Questa pagina è aggiornata settimanalmente sulla base di informazioni raccolte da Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International – Italia e contiene le nostre BUONE NOTIZIE relative all’anno 2024.
Per leggere le BUONE NOTIZIE agli anni precedenti clicca qui:
Conflitti – Israele / Territorio palestinese occupato
Il 19 gennaio 2025 Romi Gonen, Emily Damari e Doron Steinbrecher, tre cittadine israeliane prese in ostaggio da Hamas e altri gruppi armati palestinesi il 7 ottobre 2023, sono tornate in libertà. Amnesty International aveva sollecitato il ritorno in Israele di tutti gli ostaggi civili sin dal 12 ottobre 2023. Tra le prime 90 persone palestinesi scarcerate in base all’accordo figura Khalida Jarrar, ex parlamentare e attivista per i diritti delle donne, arrestata il 26 dicembre 2023 e da allora in detenzione amministrativa, provvedimento che le era stato già imposto dal luglio 2017 al febbraio 2019 e contro il quale Amnesty International aveva emesso un’azione urgente.
Campagna “Proteggo la protesta” – Camerun
Il 16 gennaio 2025 Dorgolesse Nguessan, il cui caso aveva fatto parte della maratona “Write for Rights 2022”, è tornata in libertà dopo che la Corte d’appello ha ridotto la sua sentenza. Nel settembre 2020 aveva preso parte a una manifestazione pacifica per protestare contro la crisi economica. Il 7 febbraio 2021 era stata condannata a cinque anni di carcere per “insurrezione” e “partecipazione a manifestazione non autorizzata”.
Pena di morte – India
Il 15 gennaio 2025 l’Alta corte dello stato di Orissa ha commutato in ergastolo le condanne a morte emesse nel 2021 nei confronti di nove persone, giudicate colpevoli della morte di tre familiari sospettati di praticare la stregoneria.
Pena di morte – Malesia
Il 13 gennaio 2025 la Corte federale ha commutato in 40 anni di carcere e una serie di frustate la condanna a morte di K. Sathiaraj, che nel 2019 era stato condannato a morte per omicidio.
Prigioniere e prigionieri di coscienza – Iran
Il 12 gennaio 2025 Nagiv Taghavi, cittadina iraniana con passaporto tedesco, è tornata in libertà dopo oltre quattro anni di detenzione. Era stata arrestata nell’ottobre 2020 e condannata, nell’aprile 2021, a dieci anni e otto mesi per “propaganda contro la sicurezza nazionale”.
Prigioniere e prigionieri di coscienza – Cuba
Il 15 gennaio 2025 sono stati scarcerati Donaida Perez Paseiro e José Daniel Ferrer García, che stavano scontando condanna a vari anni di carcere per aver partecipato alle manifestazioni di massa dell’11 luglio 2021.
Campagna “Proteggo la protesta” – Italia
Il 10 gennaio 2025 il tribunale di Torino ha disposto l’archiviazione di alcune decine di denunce ai movimenti ecologisti della città, da Extinction Rebellion ai partecipanti al Climate Social Camp, rigettando le accuse di imbrattamento, violenza privata, detenzione abusiva di armi, occupazione e manifestazione non preavvisata e decretando dunque che tali reati non sussistono.
Persone che difendono i diritti umani – Arabia Saudita
L’8 gennaio 2025 i difensori dei diritti umani Mohammad al-Qahtani e Issa Al-Nukhaifi, entrambi prigionieri di coscienza di Amnesty International, sono tornati in libertà quasi due anni dopo la fine delle loro condanne a oltre dieci anni di carcere.
Diritti delle persone migranti, richiedenti asilo e rifugiate – Grecia
Il 7 gennaio 2025, nella sentenza A.R.E. contro la Grecia, la Corte europea dei diritti umani ha stabilito che vi sono “gravi prove a sostegno” di una prassi di sistematici respingimenti da parte delle autorità greche dalla regione del fiume Evro verso la Turchia, prassi illegale denunciata per anni da Amnesty International.
Prigionieri e prigioniere di coscienza – Angola
Il 6 gennaio 2025 gli attivisti Adolfo Campos, Hermenegildo Victor José, Gilson Moreira e Abraão Pedro Santos sono tornati in libertà a seguito di un indulto promosso dal presidente Joao Lourenço in occasione del 50° anniversario dell’indipendenza.
Diritti delle persone migranti, richiedenti asilo e rifugiate – Italia
Il 4 gennaio 2025 il Tribunale di Catania non ha convalidato il trattenimento di un cittadino egiziano che si trovava nel centro di Pozzallo in attesa del rimpatrio accelerato ai sensi del cosiddetto Decreto Cutro, citando argomentazioni e fonti, tra le quali Amnesty International, avverse a ritenere l’Egitto un paese in assoluto sicuro.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 2 gennaio 2015 il governatore dello stato del North Carolina ha commutato 15 condanne a morte.
Campagna “Più diritti più sicurezza” – Stati Uniti d’America
Il 6 gennaio 2025 11 detenuti, trattenuti senza accusa né processo nel centro di detenzione di Guantanamo Bay e la cui scarcerazione era stata autorizzata già da tempo, sono stati trasferiti in Oman.
Prigioniere e prigionieri di coscienza – Angola
Il 1° gennaio 2025 è entrato in vigore l’indulto promosso dal presidente João Lourenço in occasione dei 50 anni dell’indipendenza del paese. Ne ha beneficiato la tiktoker Ana da Silva Miguel, detta “Neth Nahara”, al centro della campagna “Write for Rights” 2024 di Amnesty International, che nella seconda metà del 2023 era stata condannata a due anni di carcere per “insulto” al presidente durante una diretta.
Pena di morte – Zimbabwe
Il 31 dicembre 2024 il presidente Emmerson Mnangagwa ha firmato la legge sull’abolizione della pena di morte per tutti i reati ordinari.
Campagna “Più diritti più sicurezza” – Stati Uniti d’America
Il 31 dicembre 2024 Ridah Bin Saleh al-Yazidi, trattenuto senza accusa né processo nel centro di detenzione di Guantanamo Bay sin dal giorno dell’apertura, l’11 gennaio 2002, è stato trasferito in Tunisia. La sua scarcerazione era stata già autorizzata sin dal 2007.
Diritti delle persone migranti, richiedenti asilo e rifugiate – Italia
Il 26 dicembre 2024 il primo di un gruppo di richiedenti asilo soccorso nel 2018 dal mercantile Asso 29 e illegalmente – come sancito dalla sentenza emessa dal tribunale di Roma il 27 giugno 2024 (vedi buone notizie 27_2024) – consegnato alle autorità della Libia, è arrivato in Italia con regolare visto. Ciò era stato disposto nella sentenza, che aveva anche condannato il Consiglio dei ministri, i ministeri dei Trasporti e della Difesa e la Augusta Offshore, armatrice della Asso 29, a un risarcimento danni.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 23 dicembre 2024 il presidente Biden ha commutato in ergastolo 37 delle 40 condanne a morte emesse ai sensi delle leggi civili federali.
Diritti sessuali e riproduttivi – El Salvador
Il 20 dicembre 2024 la Corte interamericana dei diritti umani ha condannato El Salvador per aver impedito a Beatriz, una giovane donna, di interrompere la gravidanza sebbene questa compromettesse gravemente la sua salute e il feto non avesse possibilità di vita. Sono stati così violati i diritti di Beatriz alla salute, alla protezione giudiziaria, alla vita privata e all’integrità personale. La Corte ha ordinato a El Salvador di adottare tutte le misure necessarie affinché ciò non si ripeta e di fornire a Beatriz tutte le cure mediche necessarie.
Pena di morte – Zambia
Il 19 dicembre 2024 il ministro della Giustizia ha depositato presso le Nazioni Unite gli strumenti di accessione al Secondo protocollo opzionale al Patto internazionale sui diritti civili e politici, che ha per obiettivo l’abolizione della pena di morte.
Diritti delle persone migranti, richiedenti asilo e rifugiati – Italia
Il 19 dicembre 2024 la Corte di cassazione ha dato ragione al Tribunale di Roma su un caso di protezione internazionale di un cittadino della Tunisia. La Corte ha stabilito che “il giudice ordinario può disapplicare in via incidentale il decreto ministeriale sui paesi sicuri se la designazione governativa [di paese sicuro] contrasti in modo manifesto con i criteri di qualificazione stabiliti dalla normativa europea”.
Pena di morte – Indonesia
Il 18 dicembre 2024, a seguito di un accordo tra i presidenti dei due stati, è stata rimpatriata la cittadina delle Filippine Mary Jane Veloso, che era nel braccio della morte per traffico di droga dall’11 ottobre 2010 e che nel 2015 era stata a un passo dall’esecuzione.
Diritti ambientali – Stati Uniti d’America
Il 18 dicembre 2024 la Corte suprema del Montana ha stabilito che la Costituzione dello stato garantisce alle persone giovami il diritto a “un sistema climatico stabile”. La Corte ha così dato ragione a 16 giovani attiviste e attivisti per la giustizia climatica che avevano intentato la causa sostenendo che la loro salute e il loro futuro sono messi a repentaglio dal cambiamento climatico.
Giustizia – Danimarca
Il 17 dicembre 2024 è stato scarcerato Paul Watson, fondatore dell’ong “Sea Sheperd”. Era detenuto dal 21 luglio in Groenlandia, in attesa che le autorità danesi si pronunciassero sulla richiesta di estradizione del Giappone in base a un mandato di cattura emesso nel 2012 per aver fatto irruzione illegalmente su una nave baleniera, reato per il quale avrebbe rischiato 15 anni di carcere.
Pena di morte – Nazioni Unite
Il 17 dicembre 2024 l’Assemblea generale ha definitivamente approvato con 130 voti a favore – oltre due terzi degli stati membri -, 32 voti contrari e 22 astensioni la decima risoluzione biennale sulla moratoria delle esecuzioni capitali.
Diritti delle persone migranti, richiedenti asilo e rifugiati – Italia
Il 13 dicembre 2024 il Comitato per la prevenzione della tortura del Consiglio d’Europa ha reso noto il rapporto della visita svolta ad aprile in una serie di centri per il rimpatrio, evidenziando maltrattamenti, condizioni strutturali indegne, violazioni del diritto alla salute e all’assistenza legale e assenza di monitoraggio.
Pena di morte – Zimbabwe
Il 12 dicembre 2024 il parlamento ha approvato la legge che abolisce la pena di morte. Il provvedimento è stato trasmesso per la ratifica al presidente, noto abolizionista.
Pena di morte – India
Il 12 dicembre 2024 la Corte suprema ha annullato la condanna a morte di Sunil Kuchkoravi, che nel 2017 era stato giudicato colpevole dell’omicidio della madre da un tribunale dello stato di Maharashtra.
Prigioniere e prigionieri di coscienza – Iran
L’11 dicembre 2024 l’artista e fumettista Atena Farghadani è uscita dalla prigione di Evin. Arrestata il 14 aprile dopo aver terminato uno dei suoi dipinti sul muro di una strada di Teheran, era stata condannata a sei anni di carcere per “blasfemia” e “propaganda contro lo stato”. In appello, grazie anche alle pressioni internazionali, la condanna era stata commutata in otto mesi di carcere.
Campagna “Proteggo la protesta” – Italia
L’11 dicembre 2024 il Tribunale amministrativo regionale del Lazio ha accolto il ricorso per l’annullamento di un foglio di via emesso dal questore in occasione della manifestazione per la Palestina del 5 ottobre, “per difetto di istruttoria e di motivazione”.
Pena di morte – Iran
L’11 dicembre 2024 la Corte suprema ha annullato la condanna a morte, rinviando il caso a un nuovo processo, emessa nell’aprile 2023 nei confronti dell’attivista Mojahed Kourkouri, che era stato giudicato colpevole di “guerra contro Dio” e “corruzione sulla Terra”.
