n. 190 sull’eliminazione della violenza e delle molestie sul luogo di lavoro, adottata a Ginevra il 21 giugno 2019.
Violenza contro le donne – Italia
L’11 gennaio 2021 la Corte Costituzionale ha stabilito che le donne che subiscono violenza sessuale potranno sempre, a prescindere dal loro stato economico, usufruire del patrocinio di Stato “agevolando, così, il coinvolgimento nell’emersione e nell’accertamento delle condotte penalmente rilevanti”. Secondo il neo-presidente della Corte, Giancarlo Coraggio, l’obiettivo è quello di “offrire un concreto sostegno alla persona offesa, incoraggiandola a denunciare e a partecipare attivamente al percorso di emersione della verità”.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
L’8 gennaio 2021 Eddie Lee Howard, un afroamericano del Mississippi, è stato riconosciuto innocente dopo una battaglia durata oltre un quarto di secolo. Aveva già lasciato il braccio della morte all’inizio del dicembre 2020 dopo che il 31 agosto dello stesso anno la Corte suprema dello stato aveva annullato il verdetto di colpevolezza e la condanna a morte. Howard era stato condannato a morte nel 1994 per l’omicidio di un’anziana donna bianca. Indifferenti all’accuratezza delle indagini e all’affidabilità delle prove, polizia e pubblica accusa avevano seguito il pregiudizio razziale.
Pena di morte – Arabia Saudita
Il 7 gennaio 2021 la condanna a morte di Ali al-Nimr, minorenne al momento del reato, è stata commutata in 10 anni di carcere. Nipote del leader della minoranza sciita Nimr al-Nimr messo a morte nel gennaio 2016, Ali al-Nimr era stato arrestato nel febbraio 2012 per reati relativi alle proteste degli sciiti nella Provincia orientale. All’epoca aveva 17 anni. Era stato condannato a morte insieme ad altri due minorenni, Dawood al-Marhoun e Abdullah al-Zaher, rispettivamente 17 e15 anni all’epoca del reato. Considerati i nove anni già trascorsi in carcere, Ali al-Nimr dovrebbe essere rilasciato nel 2022.
Pena di morte – Nigeria
Il 1° gennaio 2021 il governatore dello stato di Kaduna, Nasir el Rufai, ha commutato in ergastolo la condanna a morte di Joshua Yashim, giudicato colpevole nel 2011 di un omicidio avvenuto nel 2007. In carcere per 13 anni, dopo la condanna a morte non aveva potuto presentare appello per la mancanza di risorse economiche.
Pena di morte – Kazakistan
Il 1° gennaio 2020, con la firma da parte del presidente Tokaiev del Secondo Protocollo opzionale al Patto internazionale sui diritti civili e politici, il Kazakistan è diventato ufficialmente uno stato abolizionista. Nella repubblica centroasiatica non avevano luogo esecuzioni dal 2003.
Diritti economici e sociali – Regno Unito
Anticipata da un analogo provvedimento adottato dalla Scozia, dal 1° gennaio 2020 è stata abolita in tutto il territorio l’imposta del 5 per cento sugli assorbenti. Non più vincolato dalle direttive dell’Unione europea che impongono un’imposta minima su tutti i prodotti sanitari, il governo di Londra ha adottato questa decisione “all’intero di un’azione più ampia per rendere i prodotti sanitari più accessibili e disponibili per tutte le donne”.
Diritti sessuali e riproduttivi – Argentina
Con 38 voti a favore, 29 contrari e un astenuto, il 30 dicembre 2020 il Congresso dell’Argentina ha definitivamente approvato la legge sull’aborto. La legge prevede che i servizi di aborto saranno disponibili gratuitamente fino alla quattordicesima settimana di gestazione; nel periodo successivo, l’aborto sarà legale in caso di pericolo per la vita o per la salute della donna o in caso di stupro.
Pena di morte – Giappone
Il 23 dicembre 2020 Iwao Hakamada, 84 anni, si è visto riconoscere dalla Corte suprema il diritto ad un nuovo processo. Nel 1968 l’uomo che ha scontato il più elevato numero di anni nei bracci della morte del Giappone, quasi sempre in isolamento, era stato giudicato colpevole dell’omicidio del suo datore di lavoro, della moglie e dei loro due figli. Per i decenni successivi, Iwao Hakamada ha lottato per dimostrare che la sua confessione di colpevolezza era stata estorta dopo interminabili interrogatori gestiti con costanti pestaggi e intimidazioni. La condanna a morte era stata confermata dalla Corte suprema nel 1980 ma nel 2014, con una decisione tra le più rare della storia della pena di morte in Giappone, un tribunale di Shizuoka aveva accolto la richiesta di un nuovo processo. La pubblica accusa aveva fatto ricorso e l’Alta corte le aveva dato ragione. Ma all’ennesimo ricorso, la Corte suprema ha ribaltato tutto.
Conflitti – Italia
Il 22 dicembre 2020 la Commissione Esteri della Camera dei deputati ha approvato una risoluzione che chiede la proroga della sospensione dell’esportazione di alcuni tipi di armamenti verso la coalizione a guida saudita ed emiratina che dal marzo 2015 è impegnata in un conflitto militare nello Yemen. La risoluzione impegna il governo “a mantenere la sospensione della concessione di nuove licenze per bombe d’aereo e missili che possono essere utilizzati a colpire la popolazione civile, e della loro componentistica” verso Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti già in vigore da metà 2019 (e con scadenza prevista a gennaio 2021) oltre che “a valutare la possibilità di estendere tale sospensione anche ad altre tipologie di armamenti fino a quando non vi saranno sviluppi concreti nel processo di pace”.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 18 dicembre 2020 la Corte suprema del Texas ha posto fine a una lunga battaglia legale, dando finalmente ragione ad Alfred Dewayne Brown che otterrà un risarcimento di due milioni di dollari per i nove anni trascorsi ingiustamente nel braccio della morte.
Diritti dei migranti, dei richiedenti asilo e dei rifugiati – Italia
Il 18 dicembre 2020, Giornata internazionale dei migranti, il parlamento ha definitivamente approvato il nuovo Decreto immigrazione, che cancella, dopo oltre due anni, alcune delle più gravi norme contrarie ai diritti dei migranti, dei richiedenti asilo e dei rifugiati introdotte dai decreti sicurezza voluti dall’ex ministro dell’Interno Salvini.
Campagna “Io lo chiedo” – Danimarca
Il 17 dicembre 2020 il parlamento ha approvato la legge che stabilisce che il sesso senza consenso è stupro.
Pena di morte – Nazioni Unite
ll 16 dicembre 2020 l’Assemblea generale ha adottato per l’ottava volta una risoluzione per una moratoria sulle esecuzioni capitali in vista dell’abolizione definitiva della pena di morte. Hanno votato a favore 123 stati, due in più dell’ultima volta; 38 hanno votato contro e 24 si sono astenuti.
Giustizia internazionale – Nigeria
L’11 dicembre 2020 l’ufficio della procuratrice del Tribunale penale internazionale permanente ha annunciato la conclusione dell’indagine preliminare, avviata il 18 novembre 2010, sui crimini contro l’umanità e sui crimini di guerra commessi dal gruppo armato islamista Boko haram e dalle forze armate della Nigeria nel nord-est del paese. Vi sono, secondo l’ufficio della procuratrice, sufficienti ragioni per concludere che Boko haram e le forze armate nigeriane abbiano commesso gravi crimini di diritto internazionale. La procuratrice ora chiederà ai giudici del Tribunale penale internazionale permanente l’autorizzazione ad aprire un’indagine formale.
Diritti sessuali e riproduttivi – Argentina
L’11 dicembre 2020 la Camera dei deputati ha dato il primo sì alla legge sull’interruzione volontaria di gravidanza. Il testo, approvato con 131 voti a favore, 117 voti contrari e sei astensioni, legalizza l’aborto nelle prime 14 settimane di gravidanza. Dopo questo periodo, si potrà ancora abortire in caso di rischio per la vita o la salute della donna e in caso di stupro. Il testo passa ora al Senato.
Diritti delle persone Lgbti – Australia
Il 10 dicembre 2020, Giornata mondiale dei diritti umani, la Camera bassa dello stato australiano di Victoria ha messo fuorilegge le cosiddette “terapie di conversione”, trattamenti pseudoscientifici crudeli e degradanti, ancora vigenti in molti stati, volti a cambiare l’orientamento sessuale di una persona dall’omosessualità o bisessualità all’eterosessualità, mediante cure psichiatriche, consulenze religiose e persino l’elettroshock. Il voto finale del parlamento è previsto nel febbraio 2021.
Pena di morte – Tanzania
Il 9 dicembre 2020, in occasione della Festa dell’indipendenza il presidente John Magufuli ha commutato in ergastolo 256 condanne a morte con queste parole: “La legge dice che dovrei impiccarli tutti. Ma chi sarebbe il peccatore maggiore: chi ha ucciso una, due o tre persone o io che dovrei ucciderne 256?”
Armi – Germania
Il 3 dicembre 2020 il governo ha esteso fino a tutto il 2021 il blocco, in scadenza alla fine dell’anno corrente, della vendita di armi all’Arabia Saudita, a causa del conflitto ancora in corso nello Yemen.
Difensori dei diritti umani – Egitto
Il 3 dicembre 2020 sono stati rimessi in libertà Gasser Abdel-Razak, Karim Ennarah e Mohamed Basheer, tre dirigenti dell’organizzazione non governativa “Iniziativa egiziana per i diritti della persona”, arrestati a metà novembre dopo che avevano incontrato una delegazione di rappresentanti diplomatici occidentali per illustrare la situazione dei diritti umani nel paese.
Giustizia – Slovacchia
Il 3 dicembre 2020 la Corte suprema ha emesso, aumentandola da 23 a 25 anni, la sentenza di condanna definitiva per Miroslav Marcek, uno degli esecutori materiali dell’omicidio del giornalista Jan Kuciac, ucciso con la fidanzata Martina Kusnirova nel febbraio 2018.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 1° dicembre 2020 la Corte d’appello del Texas ha commutato in ergastolo la condanna a morte di Geronimo Gutierrez, a causa della sua disabilità intellettiva. Si è trattato del nono condannato a morte che ha ottenuto la commutazione della pena dalla sentenza Moore v. Texas con cui nel 2017 la Corte suprema federale aveva giudicato incostituzionale e priva di valore scientifico la definizione che lo stato aveva dato del disordine mentale.
Diritti delle persone Lgbtiq – Svizzera
Il 1° dicembre 2020 il Consiglio di stato, dopo il voto favorevole del Consiglio degli stati dell’11 luglio, ha definitivamente approvato l’uguaglianza di fronte alla legge del matrimoni tra persone dello stesso sesso.
Diritti economici, sociali e culturali – Regno Unito
Il 25 novembre 2020, su iniziativa della deputata Monica Lennon, il parlamento della Scozia ha approvato all’unanimità la legge che mette a disposizione gratuitamente i prodotti d’igiene personale per il ciclo mestruale in quanto necessità di base. Questi prodotti igienici dovranno essere messi a disposizione dagli enti locali, in modo che le donne che vivono in povertà possano avervi accesso.
Violenza contro le donne – Messico
Il 23 novembre 2020 l’ufficio della procura generale ha aperto un’indagine per femminicidio per la morte di Karla Pontigo, gravemente ferita nel suo ufficio il 28 ottobre 2012 e deceduta in ospedale il giorno dopo. Amnesty International aveva sollecitato la riapertura delle indagini dopo aver constatato l’evidente fallimento di quelle iniziali.
Uso eccessivo della forza – Hong Kong
Il 19 novembre 2020 l’Alta corte ha stabilito che non aver mostrato i codici identificativi nel corso delle proteste del 2019, da parte degli agenti di polizia, ha costituito una violazione della Carta dei diritti di Hong Kong. La sentenza dell’Alta corte ha poi criticato il capo della polizia di Hong Kong per non aver istituito e applicato un sistema efficace e tale da assicurare che ogni agente di polizia non impegnato in operazioni coperte lasciasse visibile il proprio codice identificativo. L’Alta corte si è spinta anche oltre, definendo inadeguate le attuali procedure d’inchiesta interna sulle violenze da parte della polizia.
Diritti delle persone Lgbtiq – Stati Uniti d’America
Il 17 novembre 2020 lo stato del Nevada ha ufficialmente modificato la sua Costituzione, inserendo una specifica menzione del matrimonio omosessuale. L’emendamento si è reso necessario dopo che il 3 novembre un referendum popolare aveva abrogato il divieto dell’unione tra persone dello stesso sesso, risalente al 2002 ed espresso nella dicitura secondo cui un matrimonio era solo tra una donna e un uomo.
Prigionieri di coscienza – Marocco
Il 16 novembre 2020 il difensore dei diritti umani Omar Naji è stato assolto da accuse relative alla gestione governativa della risposta alla pandemia da Covid-19. Rappresentante dell’Associazione marocchina dei diritti umani nella città di Nador, era stato arrestato e poi scarcerato su cauzione per un post pubblicato su Facebook il 20 aprile nel quale aveva denunciato il sequestro di beni di prima necessità da distribuire alla popolazione attraverso associazioni locali.