Pena di morte – Iran
Il 4 dicembre 2024 la Corte suprema ha annullato la condanna a morte di Shahab Nadali Jouzani, che nel mese di febbraio era stato giudicato colpevole di “baghi” (ribellione armata).
Persone che difendono i diritti umani – Italia
Il 4 dicembre 2024 il tribunale di Vibo Valentia ha annullato definitivamente il fermo amministrativo comminato il 30 ottobre 2023, ai sensi del cosiddetto “decreto Piantedosi”, alla nave di soccorso Sea Eye4, dell’ong tedesca Sea Eye
Pena di morte – Arabia Saudita
Il 2 dicembre 2024 una migrante dell’Indonesia nota con le iniziali HMM, condannata a morte nel 2009 per l’omicidio del marito saudita, è stata rimpatriata dopo che un filantropo locale, su appello del governo indonesiano, ha versato la somma di 400.000 rial come “prezzo del sangue”, a mo’ di risarcimento nei confronti dei familiari dell’assassinato.
Giustizia – Belgio
Il 2 dicembre 2024 la corte d’appello di Bruxelles ha riconosciuto la responsabilità del Belgio nel rapimento e nella sistematica segregazione razziale dei bambini e delle bambine Metìs (nate da madri congolesi e padri belgi) durante la colonizzazione del Congo Belga. Il procedimento era stato avviato da cinque donne Metìs, nate nel Congo Belga tra il 1948 e il 1952.
Prigionieri e prigioniere di coscienza – Iran
Il 1° dicembre 2024 il rapper Toomaj Saleh, premio “Grup Yorum” 2024 del Club Tenco e di Amnesty International Italia, è tornato in libertà dopo aver scontato un anno di carcere. In precedenza era stato anche condannato a morte per i suoi versi in favore del movimento “Donna Vita Libertà”.
Giustizia internazionale – Myanmar
Il 27 novembre 2024 il procuratore della Corte penale internazionale ha chiesto l’emissione di un mandato di cattura, per crimini contro l’umanità ai danni della minoranza rohingya nella seconda metà degli anni Dieci, nei confronti di Min Aung Hlaing, attuale capo di stato della giunta militare e all’epoca dei fatti contestatigli capo delle forze armate.
Diritti sessuali e riproduttivi – Danimarca
Il 26 novembre 2024 il ministro delle Finanze del territorio autonomo della Groenlandia ha annunciato che risarcirà 15 donne native inuit vittime della campagna di contraccezione forzata portata avanti dal governo danese dagli anni ’60 agli anni ’90. Oltre 4500 inuit furono costrette, senza alcun consenso, all’introduzione di una spirale contraccettiva allo scopo di ridurre i tassi di natalità del gruppo.
Diritti economici, sociali e culturali – Costa d’Avorio
Il 21 novembre 2024 le autorità hanno annunciato la sospensione delle operazioni di sgombero forzato iniziate a gennaio, sempre caratterizzate dall’assenza di consultazione e risarcimenti, spesso eseguite con la violenza e che avevano lasciato senza tetto decine di migliaia di persone.
Giustizia internazionale – Israele / Territorio palestinese occupato
Il 21 novembre 2024 la Corte penale internazionale ha emesso tre mandati d’arresto per crimini di guerra e crimini contro l’umanità contro il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, l’ex ministro della difesa israeliano Yoav Gallant e, in assenza di conferme sulla morte, il comandante palestinese delle brigate al-Qassam Mohammed Diab Ibrahim al-Masri, detto Deif.
Pena di morte – Nazioni Unite
Il 18 novembre 2024 il III Comitato dell’Assemblea generale ha approvato, col record di 131 voti a favore (più 36 contrari e 21 astensioni) la decima risoluzione biennale per una moratoria universale della pena di morte, co-facilitata quest’anno da Italia e Argentina.
Diritti delle persone minorenni – Colombia
Il 13 novembre 2024 il Senato della Colombia ha approvato all’unanimità e in via definitiva un disegno di legge che vieta i matrimoni precoci, cioè le unioni tra un adulto e una persona con meno di 18 anni, oppure tra persone minorenni. Le persone minorenni già sposate potranno chiedere l’annullamento del matrimonio.
Persone che difendono i diritti umani – Turchia
Il 13 novembre 2024, anche a seguito di una mobilitazione promossa da Amnesty International, per la seconda volta il parlamento ha rinunciato a esaminare la cosiddetta “Legge sugli agenti d’influenza”, che avrebbe colpito le organizzazioni della società civile e in senso più ampio ogni forma di dissenso qualora le loro azioni rispondessero a “interessi di gruppi o di stati stranieri”.
Pena di morte – India
Il 13 novembre 2024 l’Alta corte di Bombay ha commutato in ergastolo e in pena detentiva due condanne a morte emesse nel 2015 per un quadruplice omicidio commesso nell’ambito di una disputa su dei terreni.
Discriminazione – Paesi Bassi
Il 12 novembre 2024 il ministro dell’Istruzione ha annunciato che le decisioni basate su un algoritmo in vigore dal 2012 per scoprire frodi nell’uso contributi statali per studenti fuorisede, del quale Amnesty International aveva denunciato la discriminatorietà, saranno annullate e verranno rimborsate le persone direttamente colpite. Il ministro si è scusato in particolare nei confronti dei gruppi razzializzati.
Diritti delle persone migranti, richiedenti asilo e rifugiate – Italia
Il 12 novembre 2024 il tribunale di Milano ha annullato la revoca dell’asilo politico per Seif Bensouibat, un rifugiato algerino cui, per aver pubblicato due post su profili social personali sui crimini in atto nella Striscia di Gaza, era stato revocato lo status ed emesso un ordine di espulsione. Amnesty International aveva segnalato i rischi di violazione dei suoi diritti umani in caso di rimpatrio in Algeria.
Diritti delle persone migranti, richiedenti asilo e rifugiate – Svizzera
L’11 novembre 2024 la Corte europea dei diritti umani ha bloccato l’espulsione di un richiedente asilo omosessuale iraniano verso il suo paese a causa di timori di persecuzione per motivi di orientamento sessuale. In precedenza, un tribunale svizzero aveva autorizzato l’espulsione sostenendo che se l’uomo avesse vissuto la sua omosessualità in modo discreto non avrebbe avuto ripercussioni.
Diritti delle persone migranti, richiedenti asilo e rifugiate – Italia
L’11 novembre 2024 il tribunale di Roma ha sospeso il giudizio di convalida dei trattenimenti di sette migranti provenienti da Egitto e Bangladesh e reclusi nel centro albanese di Gjader, rinviandolo alla Corte di giustizia dell’Unione europea. In assenza di convalida del trattenimento entro 48 ore, sono stati portati in Italia.
Diritti delle persone migranti, richiedenti asilo e rifugiate – Italia
L’11 novembre 2024 il tribunale di Catania, disapplicando il recente decreto-legge sui paesi di origine sicuri, ha rigettato la richiesta di convalida del trattenimento di un richiedente asilo della Tunisia, detenuto presso il centro hotspot di Pozzallo.
Diritti economici, sociali e culturali – Sierra Leone
Il 7 novembre 2024 la Corte di giustizia della Comunità economica degli stati dell’Africa occidentale si è pronunciata contro la legge, risalente all’era coloniale, che criminalizza il “vagabondaggio”. Secondo la Corte, la norma discrimina le persone povere e i gruppi marginalizzati.
Prigionieri e prigioniere di coscienza – Iran
Il 7 novembre 2024 Mohammad Parham Vardel, attivista civile e artista di teatro, è stato rimesso in libertà dopo. Era stato arrestato il 16 settembre 2023 e condannato, due mesi dopo, a cinque anni di carcere per “raduno e collusione contro la sicurezza” e a un anno per “propaganda contro il regime”. Dopo una riduzione della pena in appello a tre anni e sette mesi, la Corte suprema ha annullato la sentenza.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 7 novembre 2024 la Corte d’appello dello stato del Texas ha annullato la condanna a morte e ordinato un nuovo processo nei confronti di Randy Halprin, di religione ebraica, che nel 2003 era stato giudicato colpevole dell’omicidio di un poliziotto dopo essere evaso dal carcere. Durante il primo processo il giudice manifestò con una serie di offese il suo pregiudizio antisemita verso l’imputato.
Diritti economici, sociali e culturali – India
Il 6 novembre 2024 la Corte suprema ha dichiarato “Inaccettabili” le demolizioni delle abitazioni senza giusta procedura, una prassi denunciata da Amnesty International come illegale, arbitraria, punitiva e discriminatoria che colpisce prevalentemente le persone di religione musulmana. La Corte ha successivamente emesso linee guida sulle demolizioni che dovranno essere rispettate in tutto il paese.
Diritti delle persone migranti, richiedenti asilo e rifugiate – Italia
Il 6 novembre 2024 la procura di Crotone ha chiesto il rinvio a giudizio per sei militari – quattro della Guardia di finanza e due della Capitaneria di porto – accusati di aver contribuito a provocare il naufragio del caicco “Summer Love”, affondato il 26 febbraio 2023 davanti alle coste di Steccato di Cutro con la morte di 94 migranti e una decina di dispersi.
Diritti sessuali e riproduttivi – Stati Uniti d’America
Il 6 novembre 2024 gli elettori e le elettrici di sette stati (Nevada, Arizona, Missouri, Montana, Colorado, Maryland e New York) hanno approvato referendum per mantenere o ampliare il diritto d’aborto, in alcuni casi anche attraverso la sua previsione nella Costituzione.
Diritti economici, sociali e culturali – Italia
Il 6 novembre 2024 il Senato ha approvato in via definitiva la legge in materia di assistenza sanitaria alle persone senza dimora. Il provvedimento è finalizzato ad assicurare, in maniera progressiva, il diritto all’assistenza sanitaria alle persone prive di dimora e dunque della residenza anagrafica (sul territorio nazionale o all’estero) e soggiornanti regolarmente nel paese.
Pena di morte – Malesia
Il 6 novembre 2024 l’ufficio del primo ministro ha comunicato che, sulla base della nuova Legge sulla revisione delle condanne alla pena di morte e all’ergastolo, dal 1° gennaio al 14 ottobre 2024 sono state commutate 866 condanne alla pena capitale.
Campagna “Proteggo la protesta” – Nigeria
Il 5 novembre 2024 sono state prosciolte e scarcerate 119 persone, tra cui 29 minorenni, che il 1° agosto avevano preso parte a una protesta nella capitale Abuja contro il carovita. Inizialmente erano state accusate di tradimento e istigazione a un colpo di stato militare: per quest’ultimo reato è prevista anche la pena di morte.
Prigionieri e prigioniere di coscienza – Iran
Il 4 novembre 2024 Maryam Merhabi, sorella di un prigioniero politico la cui condanna a morte era stata precedentemente annullata, è tornata in libertà. Era stata arrestata il 18 giugno e condannata, il 30 luglio, a un anno di carcere per “propaganda contro il regime” e a cinque anni per “incitamento alla guerra e all’omicidio”. In appello, la condanna è stata ridotta a quattro anni e mezzo e poi sospesa.
Diritti delle persone migranti, richiedenti asilo e rifugiate – Italia
Il 4 novembre 2024 il giudice della sezione Immigrazione del tribunale di Catania ha annullato il trattenimento, disposto dal questore di Ragusa, di un migrante egiziano approdato in Sicilia. È il primo provvedimento successivo al nuovo decreto-legge sui paesi sicuri. Secondo il tribunale, in Egitto – incluso in tale gruppo – “ci sono gravi violazioni dei diritti umani” che “investono le libertà di un ordinamento democratico”.
Giustizia – Brasile
Il 31 ottobre 2024 sono stati condannati rispettivamente a 78 e 59 anni due ex agenti della polizia militare, Ronnie Lessa ed Elcio Queiroz, rei confessi dell’omicidio di Marielle Franco, difensora dei diritti umani e consigliera municipale di Rio de Janeiro, e del suo autista Anderson Gomez, avvenuto il 14 marzo 2018.
Diritti delle persone migranti, richiedenti asilo e rifugiate – Serbia
Il 31 ottobre 2024, dopo sette mesi di carcere e cinque di arresti domiciliari, il dissidente e documentarista della Bielorussia Andrei Gniot è stato evacuato verso l’Unione europea, dove non correrà il rischio di essere rinviato nel suo paese.
Persone che difendono i diritti umani – Italia
Il 31 ottobre 2024 il tribunale di Ragusa ha sospeso l’efficacia esecutiva dell’ingiunzione di pagamento di una multa notificata il 5 marzo 2024 alla Ong Sea-Watch. I giudici hanno stabilito che non corrisponde al vero l’accusa rivolta alla nave Sea-Watch 5 di avere disatteso indicazioni delle autorità libiche, che non risposero mai alle chiamate effettuate dall’equipaggio.
Prigionieri e prigioniere di coscienza – Algeria
Il 30 ottobre 2024 in occasione del settantesimo anniversario dell’indipendenza hanno ottenuto la grazia presidenziale Mohad Gasmi e Mohammed Tadjadit. Gasmi, un attivista ambientale arrestato l’8 giugno 2020, stava scontando una condanna a cinque anni per “apologia del terrorismo”; Tadjadit, poeta e attivista del gruppo “Hirak”, era in carcere dal 29 gennaio 2024 in attesa di processo per lo stesso motivo.
Pena di morte – Nigeria
Il 30 ottobre 2024 la corte d’appello di Lagos ha annullato la condanna a morte emessa nel 2015 nei confronti di John Asuquo, che era stato erroneamente giudicato colpevole di cospirazione per rapina a mano armata.
Diritti delle persone Lgbtqia+ Giappone
Il 30 ottobre 2024 l’Alta corte di Tokio ha stabilito che il divieto di matrimonio tra persone dello stesso sesso viola gli articoli 14.1 e 24.2 della Costituzione.
Libertà di stampa – Algeria
Il 30 ottobre 2024, per il 70° anniversario dell’indipendenza, Ihsane El Kadi è stato scarcerato a seguito di una grazia presidenziale. Il giornalista era stato arrestato il 29 dicembre 2022 e condannato, il 2 aprile 2023, a cinque anni, pena aumentata di un anno e mezzo in appello, per “aver ricevuto fondi e vantaggi dall’estero per svolgere propaganda politica ai danni della sicurezza e dell’ordine pubblico”.
Giustizia – Uganda
Il 28 ottobre 2024 Thomas Kwoyelo, ex-comandante del gruppo armato Esercito di liberazione del Signore, è stato condannato a 40 anni di carcere per uccisioni di civili, stupri, saccheggi, rapimenti e riduzione in schiavitù. Si è trattato della prima sentenza emessa nel paese contro uno dei leader del gruppo armato. Kwoyelo, che ha già trascorso 15 anni in carcere, dovrà scontare solo i restanti 25.
Pena di morte – Iran
Il 27 ottobre 2024 la condanna a morte di Nayeb Askari, prigioniero di origine curda, è stata commutata in 15 anni di carcere. Askari, un ex militante del Partito Vita libera del Kurdistan, era stato condannato a morte nell’ottobre 2023 per “ribellione armata”.
Campagna “Proteggo la protesta” – Italia
Il 24 ottobre 2024 la giudice delle indagini preliminari di Torino ha accolto la richiesta di archiviazione delle denunce a carico di 65 attivisti di Extinction rebellion che, il 27 aprile, avevano occupato la sede centrale di Intesa Sanpaolo a Torino. Nei loro confronti erano state mosse le accuse di occupazione, violenza privata e manifestazione non preavvisata.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 24 ottobre 2024 la Corte suprema dello stato del Kentucky ha respinto all’unanimità un ricorso del dipartimento delle carceri contro la sentenza emessa dalla stessa corte nel 2010 con cui erano state sospese tutte le esecuzioni, a causa di preoccupazioni sulle condizioni di salute mentale dei condannati a morte e del protocollo usato per somministrare l’iniezione letale.
Prigionieri e prigioniere di coscienza – Libia
Il 22 ottobre 2024 l’attivista e blogger Maryam Mansour al-Warfalli, nota come Nakhia Fezzan, è stata scarcerata dopo oltre nove mesi di detenzione arbitraria. Era stata arrestata il 13 gennaio 2024 dall’Agenzia per la sicurezza interna del governo della Libia orientale per aver criticato sui social media la gestione della distribuzione del gas da cucina nella zona meridionale del paese.
Campagna “Proteggo la protesta” – Italia
Il 22 ottobre 2024 sono state avviate indagini nei confronti di dieci agenti delle forze di polizia per eccesso colposo di legittima difesa e lesioni lievi colpose contro un gruppo di persone manifestanti in occasione del corteo pro-Palestina di Pisa del 23 febbraio 2024.
Campagna “Proteggo la protesta” – Italia
Il 21 ottobre 2024 il Tribunale di Roma ha rigettato la richiesta di sorveglianza speciale di due anni chiesta dalla Questura di Roma nei confronti dell’attivista per la giustizia climatica Giacomo Baggio. La richiesta era stata motivata dall’aver partecipato a blocchi stradali, svolto azioni contro monumenti e aver fatto resistenza passiva.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 18 ottobre 2024 la Corte suprema federale ha sospeso l’esecuzione di Robert Robertson, condannato a morte nello stato del Texas per l’omicidio della figlia di due anni sulla base della teoria (ritenuta “scienza spazzatura”) della “sindrome da scuotimento”. Robertson ha sempre sostenuto la sua innocenza, avvalorata da esami secondo i quali la bambina, già malata, era morta di polmonite.
Diritti delle persone migranti, richiedenti asilo e rifugiate – Italia
Il 18 ottobre 2024 il Tribunale di Roma non ha convalidato il trattenimento offshore in Albania di 12 persone di nazionalità egiziana e bangladese, in applicazione della sentenza del 4 ottobre 2024 della Corte di giustizia dell’Unione europea che ha stabilito che il concetto di “paese di origine sicuro” deve riguardare tutto il suo territorio e tutte le persone presenti in esso.
Libertà di stampa – Messico
Il 16 ottobre 2024 il giornalista Alberto Amaro Jordán, al centro di una campagna globale di Amnesty International, ha vinto un ricorso contro l’annunciata intenzione, da parte del Programma federale per la protezione dei difensori dei diritti umani e dei giornalisti, di revocargli le misure protettive, tra le quali la scorta di sicurezza.
Pena di morte – Malesia
Il 16 ottobre 2024 la Corte federale ha commutato in 34 anni e 12 frustate la condanna a morte di due uomini che, nel 2015, erano stati giudicati colpevoli dell’omicidio di un vicino di casa.
Prigioniere e prigionieri di coscienza – Russia
Il 15 ottobre 2024 Aleksei Moskalyov, condannato nel marzo 2023 a due anni di colonia penale per “ripetuto discredito verso le forze armate”, è stato scarcerato e ha potuto riabbracciare la figlia Masha, che era stata separata dal padre single e inviata in un orfanatrofio, per poi a seguito dell’indignazione popolare essere affidata ad altri parenti, a causa di un disegno contro la guerra fatto a scuola un anno prima.
Prigioniere e prigionieri di coscienza – Iran
Il 15 ottobre 2024 l’attrice Leila Bolukat è stata assolta da una serie di accuse relative alla violazione dell’obbligo d’indossare il velo. Il 19 luglio 2023 era stata condannata a 10 mesi di carcere (con sospensione di sei mesi per cinque anni) e ai divieti di usare i social per cinque anni e di viaggiare all’estero per due anni.
Persone che difendono i diritti umani – Italia
Il 12 ottobre 2024 il tribunale di Genova ha sospeso il fermo amministrativo della Geo Barents, nave di ricerca e soccorso di Medici Senza Frontiere, disposto il 23 settembre dopo l’approdo della nave nel porto ligure con oltre 200 persone a bordo. Alla nave era stato contestato di non aver rispettato le istruzioni della cosiddetta guardia costiera libica.
Pena di morte – Iran
Il 12 ottobre 2024 la Corte suprema ha annullato la condanna a morte della difensora dei diritti umani e sindacalista indipendente curda iraniana Sharifeh Mohammadi, disponendo un nuovo processo. Era stata condannata all’impiccagione nel giugno 2024 per la falsa accusa di “ribellione armata contro lo stato”.
Pena di morte – Malesia
L’11 ottobre 2024 la Corte d’appello federale ha commutato in 40 anni e 12 frustate la condanna a morte emessa nel 2006 nei confronti di Azilah Hadri, un agente polizia che era stato giudicato colpevole dell’omicidio di una donna.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
L’11 ottobre 2024 una corte d’appello dello stato della California ha commutato in ergastolo la condanna a morte di Susan Eubanks, che nel 1997 era stata giudicata colpevole dell’omicidio dei suoi quattro figli.
Crimini internazionali – Venezuela
L’11 ottobre 2024 il Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite ha rinnovato per due anni il mandato della Missione delle Nazioni Unite di accertamento dei fatti in Venezuela, col compito di monitorare e riferire sulle gravi violazioni dei diritti umani in corso nel paese.
Diritti delle persone migranti, richiedenti asilo e rifugiate – Italia
Il 9 ottobre 2024 il tribunale di Palermo ha respinto otto richieste di convalida per il trattenimento di altrettanti tunisini sottoposti a procedure in frontiera per l’esame accelerato delle domande d’asilo, applicando una sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea del 4 ottobre.
Pena di morte – Iran
L’8 ottobre 2024 la Corte suprema ha annullato la condanna a morte di Mahmoud Merhabi, rimandando il caso a una corte di grado inferiore per un nuovo processo. Merhabi era stato arrestato nel febbraio 2023 e accusato di 187 fattispecie di reato, compresa la “corruzione sulla Terra”.
Pena di morte – Giappone
L’8 ottobre 2024 la pubblica accusa ha deciso di non ricorrere contro il verdetto d’innocenza del 26 settembre in favore di Hamakada Iwao, ingiustamente condannato all’impiccagione per un omicidio avvenuto nel 1968 e che aveva trascorso oltre 45 anni nel braccio della morte.
Diritti delle persone migranti, richiedenti asilo e rifugiate – Unione europea
Il 4 ottobre 2024 la Corte di giustizia dell’Unione europea ha stabilito che il concetto di “paese di origine sicuro”, presupposto dell’esame accelerato delle domande di asilo delle quali è previsto il rigetto seguito da una procedura sommaria di espulsione, non vale ai fini di tale procedura se nel paese in oggetto sono presenti eccezioni alla “sicurezza” per parti di territorio o per determinate categorie di persone.
Giustizia internazionale – Unione europea/Marocco
Il 4 ottobre 2024 la Corte di giustizia dell’Unione europea ha stabilito che l’accordo su commercio e pesca tra Unione europea e Marocco non si applica al Sahara occidentale, in quanto “territorio separato e distinto su cui il Marocco non ha sovranità né un mandato per amministrarlo”. Tale disapplicazione dovrà avvenire entro un anno dalla sentenza.
Giustizia internazionale – Unione europea/Afghanistan
Il 4 ottobre 2024 la Corte di giustizia dell’Unione europea ha stabilito che tutte le donne afgane possono ottenere asilo anche solo in base “al loro genere e alla loro nazionalità”, a causa della discriminazione esercitata nei loro confronti dai talebani. La sentenza deriva da un ricorso presentato da due donne afgane contro l’Austria, il cui governo si era rifiutato di riconoscere loro lo status di rifugiate politiche.