Diritti dei migranti, dei richiedenti asilo e dei rifugiati – Stati Uniti d’America
Il 14 novembre 2020 una corte federale ha annullato le restrizioni imposte dall’amministrazione Trump al programma DACA, in favore degli immigrati irregolari arrivati negli Usa da bambini al seguito dei genitori. Il programma che prevede nei loro confronti il divieto di espulsione e la possibilità di ottenere permessi di lavoro, era di fatto non operativo dal 2017.
Violenza contro le donne – Messico
Il 9 novembre 2020 un tribunale dello stato di Jalisco ha emesso la condanna nei confronti del responsabile dello stupro e dell’omicidio di Alondra Gonzalez, una donna di 20 trovata priva di vita con evidenti segni di violenza il 10 marzo 2017.
Cybersorveglianza – Unione europea
Il 9 novembre 2020 il parlamento e il Consiglio europeo hanno raggiunto un accordo per rafforzare gli esistenti controlli in materia di vendita ed esportazione di tecnologia a cosiddetto “doppio uso”, come quella facciale e i software-spia. che potrebbe essere utilizzata per violare i diritti umani, ad esempio attraverso forme di sorveglianza illegali. La tecnologia a “doppio uso” comprende droni, computer particolarmente performanti e determinate sostanze chimiche. Secondo l’accordo, le aziende di stati membri dell’Unione europea dovranno chiedere ai rispettivi governi l’autorizzazione all’esportazione e questa sarà concessa solo se saranno stati soddisfatti criteri relativi ai potenziali rischi per i diritti umani.
Prigionieri di coscienza – Egitto
Il 9 novembre 2020 cugini del difensore dei diritti umani Mohamed Soltan sono stati rilasciati dopo oltre 100 giorni di carcere. I cinque erano stati arrestati nel mese di giugno, in evidente rappresaglia per la decisione di Soltan, in esilio negli Usa, di denunciare presso un tribunale statunitense l’ex primo ministro egiziano Hazem al-Beblawy, ritenendolo responsabile della tentata esecuzione extragiudiziale e delle torture subite in carcere tra il 2003, quando Soltan era stato arrestato, e il 2015.
Difensori dei diritti umani – Iran
Il 7 novembre 2000 l’avvocata per i diritti umani Nasrin Sotoudeh ha ottenuto il rilascio temporaneo. Stava scontando una serie di condanne per un totale di 17 anni di carcere a causa del suo impegno professionale per le vittime di violazioni dei diritti umani. Di recente aveva portato avanti uno sciopero della fame che ne aveva aggravato le condizioni di salute.
Campagna “Io lo chiedo” – Paesi Bassi
Il 6 novembre 2020 il ministro per la Giustizia e la Sicurezza, Ferdinand Grapperhaus, ha annunciato che nel dicembre 2020 avvierà consultazioni per emendare la legislazione in materia di stupro, in modo tale che ogni forma di sesso privo di consenso possa essere qualificata come stupro.
Diritti economici, sociali e culturali – Isole Salomone
Il 6 novembre 2020 il ministro dell’Ambiente delle isole Salomone ha confermato la decisione del marzo 2019 di fermare i lavori di una miniera a cielo aperto sull’isola di Wagina. Nel 2013 l’allora ministro dell’Ambiente aveva concesso alla Solomon Bauxite Ltd. il permesso di aprire la miniera. L’anno dopo la Corte suprema dette ragione agli abitanti, secondo i quali il progetto avrebbe distrutto il loro ambiente e i mezzi di sostentamento.
Libertà di espressione – Russia
Il 5 novembre 2020 il tribunale regionale di Perm ha disposto la sospensione condizionale della pena ad Aleksandr Shabarchin, un attivista che stava scontando una condanna a due anni di colonia penale, inflittagli nell’agosto 2020, per aver realizzato e attaccato a un palo della luce un manichino in cui il presidente Putin era raffigurato in veste di carcerato e su cui era posto un cartello con le scritte “criminale di guerra” e “bugiardo”.
Giustizia internazionale – Kossovo
Il 5 novembre 2020 il Tribunale speciale sui crimini di guerra in Kossovo, istituito nel 2015 a seguito di un rapporto dell’Unione europea, ha confermato l’incriminazione del presidente kossovaro Hashim Thaçi e di altre nove persone per crimini di guerra e contro l’umanità commessi durante la guerra con la Serbia dal 1998 al 2000. All’epoca, Thaçi era uno dei leader dell’Esercito di Liberazione del Kosovo (Uck), un’organizzazione paramilitare kosovaro-albanese impegnata nel conflitto contro l’esercito di Belgrado. Thaçi deve rispondere di circa 100 omicidi, oltre che di tortura, persecuzione e sparizioni forzate ai danni di appartenenti alle comunità serba e rom così come di kossovari di etnia albanese, compresi oppositori politici.
Difensori dei diritti umani – Italia
Il 4 novembre 2020, dopo due anni di indagini e una forte campagna di criminalizzazione, il tribunale di Ragusa ha stabilito il “non luogo a procedere” prosciogliendo il comandante e la capomissione di “Open Arms” dall’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, elevata nei loro confronti solo per aver soccorso chi rischiava di annegare.
Prigionieri di coscienza – Egitto
Il 3 novembre 2020 un tribunale del Cairo ha disposto la scarcerazione di oltre 600 prigionieri politici in detenzione preventiva da oltre un anno, tra cui Sayed Abdellah, Haitham Hassan e il blogger “Mohamed Oxygen”.
Giustizia – El Salvador / Spagna
L’11 settembre 2020 il tribunale di Madrid, la capitale della Spagna, ha condannato l’ex colonnello ed ex viceministro della Difesa di El Salvador, Inocente Montano, a 133 anni, quattro mesi e cinque giorni di prigione per l’assassinio di sei sacerdoti gesuiti avvenuto nel 1989. All’alba del 16 novembre di quell’anno i soldati del Battaglione Atlacatl entrarono nella residenza dell’Università centroamericana José Simeón Cañas. Fecero irruzione nel dormitorio dei sacerdoti e aprirono il fuoco contro i sacerdoti spagnoli Ignacio Ellacuría, Segundo Montes, Ignacio Martín-Baró, Amando López e Juan Ramón Moreno e il salvadoregno Joaquín López. Uccisero anche la loro cuoca Elba Ramos e sua figlia Celina di neanche 16 anni.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Dopo 23 anni dal primo processo, seguito da altri cinque oltre che da una sentenza della Corte suprema che nel 2019 annullò la condanna a morte, il 4 settembre 2020 la pubblica accusa del Mississippi ha dichiarato che non chiederà un settimo processo per l’afroamericano Curtis Flowers. Condannato alla pena capitale nel 1997 per un quadruplice omicidio avvenuto a Winona, in Mississippi, sulla sola base delle dichiarazioni di un informatore della polizia, Flowers è stato il 171mo detenuto rilasciato dai bracci della morte degli Usa dal 1973.
Violenza contro le donne – Danimarca
A seguito di un’intesa tra le forze di maggioranza e i partiti di opposizione, il 2 settembre 2020 il governo danese ha annunciato che sarà presentato un decreto che riconoscerà per legge che il sesso senza consenso è stupro. La Danimarca sarà così il decimo stato dello Spazio economico europeo ad avere una legge sullo stupro basata sul consenso e potrà ispirare altri paesi, tra cui l’Italia, a seguirne l’esempio. Modifiche legislative in questo senso sono state annunciate in Spagna mentre in Italia Amnesty International ha da poco avviato una campagna.
Prigionieri di coscienza – Venezuela
Il 31 agosto 2020 il presidente Nicolás Maduro ha annunciato un decreto d’indulto per 110 detenuti con procedimenti in corso o che stanno scontando condanne.
Tra coloro che beneficeranno del provvedimento vi sono alcuni prigionieri di coscienza di cui Amnesty International si è recentemente occupata denunciando come ingiusto il loro imprigionamento: il dirigente sindacale Rubén González, in carcere dal novembre 2018; i deputati Gilber Caro e Renzo Prieto, arrestati rispettivamente nel dicembre 2019 e nel marzo 2020 e infine gli oppositori politici Maury Carrero e Nicmer Evans, arrestati ad aprile e a luglio del 2020.
Conflitti – Sudan
Dopo 10 mesi di negoziati, il 31 agosto 2020 è stato firmato l’accordo di pace tra il governo del Sudan e il Fronte rivoluzionario sudanese, un’alleanza di nove movimenti politici e gruppi armati coinvolta in lunghi conflitti in diversi stati del paese, tra cui Nilo azzurro e Kordofan meridionale.
Diritti dei migranti, dei richiedenti asilo e dei rifugiati – Qatar
Il 30 agosto 2020 sono stati emanati due provvedimenti destinati – se applicati integralmente – a migliorare la tutela dei diritti e le condizioni di vita dei lavoratori migranti presenti massicciamente nell’emirato del Golfo. Il primo abolisce il cosiddetto “certificato di non obiezione” del datore di lavoro, autorizzando così i lavoratori migranti a cambiare impiego senza dover ottenere il benestare di questi. Il secondo introduce il salario minimo di 1000 rial qatarini (circa 230 euro) al mese, più 300 rial in benefit per gli alimenti e 500 rial per affittare un alloggio, se questo non è fornito dal datore di lavoro.
Diritti dei migranti, dei richiedenti asilo e dei rifugiati – Italia
Il 30 agosto 2020 sono atterrati all’aeroporto romano di Fiumicino, provenienti da Israele, i primi cinque richiedenti asilo eritrei che facevano parte di un gruppo di 89 migranti e richiedenti asilo che l’Italia aveva illegalmente respinto in Libia nel 2009, dopo averli soccorsi con una nave della Marina militare nel mar Mediterraneo. Per questa violazione del diritto internazionale, l’Italia era stata già condannata dalla Corte europea dei diritti umani. Dopo alcuni mesi di prigionia, 16 di loro riuscirono ad arrivare via terra in Israele. Il 28 novembre 2019, con la sentenza 22917, in una causa sostenuta da Amnesty International Italia e Associazione studi giuridici sull’immigrazione, la prima sezione del Tribunale civile di Roma ha condannato il governo italiano al risarcimento dei danni subiti a seguito del respingimento illegale del 2009 e la rimozione dei danni medesimi, attraverso il rilascio di visti umanitari per arrivare in Italia, dove presenteranno domanda di protezione internazionale.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 27 agosto 2020 un tribunale dello stato della Florida ha ordinato il rilascio di Robert DuBoise, condannato alla pena capitale per stupro e omicidio 37 anni prima, dopo che nuovi test del Dna ne hanno dimostrato l’innocenza. A causa di dubbi sulla colpevolezza, la condanna era stata già commutata in ergastolo e poi in pena detentiva. DuBoise è il 171° condannato a morte rilasciato negli Usa perché innocente.
Pena di morte – Arabia Saudita
Il 26 agosto 2020 la procura generale ha ordinato la revisione dei casi di tre rei minorenni condannati a morte nel 2016: Ali al-Nimr (nipote di un noto imam sciita messo a morte all’inizio del 2016) e Dawoud al-Marhoon, arrestati nel 2012 quando avevano 17 anni, e di Abdullah al-Zaher, arrestato nel 2011 quando di anni ne aveva 15. E’ stato applicato nei loro confronti il decreto emesso da re Salman nell’aprile 2020 che vieta la condanna a morte dei minorenni al momento del reato.
Libertà di espressione – Giordania
Il 24 agosto 2020 il tribunale di prima istanza di Amman ha ordinato il rilascio (a titolo definitivo in molti casi, in alcuni su cauzione) di un migliaio di iscritti al Consiglio dei sindacati degli insegnanti. Il 25 luglio, al culmine di due anni di proteste e scioperi per il mancato pagamento degli stipendi dovuti, la polizia aveva fatto irruzione nella sede centrale del sindacato as Amman e in altri 11 uffici in altrettante città della Giordania. Alla fine della giornata, erano stati portati in carcere circa 1000 insegnanti. Il Consiglio dei sindacati degli insegnanti, fondato nel 2011, conta quasi 140.000 iscritti.
Diritti dei minori – Australia
Il 20 agosto 2020, dopo una campagna durata cinque anni di Amnesty International Australia, l’Assemblea legislativa del Territorio della Capitale ad elevare da 10 a 14 anni l’età a partire dalla quale si può rispondere sul piano penale di un reato. Considerando il numero totalmente sproporzionato di bambini aborigeni nelle carceri australiane, il voto può essere considerato il primo passo verso un cambiamento profondo nella giustizia penale dello stato.
Difensori dei diritti umani – Israele / Territori palestinesi occupati
Il 17 agosto 2020 le autorità militari israeliane hanno rilasciato Mahmood Nawajaa, 34 anni, difensore dei diritti umani e coordinatore del movimento Boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (Bds) nei Territori palestinesi occupati.