Pena di morte – India
Il 2 ottobre 2024 la Corte suprema ha sospeso la condanna a morte emessa nel 2010 contro Sukhjinder SIngh, giudicato colpevole dell’omicidio di un bambino di sette anni, poiché la pubblica accusa all’epoca del processo di primo grado non aveva preso in considerazione una serie di circostanze attenuanti.
Libertà di stampa – Stati Uniti d’America/Regno Unito
A seguito della sua audizione, il 2 ottobre 2024 l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa ha designato Julian Assange, fondatore di WikiLeaks, come “prigioniero politico”. Sebbene la pronuncia sia arrivata con Assange già libero, potrebbe avere ricadute dato che la Corte ha chiesto ai governi di Usa e Regno Unito di fare luce su alcuni punti della vicenda giudiziaria.
Campagna “Proteggo la protesta” – Cile
Il 1° ottobre 2024 è stata formalmente aperta l’indagine contro tre alti funzionari dei Carabineros (le forze di polizia) per lesioni gravi e omicidio ai danni di due persone che, nell’autunno del 2019, stavano prendendo parte a manifestazioni contro il governo.
Detenzioni arbitrarie – Israele/TPO
Il 30 settembre 2024 è tornato in libertà Khaled al-Serr, un medico dell’ospedale di Khan Younis, nella Striscia di Gaza occupata, arrestato dall’esercito israeliano e trasferito in Israele il 25 marzo e da allora detenuto senza accusa né processo ai sensi della Legge sui combattenti illegali.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 26 settembre 2024,otto anni dopo la pronuncia d’incostituzionalità da parte della Corte suprema statale, il governatore del Delaware ha firmato la legge 70 che ufficialmente abolisce la pena di morte.
Persone che difendono i diritti umani – Afghanistan
Il 26 settembre 2024, anche a seguito di un’azione urgente di Amnesty International, è tornato in libertà dopo 11 mesi di carcere Ahmad Fahim Azimi, educatore dell’associazione “Fekre Behtar” per il diritto all’istruzione. Era stato arrestato il 17 ottobre 2023 nella capitale Kabul e accusato di “lavorare contro i talebani”.
Giustizia internazionale – Afghanistan
Il 25 settembre 2024, durante l’Assemblea generale delle Nazioni Unite, Australia, Canada, Germania e Paesi Bassi hanno annunciato che avvieranno azioni giudiziarie che potrebbero portare a una denuncia dell’Afghanistan presso la Corte internazionale di giustizia per numerose violazioni della Convenzione sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne.
Diritti delle persone Lgbtqia+ Bulgaria
Il 25 settembre 2024 il parlamento ha bocciato un emendamento alla Legge sulla protezione dell’infanzia che prevedeva multe e persino il carcere per i medici che somministrano cure mediche per l’affermazione di genere alle persone intersex e trans minorenni.
Prigionieri e prigioniere di coscienza – Iran
Il 24 settembre 2024 Shervin Hajipour, il cantante noto per ii brano ” Baraye”, simbolo delle proteste del movimento “Donna Vita Libertà”, ha reso noto di aver beneficiato dell’amnistia. Nel mese di marzo era stato condannato a tre anni e otto mesi per “propaganda contro il sistema” ma era in libertà su cauzione in attesa del processo d’appello.
Conflitti – Indonesia
Il 21 settembre 2024 è stato liberato Philip Mehrtens, il pilota della Nuova Zelanda preso in ostaggio nel febbraio 2023 dal gruppo armato Esercito di liberazione nazionale di Papua occidentale. Alla mediazione coi rapitori hanno preso parte esponenti della società civile papuana.
Persone che difendono i diritti umani – Vietnam
Il 20 settembre 2024 sono stati scarcerati l’attivista per la giustizia climatica Hoang Thi Minh Hong (f) e Tran Huynh Duy Truc (m), fondatore di un’organizzazione per i diritti umani, che stavano scontando rispettivamente condanne a tre e a 16 anni di carcere emesse nel 2023 e nel 2010.
Diritti delle persone Lgbtqia+ Taiwan
Il 19 settembre 2024 il governo ha riconosciuto i matrimoni tra coppie omosessuali composte da cinesi e taiwanesi registrati in uno stato terzo. Nonostante il matrimonio egualitario fosse stato legalizzato nel 2019, nel 2023 il governo aveva dichiarato di non riconoscere le coppie cinesi e taiwanesi e quelle straniere in caso di provenienza di uno dei due partner da uno stato in cui esistesse il divieto.
Diritti delle persone migranti, richiedenti asilo e rifugiate – Italia
Il 17 settembre 2024 il tribunale di Catania non ha convalidato il trattenimento di un richiedente asilo tunisino recluso nel centro per le espulsioni di Pozzallo e soggetto all’applicazione della procedura accelerata di frontiera, giudicando che la Tunisia non è un paese sicuro pur essendo inserita nell’apposito elenco da parte del ministero dell’Interno.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 16 settembre 2024 un giudice di una corte distrettuale federale ha annullato la condanna a morte di Terry Pitchford, emessa da un tribunale del Mississippi nel 2006 dopo che la procura aveva escluso candidati neri dalla giuria per motivi discriminatori.
Pena di morte – Malesia
Il 16 settembre 2024 la Corte federale ha commutato a 30 anni di carcere e 12 frustate le condanne a morte di due uomini che nel 2017 erano stati giudicati colpevoli dell’omicidio di un lavoratore di una piantagione di olio di palma.
Diritti delle persone migranti, richiedenti asilo e rifugiate – Italia
Il 16 settembre 2024 è stata depositata la sentenza del Tribunale di Roma che ha riconosciuto, dopo 15 anni, il diritto alla protezione internazionale al difensore dei diritti umani saharawi Mohamed Dihani, a lungo vittima di gravi violazioni dei diritti umani da parte delle autorità del Marocco.
Diritti delle persone migranti, richiedenti asilo e rifugiate – Italia
Il 14 settembre 2024 il tribunale di Catania non ha convalidato il trattenimento di un richiedente asilo egiziano recluso nel centro per le espulsioni di Pozzallo e soggetto all’applicazione della procedura accelerata di frontiera essendo l’Egitto, dal 7 maggio, nella lista dei “paesi di origine sicuri”: secondo il tribunale, ci sono “ragioni idonee” per dubitarne.
Pena di morte – India
L’11 settembre 2024 l’Alta corte di Patna, nello stato di Bihar, ha commutato all’ergastolo le condanne a morte di quattro uomini che avevano preso parte, nel 2014, all’attentato a un comizio elettorale dell’attuale primo ministro Narendra Modi.
Persone che difendono i diritti umani – Italia
L’11 settembre 2024, per l’ennesima volta, un tribunale – nel caso specifico quello di Salerno – ha sospeso un provvedimento di fermo amministrativo di 60 giorni, disposto il 27 agosto ai sensi del cosiddetto “decreto Piantedosi”, che in quel caso aveva colpito la nave “Geo Barents” di Medici senza frontiere.
Pena di morte – Malesia
Il 9 settembre 2024 la Corte federale ha commutato a 38 anni di carcere e 12 frustate la condanna a morte inflitta nel 2014 a un ex soldato che aveva ucciso una madre single.
Pena di morte – Kuwait
Il 5 settembre 2024 l’impiccagione di una donna, di cui non sono note le generalità, è stata annullata all’ultimo minuto perché la famiglia dell’uomo da lei assassinato ha accettato il versamento del cosiddetto “prezzo del sangue”, un risarcimento economico.
Tortura – Italia
Il 4 settembre 2024 la giudice per le indagini preliminari ha rigettato la richiesta di archiviazione avanzata dalla procura di Modena e ha disposto nuove indagini sulle torture denunciate da numerosi detenuti presenti nel carcere Sant’Anna l’8 marzo 2020 quando, durante e dopo una rivolta, morirono nove detenuti in circostanze mai del tutto chiarite.
Campagna “Proteggo la protesta” – Emirati Arabi Uniti
Il 2 settembre 2024 il presidente Mohamed bin Zayed ha graziato 57 lavoratori migranti del Bangladesh che il 22 luglio erano stati condannati (tre all’ergastolo, uno a 11 anni, gli altri 53 a 10 anni) per aver protestato pacificamente contro la repressione allora in corso nel loro paese di origine sotto il governo, poi deposto, di Sheikh Hasina.
Persone che difendono i diritti umani – Iran
Il 1° settembre 2024 sono tornati in libertà Reza Shalabi, Keyvan Mohtadi e Hassan Saeedi, esponenti del sindacato delle linee di autobus suburbane di Teheran. Nell’aprile del 2022 erano stati condannati a sei anni di carcere, ridotti a tre anni e mezzo in un nuovo processo, beneficiando così dell’amnistia che scatta a determinate condizioni per detenuti che hanno ottenuto sconti di pena.
Sparizioni forzate – Bangladesh
Il 29 agosto, alla vigilia della Giornata internazionale delle vittime di sparizione forzata, il governo guidato dal premio Nobel per la pace Muhammad Yunus ha firmato l’apposita Convenzione delle Nazioni Unite, primo atto formale in attesa della ratifica.
Persone che difendono i diritti umani – Kuwait
Il 27 agosto 2024 il difensore dei diritti umani Anwar al-Rasheed è stato scarcerato a 24 ore dall’arresto. Era stato fermato il 26 agosto subito dopo aver pubblicato su X una parabola sull’onore e il disonore che era stata interpretata come una critica nei confronti dell’emiro Shaykh Meshal Al-Ahmad Al-Sabah, al potere alla fine del 2023 e che nel maggio 2024 aveva sciolto il parlamento.
Prigionieri di coscienza – Egitto
Il 26 agosto 2024 è stato scarcerato Mahmoud Hussein, un attivista arrestato più volte per aver indossato una maglietta con la scritta “Per una nazione senza tortura”. Il 26 giugno 2024 era stato condannato a tre anni di carcere, esauriti sommando il periodo di detenzione preventiva a quello trascorso in prigione dopo la sentenza.
Pena di morte – Malesia
Il 26 agosto 2024 una corte d’appello ha commutato in 40 anni di carcere e 12 frustate la condanna a morte emessa nel 2018 nei confronti di Mohammad Firdaus Ismail, colpevole dell’omicidio della madre.
Campagna “Proteggo la protesta”- Thailandia
Il 23 agosto 2024 un tribunale ha dato ragione a un gruppo di vittime e di familiari che potranno denunciare per omicidio e arresto illegale sette tra gli agenti di polizia responsabili dello sgombero mortale di una protesta nella città di Tak Bai, avvenuto il 25 ottobre 2004. Sette persone furono uccise sul posto, altre 78 morirono per schiacciamento o asfissia durante il trasferimento a una base militare.
Diritti delle persone Lgbtqia+ Australia
Il 23 agosto 2024 un tribunale ha stabilito che Roxanne Ticke, una donna trans, è stata discriminata dalla piattaforma social “Giggle for Girls” che le aveva negato l’accesso “in quanto uomo”.
Pena di morte – Malesia
Il 17 agosto 2024 Jaafar Ngamil, condannato a morte nel 2017 per omicidio, ha ottenuto la commutazione della pena in 34 anni di carcere.
Pena di morte – Malesia
Il 16 agosto 2024 N. Kumaresan, condannato a morte nel 2018 per omicidio, ha ottenuto la commutazione della pena in 32 anni di carcere e 12 frustate.
Pena di morte – Malesia
Il 15 agosto 2024 Angela Dewi e suo fratello Vilaja, condannati a morte per omicidio nel 2021, hanno ottenuto la commutazione della pena in 33 anni di carcere e in aggiunta, per l’uomo, 12 frustate.