Nawajaa era stato arrestato il 30 luglio. Intorno alle 3.30 di notte, le forze israeliane avevano fatto irruzione nella sua abitazione, nella città di Ramallah, senza mostrare alcun mandato d’arresto né spiegare perché lo stessero arrestando. Era poi stato consegnato alla prigione di Kishon, conosciuta anche come al-Jalama, nella città di Haifa, in violazione del diritto internazionale umanitario, che vieta il trasferimento di detenuti da un territorio occupato a quello della potenza occupante.
La sua detenzione era stata rinnovata il 2 e il 9 agosto. Amnesty International aveva dichiarato Nawajaa prigioniero di coscienza, ossia detenuto solo per aver esercitato i suoi diritti alla libertà di espressione e di associazione, e aveva lanciato un appello alle autorità israeliane affinché fosse scarcerato.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 14 agosto 2020 la Corte suprema del North Carolina ha confermato la commutazione in ergastolo della condanna a morte di Marcus Robinson, giudicato colpevole di omicidio.
Robinson era stato il primo condannato a morte a fare ricorso ai sensi della Legge sulla giustizia razzista del 2009, che prevedeva la commutazione della condanna alla pena capitale se fosse stato provato che fattori razziali avevano inciso sul verdetto.
Sebbene la legge sia stata abolita nel 2013, la Corte suprema ha chiarito che quella decisione non può avere valore retroattivo e dunque inficiare i ricorsi precedenti.
Diritti di migranti, richiedenti asilo e rifugiati – Italia / Egitto
L’11 agosto 2020, in due distinte decisioni, la sezione immigrazione del Tribunale civile di Milano ha ritenuto l’Egitto un paese non sicuro per rimpatriarvi un dissidente renitente alla leva, cui è stato riconosciuto quindi lo status di rifugiato, e un migrante senza particolari connotazioni che ne giustificassero l’asilo politico ma al quale è stata data la protezione umanitaria. Le decisioni si sono basate sul “rischio concreto e diffuso di una ingiustificata e gravissima limitazione della libertà e dei diritti fondamentali” in caso di rientro in Egitto delle due persone.
Diritti sessuali e riproduttivi – Italia
Accogliendo le richieste della società civile e anche di Amnesty International Italia, il 7 agosto 2020 il ministero della Salute ha annunciato l’aggiornamento delle linee guida di attuazione della legge 194, stabilendo che l’aborto farmacologico potrà essere effettuato fino alla nona settimana di gestazione e senza ricovero ospedaliero. Le precedenti direttive, adottate nel 2010, suggerivano tre giorni di ricovero e limitavano l’accesso ai servizi d’interruzione di gravidanza alla settima settimana.
Diritti economici, sociali e culturali – Thailandia
Il 31 luglio 2020 il tribunale civile di Bangkok ha riconosciuto a oltre 700 famiglie cambogiane il diritto di riunirsi in una “class action”, un’azione legale collettiva, contro Mitr Phol, il maggiore produttore di zucchero della Thailandia, le cui attività in Cambogia causarono lo sgombero forzato di migliaia di persone nel 2008 e 2009. Due settimane prima Amnesty International era intervenuta come “amicus curiae” o terza parte presso il tribunale, presentando una memoria sul diritto delle oltre 700 famiglie a portare avanti l’azione legale.
Pena di morte – Sud Sudan
Il 29 luglio 2020 Magai Matiop Ngong, condannato alla pena capitale per un omicidio del tutto accidentale quando aveva appena 15 anni, è uscito dal braccio della morte. La Corte d’appello del Sud Sudan ha deciso di annullare la sentenza capitale emessa nel 2017, rimandando il caso a un tribunale di grado inferiore per un nuovo processo, che non potrà terminare con una nuova condanna a morte.
Pena di morte – Thailandia
Il 28 luglio 2020 Zaw Lin e Wai Phyo, due lavoratori migranti del Myanmar, hanno ottenuto la commutazione della condanna a morte in ergastolo. I due erano stato giudicati colpevoli dell’omicidio di due britannici in vacanza sull’isola di Koh Tao, ma si erano sempre dichiarati innocenti. Secondo vari organismi per i diritti umani, il processo era stato iniquo e frettoloso e si era dato l’obiettivo di evitare conseguenze dal punto di vista turistico più che di assicurare alla giustizia i veri responsabili del duplice omicidio.
Diritti dei migranti, dei richiedenti asilo e dei rifugiati – Nuova Zelanda
Il 23 luglio 2020 lo scrittore e giornalista curdo iraniano Behrouz Boochani ha ottenuto asilo politico in Nuova Zelanda, dove si era recato nel 2019 per presentare i suoi lavori. Boochani è stato trattenuto dal 2013 al 2019 nel centro di detenzione per migranti dell’isola di Manus, nello stato di Papua Nuova Guinea, gestito e finanziato sull’Australia. Da lì, in condizioni estreme, ha scritto oltre 100 articoli pubblicati sulla stampa internazionale e, nel 2018, il libro “Nessun amico se non le montagne”, uscito anche in Italia grazie ad Add Editore. Ha persino realizzato un documentario, girato con un telefonino entrato di nascosto a Manus, “Chauka, Please Tell Us The Time”, proiettato nel festival di ogni parte del mondo.
Diritti dei migranti, dei richiedenti asilo e dei rifugiati – Malesia
Il 22 luglio 2020 una corte d’appello ha annullato la condanna a tre frustate inflitta in primo grado a 27 richiedenti asilo rohingya fuggiti dalla persecuzione in Myanmar, giudicati colpevoli del reato di immigrazione illegale.
Diritti dei migranti, dei richiedenti asilo e dei rifugiati – Canada
Il 22 luglio 2020 la corte federale del Canada ha accolto il ricorso di otto richiedenti asilo provenienti da El Salvador, Etiopia e Siria, stabilendo che rinviare richiedenti asilo negli Stati Uniti sulla base dell’Accordo bilaterale sul paese terzo sicuro ( Canada-US Safe Third Country Agreement) viola la Carta canadese dei diritti e delle libertà. La corte ha motivato la sentenza affermando che i richiedenti asilo rinviati negli Usa verrebbero quasi certamente posti arbitrariamente nei centri di detenzione per migranti o nelle prigioni del paese, spesso in condizioni pessime e in violazione degli standard internazionali.
Crimini di guerra – Bosnia ed Erzegovina
Il 17 luglio 2020 la polizia di Banja Luka, nella Republika Srpska, ha arrestato il latitante Dusko Solesa, un ex soldato dell’esercito serbo-bosniaco che nel 2014 era stato condannato a sei anni di carcere per aver ripetutamente stuprato una minorenne musulmana bosniaca nella città di Bihac, nel 1992.
Diritti dei migranti, dei richiedenti asilo e dei rifugiati – Slovenia
Il 16 luglio 2020 il Tribunale amministrativo ha giudicato illegale il respingimento di un richiedente asilo del Camerun. Al suo ingresso in Slovenia l’uomo era stato trattenuto per due giorni in una stazione di polizia presso il confine. Gli era stato negato l’accesso alla procedura d’asilo sebbene avesse ripetutamente chiesto asilo. Respinto in Croazia “contro le norme dell’Unione europea”, come si legge nella sentenza, da qui era stato ulteriormente respinto in Bosnia ed Erzegovina. Se la sentenza verrà confermata in appello, il ricorrente riceverà un risarcimento di 5000 euro e potrà entrare in Slovenia per chiedere protezione internazionale.
Diritti delle persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender – Sudan
Il 16 luglio 2020 è stato emendato l’articolo 148 del codice penale, che ora non prevede più la pena di morte per il “reato” di omosessualità. Annullata anche la pena accessoria delle 100 frustate. Le relazioni consenzienti tra adulti dello stesso sesso restano tuttavia criminalizzate: fino a cinque anni di carcere in assenza di recidiva, fino a sette anni in caso di recidiva e l’ergastolo in caso di terza reiterazione del “reato”.
Libertà di religione – Sudan
Il 12 luglio 2020 il ministro della Giustizia ha annunciato l’abolizione del reato di apostasia, che nei precedenti 37 anni era stato punito con la pena di morte.
Diritti dei migranti, dei richiedenti asilo e dei rifugiati – Italia
Il 9 luglio 2020 la Consulta ha dichiarato incostituzionale la preclusione dell’iscrizione all’anagrafe per i richiedenti asilo, contenuta nel decreto sicurezza del 2018 e più volte denunciata da Amnesty International.
Diritti dei migranti, dei richiedenti asilo e dei rifugiati – Francia
L’8 luglio 2020 il Consiglio di stato francese ha dato ragione alle denunce delle associazioni per i diritti di migranti e rifugiati, affermando che la prassi dei respingimenti operati dal ministero dell’Interno al confine con l’Italia viola il diritto di asilo. La sentenza riguarda il respingimento, a maggio, di una donna e di suo figlio di cinque anni, nonostante l’espressa volontà di fare domanda d’asilo sul suolo francese.
Difensori dei diritti umani – Francia
Dopo tre anni passati tra i tribunali francesi, il 7 luglio 2020 l’attivista 76enne Martine Landry è stata finalmente e definitivamente assolta. La sua vicenda giudiziaria era iniziata nel luglio del 2017, quando aveva accompagnato due ragazzi guineani di 15 anni alla polizia di frontiera affinché venissero presi in carico dai servizi sociali francesi. I due minori erano stati rimandati a piedi in Francia dalla polizia italiana che li aveva intercettati al confine. Dopo l’assoluzione da parte della Corte di Nizza, il procuratore generale di Aix-en-Provence aveva presentato ricorso contro questa decisione fissando quella che avrebbe dovuto essere l’udienza prevista per l’8 luglio. Il giorno precedente, tuttavia, ha deciso di non procedere.
Armi – Repubblica popolare cinese
Il 7 luglio 2020 il governo ha comunicato l’adesione al Trattato internazionale sul commercio di armi, in vigore dal 2014 e che ora è vincolante per 170 stati.
Prigionieri di coscienza – Egitto
Il 6 luglio 2020 Mohamed Amashash, uno studente di Medicina con cittadinanza statunitense, è stato rilasciato dopo quasi 500 giorni di carcere. Amashash era stato arrestato nel marzo 2019 mentre esibiva al Cairo, in piazza Tahrir, un cartello con la scritta “libertà per i prigionieri politici”.
Pena di morte – Ghana
A margine di un provvedimento di clemenza nei confronti di 794 detenuti come misura di contrasto alla diffusione della pandemia da Covid-19, il presidente Nana Addo Dankwa Akufo-Addo ha commutato in ergastolo due condanne a morte.
Diritti delle persone Lgbti – Montenegro
Il 2 luglio 2020 il parlamento ha approvato a stretta maggioranza (42 voti a favore su 81) una legge che consentirà dalla sua entrata in vigore, in un anno, le unioni civili tra persone dello stesso sesso. La legge garantirà alle coppie dello stesso sesso i diritti spettanti agli eterosessuali ma non prevederà la possibilità di adottare bambini..
Diritti delle persone Lgbti – Gabon
Dopo quello della Camera, il 30 giugno 2020 il Senato ha dato voto favorevole alla legge per decriminalizzare l’omosessualità. Una volta firmata dal presidente Ali Bongo Ondimba, la legge farà decadere quella entrata in vigore appena un anno prima, che puniva l’omosessualità con sei mesi di carcere e una multa.
Pena di morte – Bielorussia
Il 30 giugno 2020 la Corte suprema ha accolto l’appello di Viktar Skdundzik annullando la condanna a morte emessa nei suoi confronti tre mesi prima e disponendo un riesame del caso e un nuovo processo
Diritti di migranti, richiedenti asilo e rifugiati – Indonesia
ll 25 giugno 2020 un’imbarcazione alla deriva da giorni con a bordo 94 rifugiati rohingya fuggiti dai crimini contro l’umanità in corso dall’agosto 2017 in Myanmar, è approdata sulle coste di Aceh Nord. Il giorno prima l’imbarcazione era stata vista alla deriva da due pescatori, che avevano avvisato le autorità locali. La popolazione locale aveva iniziato a protestare pretendendo l’intervento immediato dei soccorsi ed è rimasta ferma sul posto fino ad approdo avvenuto.
Libertà d’espressione – Togo
Il 25 giugno 2020 la Corte di giustizia della Comunità economica degli stati dell’Africa occidentale ha stabilito che le limitazioni nell’accesso a Internet imposte dalle autorità dal 5 al 10 settembre 2017 e dal 19 al 21 settembre dello stesso anno, durante un periodo di forte mobilitazione dell’opposizione politica, hanno costituito una violazione della libertà d’espressione. Il ricorso alla Corte era stato presentato dal blogger Houefa Akpdje Kouassi e da sette organizzazioni non governative togolesi, tra cui la locale sezione di Amnesty International.