Giustizia – Nepal
Il 14 agosto 2024 il parlamento ha approvato la Legge sulla giustizia di transizione, che potrebbe contribuire a fare luce sui crimini commessi durante il conflitto del 1996-2006 tra il governo e i ribelli maoisti. La legge elenca una serie di “gravi violazioni dei diritti umani”, tra cui violenza sessuale, esecuzioni extragiudiziali e torture, su cui dovranno essere celebrati processi. Sono previste riduzioni di pena per chi riconoscerà la propri colpevolezza e si scuserà con le vittime.
Prigioniere e prigionieri di coscienza – Iran
Il 14 agosto 2024 il rapper Toomaj Salehi, cantore delle proteste del movimento “Donna Vita Libertà” è stato assolto dal reato di “corruzione sulla terra”, per il quale era stato precedentemente condannato a morte. Restano in piedi, a suo carico, altre due accuse. Amnesty International continua a chiedere la sua completa assoluzione e la scarcerazione.
Prigioniere e prigionieri di coscienza – Burundi
Il 14 agosto 2024 la giornalista Floriane Irangabiye ha ricevuto la grazia presidenziale dopo due dei dieci anni di carcere cui era stata condannata per “aver messo in pericolo l’integrità del territorio nazionale” durante un dibattito radiofonico.
Pena di morte – Malesia
Il 13 agosto 2024 una corte d’appello ha commutato in 30 anni di carcere dal giorno dell’arresto la condanna all’ergastolo, già frutto di un provvedimento di clemenza che nel 2023 aveva annullato la condanna a morte emessa nel 2011, di Hoo Yew Wah. Nel 2005, a 20 anni, era stato arrestato per il possesso di 188,35 grammi di metamfetamina. Amnesty International aveva avviato una campagna in suo favore, con oltre 200.000 firme raccolte a sostegno della commutazione della condanna alla pena capitale.
Prigioniere e prigionieri di coscienza – Iran
Il 10 agosto 2024 due corti d’appello hanno ridotto le condanne di Nilofar Hamedi ed Elaheh Mohammadi, che nel settembre 2022 avevano reso nota la morte in custodia dello stato di Mahsa Jina Amini e raccontato il suo funerale. Le due giornaliste, attualmente in libertà vigilata, sono state assolte dall’accusa di aver collaborato con una potenza straniera (gli Usa) ed è stato deciso che le ulteriori pene potranno essere scontate insieme e non sommate.
Giustizia – Mozambico
L’8 agosto 2024, con una sentenza storica nella lotta contro l’impunità seppure mitissima, sei agenti di polizia sono stati condannati a tre mesi di carcere per l’uccisione di sei manifestanti, avvenuta il 3 novembre 2020. I sei poliziotti sono stati anche condannati al pagamento di circa 200 euro a testa alle famiglie delle vittime.
Pena di morte – Arabia Saudita
L’8 agosto 2024 la Corte speciale d’appello, che si occupa di terrorismo, ha annullato la condanna a morte di Mohammad bin Nasser al-Ghamdi, un insegnante in pensione di 55 anni cui il 9 luglio 2023 era stata inflitta la pena capitale per contenuti pubblicati sui social media. Al-Ghamdi dovrà essere nuovamente processato. Amnesty International continua a chiedere che sia scarcerato.
Prigioniere e prigionieri di coscienza – Iran
Il 5 agosto 2024 Hasti Amiri, una studente universitaria, è stata scarcerata dopo aver ottenuto una riduzione della pena. Nell’aprile 2024 era stata convocata nella prigione di Evin per scontare una condanna a un anno di carcere per “propaganda contro il regime”.
Diritti ambientali – Congo
Dopo averne sospeso le attività nel luglio 2024 a seguito di un rapporto di Amnesty International di un mese prima, il 5 agosto 2024 il ministro dell’Ambiente ha deciso di aprire un’indagine tecnica sulla Mettsa Congo, filiale dell’indiana Mettsa che produce lastre di piombo per l’esportazione, a causa dei rischi causati all’ambiente dai suoi impianti di riciclaggio, situati a 50 metri da una scuola.
Campagna “Proteggo la protesta” – Benin
Il 2 agosto 2024 il presidente Patrice Talon ha graziato 27 attivisti dell’opposizione arrestati durante le proteste dei periodi elettorali del 2019 e del 2021. I 27 attivisti graziati, che stavano scontando pene da 38 mesi a 10 anni, erano stati condannati per vari reati come “partecipazione a un raduno armato” e “attentato o complicità nell’attentato all’integrità del territorio”.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 2 agosto 2024 un giudice federale ha ordinato che Curtis Lee Ervin, nel braccio della morte dello stato della California da 33 anni, sia sottoposto a un nuovo processo entro 60 giorni oppure scarcerato. Nel processo di primo grado, nel quale Ervin era stato giudicato colpevole di omicidio su commissione, erano state volutamente scartate dalla composizione della giuria persone nere e di religione ebraica.
Pena di morte – Yemen
Il 1° agosto 2024 l’esecuzione di Husseim Hahrara, un uomo condannato a morte per aver ucciso una bambina durante una lite col padre per un incidente automobilistico, è stata annullata all’ultimo minuto dopo che Ibrahim al-Bakri, proprio il padre della piccola vittima, ha preso la parola e ha perdonato l’assassino.
Prigioniere e prigionieri di coscienza – Russia
Il 1° agosto 2024, nell’ambito di uno scambio di detenuti con gli Usa e alcuni stati europei, le autorità russe hanno scarcerato le/i seguenti attiviste/i, difensore/i dei diritti umani: Alekandra Skochilenko, Oleg Orlov, Lilia Chanysheva, Ksenia Fadeeva, Vladimir Kara-Murza, Andrei Pivovarov e Ilya Yashin. Hanno ritrovato la libertà anche la giornalista Alsu Kurmansheva e il giornalista statunitense Evan Gershkovich.
Giustizia – Guinea
Il 31 luglio 2024 un tribunale ha condannato per crimini contro l’umanità, con pene da 10 anni all’ergastolo, otto responsabili del massacro dello stadio della capitale Conakry del 28 luglio 2009, in cui vennero uccisi almeno 156 manifestanti e stuprate e ridotte in schiavitù sessuale almeno 109 donne e ragazze, nella repressione di una protesta contro la decisione del leader della giunta militare, Moussa Dadis Camara (tra i condannati), di candidarsi alle elezioni presidenziali.
Libertà d’informazione – Marocco
Il 29 luglio 2024, a seguito di una grazia reale, sono tornati in libertà i giornalisti Taoufik Bouachrine, Omar Radi e Soulaimane Raissouni. Del provvedimento, che ha riguardato in tutto 2278 prigionieri, hanno beneficiato anche gli attivisti Reda Taoujni, Youssef El Hirech, Afaf Bernani, Imad Stitou, Hicham Mansouri, Abdessamad Aït Aïcha, Saida Amali e Mohamed Kenzouz.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 22 luglio 2024 Quincy Allen è uscito dal braccio della morte della Carolina del Sud, a quasi 20 anni di distanza dal processo terminato con una condanna alla pena capitale per un duplice omicidio. Nel 2022 una corte federale aveva annullato il verdetto a causa di errori procedurali, ordinando un nuovo processo. Allen ha patteggiato con la procura, che ha rinunciato a chiedere la condanna a morte in cambio dell’accettazione di una condanna all’ergastolo.
Campagna “Proteggo la protesta” – Egitto
Il 22 luglio 2024 sono stati scarcerati Mazen Ahmed Daraz e Ziad al-Basiouni, due attivisti del movimento Studenti e studentesse per la Palestina. Erano stati arrestati rispettivamente l’8 e il 9 maggio e imputati di “adesione a gruppo terroristico” e “diffusione di notizie false”. In loro favore era intervenuta anche Amnesty International.
Giustizia – Siria
Il 22 luglio 2024, anche a seguito di un rapporto di Amnesty International, l’Amministrazione autonoma della regione del Nordest ha emanato la legge di amnistia 10.2024 in base alla quale verranno ridotte le pene inflitte a cittadini siriani, presunti o reali membri del gruppo armato Stato islamico, condannati per terrorismo al termine di processi iniqui o a coloro che si arrenderanno entro 90 giorni dall’entrata in vigore del provvedimento.
Violenza contro le donne – Polonia
Il 25 luglio 2024, a seguito di una campagna di Amnesty International e di organizzazioni locali per i diritti delle donne, il parlamento ha approvato un emendamento al codice penale che introduce la definizione di stupro basata sul consenso.
Giustizia internazionale – Regno Unito
Il 25 luglio 2024 il nuovo governo ha deciso di rinunciare al ricorso, promosso dalla precedente amministrazione, nei confronti della decisione della Corte penale internazionale di chiedere l’arresto del primo ministro e del ministro della Difesa di Israele per crimini di guerra e crimini contro l’umanità contro la popolazione palestinese.
Giustizia internazionale – Israele / Territori palestinesi occupati
Il 19 luglio 2024 la Corte internazionale di giustizia ha emesso il parere secondo il quale l’occupazione e l’annessione dei territori palestinesi da parte di Israele sono illegali e le leggi e le politiche discriminatorie israeliane contro la popolazione palestinese violano il divieto di segregazione razziale e di apartheid.
Pena di morte – Malesia
Il 18 luglio 2024 quattro uomini che erano stati condannati a morte nel 2013 per traffico di circa due chilogrammi e mezzo di metanfetamina hanno ottenuto la commutazione in ergastolo e dieci frustate a testa.
Diritti delle persone Lgbtqia+ Corea del Sud
Il 18 luglio 2024 la Corte suprema ha respinto un ricorso del governo affermando che le coppie omosessuali hanno gli stessi diritti, in termini di copertura sanitaria, di quelle eterosessuali. Nel procedimento era intervenuta, come “amicus curiae”, anche Amnesty International.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 17 luglio 2024 in Florida la condanna a morte di Renaldo Devon McGirth è stata commutata in ergastolo. McGirth era stato condannato a morte per omicidio nel 2008, all’età di 18 anni, su decisione del giudice nonostante la giuria non fosse stata unanime. Cambiata la legge, che ora richiede l’unanimità della giuria, McGirth aveva ottenuto la possibilità di un nuovo processo.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 16 luglio 2024, quando mancavano appena 20 minuti, la Corte suprema federale ha annullato per la terza volta dal 2019 l’esecuzione di Ruben Gutierrez, condannato a morte nel 1999 in Texas per l’omicidio di un’anziana. Da oltre 20 anni Gutierrez chiede che vengano effettuati test del Dna con nuove metodologie che proverebbero la sua innocenza.
Pena di morte – Malesia
Il 16 luglio 2024 la condanna a morte di La Ode Ardi Rasila, una guardia di un’agenzia privata di sicurezza giudicato colpevole di aver ucciso nel 2013 un impiegato di una banca, è stata commutata in 38 anni di carcere e 12 frustate.
Diritti delle persone minorenni – Gambia
Il 16 luglio 2024 il parlamento ha respinto la proposta di abolizione della Legge sulle donne, entrata in vigore nel 2015, che vieta le mutilazioni dei genitali femminili e istituisce pene per chi esegue tali pratiche o fornisce aiuto o assistenza per eseguirle.
Pena di morte – Maldive
L’11 luglio 2024 la Corte suprema ha confermato precedenti sentenze dell’Alta corte e del Tribunale dei minori, annullando la condanna a morte di un minorenne al momento del reato a seguito del perdono della madre della vittima di omicidio.
Pena di morte – Botswana
L’11 luglio 2024, dopo otto anni nel braccio della morte, Jeanie Ndaba ha ottenuto la commutazione in 30 anni di carcere. Nel 2015 era stato condannato alla pena capitale per omicidio.
Pena di morte – India
L’11 luglio 2024 l’Alta corte dello stato di Uttarkhand ha annullato la condanna a morte, disponendone la scarcerazione a causa delle sue condizioni di disabilità mentale, di un uomo che nel 2014 era stato giudicato colpevole dell’omicidio di cinque familiari.
Diritti delle persone migranti, richiedenti asilo e rifugiate – Pakistan
L’11 luglio 2024 il governo ha annunciato la proroga di un anno del permesso di rimanere nel paese a un milione e 450.000 rifugiate e rifugiati provenienti dall’Afghanistan in possesso del documento di registrazione rilasciato loro dall’Alto commissariato Onu per i rifugiati.
Prigionieri di coscienza – Repubblica popolare cinese
L’8 luglio 2024 è stato scarcerato l’avvocato per i diritti umani Chang Weiping. L’8 giugno 2023 era stato condannato a tre anni e mezzo di prigione per “sovversione dei poteri dello stato” solo per aver reso noti i dettagli delle torture subite durante un precedente periodo di detenzione, nel gennaio 2020.
Diritti delle persone migranti, richiedenti asilo e rifugiate – Spagna / Marocco
Il 6 luglio 2024, dopo essere stato trattenuto per 14 giorni all’interno dell’aeroporto di Loiu e aver rischiato di essere imbarcato su un volo per il Marocco, il richiedente asilo e difensore dei diritti umani saharawi Youssef Mahmoudi è stato posto in libertà su decisione di un tribunale in quanto “ha una solida e accreditata storia di persecuzione a causa del suo attivismo studentesco in difesa del Sahara occidentale”.
Pena di morte – Malesia
Il 4 luglio 2024 una corte d’appello ha commutato in 33 anni di carcere la condanna a morte di Lim Long Chuan, che nel 2015 era stato giudicato colpevole di un omicidio avvenuto tre anni prima.
Pena di morte – India
Il 4 luglio 2024 l’Alta corte dello stato di Kerala ha annullato la condanna a morte di Gireesh Kumar, che nel 2018 era stato erroneamente giudicato colpevole di un omicidio avvenuto nel 2013.
Sorveglianza e tecnologia di sicurezza – Paesi Bassi / Israele e Territori palestinesi occupati
Il 4 luglio 2024 ASN Impact Investors, uno dei principali investitori di TKH Group, un’azienda che produce telecamere per la videosorveglianza installate a Gerusalemme Est occupata, ha chiesto che sia applicata la diligenza dovuta e siano rispettate le salvaguardie del diritto internazionale. Se ciò non sarà fatto entro un anno, terminerà i suoi investimenti. Un anno prima Amnesty International aveva pubblicato un rapporto su Israele intitolato “Apartheid automatizzato: come il riconoscimento facciale separa, segrega e controlla i palestinesi nei Territori occupati”.
Pena di morte – Pakistan
Il 3 luglio 2024 la Corte suprema ha annullato la condanna a morte di Muhammad Ijaz, che nel 2012 era stato giudicato erroneamente colpevole di un omicidio avvenuto due anni prima.
Diritti delle persone minorenni – Sierra Leone
Il 2 luglio 2024 il presidente della Sierra Leone Julius Maada Bio ha firmato la legge che dichiara illegale la diffusa prassi dei matrimoni forzati e precoci. Secondo i gruppi locali per i diritti umani e Amnesty International, un terzo dei matrimoni nel paese coinvolge contro la loro volontà ragazze di età inferiore ai 18 anni
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 1° luglio 2024 la procura della California ha deciso di non procedere oltre, confermando precedenti sentenze che avevano annullato la condanna a morte di Larry Roberts, giudicato nel 1983 erroneamente colpevole dell’omicidio di un compagno di cella e di una guardia penitenziaria. Si è trattato del duecentesimo annullamento di una condanna a morte con successiva scarcerazione dalla ripresa, nel 1977, delle esecuzioni.
Detenzioni arbitrarie – Israele e Territori palestinesi occupati
Il 1° luglio 2024 Mohammad Abu Salmiya, direttore dell’ospedale al-Shifa di Gaza, è stato scarcerato dopo sette mesi di detenzione in Israele. Era stato arrestato con l’accusa mai provata di aver permesso l’insediamento di una base militare di Hamas all’interno della struttura sanitaria.
Pena di morte – Nigeria
Il 28 giugno 2024 la Corte suprema ha assolto il sergente Akawu Bala, che nel 2012 era stato condannato a morte da una corte marziale per omicidio.
Pena di morte – Malesia
Il 28 giugno 2024 la Corte federale ha commutato in ergastolo la condanna a morte di Timhar Jimdani Ong, un cittadino delle Filippine che nel 2009 era stato giudicato colpevole del traffico di 336,66 grammi di syabu, una droga sintetica.
Diritti delle persone migranti, richiedenti asilo e rifugiate – Italia
Il 27 giugno 2024 il Tribunale civile di Roma ha giudicato colpevoli i ministeri della Difesa e dei Trasporti, la presidenza del Consiglio, il capitano e l’armatore della nave “Asso 29” del respingimento collettivo in Libia, il 2 luglio 2018 di cinque ricorrenti: due uomini e una coppia con un figlio di due anni. Intercettati in mare dai cosiddetti guardiacoste libici, i cinque facenti parte di un gruppo di 300 persone erano stati presi a bordo della nave italiana e, sotto il coordinamento delle autorità della Libia, riportati in quel paese che il tribunale di Roma ha ribadito essere non sicuro.
Giustizia internazionale – Francia/Siria
Il 26 giugno 2024 la Corte d’appello di Parigi, affermando che l’immunità personale di un capo di stato in carica non è assoluta, ha confermato il mandato di cattura emesso nei confronti del presidente siriano Bashar al-Assad per complicità in crimini di guerra e contro l’umanità. Il mandato riguarda anche tre alti funzionari militari, tra i quali il fratello del presidente, Maher Assad.
Giustizia internazionale – Mali
Il 26 giugno 2024 la Corte penale internazionale ha dichiarato Abdul Aziz al-Hassan, un capo di un gruppo armato islamista, colpevole crimini di guerra e contro l’umanità commessi nel 2012 e nel 2013, durante l’occupazione della città di Timbuctu. La pena sarà determinata successivamente.
Persone che difendono i diritti umani – Italia
Il 26 giugno 2024, dopo averlo sospeso il 18 marzo, il Tribunale civile di Crotone ha annullato il decreto di fermo amministrativo della nave “Humanity 1” dell’Ong Sos Humanity, emesso dal ministero dell’Interno il 2 marzo per non aver rispettato gli ordini impartiti dalle autorità competenti ed aver effettuato tre salvataggi nelle acque considerate di competenza libica. Il giudice ha stabilito un risarcimento di 14.103 euro in favore dell’Ong, la cui imbarcazione è stata “l’unica a intervenire per adempiere, nel senso riconosciuto dalle fonti internazionali, al dovere di soccorso in mare dei migranti”.
Libertà di stampa – Stati Uniti d’America/Regno Unito
Il 25 giugno 2024, Julian Assange è uscito dalla prigione britannica di Belmarsh a seguito di un accordo raggiunto dal suo team legale col dipartimento della Giustizia statunitense: Assange ha ammesso di essere colpevole di un reato minore in cambio di una condanna a 62 mesi di carcere, già scontata nel Regno Unito.
Giustizia internazionale – Russia/Ucraina
Il 25 giugno 2024 la Corte penale internazionale ha emesso mandati di cattura nei confronti di Sergei Shoigu e Valery Gerasimov per crimini di guerra e contro l’umanità commessi in Ucraina dal 10 ottobre 2022 al 9 marzo 2023. All’epoca, Shoigu era ministro della Difesa, Gerasimov viceministro della Difesa e capo di stato maggiore delle forze armate russe.
Persone che difendono i diritti umani – Filippine
Il 24 giugno 2024 un tribunale ha prosciolto l’ex senatrice Leila de Lima dalla terza e ultima accusa di cospirazione a scopo di traffico droga. De Lima, nemica personale dell’ex presidente Duterte, era stata arrestata nel febbraio 2017 per pretestuose accuse di droga. Solo il 13 novembre 2023, al termine del secondo proscioglimento, era stata scarcerata su cauzione.
Pena di morte – Iran
Il 22 giugno 2024 la Corte suprema ha annullato la condanna a morte emessa a gennaio nei confronti del rapper Toomaj Salehi, rinviando il caso a un nuovo tribunale. In primo grado l’artista era stato giudicato colpevole di “corruzione sulla terra” per i contenuti delle sue canzoni.
Diritti delle persone Lgbtqia+ Namibia
Il 21 giugno 2024 l’Alta corte ha annullato due leggi, risalenti all’era coloniale, sulla “sodomia” e sui “reati contro natura”, con le quali venivano criminalizzate le relazioni sessuali tra adulti dello stesso sesso. I giudici hanno dato ragione a Friedel Dausab, un attivista della comunità Lgbtqia+ che nel giugno 2022 aveva presentato un ricorso all’Alta corte.
Violenza contro le donne – Perù
Il 21 giugno 2024, per la prima volta, un tribunale ha condannato dieci ex militari per il crimine contro l’umanità, commesso negli anni Ottanta, di violenza sessuale nei confronti di nove donne quechua della regione di Huancavelica. Gli imputati sono stati condannati a pene da sei a 12 anni di carcere e a risarcire con l’equivalente di 24.000 euro le vittime o i loro eredi.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 19 giugno 2024 la Corte degli appelli del Texas ha riconosciuto l’innocenza di Kerry Max Cook, condannato a morte nel 1978 per omicidio, in quanto alcune prove presentate dall’accusa si sono rivelate false. Dopo l’annullamento del primo e di due altri processi, nel 1999 Cook aveva patteggiato una condanna a 20 anni. Sebbene scarcerato a causa del tempo già trascorso in carcere, il verdetto di colpevolezza era rimasto in vigore per i successivi 25 anni.
Diritti delle persone migranti, richiedenti asilo e rifugiate – Italia
Il 19 giugno 2024 il Consiglio di stato ha sospeso il trasferimento di sei motovedette alla Tunisia, accogliendo l’istanza cautelare presentata da un gruppo di organizzazioni non governative che contestano la continua violazione dei diritti umani, da parte delle autorità tunisine, nei confronti di coloro che cercano di attraversare il Mediterraneo.
Diritti ambientali – Repubblica del Congo
Il 19 giugno 2024, a seguito di un rapporto appena pubblicato da Amnesty International, il ministero dell’Ambiente ha ordinato la sospensione delle attività di Mettsa Congo – filiale dell’indiana Mettsa che produce lastre di piombo per l’esportazione – a causa dei rischi causati all’ambiente dai suoi impianti di riciclaggio, situati a 50 metri da una scuola.
Pena di morte – Malesia
Il 19 giugno 2024 la Corte d’appello federale ha commutato in 30 anni di carcere e 12 frustate la condanna a morte di Firdaus Mohsin, che era stato giudicato colpevole del traffico di nove chili e mezzo di cannabis.
Diritti delle persone Lgbtqia+ Thailandia
Il 18 giugno 2024 il Parlamento ha approvato la legge sul matrimonio egualitario, che riconosce alle coppie Lgbtqia+ gli stessi diritti di quelle eterosessuali in materia di matrimonio, adozione, consenso alle cure mediche ed eredità. Il testo sarà trasmesso al re per l’approvazione formale e, una volta pubblicato sulla Gazzetta ufficiale, diventerà legge entro 120 giorni.
Prigionieri di coscienza – Kirghizistan
Il 14 giugno 2024 22 persone imputate di “disordini di massa” sono state assolte per non aver commesso il fatto. La pubblica accusa aveva chiesto condanne a oltre 20 anni di carcere. Erano state arrestate nell’ottobre 2022 per aver protestato pacificamente contro un nuovo accordo per la delimitazione della frontiera con l’Uzbekistan.