Crimini di guerra – Libia
Nella sua sessione del 22 giugno 2020, il Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite ha approvato una risoluzione che istituisce una missione di accertamento dei fatti con l’obiettivo di indagare sulle violazioni del diritto internazionale dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario compiute da tutte le parti coinvolte nel conflitto in Libia. La missione avrà anche il compito di conservare le prove per assicurare che i responsabili di tali violazioni saranno chiamati a rispondere di fronte alla giustizia
Diritti dei richiedenti asilo, dei rifugiati e dei migranti – Croazia
Il 19 giugno 2020 le autorità giudiziarie della Croazia hanno aperto un’inchiesta nei confronti di due agenti di polizia per il pestaggio di un migrante proveniente dall’Afghanistan nei pressi del confine con la Bosnia-Erzegovina. I due agenti di polizia, in servizio presso la città di Karlovac, sono stati arrestati e sospesi dal servizio. Rischiano un procedimento amministrativo e anche giudiziario per gravi violazioni del loro dovere.
Libertà di espressione – Ungheria
ll 18 giugno la Corte di giustizia dell’Unione Europea ha stabilito che la legge entrata in vigore nel 2017 in Ungheria sui “finanziamenti esteri” alle Ong viola la legislazione dell’Unione europea in quanto pone limitazioni discriminatorie e ingiustificate al finanziamento di organizzazioni della società civile da parte di persone residenti fuori dal paese, è contraria al libero movimento di capitali e viola i diritti alla libertà di associazione, al rispetto della vita privata e familiare e alla protezione dei dati personali.
Diritto alla privacy – Norvegia
Il 16 giugno 2020 il governo ha deciso di sospendere l’app “Smittestopp”, precedentemente adottata per rintracciare persone positive al Covid-19 e loro possibili contatti. In successivi contatti epistolari e incontri, Amnesty International aveva sottolineato l’enorme rischio per la privacy derivante dal tracciamento praticamente in diretta degli spostamenti degli utenti attraverso un aggiornamento frequente delle loro coordinate Gps inoltrato a un server centrale.
Diritti delle persone Lgbt – Stati Uniti d’America
Il 16 giugno 2020 la Corte suprema federale, affermando che il Titolo VII dell’Atto sui diritti civili del 1974 si estende anche a questioni di genere e di orientamento sessuale, ha stabilito a maggioranza che nessuna persona può essere licenziata perché gay o transgender.
Difensori dei diritti umani – Francia
L’11 giugno 2020 le autorità giudiziarie francesi hanno annunciato l’apertura di un’inchiesta nei confronti di tre agenti di polizia che nel 2018 avevano aggredito il difensore dei diritti umani Tom Ciotkowski, che stava documentando le violenze della polizia contro volontari impegnati in azioni di solidarietà in favore dei migranti nella zona di Calais. Ciotkowski era stato denunciato dagli stessi agenti di polizia, per essere finalmente prosciolto da ogni accusa nel 2019.
Difensori dei diritti umani – Brasile
L’11 giugno 2020 è stato arrestato il vigile del fuoco Maxwell SImoes Correa, accusato di aver nascosto le armi utilizzate per uccidere, il 14 marzo 2018, la difensora dei diritti umani Marielle Franco a Rio de Janeiro e di complicità con Ronnie Lessa, l’autore materiale dell’omicidio.
Libertà d’espressione – Francia
L’11 giugno 2020 la Corte europea dei diritti umani ha stabilito che la condanna di 11 attivisti francesi della campagna Bds (Boicottaggio, disinvestimento e sanzioni) nei confronti di Israele ha violato il diritto alla libertà di espressione. Tra settembre e marzo 2010 gli attivisti avevano distribuito volantini all’interno di un ipermercato, invitando al boicottaggio dei prodotti israeliani a causa delle violazioni dei diritti umani commesse da Israele nei Territori palestinesi occupati. Erano stati processati per “incitamento alla discriminazione” e condannati a una multa di 1000 euro per il reato in sé e a 7000 euro per danni. La Cassazione aveva confermato le condanne nel 2015. La sentenza della Corte europea afferma chiaramente che non possono essere applicate norme contro la discriminazione per colpire chi svolge campagne sulle violazioni dei diritti umani perpetrate da Israele nei confronti della popolazione palestinese.
Pena di morte – Pakistan
Il 10 giugno 2020 l’Alta corte della città di Lahore ha annullato la condanna a morte inflitta quasi 20 anni prima a Muhammad Iqbal, citando il divieto assoluto di condanna alla pena capitale nei confronti di minorenni al momento del reato. Iqbal venne arrestato e accusato di omicidio nel 1998, quando aveva 17 anni. Nonostante la famiglia della vittima lo avesse perdonato, Iqbal aveva persino rischiato l’impiccagione il 30 marzo 2016, sospesa all’ultimo minuto grazie a un ricorso alla Corte suprema.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 9 giugno 2020 il governatore della Florida ha firmato il provvedimento, precedentemente approvato all’unanimità dalla camera e dal senato dello stato, con cui viene disposto un risarcimento di 2,15 milioni di dollari in favore di Clifford Williams, rilasciato dal braccio della morte perché innocente 43 anni dopo la condanna.
Giustizia internazionale – Sudan
Il 9 giugno 2020 Ali Muhammad Ali Abd–Al-Rahman, detto “Ali Kushayb”, si è consegnato al Tribunale penale internazionale, a 13 anni di distanza dal mandato di cattura emesso nei suoi confronti per crimini di guerra e crimini contro l’umanità commessi nella regione sudanese del Darfur. Nei confronti di “Ali Kushayb” vi sono 22 capi d’imputazione per crimini contro l’umanità e 28 per crimini di guerra, tutti riferiti al reclutamento e al comando di migliaia di miliziani, noti come “janjawid”, responsabili tra agosto 2003 e marzo 2004 di gravissime violazioni dei diritti umani ai danni della popolazione civile darfuriana.
Difensori dei diritti umani – Bahrein
Nabil Rajab, uno dei più importanti difensori dei diritti umani del Bahrein e di prestigio internazionale, è stato rilasciato nella tarda mattinata del 9 giugno 2020. Stava scontando una condanna a cinque anni di carcere, inflittagli nel 2018, perché aveva criticato via Twitter l’intervento militare dell’Arabia Saudita (partner strategico del Bahrein) in Yemen. Per questo era stato giudicato colpevole di “diffusione di notizie false e dicerie in tempo di guerra”, “offesa a Stati esteri” e “offesa al Ministro dell’Interno”. Non è ancora chiaro quale misura cautelare alternativa al carcere sarà stabilita per scontare il resto della pena.
Diritti dei migranti, dei richiedenti asilo e dei rifugiati – Malta
Il 6 giugno 2020 il governo ha autorizzato l’approdo di un 425 migranti soccorsi nel Mediterraneo tra il 30 aprile e il 7 maggio e tenuti in quarantena “offshore” a bordo di quattro imbarcazioni turistiche al di fuori delle acque territoriali dell’isola.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 5 giugno 2020 una giudice della Pennsylvania ha ordinato il rilascio di Walter Ogrod, annullando la condanna a morte inflittagli 23 anni prima per la morte di una bambina di quattro anni. La giudice ha riconosciuto che Ogrod era stato condannato a morte sulla base di prove false, tra cui la testimonianza di un informatore suo compagno di cella, e che non era emerso all’epoca alcun elemento materiale che collegasse Ogrod all’omicidio.
Conflitti – Sud Sudan
Il 29 maggio 2020 il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha rinnovato per un altro anno l’embargo sulle forniture di armi alle parti in conflitto nel paese.
Diritti sessuali e riproduttivi – Taiwan
Il 29 maggio 2020 la Corte costituzionale ha abolito la norma del codice penale che puniva con un anno di carcere il reato di adulterio. Secondo il massimo organo di giustizia del paese, la legislazione che criminalizzava l’adulterio costituiva “una violazione dell’autonomia sessuale” e “una grave intrusione nella riservatezza delle persone”.
Tortura – Italia
Il 27 maggio 2020 il tribunale di Messina ha condannato a 20 anni di carcere un guineano e due egiziani per aver torturato, picchiato e lasciato morire migranti trattenuti in un centro di detenzione di Zawiya, in Libia. I tre sono stati giudicati colpevoli di associazione a delinquere finalizzata alla tratta di persone, alla violenza sessuale, alla tortura, all’omicidio e al sequestro di persona a scopo di estorsione.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 26 maggio 2020 una corte federale distrettuale ha annullato, per reiterata cattiva condotta della pubblica accusa nel processo di primo grado, il verdetto di colpevolezza e la condanna a morte emessa nel 2002 nei confronti di Ronald Prible, un cittadino del Texas giudicato responsabile dell’assassinio, avvenuto nel 1999, di una famiglia di cinque persone: marito, moglie e tre figli.
Diritti delle persone Lgbti – Costarica
Il 26 maggio 2020 il presidente Carlos Alvaredo Quesada ha annunciato la legalizzazione delle nozze tra persone dello stesso sesso. La decisione è giunta dopo che nel 2018 la Camera costituzionale della Corte suprema aveva giudicato incostituzionale il divieto di matrimonio tra persone dello stesso sesso contenuto nel codice di famiglia e a seguito del parere favorevole della Corte interamericana, pronunciato il 7 gennaio 2020, sull’obbligo di estendere i diritti di proprietà alle coppie dello stesso sesso. Il Costa Rica è il primo stato dell’America centrale e l’ottavo dell’America Latina ad aver istituito il matrimonio egualitario.
Diritti sessuali e riproduttivi – Ruanda
Il 22 maggio 2020 il presidente Paul Kagame ha graziato 50 donne che erano state condannate per aver abortito: sei stavano scontando l’ergastolo, due 25 anni e le altre pene varianti da 12 mesi a 20
Diritti di migranti, richiedenti asilo e rifugiati – Ungheria
A seguito di una sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea, il 21 maggio 2020 il governo ha deciso la chiusura delle cosiddette “zone di transito” istituite negli anni precedenti al confine meridionale con la Serbia, dove i richiedenti asilo erano automaticamente posti in detenzione in attesa dell’esame della loro domanda. Circa 300 persone, comprese famiglie con bambini piccoli, sono state subito trasferite in strutture di accoglienza semi-aperte.
Giustizia internazionale – Francia / Ruanda
Dopo 26 anni di latitanza trascorsi anche in diversi paesi europei, il 16 maggio è stato arrestato in Francia Félicien Kabuga, presunto finanziatore del genocidio del 1994 in Ruanda. Kabuga, all’epoca uno degli uomini più ricchi del Ruanda, fondatore di “Radio Mille Colline”, l’emittente che incitava a “eliminare gli scarafaggi”, è accusato di aver finanziato i famigerati interahamwe, la milizia paramilitare hutu che sterminò in meno di quattro mesi almeno 800.000 tutsi e anche hutu che si opponevano al genocidio. Nel 1997 il Tribunale penale internazionale per il Ruanda lo aveva accusato di crimini contro l’umanità e genocidio. Ora se ne occuperanno altri organi di giustizia internazionale.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 15 maggio 2020 Johnny Lee Gates è stato scarcerato dopo aver trascorso 43 anni in carcere, 25 dei quali nel braccio della morte. Gates era stato condannato a morte nel 1977 dal tribunale di Columbus, in Georgia. La giuria lo aveva giudicato colpevole di rapina a mano armata, stupro e omicidio. La condanna era stata commutata in ergastolo nel 2003. Gli avvocati di Gates sono finalmente riusciti a convincere la Corte suprema della Georgia che il processo di primo grado, dal quale erano stati esclusi tutti i potenziali giurati neri, era stato viziato dalla discriminazione razziale. “Ci sono forti dubbi sulla tesi dello stato, secondo la quale Gates era colpevole”, si legge nella sentenza.
Diritti dei migranti, dei richiedenti asilo e dei rifugiati – Ungheria
Il 14 maggio 2020 la Corte di giustizia dell’Unione europea ha giudicato illegale la prassi dell’Ungheria di porre in detenzione i richiedenti asilo nelle cosiddette zone di transito prossime al confine con la Serbia.
Difensori dei diritti umani – Francia
Il 13 maggio 2020 la corte d’appello di Lione ha assolto in via definitiva Cédric Herrou, l’agricoltore francese che era stato condannato nel 2017 dal tribunale di Nizza per “favoreggiamento dell’ingresso irregolare” attraverso il confine italo-francese della Val Roja.
Gruppi armati – Somalia
Il 9 maggio 2020 è stata liberata Silvia Romano, cooperante italiana rapita il 21 novembre 2018 in Kenya e poi ceduta al gruppo armato al-Shabaab.
Covid-19 – Sud Sudan
Il 9 maggio 2010 85 detenuti minorenni sono stati rilasciati nell’ambito dei provvedimenti di decongestionamento delle prigioni del paese
Pena di morte – Stati Uniti d’America
L’8 maggio 2020 la corte d’appello del Texas ha sospeso l’esecuzione di Randall Wayne Mays, prevista il 13 maggio. La corte ha rinviato il caso a quella che lo aveva processato, affinché sia valutata l’asserita disabilità mentale. Mays è stato condannato a morte per un duplice omicidio avvenuto nel 2007. In passato la sua esecuzione era stata sospesa altre due volte. La Corte suprema federale nel 2002 ha vietato le esecuzioni di persone con disabilità mentale ma ha lasciato ampia discrezionalità ai singoli stati per stabilire i criteri d’accertamento.