Diritti delle persone migranti, richiedenti asilo e rifugiate – Ungheria
Il 13 giugno 2024 la Corte di giustizia europea ha condannato l’Ungheria per non aver dato seguito a una sentenza del 2020 sul non rispetto delle politiche sulla concessione della protezione internazionale e sul rimpatrio dei migranti irregolari. L’Ungheria dovrà pagare 200 milioni di euro e un ulteriore milione per ogni giorno di ritardo nel rispetto di tali norme.
Armi – Regno Unito
Il 13 giugno 2024 l’Alta corte ha autorizzato Amnesty International e Human Rights Watch a intervenire in una causa promossa da al-Haq e dal Global Legal Action Network per fermare l’invio di armi a Israele.
Forze di polizia – Mongolia
Il 12 giugno 2024, a seguito di un ricorso di Amnesty International, la Corte costituzionale ha giudicato incostituzionali le norme della Legge sull’ordinamento della polizia in materia di arresti e di detenzione preventiva.
Imprese e diritti umani – Usa/Colombia
Il 12 giugno 2024 un tribunale statunitense ha riconosciuto la responsabilità della multinazionale bananiera Chiquita nel finanziamento del gruppo paramilitare Autodifese unite della Colombia. L’impresa è stata chiamata a risarcire con 38,3 milioni di dollari sedici familiari di otto tra sindacalisti e agricoltori assassinati tra il 1997 e il 2004.
Diritti delle persone Lgbtqia+ Stati Uniti d’America
Il 12 giugno 2024 un giudice federale ha dichiarato incostituzionale la legge entrata in vigore in Florida nel 2023 che vietata l’assistenza medica per l’affermazione di genere alle persone trans minorenni e la limitava gravemente alle persone trans adulte.
Pena di morte – Iran
L’11 giugno 2024 la Corte suprema ha commutato in una non specificata pena detentiva la condanna a morte del religioso curdo sunnita Mohammad Khezrnezhad. L’arresto e la condanna erano legati alle proteste del movimento “Donna Vita Libertà”.
Prigionieri di coscienza – Israele/Territori palestinesi occupati
Il 9 giugno 2024 l’attivista palestinese Bassem Tamimi è stato scarcerato dopo aver trascorso sette mesi e mezzo in detenzione amministrativa.
Pena di morte – Iran
Il 9 giugno 2024 la Corte suprema ha annullato per la seconda volta la condanna a morte di Seyed Mohammad-Javad Vafaie. Era stato arrestato a Mashhad il 7 febbraio 2020 con l’accusa di “incendio doloso e distruzione intenzionale di edifici speciali, tra cui un centro penitenziario governativo”. Il fascicolo è stato riassegnato a un’altra corte per un nuovo processo.
Persone che difendono i diritti umani – Italia
Il 5 giugno 2024 il tribunale di Reggio Calabria ha annullato il provvedimento di fermo amministrativo di 60 giorni per la nave Sea-Eye 4 della ong tedesca Sea-Eye. Il giudice ha ritenuto “non provate le accuse secondo cui l’equipaggio della nave non avrebbe seguito le istruzioni della cosiddetta guardia costiera libica” confermando che “le operazioni di salvataggio in mare da parte della Sea-Eye sono sempre state doverose e corrette in base alla normativa internazionale”.
Pena di morte – Pakistan
Il 4 giugno 2024 l’Alta corte ha sospeso l’esecuzione di cinque ufficiali della Marina che, nel 2016, erano stati condannati a morte in corte marziale per l’attentato del 2014, nel porto di Karachi, contro una nave adibita a rifornimento della flotta statunitense.
Ambiente – Isole Marshall
Il 28 maggio 2024 le isole Marshall sono diventate il tredicesimo stato ad aderire al Trattato sulla non proliferazione dei combustibili fossili.
Pena di morte – Malesia
Il 27 maggio 2024 l’Alta corte ha commutato in 33 anni la condanna a morte di Ooi Ai Peng, che nel 2010 aveva ucciso un’amica.
Pena di morte – India
Il 26 maggio 2024 l’Alta corte dello stato di Kerala ha commutato in ergastolo la condanna a morte di Nino Mathew, che nel 2016 era stato giudicato colpevole dell’omicidio di una bambina e di una donna.
Giustizia – Francia / Siria
Il 24 maggio 2024 un tribunale di Parigi ha condannato all’ergastolo in contumacia tre alti funzionari della sicurezza del governo siriano, Ali Mamlouk, Jamil Hassan e Abdel Salam Mahmood, per complicità in crimini di guerra e contro l’umanità in relazione alla sparizione forzata di Mazen e Patrick Dabbagh, padre e figlio con doppia nazionalità, avvenuta nel novembre 2013.
Imprese e diritti umani – Unione europea
Il 24 maggio 2024 il Consiglio dei ministri ha approvato la Direttiva sulla diligenza dovuta in materia di sostenibilità, una normativa che istituisce standard per le grandi aziende operanti nell’Unione europea per identificare e rimediare agli impatti negativi delle loro attività nel campo ambientale e dei diritti umani.
Giustizia internazionale – Bosnia ed Erzegovina
Il 23 maggio 2024 l’Assemblea generale ha approvato una risoluzione che istituisce l’11 luglio come Giornata internazionale di riflessione e commemorazione del genocidio compiuto nel 1995 dalle forze serbo-bosniache a Srebrenica, riconosciuto come tale da sentenze del Tribunale penale per l’ex Jugoslavia e dalla Corte internazionale di giustizia.
Giustizia – Francia/Siria
Il 21 maggio 2024 si è aperto a Parigi il processo, in contumacia, contro tre alti funzionari siriani per complicità in crimini di guerra e contro l’umanità, in particolare la sparizione forzata di Mazen Dabbagh e Patrick Dabbagh, padre e figlio con doppia nazionalità. Il primo docente nella scuola di francese di Damasco, il secondo studente, erano stati arrestati nel 2013. Nel 2018 i familiari avevano ricevuto i certificati di morte.
Diritti delle persone migranti, richiedenti asilo e rifugiate – Grecia
Il 21 maggio 2024 nove persone sopravvissute al naufragio di Pylos del giugno 2023 e successivamente incriminate di averlo causato sono state prosciolte da ogni accusa.
Giustizia internazionale – Nazioni Unite
Il 21 maggio 2024 il Tribunale internazionale del diritto del mare ha emesso il parere consultivo che le emissioni di gas serra sono una forma d’inquinamento dell’ambiente marino che gli stati, ai sensi della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare, hanno l’obbligo di ridurre e controllare. Il parere era stato sollecitato nel 2023 dalla Commissione delle piccole isole-stato su cambiamento climatico e diritto internazionale.
Giustizia internazionale – Israele / Territori occupati palestinesi
Il 21 maggio 2024 l’Ufficio del procuratore della Corte penale internazionale ha richiesto mandati d’arresto, per crimini di guerra e crimini contro l’umanità, per il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, il ministro della difesa israeliano Yoav Gallant e tre dirigenti di Hamas – Yahya Sinwar, Mohammed Deif e Ismail Haniyeh.
Pena di morte – Somalia
Il 20 maggio 2024 un tribunale militare ha ordinato la scarcerazione e l’espulsione di sei cittadini marocchini che, alla fine di febbraio, erano stati condannati a morte per presunti legami col gruppo armato Stato islamico.
Armi – Spagna
Il 17 maggio 2024 il governo ha negato l’attracco nei porti del paese a una nave battente bandiera danese che aveva a bordo un carico di munizioni esplosive destinate a Israele.
Pena di morte – Bangladesh
Il 16 maggio 2024 un tribunale d’appello ha stabilito che i prigionieri che si trovano nel braccio della morte (oltre 2500) non possono essere più sottoposti all’isolamento carcerario, salvo quando abbiano esaurito tutti gli appelli e si approssimi l’esecuzione.
Diritti delle persone Lgbtqia+ Liechtenstein
Il 16 maggio 2024, con 24 voti su 25 a favore, il parlamento ha approvato la legge che riconosce i matrimoni tra persone del medesimo sesso.
Giustizia – Ungheria
Il 15 maggio 2024, dopo un anno di carcere durissimo e due udienze del processo che la vede imputata di violenza e lesioni, il tribunale di seconda istanza ha disposto gli arresti domiciliari nella capitale Budapest per la cittadina italiana Ilaria Salis.
Diritti dell’infanzia – Italia
Il 15 maggio 2024 il parlamento ha approvato all’unanimità il disegno di legge 866 S. che introduce una serie di misure in materia di prevenzione e contrasto del fenomeno del bullismo e di carattere rieducativo in favore delle persone minorenni.
Diritti economici, sociali e culturali – Italia
Il 13 maggio 2024 il Comitato europeo dei diritti sociali del Consiglio d’Europa ha stabilito che l’Italia ha gravemente e sistematicamente violato la Carta sociale europea riguardo alla situazione abitativa delle comunità rom.
Pena di morte – Uganda
Il 13 maggio 2024, elencando una serie di circostanze attenuanti, un tribunale d’appello ha commutato in una pena detentiva di sette anni e quattro mesi la condanna a morte di James Opian, che in primo grado, nel 2013, era stato giudicato colpevole dell’omicidio del padre.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 10 maggio 2024 un tribunale distrettuale dello stato dell’Oklahoma ha stabilito che Wade Lay è mentalmente non idoneo per essere messo a morte. All’epoca del processo di primo grado, le sue condizioni di salute mentale non erano state valutate da professionisti e dunque celate alla giuria. La sua esecuzione era prevista il 6 giugno.
Pena di morte – Taiwan
L’8 maggio 2024, dopo quattro processi, un uomo condannato a morte nel 2014 per aver rapinato e ucciso una donna ha ottenuto la commutazione della pena capitale in ergastolo.
Pena di morte – Singapore
L’8 maggio 2024 l’Alta corte ha annullato per insufficienza di prove la condanna a morte di Mohamed Mubin Abdul Rahman, che in primo grado era stato giudicato colpevole di traffico di eroina.
Pena di morte – Malesia
Il 7 maggio 2024 l’Alta corte ha commutato in 12 anni di carcere le condanne a morte di due collezionisti di uova di tartaruga che, nel 2016, erano stati giudicati colpevoli dell’omicidio di un loro collega.
Diritti delle persone Lgbtqia+ Slovacchia
Il 7 maggio 2024 il parlamento ha bocciato la proposta di legge che in caso di approvazione, arretrando il paese di oltre 40 anni, avrebbe reso impossibile il riconoscimento legale del genere.
Pena di morte – India
Il 6 maggio 2024 l’Alta corte dello stato di Orissa ha commutato in ergastolo la condanna a morte di un uomo che era stato giudicato colpevole di aver stuprato e ucciso, nel 2018, una bambina di sei anni. Nel verdetto è stata riportata questa frase: “Ogni santo ha un peccato alle spalle e ogni peccatore ha un futuro davanti”.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 6 maggio 2024, grazie a una nuova legge in vigore nello stato dell’Ohio secondo la quale chi ha gravi problemi di salute non può essere messo a morte, è stata annullata la condanna di Stanley Fitzpatrick. L’esecuzione era stata fissata nel 2018, nel 2020 e nel 2023 ma bloccata per il rifiuto delle aziende farmaceutiche di dare prodotti per l’iniezione letale.
Tortura – Lesotho
A seguito di un’azione urgente di Amnesty International, il ministro per la Legge e la Giustizia ha istituito una commissione d’inchiesta col compito d’indagare sulle torture subite da un gruppo di detenuti nella prigione della capitale Maseru, il 21 e il 22 dicembre 2023.
Pena di morte – Curacao
Il 1° maggio 2024 è entrata in vigore la legge che vieta l’estradizione di persone ricercate da stati in cui sia in vigore la pena di morte.