Arte e diritti – Italia
L’8 maggio 2020 “Selfie”, di Agostino Ferrente, ha vinto il David di Donatello come migliore documentario italiano. L’opera, patrocinata da Amnesty International, è ambientata nel Rione Traiano di Napoli, dove il 5 settembre 2014 Davide Bifolco venne assassinato da un carabiniere.
Prigionieri di coscienza – Azerbaigian
Il 7 maggio 2020 la Corte europea dei diritti umani ha dato ragione alla giornalista Khadija Ismayilova, giungendo alla conclusione che il governo dell’Azerbaigian ha violato il suo diritto alla privacy. Nel 2012 la giornalista e dissidente azera era stata al centro di una volgare campagna diffamatoria conclusasi con la pubblicazione di un video di contenuto sessuale girato da una camera nascosta nel suo appartamento. Ismayilova era stata condannata nel settembre 2015 a sette anni e mezzo di carcere, poi ridotti a tre. Nel febbraio 2020 la Corte aveva stabilito che la sentenza era stata emessa “per ridurre al silenzio e punire il suo lavoro giornalistico”.
Un anno prima, nel gennaio 2019, la Corte aveva emesso il suo primo verdetto, concludendo che il governo dell’Azerbaigian aveva violato anche il diritto alla libertà d’espressione di Ismayilova.
Prigionieri di coscienza – Myanmar
Khin Cho Naing, Nay Zar Tun e Myint Zaw, arrestate nella primavera del 2019 e condannate a un anno e mezzo di carcere per aver protestato di fronte a un tribunale dove era in corso un processo contro un ex bambino soldato loro parente, sono state rilasciate il 6 maggio 2020)
Diritti dei bambini e delle bambine – Sudan
Il 30 aprile 2020 il governo ha messo al bando le mutilazioni dei genitali femminili, pratica equivalente alla tortura che secondo varie fonti colpisce oltre la metà delle bambine del paese.
Pena di morte – Ciad
Il 29 aprile 2020 il parlamento ha votato all’unanimità l’abolizione della pena di morte per i reati di terrorismo. Nel 2017 lo stato africano aveva abolito la pena di morte salvo che per gli autori di atti terroristici. L’ultima esecuzione aveva avuto luogo nell’agosto 2015, quando erano stati messi a morte 10 membri del gruppo armato islamista Boko haram
Pena di morte – Arabia Saudita
Il 26 aprile 2020 la Commissione statale per i diritti umani ha annunciato un decreto reale che abolirà la pena di morte per le persone minorenni al momento del reato. La condanna alla pena capitale verrà sostituita da una condanna a 10 anni in un centro di detenzione per minorenni. Tale norma esclude al momento le persone condannate ai sensi della legislazione antiterrorismo
Crimini contro l’umanità – Germania / Siria
Il 24 aprile 2020 si è aperto nella città di Coblenza, in applicazione del principio della giurisdizione universale, il processo ai danni di due responsabili dei servizi d’intelligence siriani accusati delle torture compiute ai danni di 4.000 detenuti nel carcere di al-Khatib, nella capitale Damasco.
Tortura – Arabia Saudita
Il 24 aprile 2020 la Corte suprema ha annunciato l’abolizione della pena della fustigazione, prevista dalle leggi del paese per vari reati tra cui omicidio, relazioni al di fuori del matrimonio e anche reati di opinione. Nel 2014 il blogger Raif Badawi era stato condannato a 10 anni di carcere e a 1000 frustate, 50 delle quali eseguite il 9 gennaio 2015.
Difensori dei diritti umani – Mauritania
Meriem bint Cheikh, attivista dell’Iniziativa per la rinascita abolizionista, il più importante movimento antischiavista del paese africano, è stata rilasciata il 21 aprile 2020. Era stata arrestata, per non meglio precisati motivi, il 13 aprile.
Diritti sessuali e riproduttivi – Polonia
Il 16 aprile 2020, a seguito della protesta di migliaia di persone nel pieno rispetto delle norme anti-assembramento, il parlamento ha deciso di rinunciare ad approvare, rinviandole in commissione, due proposte di legge che avrebbero ulteriormente inasprito la legislazione sull’aborto e vietato l’educazione sessuale nelle scuole.
Diritti di migranti, richiedenti asilo e rifugiati – Grecia /Unione europea
Il 15 aprile 12 minori arrivati sulle isole greche dell’Egeo sono stati ricollocati in Lussemburgo, nell’ambito delle azioni sollecitate anche da Amnesty International per decongestionare i centri di accoglienza per i richiedenti asili provenienti dalla Turchia.
Covid-19 – Iran
Il 9 aprile 2020, nell’ambito delle misure di decongestionamento delle carceri, la cittadina irano-britannica Aras Amiri ha ottenuto un permesso temporaneo di uscita dalla prigione di Evin, nella capitale Teheran. dove si trovava dal marzo 2018, condannata a 10 anni per “infiltrazione culturale” a seguito di accuse mai provate di spionaggio. All’epoca dell’arresto, Amiri lavorava per un’agenzia di scambi culturali e artistici tra Regno Unito e Iran.
Covid-19 – Yemen
Il 9 aprile 2020 è entrato in vigore un cessate il fuoco unilaterale proclamato dalla coalizione militare a guida saudita-emiratina, che dal marzo 2015 porta avanti una campagna militare contro il gruppo armato huthi. In cinque anni il conflitto ha provocato quasi 13.000 vittime civili e ha ridotto alla dipendenza dagli aiuti umanitari 22 milioni di persone
Diritti dei migranti, dei richiedenti asilo e dei rifugiati – Italia
Il 7 aprile 2020 il tribunale di Genova ha annullato il provvedimento di espulsione di un richiedente asilo del Pakistan in Slovenia, stato da cui era entrato in Italia, “a causa delle condizioni di accoglienza dei profughi in Slovenia e delle carenze sistemiche nella procedura d’asilo” e perché “appare fondato il rischio attuale che il ricorrente venga sottoposto a trattamenti inumani e degradanti in Slovenia”.
Covid-19 – Francia
Il 6 aprile 2020, a fronte dell’aumento delle denunce di violenza domestica durante l’isolamento, il governo ha annunciato la messa a disposizione di camere d’albergo e punti d’ascolto in prossimità dei negozi per le donne maltrattate e per i loro figli.
Giustizia – Slovacchia
Il 6 aprile 2020 un tribunale ha condannato Miroslav Macek a 23 anni di carcere, riconoscendolo colpevole dell’assassinio del giornalista d’inchiesta Jan Kuciak, e della sua fidanzata Martina Kusnirova, avvenuto nella capitale Bratislava il 21 febbraio 2018. Il processo nei confronti del presunto mandante, l’uomo d’affari Marian Kocner, è tuttora in corso.
Covid-19 – Argentina
Il 6 aprile 2020 è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il decreto della ministra delle Donne, dei generi e delle diversità, Elizabeth Gómez Alcorta, che prevede che le donne e le persone Lgbti possano essere esentate dalla quarantena e dunque uscite dalla propria dimora per sporgere denuncia o chiedere aiuto, assistenza o protezione in caso di violenza domestica.
Covid-19 – Spagna
Il 4 aprile 2020 il governo ha deciso di mettere a disposizione alberghi per le donne maltrattate e per i loro figli, nel caso in cui i rifugi non abbiano più posti disponibili, per affrontare il periodo di isolamento richiesto per contrastare l’epidemia
Pena di morte – Singapore
Il 4 aprile 2020 la corte d’appello ha assolto Muhammad Nabil Mohd Fuad di due reati di traffico droga per i quali era stato condannato a morte nel 2018, commutando la condanna a otto anni di carcere per possesso di stupefacenti.
Difensori dei diritti umani – Repubblica Popolare Cinese
Il 4 aprile 2020 l’avvocato per i diritti umani Wang Quanzhang è stato rimesso in libertà dopo aver trascorso in carcere quattro anni e mezzo per “sovversione dei poteri dello stato”. Era stato arrestato il 3 agosto 2015 in una retata di oltre 250 attivisti e avvocati per i diritti umani. Prima dell’arresto si era occupato di difesa della libertà di religione e aveva avuto tra i suoi clienti diversi esponenti del Movimento dei nuovi cittadini, un’organizzazione della società civile che promuoveva la trasparenza dell’azione di governo e chiedeva la fine della corruzione. Secondo le condizioni notificategli al momento della scarcerazione, Wang Quanzhang non potrà ritornare a Pechino – dove vivono sua moglie Li Wenzu e il loro figlio – ma dovrà rimanere nella sua città natale, Ji’nan, a 400 chilometri di distanza dalla capitale. Sarà probabilmente tenuto sotto costante sorveglianza e non potrà muoversi liberamente.
Tortura – Marocco
Il 2 aprile 2020 Ali Aarrass, cittadino di nazionalità belga e marocchina, è stato rimesso in libertà. Era stato arrestato nel 2008 nell’enclave spagnola di Ceuta e consegnato dalle autorità locali a quelle del Marocco, che lo sospettavano di traffico di armi in favore di un gruppo di terroristi. Qui era stato sottoposto a tortura e condannato in assenza di prove della sua colpevolezza a 15 anni di carcere, ridotti a 12 in appello. Amnesty International si era occupata del suo caso nel corso della campagna “Stop alla tortura”, lanciata nel 2014.
Conflitti – Stati Uniti d’America / Somalia
Il 1° aprile 2020 il Comando Usa per l’Africa (Africom) ha reagito alla pubblicazione di una denuncia di Amnesty International sulle vittime civili causate dagli attacchi aerei lanciato contro li gruppo armato “al-Shabaab”, con una dichiarazione nella quale s’impegna a pubblicare ogni tre mesi un rapporto sullo stato d’avanzamento delle indagini interne sulle denunce di vittime civili. Un passo avanti importante, atteso da oltre un decennio, verso l’accertamento della verità e l’assunzione delle responsabilità da parte delle autorità militare Usa.
Covid-19 – Tunisia
Il 31 marzo, nell’ambito delle misure speciali per contrastare la diffusione della pandemia nelle carceri, il presidente Kais Said ha amnistiato 1420 prigionieri.
Diritti dei minori – Sierra Leone
Il 30 marzo 2020 il governo ha abolito un decreto del 2010, entrato in vigore nel 2015, che impediva alle ragazze incinte di prendere parte alle lezioni e agli esami, “per non influenzare negativamente le altre alunne”. Al suo posto entreranno in vigore due nuove politiche, sulla “inclusione radicale” e sulla “salute complessiva” nel sistema scolastico. A spingere il governo della Sierra Leone a cambiare rotta ha contributo la sentenza emessa il 12 dicembre 2019 dalla Corte di giustizia della Comunità economica degli stati dell’Africa occidentale, che aveva dato ragione a un ricorso presentato dall’Ong sierraleonense Wawes, da Equality Now e dall’Istituto per i diritti umani e lo sviluppo in Africa, appoggiato da Amnesty International.
Diritti di migranti, richiedenti asilo e rifugiati – Portogallo
Il 28 marzo 2020, nell’ambito delle misure di contenimento della pandemia da Covid-19, il governo ha disposto la regolarizzazione di tutti i migranti che avevano fatto richiesta di permesso di soggiorno entro il 18 marzo, giorno della dichiarazione dello stato d’emergenza. Il provvedimento consentirà ai beneficiari di ottenere assistenza sociale e cure mediche.
Covid-19 – Niger
Il 26 marzo 2020 è tornato in libertà il giornalista Mamane Kaka Touda, rimasto in prigione per tre settimane per “turbativa dell’ordine pubblico attraverso la diffusione di notizie”. Era stato arrestato il 5 marzo dopo aver segnalato sui suoi profili social un caso sospetto di Covid-19 nel pronto soccorso di un ospedale di Niamey, la capitale del paese.
Covid-19 – Zimbabwe
Il 26 marzo 2020 il presidente Emmerson Mnangagwa, nell’ambito di un provvedimento complessivo di clemenza per decongestionare le carceri, ha commutato in ergastolo la condanna a morte di chi ha trascorso almeno 10 anni in attesa dell’esecuzione, stabilendo contestualmente il rilascio di tutti gli ergastolani che abbiano già trascorso 25 anni in carcere. Per gli ex condannati alla pena capitale varranno anche gli anni trascorsi nel braccio della morte.
Libertà di manifestazione – Uganda
Il 26 marzo 2020 la Corte costituzionale ha annullato la sezione 8 dell’Atto sul mantenimento dell’ordine pubblico del 20 novembre 2013. Grazie a quella legge per anni la polizia ugandese aveva potuto disperdere con violenza manifestazioni pacifiche e spontanee e arrestare e picchiare esponenti dell’opposizione che cercavano solo di esercitare i loro diritti umani.
Prigionieri di coscienza – Yemen
Il 25 marzo 2020 il leader delle forze huthi che controllano buona parte del paese ha ordinato il rilascio dei “prigionieri politici” di fede baha’i. Tra questi il prigioniero di coscienza Hamid Haydara, arrestato nel dicembre 2013.
Diritti sessuali e riproduttivi – Regno Unito
Il 24 marzo 2020 il ministero della Salute ha autorizzato l’assunzione delle due pillole abortive – a base di mifepristone e misoprostol – per consentire alle donne di interrompere la gravidanza in casa, sotto controllo medico da remoto, onde evitare di intasare gli ospedali nel contesto dell’emergenza sanitaria legata alla pandemia da Covid-19.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Dopo l’approvazione dei due rami del parlamento e la firma del governatore Jared Polis, il 23 marzo 2020 il Colorado è diventato ufficialmente il 22° stato degli Usa ad aver abolito la pena di morte. Contemporaneamente, il governatore Polis ha commutato in ergastolo le tre condanne a morte ancora in attesa di esecuzione.
Armi – Germania
Il 23 marzo 2020 il governo tedesco ha deciso di rinnovare di altri nove mesi, fino alla fine dell’anno, la moratoria sui trasferimenti di armi all’Arabia Saudita
Prigionieri di coscienza – Cuba
Il 14 marzo l’artista e dissidente Luis Manuel Otero Alcántara è stato rilasciato dopo due settimane di detenzione. Era stato arrestato il ° marzo con le accuse di “offesa ai simboli della madrepatria e “danneggiamento”, reati descritti rispettivamente dagli articoli 203 e 339 del codice penale. Prima dell’arresto, aveva annunciato su Facebook l’intenzione di partecipare a una protesta della comunità Lgbti dopo che le autorità avevano censurato un film in cui due uomini si baciavano.
Violenza contro le donne – Messico
Il 13 marzo 2020 Monica Esparza, madre di quattro figli, è stata rilasciata dopo sette anni di detenzione senza processo. Era stata arrestata nel 2013 per il sospetto, infondato, di far parte di un gruppo di narcotrafficanti. Nel corso della detenzione ha subito ripetutamente violenza sessuale da parte di agenti di polizia.
Difensori dei diritti umani – Svizzera
Il 12 marzo 2020 il pastore Norbert Valley è stato assolto dopo un procedimento giudiziario lungo tre anni. Nel febbraio 2017 era stato accusato di aver violato la Legge federale sugli stranieri, per aver dato vitto e alloggio a un richiedente asilo del Togo. Nell’agosto 2018, in primo grado, era stato condannato a una multa di 1000 franchi, con la sospensione condizionale, e al pagamento di spese giudiziarie pari a 250 franchi.
Prigionieri di coscienza – Afghanistan
L’11 marzo 2020 la Corte suprema ha ordinato la scarcerazione di Zaman Ahmadi, che nel 2012 era stato giudicato colpevole del reato di blasfemia e condannato a 20 anni di carcere. Ahmadi era stato arrestato per aver inviato a un periodico mensile una proposta di articolo sulla distruzione delle statue di Buddha di Bamiyan, risalente al 2001.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 9 marzo 2020 Paul Hildwin è tornato in libertà dopo aver trascorso 35 anni nelle carceri della Florida, 29 dei quali nel braccio della morte. Condannato alla pena capitale nel 1985, nel 2014 si era visto annullare la condanna dalla Corte suprema dello stato dopo che un test del Dna aveva rivelato che il campione trovato sulla vittima uccisa apparteneva all’ex fidanzato di quest’ultima.
Pena di morte – Egitto
Ammar el-Sudany, Belal Hasnein, Mohamed Badr e Abdullah Moniem, quattro egiziani arrestati da minorenni nel 2016 e che rischiavano la pena di morte, sono stati assolti il 9 marzo da un tribunale militare del Cairo, dopo un processo durato quasi due anni. Erano stati ingiustamente accusati di appartenenza a una formazione terrorista denominata “Hasm”, che reclutava giovani per compiere attentati contro le forze di sicurezza
Giustizia internazionale – Afghanistan
Il 5 marzo 2020 il Tribunale penale internazionale ha dato ragione alla sua Procuratrice decidendo di avviare un’indagine sui crimini di diritto internazionale commessi in Afghanistan.
In precedenza, il 12 aprile 2019, la seconda Camera pre-processuale del Tribunale aveva sostenuto che un’indagine non avrebbe ottenuto la collaborazione necessaria e che sarebbe stato meglio dedicare risorse che avessero avuto maggiori possibilità di successo.
Prigionieri di coscienza – Kuwait
Il 4 marzo 2020 il gestore di un profilo-parodia su Twitter creato nel 2011 e chiamato “Il Santo patrono marxista del popolo” è stato rilasciato su decisione del giudice per le indagini preliminari. Era stato arrestato il 28 febbraio con l’accusa di aver offeso varie persone, dopo che il dipartimento per il contrasto ai reati informatici era riuscito a identificarlo.
Pena di morte – Kuwait
Il 29 febbraio 2020 la Corte di cassazione ha commutato in ergastolo le condanne a morte inflitte a due uomini colpevoli di sequestro e omicidio.
Diritti economici, sociali e culturali – Canada
Il 28 febbraio 2020 la Corte suprema ha deciso che saranno i tribunali canadesi a giudicare la compagnia mineraria locale Nevsun Resources per violazioni dei diritti umani – tra cui torture e riduzione ai lavori forzati – che è accusata di aver commesso in Eritrea.
Diritti dei migranti, dei richiedenti asilo e dei rifugiati – USA
La politica nota come “Rimani in Messico” ufficialmente denominata “Protocolli per la protezione dei migranti”, è stata fermata il 28 febbraio 2020 da una sentenza della Corte d’appello del IX circuito federale. Sulla base di quella politica, dal gennaio 2019 decine di migliaia di persone sono state costrette ad attendere a tempo indeterminato in Messico l’esito della richiesta d’asilo negli Usa, in condizioni di estremo rischio.
Prigionieri di coscienza – Azerbaigian
Il 27 febbraio 2020 la Corte europea dei diritti umani ha stabilito che la persecuzione giudiziaria nei confronti dell’ex prigioniera di coscienza Khadija Ismaylova è stata determinata “da ragioni improprie” e ha dimostrato di essere stata dettata dal “motivo di ridurla al silenzio e punirla per il suo lavoro di giornalista”
Pena di morte – Stati Uniti d’ America
Il 27 febbraio 2020 il parlamento del Colorado ha votato definitivamente a favore dell’abolizione della pena di morte. Il governatore Jared Polis ha annunciato che firmerà il decreto, che entrerà in vigore il 1° luglio 2020.
Violenza sulle donne – Danimarca
Il 25 febbraio 2020 la prima ministra Mette Fredericksen ha annunciato che la legislazione in materia di stupro sarà modificata in modo prevedere una definizione di stupro basata sul criterio del consenso.
Prigionieri di coscienza – Tanzania
Il 24 febbraio 2020 il giornalista Erick Kabendera è stato rilasciato dopo essere stato condannato a tre mesi di carcere, pena che ha accettato di sostituire con una multa di oltre 70.000 euro, cui se n’è aggiunta un’altra equivalente a circa 45.000 euro. Era stato arrestato il 5 agosto 2019 e accusato di riciclaggio di danaro sporco e costituzione di un’impresa criminale in quella che sin dall’inizio era apparsa un’azione giudiziaria di persecuzione politica.
Prigionieri di coscienza – Turchia
Il 21 febbraio 2020 Mutlu Öztürk, insegnante e copresidente della sezione del quartiere istanbulita di Şişli del Partito Democratico del Popolo, è stato rimesso in libertà. Era stato arrestato il 14 ottobre 2019 per aver espresso pacificamente la sua opposizione all’offensiva militare turca in Siria
Prigionieri di coscienza – Uganda
Il 20 febbraio 2020 l’Alta corte ha prosciolto l’accademica e attivista Stella Nyanzi, disponendone il rilascio. Nyanzi era stata condannata in primo grado, nell’agosto 2019, a 18 mesi di carcere con l’accusa di molestie informatiche nei confronti del presidente Yoweri Museveni.
Prigionieri di coscienza – Guinea Equatoriale
Il 14 febbraio 2020 è tornato in libertà Joaquim Elo Ayeto, che Amnesty International aveva qualificato come prigioniero di coscienza Era stato arrestato il 25 febbraio 2019 per l’accusa, mai suffragata da prove, di essere in possesso di informazioni su un progetto di assassinio del presidente
Pena di morte – Belgio
Il 13 febbraio 2020 la Camera dei rappresentanti ha abolito l’ultimo riferimento alla pena di morte (abolita nel 1996) ancora presente nelle leggi dello stato: dalla Legge sulle assicurazioni è stato eliminato il paragrafo che prevedeva che un’assicurazione non avrebbe risarcito un assicurato qualora la sua morte fosse avvenuta tramite esecuzione capitale.
Pena di morte – Nigeria
Il 12 febbraio 2020 il governatore dello stato di Gombe ha annullato una condanna a morte, riducendo la pena del prigioniero a 21 anni di carcere.
Diritti dei migranti, dei richiedenti asilo e dei rifugiati – Grecia
Il 31 gennaio 2020, a seguito di un’azione urgente di Amnesty International, il governo ha emanato un decreto per garantire un “numero provvisorio di assistenza sanitaria e sociale” ai richiedenti asilo che, in questo modo, avranno diritto a prestazioni sanitarie gratuite e ad accedere al mercato del lavoro in attesa dell’esame della loro domanda d’asilo.
Prigionieri di coscienza – Nepal
Il 27 gennaio 2020 oltre 10 tra attivisti e impiegati della sezione locale di Amnesty International sono stati rilasciati poche ore dopo il loro arresto, seguito alla loro denuncia circa l’inopportunità di nominare presidente del parlamento una persona sospettata di aver commesso reati negli anni della guerra civile.
Diritti dei migranti, dei richiedenti asilo e dei rifugiati – Messico
Il 23 gennaio 2020 un giudice ha ordinato alle autorità competenti di avviare le ricerche su Oscar Antonio Lopez Enamorado, un migrante dell’Honduras che scomparve in territorio messicano, nel 2010, mentre cercava di raggiungere gli Stati Uniti d’America. Il giudice ha ordinato che le autorità informino regolarmente ogni 10 giorni la madre del ragazzo, Ana Enamorado, sugli sviluppi delle indagini.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 17 gennaio 2010 il Comitato per la grazia dello stato della Georgia ha commutato in ergastolo la condanna a morte di Jimmy Meders, sei ore prima della prevista esecuzione. Si è trattato del dodicesimo provvedimento di clemenza da quando, nel 1976, nello stato è stata reintrodotta la pena capitale. Meders era stato condannato a morte per omicidio nel 1989. Tutti i giudici ancora in vita che presero parte al processo si erano pronunciati per la commutazione.
Diritti delle persone Lgbti – Regno Unito
Il 13 gennaio 2020 il Registro generale dell’Irlanda del Nord è stato aperto alla prenotazione delle coppie composte da persone del medesimo sesso, intenzionate a celebrare il loro matrimonio civile.
Prigionieri di coscienza – Egitto
Il 5 gennaio 2020 Ahmed Maher, co-fondatore del movimento giovanile “Sei aprile”, è tornato in piena libertà dopo aver terminato i tre anni di obbligo di presenza notturna in una stazione di polizia, seguiti a tre anni di carcere per manifestazione non autorizzata.
Pena di morte – Nigeria
Il 3 gennaio 2020 il governatore dello stato di Edo, Godwin Obaseki, ha commutato in ergastolo le condanne a morte di quattro prigionieri: Ayo Olofin, Abiodun Uwagboe, Sanni Ladan e Joel Ighalo
Prigionieri di coscienza – Egitto
Il 31 dicembre 2019 la giornalista Aya Alaa Hosni è stata rilasciata. Era stata arrestata il 20 giugno e, dopo giorni di sparizione forzata, il 29 dello stesso mese era comparsa di fronte a un giudice che l’aveva accusata di aver parlato con i mezzi d’informazione a proposito delle condizioni di prigionia nel supercarcere di massima sicurezza “Al Aqram” (Lo scorpione) dove era detenuto suo marito
Prigionieri di coscienza – Kazakistan
Il 30 dicembre 2019 Iskander Yerimbetov è stato scarcerato per motivi di salute. Era stato arrestato il 13 novembre 2017 con l’accusa di riciclaggio, interrogato in assenza di un avvocato e picchiato perché confessasse la propria colpevolezza. Il Gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sulle detenzioni arbitrarie aveva giudicato illegali il suo arresto e la sua prolungata detenzione.
Ambiente – Olanda
Il 20 dicembre 2019 la Corte suprema ha confermato definitivamente una sentenza del 2015, ribadendo che il governo ha il dovere di proteggere i suoi cittadini dalle conseguenze del cambiamento climatico e deve pertanto ridurre le emissioni inquinanti di almeno il 25 per cento entro il 2020. La causa era stata promossa nel 2013 dall’organizzazione non governativa Urgenda Foundation.
Giustizia internazionale – Israele / Territori palestinesi occupati
Il 20 dicembre 2019 la procuratrice del Tribunale penale internazionale ha annunciato l’apertura di un’indagine su crimini di guerra e altri crimini di diritto internazionale commessi nel Territori palestinesi occupati.
Giustizia – Filippine
Il 19 dicembre 2019 è stata emessa la sentenza per il massacro di Ampatuan, avvenuto nelle Filippine nel 2009, quando 58 persone – tra le quali 32 giornalisti – vennero uccise da un commando armato del potente clan Ampatuan. Ventotto imputati sono stati condannati all’ergastolo, automaticamente commutato in 40 anni di carcere, e altri 15 a pene detentive inferiori.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 18 dicembre 2019 la Corte d’appello del Texas ha annullato la condanna a morte inflitta nel 1980 a Cesar Fierro, cittadino messicano accusato dell’omicidio di un tassista. La Corte ha stabilito che la giuria del processo originario non aveva ricevuto informazioni corrette e complete, ossia la possibilità di considerare eventuali circostanze attenuanti e chiedere l’ergastolo anziché la pena capitale. La pubblica accusa ha annunciato che non ricorrerà contro l’annullamento della condanna a morte e Fierro sconterà dunque una condanna all’ergastolo.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 16 dicembre 2019 un giudice del Mississippi ha disposto la libertà su cauzione di Curtis Flowers, condannato a morte nel 1997 per un quadruplice omicidio del quale si è sempre dichiarato innocente. Flowers, afroamericano, era stato giudicato colpevole da una giuria composta da soli bianchi dell’omicidio di quattro impiegati bianchi di un negozio d’arredamento di Winona. Durante i quasi 23 anni trascorsi dal primo processo, la condanna a morte di Flowers era stata annullata cinque volte (sempre per motivi di discriminazione razziale) e altrettante volte era stata ripristinata, da giurie i cui i membri afroamericani erano sempre stati in minoranza.
Impunità – Francia / Argentina
Il 15 dicembre 2019 le autorità francesi hanno estradato verso l’Argentina Mario Sandoval, dirigente di polizia sotto il regime militare degli anni Settanta-Ottanta. Sandoval, che ha vissuto per oltre 30 anni in Francia, era ricercato dalla giustizia argentina per crimini contro l’umanità.
Giustizia internazionale – Sierra Leone
Il 12 dicembre 2019 la Corte di giustizia della Comunità economica degli stati dell’Africa occidentale ha accolto un ricorso presentato il 17 maggio 2017 da Equality Now e Wawes, cui nel giugno di quest’anno si era aggiunta anche Amnesty International, e ha giudicato discriminatorio il provvedimento emanato nel 2015 fa dal governo di Freetown che impediva alle ragazze incinte di frequentare le lezioni e di presentarsi agli esami: in quel modo, ha dichiarato la Corte, è stato violato il loro diritto all’istruzione.
Prigionieri di coscienza – Turchia
Il 10 dicembre 2019 la Corte europea dei diritti umani ha stabilito che Osman Kavala, uno dei principali esponenti della società civile turca, è sottoposto a detenzione arbitraria da oltre due anni e dev’essere rilasciato immediatamente.
Kavala è stato arrestato il 1° novembre 2017 con l’accusa di aver organizzato le manifestazioni al Gezi Park di Istanbul del 2013 e di essere coinvolto nel tentato colpo di stato del luglio 2016. Nel marzo 2019, insieme ad altri 15 imputati, è stato rinviato a processo per il “tentativo di rovesciare il governo o di impedirne totalmente o parzialmente il funzionamento” e per una lunga serie di altri reati, tra cui il danneggiamento di luoghi di preghiera o cimiteri, possesso di sostanze pericolose, furto, lesioni gravi e possesso di armi.
Ambiente – Filippine
Il 9 dicembre 2019 la Commissione filippina per i diritti umani ha deciso che 47 tra le principali imprese del settore fossile potranno essere chiamate a rispondere, di fronte a un giudice, della violazione dei diritti dei cittadini causati dal cambiamento climatico. Questa decisione apre la strada a ricorsi giudiziari e persino a indagini penali che potrebbero dar luogo a risarcimento dei danni o anche a condanne al carcere.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il governatore uscente del Kentucky, Matt Bevin, ha commutato in ergastolo le condanne a morte di due dei prigionieri da più lungo tempo nel braccio della morte dello stato, rispettivamente 31 e 36 anni: il 6 dicembre 2019 quella di Gregory Wilson (il cui processo all’epoca venne definito “una parodia della giustizia” e il 9 dicembre 2019 quella di Leif Halvorsen, protagonista di una “straordinaria storia di ravvedimento” che lo ha portato a conseguire due lauree. In ragione della loro età avanzata, entrambi i detenuti potranno chiedere di essere rimessi in libertà condizionata.
Diritti sessuali e riproduttivi – Slovacchia
Il 5 dicembre 2019 il parlamento ha respinto una proposta di legge che, se approvata, avrebbe obbligato le donne intenzionate ad abortire a vedere tramite ecografia dell’embrione o del feto. Una proposta non prevista dalle linee guida per un aborto sicuro dell’Organizzazione mondiale della sanità – contro la quale si erano mobilitate 30 organizzazioni della società civile slovacca, compresa Amnesty International – che avrebbe sottoposto le donne a un trattamento umiliante e degradante, colpevolizzandole e stigmatizzandole.
Difensori dei diritti umani – Honduras
Il 3 dicembre 2019 un tribunale dell’Honduras ha condannato a 50 anni di carcere gli assassini dell’attivista per l’ambiente Berta Cáceres, uccisa nel 2016 per aver guidato la campagna contro l’Agua Zarca, un devastante progetto di diga idroelettrica che avrebbe inondato i territori del popolo Lenca. Quattro imputati, identificati come gli esecutori materiali dell’omicidio di Berta, sono stati condannati a 34 anni, cui sono stati aggiunti altri 16 anni e quattro mesi per il tentato omicidio di Gustavo Castro, un ambientalista messicano che si trovava in casa di Berta e che sopravvisse all’agguato.
Diritti dei migranti, dei richiedenti asilo e dei rifugiati – Francia
Il 2 dicembre 2019 il governo ha annunciato l’abbandono del progetto di consegnare alla cosiddetta Guardia costiera libica sei imbarcazioni che avrebbero rafforzato la capacità di intercettare in mare e riportare in terraferma persone in fuga dalla Libia.
Donne – Sudan
Il 29 novembre 2019 il governo di transizione del Sudan ha annunciato l’abolizione delle leggi sull’ordine pubblico che regolavano, tra le altre cose, la presenza delle donne negli spazi pubblici e che hanno causato arresti, pestaggi e condanne di tantissime attiviste e semplici cittadine, “colpevoli” di aver ballato in feste private, venduto merce in strada o mendicato.
Diritti dei migranti, dei richiedenti asilo e dei rifugiati – Italia
Il 28 novembre 2019 la prima sezione del Tribunale civile di Roma ha emesso la sentenza su una causa promossa da 14 richiedenti asilo sostenuti da Amnesty International Italia e Asgi, che nel 2009 erano stati respinti dall’Italia in Libia.
La sentenza ha stabilito che le persone ricorrenti hanno diritto al risarcimento del danno e soprattutto il diritto di “accedere nel territorio italiano allo scopo di presentare domanda di riconoscimento della protezione internazionale ovvero di protezione speciale”.
Difensori dei diritti umani – Francia
Il 21 novembre 2019 Pierre Mumber, una guida alpina di 55 anni, è stato assolto dalla corte d’appello di Grenoble dall’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione illegale, dopo che in primo grado era stato condannato a tre mesi di carcere con pena sospesa. L’accusa nei suoi confronti era scattata dopo che il 6 gennaio 2018 aveva offerto té caldo e vestiti pesanti a quattro richiedenti asilo africani – tra cui una donna gravemente ferita – nei pressi del passo del Monginevro, lungo il confine montano tra Italia e Francia. Le immagini televisive messe a disposizione da una troupe italiana in occasione del processo d’appello hanno smentito la ricostruzione secondo la quale Mumber aveva aperto lo sportello della macchina della polizia per favorire la discesa e la fuga dei quattro fermati.
Prigionieri di coscienza – Niger
Il 20 novembre 2019 la corte d’appello di Zinder, nel Niger meridionale, ha ordinato il rilascio di Sadat Illiya Dan Malam, coordinatore del Movimento patriottico per i cittadini, un’organizzazione della società civile locale.
Sadat Illiya Dan Malam era stato arrestato il 18 aprile 2018 e accusato di “partecipazione a un movimento insurrezionale” e “cospirazione contro la sicurezza dello stato”. Il tutto, nel contesto di manifestazioni contro i provvedimenti di austerità emanati all’epoca dal governo: manifestazioni cui l’attivista neanche aveva preso parte.
Difensori dei diritti umani – Stati Uniti d’America
Dopo il “nulla di fatto” del 2 luglio, quando la giuria non aveva raggiunto l’unanimità sul verdetto, nel secondo processo celebrato il 20 novembre 2019 Scott Warren è stato dichiarato non colpevole. Warren, professore di Geografia e volontario dell’associazione “No more deaths”, avrebbe potuto subire una condanna a 10 anni di carcere solo per aver fornito cibo, acqua e vestiti puliti a due migranti provenienti dal Messico, che rischiavano di morire nel deserto di Sonora, nei pressi del confine.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 20 novembre un giudice distrettuale sospende quattro esecuzioni federali, dopo che un’altra era stata già sospesa. L’ultima esecuzione federale ha avuto luogo nel 2003.
Diritti di migranti, richiedenti asilo e rifugiati – Nuova Zelanda / Australia
Il 14 novembre 2019 Behrouz Boochani, giornalista e scrittore curdo iraniano trattenuto per oltre sei anni sull’isola di Manus in un dei centri d’oltremare in cui il governo australiano trattiene i richiedenti asilo, è arrivato in Nuova Zelanda, su invito di Amnesty International e altre associazioni, per prendere parte a un festival letterario.
Boochani è l’autore di “Nessun amico se non le montagne”, tradotto e pubblicato in Italia da ADD Editore.
Giustizia internazionale – Myanmar
Il 14 novembre 2019 la Terza camera pre-processuale del Tribunale penale internazionale ha autorizzato la procuratrice a procedere nelle indagini su possibili di crimini di competenza del Tribunale commessi nei confronti della popolazione rohingya.
Secondo la Camera vi sono ragionevoli basi per ritenere che contro i rohingya siano stati commessi diffusi e/o sistematici atti di violenza che potrebbero costituire i crimini contro l’umanità di deportazione forzata e persecuzione per motivi religiosi.
Giustizia internazionale – Svezia / Iran
Il 13 novembre 2019 le autorità giudiziarie svedesi hanno arrestato Hamid Nouri, un cittadino di nazionalità iraniana sospettato di crimini contro l’umanità riferiti al massacro delle prigioni che, nel 1988, causò la morte per esecuzione extragiudiziale di migliaia di oppositori in Iran. All’epoca, l’uomo era tra i dirigenti della prigione di Gohardasht, oggi nota come Rajai Shahr.
Violenza contro le donne – Messico
Il 13 novembre 2019 la Corte suprema ha accolto la richiesta della famiglia di Karla Pontigo di indagare sulla sua morte come femminicidio. Pontigo era stata uccisa a San Luis Potosí nell’ottobre 2012, all’età di 22 anni. Le indagini sono state finora inadeguate e piene di irregolarità. Amnesty International ha raccolto 83974 firme nel mondo per sostenere la richiesta della famiglia.
Giustizia internazionale – Unione europea / Israele
Il 12 novembre 2019 la Corte di giustizia dell’Unione europea, chiamata a interpretare un regolamento del 2011 in materia di informazioni per i consumatori circa la provenienza degli alimenti, ha stabilito che le etichette dei prodotti “made in Israel” debbano specificare se il prodotto cui si riferiscono proviene da un “insediamento israeliano” situato in uno dei “territori occupati dallo stato d’Israele”.
Secondo la Corte, i consumatori devono sapere se i prodotti che acquistano provengano dai territori occupati in cui vengono violati i diritti dei palestinesi.
Prigionieri di coscienza – Cambogia
Il 10 novembre 2019 sono state annullati gli arresti domiciliari nei confronti di Kem Sokha, presidente del Partito nazionale del riscatto cambogiano, sciolto alla fine del 2017. Sokha era stato arrestato il 3 settembre 2017 e accusato di “cospirazione con una potenza straniera”, reato per cui è prevista una pena da 15 a 30 anni di carcere. Nel settembre 2018 era stato posto agli arresti domiciliari. Nei suoi confronti continua a vigere il divieto di viaggiare all’estero e di prendere parte ad attività politiche.
Giustizia internazionale – Repubblica Democratica del Congo
Il 7 novembre 2019 il Tribunale penale internazionale ha condannato a 30 anni di carcere Bosco Ntaganda, ex capo di un gruppo ribelle della Repubblica Democratica del Congo. Si tratta della sentenza più dura emessa finora dal massimo organo di giustizia internazionale. Ruandese, 46 anni, Ntaganda si era consegnato volontariamente alla giustizia nel 2013. Nel luglio 2019 era stato giudicato colpevole di crimini di guerra – tra cui omicidio, stupro e riduzione in schiavitù sessuale – commessi tra il 2002 e il 2003 nella regione dell’Ituri, nell’est della Repubblica Democratica del Congo.
Diritti dei migranti, dei richiedenti asilo e dei rifugiati – Filippine
Il 6 novembre 2019 il dipartimento della Giustizia ha accolto la domanda d’asilo di Bahareh Zarebahari, una cittadina iraniana che era trattenuta dal 17 ottobre nell’area transiti dell’aeroporto di Manila.
Zarebahari, simpatizzante della deposta monarchia e rappresentante dell’Iran al concorso Miss Intercontinental nel 2018, rischiava di essere rimpatriata a causa di un mandato internazionale di cattura emesso dalla magistratura iraniana per non meglio precisati reati, peraltro commessi in un periodo in cui la donna si trovava già nelle Filippine.
Prigionieri di coscienza – Etiopia
Il 30 ottobre 2019 sono stati rimessi in libertà 22 oppositori pacifici arrestati a giugno, nel contesto della repressione di un tentativo di colpo di stato, e accusati ingiustamente di terrorismo.
Libertà d’espressione – Polonia
Il 25 ottobre 2019 un tribunale di Varsavia ha prosciolto 14 attiviste antifasciste dall’accusa di raduno non autorizzato. Le donne erano state arrestate l’11 novembre 2017 nella capitale quando, al passaggio della marcia con cui si celebra l’indipendenza della Polonia, avevano srotolato uno striscione con la scritta “Stop al fascismo”.
Dopo essere state picchiate e insultate, erano state multate per aver intralciato un raduno autorizzato e in seguito incriminate per raduno non autorizzato.
Diritti sessuali e riproduttivi – Irlanda del Nord
Alla mezzanotte del 22 ottobre 2019 i matrimoni tra persone dello stesso sesso e l’aborto sono diventati legali. In particolare, l’aborto non sarà più criminalizzato ai sensi degli articoli 58 e 59 della Legge sui reati contro la persona del 1861 e le indagini in corso sono state chiuse, compresa quella nei confronti di una madre che rischiava di finire in carcere per aver acquistato online pillole abortive per la figlia 15enne.
Queste importanti riforme sono state rese possibilI dall’assenza di un governo nord-irlandese, che perdura dall’inizio del 2017, che ha consentito al parlamento di Londra di legiferare direttamente.
Conflitti – Sudan
Il 21 ottobre 2019 il governo e i gruppi armati del Darfur, del Kordofan meridionale e del Nilo azzurro hanno firmato un accordo di cessate-il-fuoco per consentire l’accesso degli aiuti umanitari nelle tre regioni.
Discriminazione razziale – Angola
Il 4 ottobre 2019 il parlamento ha approvato la legge di ratifica della Convenzione delle Nazioni Unite sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione razziale.
Difensori dei diritti umani – Egitto
Il 15 ottobre 2019, dopo oltre due anni di detenzione senza processo, la procura generale per la sicurezza dello stato ha disposto la scarcerazione di Ibrahim Metwaly, avvocato per i diritti umani e co-fondatore dell’associazione “Famiglie degli scomparsi”.
Metwaly era stato arrestato il 10 settembre 2017 poco prima che s’imbarcasse su un volo per Ginevra, dove era stato invitato dal Gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sulle sparizioni forzate.
Diritti sessuali e riproduttivi – Marocco
Il 16 ottobre 2019 il re del Marocco, Mohamed VI, ha concesso la grazia a Hajar Raissouni, la giornalista della redazione del quotidiano indipendente “Akhbar al-Yaoum” che il 30 settembre era stata condannata a un anno di carcere per aborto e relazione sessuale extramatrimoniale.
Tortura – Angola
Il 4 ottobre 2019 il parlamento ha approvato la legge di ratifica della Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura.
Pena di morte – Nigeria
Il 4 ottobre 2019 il governatore dello stato di Ondo ha commutato in ergastolo sette condanne a morte.
Pena di morte – Angola
Il 4 ottobre 2019 il parlamento ha approvato la legge di ratifica del Protocollo opzionale al Patto internazionale sui diritti civili e politici, il cui obiettivo è l’abolizione della pena di morte.
Prigionieri di coscienza – Camerun
Il 5 ottobre 2019 un tribunale militare ha rimesso in libertà oltre 90 prigionieri, tra i quali il leader del Movimento di rinascita del Camerun, Maurice Kamto, l’avvocata Michèle Ndoki e Gaston Philippe Abe Abe, meglio noto come Valsero, rapper di fama internazionale. Arrestati il 28 gennaio, nei loro confronti pendevano accuse che avrebbero potuto portare a una condanna a morte: ribellione, terrorismo, insurrezione, diffusione di notizie false, incitamento a provocare disordini. Amnesty International aveva lanciato appelli in favore della loro scarcerazione.
Impunità – Honduras
Il 22 settembre 2019 un soldato è stato arrestato per il sospetto di aver assassinato Eblin Noel Corea Maradiaga, 17 anni, il 20 giugno, durante le proteste contro le riforme della sanità e dell’istruzione. Tra aprile e maggio, le forze di sicurezza dell’Honduras hanno ferito oltre 80 manifestanti e ne hanno ucciso almeno cinque.
Pena di morte – Pakistan
Il 25 settembre 2019 la Corte suprema ha assolto per insufficienza di prove Wajihul Hasan dall’accusa di blasfemia, per la quale era stato condannato a morte nel 2002.
Diritti dei migranti, dei richiedenti asilo e dei rifugiati – Ungheria e Cipro
Il 28 settembre 2019 Ahmed, un cittadino siriano arrestato in Ungheria nel settembre 2015 per “complicità in un atto di terrore”, ha potuto finalmente riabbracciare la sua famiglia nelle prime ore del 28 settembre in quella che è la loro attuale patria, Cipro. Nell’agosto 2015 Ahmed aveva lasciato l’isola, dove era rifugiato, per dare una mano ai suoi anziani genitori e ad altri sei parenti che, fuggiti dalla Siria, stavano percorrendo la “rotta balcanica”. Arrestato sulla base delle estremamente vaghe leggi anti-terrorismo in vigore in Ungheria, era stato condannato a 10 anni di carcere, poi ridotti a sette e infine a cinque con possibilità di rilascio anticipato, avvenuto finalmente all’inizio del 2019. Ci sono poi voluti altri mesi per perfezionare l’accordo tra Ungheria e Cipro. Oltre 24.000 persone hanno sottoscritto l’appello di Amnesty International per chiedere alle autorità cipriote di consentire il ritorno a casa di Ahmed.
Armi – Canada
Il 17 settembre 2019, con l’entrata in vigore della legge di ratifica, il Canada è diventato ufficialmente il 104° stato parte del Trattato internazionale sul commercio di armi.
Pena di morte – Pakistan
Il 18 settembre 2019 la Corte suprema ha commutato sette condanne a morte in condanne a cinque e 10 anni di carcere.
Tortura – Regno Unito
Il 20 settembre 2019 la corte d’appello di Belfast ha stabilito – contrariamente a quanto deciso nel 2014 – il proseguimento dell’inchiesta sulle torture subite nel 1971 da un gruppo di 14 prigionieri da parte della polizia e dell’esercito britannico. I 14 uomini furono sottoposti, in un centro segreto d’interrogatorio, alle “cinque tecniche di tortura”: obbligati a indossare cappucci, costretti ad assumere posizioni dolorose, privati del sonno, del cibo e dell’acqua e sottoposti al “rumore bianco”, ossia al totale isolamento acustico.
Pena di morte – Nigeria
Il 9 agosto 2019 il governatore dello stato di Zamfara ha concesso la grazia a 150 detenuti, tra cui cinque condannati a morte.
Diritti dei migranti, dei richiedenti asilo e dei rifugiati – Italia
Il 16 settembre 2019 il giudice per l’udienza preliminare di Roma ha rinviato a giudizio l’ufficiale responsabile della sala operativa della Guardia Costiera, Leopoldo Manna, e il comandante della sala operativa della Squadra navale della Marina, Luca Licciardi, in relazione al processo per il naufragio dell’ottobre del 2013, in cui morirono 268 persone tra cui 60 bambini. Si trattava di migranti siriani che scappavano dalla guerra civile. Ai due imputati, il pubblico ministero Sergio Colaiocco contesta i reati di rifiuto d’atti d’ufficio e omicidio colposo
Diritti dei migranti, dei richiedenti asilo e dei rifugiati – USA
Il 6 settembre 2019 Alejandra Barrera, una transgender di El Salvador, è stata rilasciata dopo aver trascorso 20 mesi in una prigione del New Mexico, per essere entrata illegalmente negli Usa con l’obiettivo di chiedere asilo politico. Era fuggita dal suo paese dopo aver subito aggressioni da parte di bande criminali e violenza sessuale da parte di soldati.
Prigionieri di coscienza – Russia
Il 7 settembre 2019 il regista cinematografico ucraino Oleg Sentsov è stato rilasciato nel contesto di uno scambio di prigionieri tra Russia e Ucraina. Nel 2015 era stato condannato a 20 anni di carcere per “terrorismo” al termine di un processo irregolare, solo per aver espresso opposizione all’occupazione russa della Crimea. Dal momento dell’arresto aveva trascorso in carcere circa sei anni.
Prigionieri di coscienza – Turchia
Il 12 settembre 2019 un tribunale d’appello di Istanbul ha ordinato la liberazione di Önder Çelik, Bülent Utku, Güray Tekinöz, Hacı Musa Kart, Hakan Karasinir, Mustafa Kemal Güngör e Ahmet Kadri Gürsel. sette tra giornalisti ed ex dipendenti del quotidiano di opposizione Cumhuriyet, che erano stati condannati in primo grado per reati legati al terrorismo e che rischiavano fino a cinque anni di carcere.
Impunità – Somalia
Il 31 agosto 2019 Abdirashid Hassan Abdinur, ministro della sicurezza del Jubaland (uno degli stati costituenti della federazione della Somalia e ora di fatto regione autonoma) è stato arrestato all’aeroporto di Mogadiscio, la capitale della Somalia, di ritorno dall’Etiopia. Secondo il Gruppo di monitoraggio delle Nazioni Unite su Somalia ed Eritrea, Abdirashid Hassan Abdinur è sospettato di aver commesso gravi crimini di diritto internazionale tra il 2014 e il 2017, tra cui uccisioni, torture, detenzioni e deportazioni illegali e ostacolo all’assistenza umanitaria.
Forze di polizia – Stati Uniti d’America
Il 19 agosto 2019 la California è diventata il primo stato della federazione ad adottare una normativa sull’uso della forza da parte della polizia in linea con gli standard internazionali. La nuova legge, che entrerà il vigore il 1° gennaio 2019, autorizza l’uso della forza letale solo se “l’agente ritiene ragionevolmente che sia necessaria per difendersi da un’imminente minaccia di morte o di ferimento grave”. In caso contrario, l’agente potrà essere sottoposto a provvedimenti disciplinari e ad azioni civili e penali.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 21 agosto 2019 un tribunale del Nevada ha disposto il rilascio, dopo 33 anni nel braccio della morte, di Paul Browning. Nella sentenza si è fatto riferimento a “un misto di preoccupanti cattive condotte dell’accusa e di assistenza clamorosamente inadeguata da parte della difesa”.
Sparizioni forzate – Messico
Il 30 agosto 2019, in occasione della Giornata internazionale per le vittime di sparizione forzata, il sottosegretario per i diritti umani Alejandro Encinas ha annunciato l’intenzione del governo di accettare la competenza del Comitato delle Nazioni Unite contro le sparizioni forzate di ricevere e prendere in considerazione reclami alla sparizione di persone in Messico.
Libertà di espressione – Hong Kong
Il 4 settembre 2019, dopo mesi di proteste di massa spesso stroncate dalla polizia con metodi illegali, la governatrice Carrie Lam ha annunciato il ritiro formale della proposta di legge sull’estradizione, che avrebbe rischiato di favorire processi iniqui, nei tribunali cinesi, di persone ricercate solo perché dissidenti.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 30 agosto 2019 una corte dello stato del Tennessee ha commutato in ergastolo la condanna a morte emessa nel 1987 nei confronti di Abu Ali Abdur’Rahman per un duplice omicidio. Nel corso dei 32 anni trascorsi nel braccio della morte, per tre volte l’esecuzione era stata rinviata all’ultimo minuto. Il processo di primo grado era stato viziato da irregolarità da parte della pubblica accusa, come l’esclusione dalla giuria di giurati afroamericani.
Pena di morte – Uganda
Il 21 agosto 2019 il parlamento ha approvato una serie di emendamenti che, modificando tre distinte norme del codice penale e la legge antiterrorismo, limiteranno la pena di morte ai reati più gravi senza più l’obbligo per il giudice di applicarla.
Diritti delle donne – Bangladesh
Il 27 agosto 2019 la Corte costituzionale ha deciso che le donne non saranno più obbligate a dichiarare il proprio stato di verginità nei moduli di registrazione del matrimonio. Le opzioni saranno sempre tre ma oltre a “vedova” e “divorziata” vi sarà la casella “non sposata”. Anche gli sposi, in precedenza esentati, dovranno dichiarare il proprio stato civile