Prigionieri di coscienza – Oman
Il 1° maggio 2024 è stato scarcerato lo scrittore e attivista online Mohammed Ali Bakhit, dopo il proscioglimento dalle accuse di “danneggiamento alla reputazione del governo” e “offesa nei confronti di vari ministri” a causa dei contenuti dei suoi post. Era stato arrestato il 7 marzo e da allora tenuto in isolamento senza contatti con l’esterno.
Pena di morte – Malesia
Il 30 aprile 2024 l’Alta corte ha commutato in 40 anni di carcere le condanne a morte inflitte in primo grado a due agenti di polizia, nel 2011, per omicidio.
Giustizia internazionale – Repubblica Centrafricana
Il 30 aprile 2024 la Corte penale speciale – un organismo giudiziario ibrido composto da giudici centrafricani e non – ha emesso un mandato di cattura nei confronti dell’ex presidente Francois Bozize, attualmente residente in Guinea Bissau, per crimini contro l’umanità commessi tra febbraio 2009 e marzo 2014.
Giustizia – Unione europea/Ungheria
Il 24 aprile 2024 il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione sull’Ungheria che denuncia gravi carenze relative, tra l’altro, alla libertà dei media, ai diritti fondamentali, al sistema costituzionale ed elettorale, al sistema giudiziario e al funzionamento della società civile.
Pena di morte – Malesia
Il 22 aprile 2024 l’Alta corte ha commutato in 33 anni di carcere e 12 frustate le condanne a morte di Duis Akim, Vincent Gisup ed Hendry Motutud che nel 2001 erano stati giudicati colpevoli dell’omicidio di un commesso di un negozio.
Persone che difendono i diritti umani – Italia
Il 19 aprile 2024, dopo cinque anni di indagini e due di udienze preliminari, il giudice dell’udienza preliminare di Trapani ha disposto il non luogo a procedere, poiché “il fatto non sussiste”, nei confronti di 10 imputati di Ong di ricerca e soccorso in mare accusati di favoreggiamento dell’immigrazione irregolare.
Pena di morte – Malesia
Il 19 aprile 2024 l’Alta corte ha commutato 54 condanne a morte in pene detentive varianti dai 30 ai 38 anni.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 17 aprile 2024 la Corte d’appello del Texas ha stabilito che non si può mettere a morte Tomas Gallo, autore dell’omicidio di una bambina nel 2001, a causa della sua disabilità mentale. La corte ha poi rilevato che nel processo terminato con la condanna a morte, un medico testimone della pubblica accusa dichiarò il falso sulle condizioni di salute mentale dell’imputato.
Pena di morte – Arabia Saudita
In occasione della ventisettesima notte del mese sacro di Ramadan, Ati al-Maliki ha deciso di perdonare l’assassino del figlio Abdullah, Dhaifallah al-Harithi, la cui esecuzione era prevista il 17 aprile. Il perdono è stato concesso senza chiedere un risarcimento.
Pena di morte – Kenya
Il 16 aprile 2024 una corte d’appello ha annullato la condanna a morte di un uomo colpevole di aver aggredito una donna e di averle sottratto 5000 scellini (circa 36 euro).
Persone che difendono i diritti umani – Italia
Il 13 aprile 2024 la procura di Padova ha archiviato l’accusa di associazione a delinquere nei confronti di cinque esponenti dell’associazione ambientalista Ultima generazione. Tale accusa era stata mossa nel 2022 a seguito di due blocchi stradali e dell’imbrattamento di una serie di luoghi pubblici.
Diritti sessuali e riproduttivi – Polonia
Il 12 aprile 2024 il parlamento ha approvato in prima lettura quattro emendamenti per superare le rigide limitazioni all’accesso all’interruzione di gravidanza.
Diritti delle persone Lgbtqia+ Germania
Il 12 aprile 2024 la Camera bassa del parlamento ha approvato la Legge sull’autodeterminazione, che renderà più semplice il cambio all’anagrafe di identità di genere e nome. Le persone trans e non binarie potranno chiedere di modificare il proprio genere e nome sui documenti tramite autocertificazione e non più previo parere di un tribunale o rilascio di specifici certificati medici.
Diritti sessuali e riproduttivi – Unione europea
L’11 aprile 2024 il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione che chiede che l’articolo 3 della Carta dei diritti fondamentali sia emendato per affermare che “ogni persona ha il diritto all’autonomia decisionale sul proprio corpo, all’accesso libero, informato, completo e universale alla salute sessuale e riproduttiva e a tutti i servizi sanitari correlati senza discriminazioni, compreso l’accesso all’aborto sicuro e legale”.
Giustizia – Consiglio d’Europa
Il 9 aprile 2024 la Corte europea dei diritti umani ha dato ragione a un gruppo che rappresentava oltre 2500 donne anziane affermando che la mancata azione del governo della Svizzera per mitigare il riscaldamento climatico ha violato il loro diritto alla salute e alla vita mettendo tali diritti a rischio durante le ondate di caldo.
Persone che difendono i diritti umani – Iran
L’8 aprile 2024 Niloufar Bayani, Sepideh Kashani, Morad Tahbaz, Amirhossein Khaleghi, Houman Jokar e Taher Ghadirian, sei ambientalisti arrestati nel 2017, sono stati graziati in occasione della fine del mese sacro di Ramadan. Erano stati condannati a vari periodi di carcere per i reati di spionaggio e di collaborazione con una potenza nemica.
Persone che difendono i diritti umani – Afghanistan
Il 6 aprile 2024 è stata graziata ed è tornata in libertà Manizha Sediqi, esponente del Movimento spontaneo delle donne afgane. Era stata arrestata nel settembre 2023 nella sua abitazione, nella capitale Kabul.
Giustizia – Israele-Territori occupati palestinesi
Il 5 aprile 2024 il Consiglio Onu dei diritti umani ha approvato una risoluzione che chiede che Israele sia chiamato a rispondere di possibili crimini di guerra e contro l’umanità commessi a Gaza e sollecita gli stati a non fornire armi a Israele a causa della sua condotta di guerra a Gaza.
Conflitti – Myanmar
Il 4 aprile 2024 il Consiglio Onu dei diritti umani ha adottato una risoluzione che chiede a tutti gli stati “di astenersi (…) dall’esportare, vendere o trasferire combustibile per aviazione, prodotti e tecnologie per la sorveglianza, armi meno letali e altri prodotti a ‘doppio uso’ quando valutino che vi siano fondati motivi per sospettare che detto materiale potrebbe essere usato per commettere violazioni dei diritti umani”.
Diritti delle persone Lgbtqia+ Nazioni Unite
Il 4 aprile 2024 il Consiglio Onu dei diritti umani ha approvato una risoluzione, promossa da Australia, Cile, Finlandia e Sudafrica, che stabilisce che le procedure mediche, spesso forzate, per “normalizzare” le persone intersex costituiscono una violazione dei diritti umani.
Giustizia – Iran
Il 4 aprile 2024, come sollecitato da Amnesty International, il Consiglio Onu dei diritti umani ha approvato una risoluzione che rinnova il mandato della Commissione internazionale di accertamento dei fatti e del Relatore speciale sull’Iran.
Pena di morte – Malesia
Il 3 aprile 2024 la Corte d’appello federale ha commutato a, rispettivamente, 33 e 31 anni di carcere le condanne a morte inflitte in primo grado nei confronti di due uomini giudicati colpevoli di omicidio 19 e 13 anni prima.
Pena di morte – India
Il 30 marzo 2024 un tribunale dello stato di Madhya Pradesh ha assolto un uomo, condannato 11 anni prima per lo stupro e l’omicidio di una bambina di nove anni, al termine di un terzo processo nel quale sono emerse incongruenze negli esami effettuati sul Dna dell’imputato all’epoca dei due precedenti giudizi.
Libertà d’espressione – Polonia
Il 28 marzo 2024 Elżbieta, Anna e Joanna, tre attiviste che cinque anni prima erano state accusate di “offesa ai sentimenti religiosi”, sono state definitivamente assolte dalla Corte di cassazione. Nel 2019 avevano affisso, in vari luoghi pubblici della città di Plock, dei poster raffiguranti la Vergine Maria con l’aureola dipinta con i colori dell’arcobaleno, simbolo del movimento Lgbtqia+.
Giustizia – Italia
Il 28 marzo 2024 la Corte d’appello di Milano ha negato l’estradizione in Ungheria di Gabriele Marchesi, accusato di aggressione e di appartenenza a un gruppo estremista, in quanto esiste il “rischio reale di un trattamento inumano e degradante” nelle carceri ungheresi e “c’è fondatezza di timori di reali rischi di violazione dei diritti fondamentali”.
Persone che difendono i diritti umani – Italia
Il 28 marzo 2024 il tribunale di Ragusa ha sospeso il fermo della nave di ricerca e soccorso in mare “Sea-Watch 5”, che era stato disposto sulla base del cosiddetto “decreto Piantedosi” per non aver rispettato, il 6 marzo, le indicazioni sulle “modalità di salvataggio” impartite dal centro per il soccorso marittimo della Libia.
Diritti delle persone Lgbtqia+ Thailandia
Il 27 marzo 2024 la Camera bassa del Parlamento ha approvato a stragrande maggioranza la legge che istituisce il matrimonio egualitario.
Diritti delle persone Lgbtqia+ Argentina
Il 27 marzo 2024 un tribunale di La Plata ha condannato 10 ex esponenti della dittatura militare all’ergastolo e uno a 25 anni di carcere per crimini contro l’umanità, tra i quali per la prima volta quello di violenza sessuale nei confronti di donne trans.
Pena di morte – Malesia
Il 25 marzo 2024 la Corte d’appello federale ha commutato le condanne a morte di tre cittadine filippine in 30 anni di carcere. Nel 2013 le imputate erano state riconosciute colpevoli di traffico di stupefacenti.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 25 marzo 2024 la Corte d’appello dello stato del Texas ha condannato all’ergastolo Randall Mays in un nuovo processo, dopo aver preso atto che la disabilità mentale del detenuto avrebbe reso incostituzionale l’esecuzione della condanna a morte, originariamente emessa nel 2008 per un duplice omicidio.
Diritti delle persone minorenni – Nigeria
Il 24 marzo 2024 137 studenti (76 ragazze e 61 ragazzi di età compresa tra otto e 15 anni) sono tornati in libertà dopo che, all’inizio del mese, erano stati vittime di un rapimento di massa nel nord del paese, ad opera di un gruppo armato.
Giustizia – Brasile
Il 24 marzo 2024 un consigliere della Corte dei conti, l’ex capo della Polizia civile di Rio de Janeiro e un parlamentare di centro-destra sono stati arrestati in quanto sospetti mandanti dell’assassinio della difensora dei diritti umani Marielle Franco e del suo autista Anderson Gomez, avvenuto la notte del 14 marzo 2018 a Rio de Janeiro.
Persone migranti, richiedenti asilo e rifugiate – Canada
Il 20 marzo 2024 le province del Newfoundland e del Labrador, le ultime due mancanti, hanno aderito alla campagna di Amnesty International unendosi alle altre otto che avevano già deciso di abolire la detenzione per le persone migranti in condizione d’irregolarità.
Armi – Canada
Il 20 marzo 2024, dopo un voto non vincolante del parlamento, la ministra degli Affari esteri ha annunciato lo stop alla fornitura di armi a Israele.
Campagna “Io lo chiedo” – Paesi Bassi
Il 19 marzo 2024, con 73 voti a favore e due contrari, il Senato ha definitivamente approvato la legge che introduce la definizione di stupro basata sul consenso. La legge entrerà in vigore il 1° luglio.
Pena di morte – Malesia
Il 18 marzo 2024 la Corte federale d’appello ha commutato in 40 anni di carcere e 36 frustate la condanna a morte di Nahar Abu Bakar, un ex poliziotto che nel 2015 era stato giudicato colpevole di un duplice omicidio.
Persone che difendono i diritti umani – Italia
Il 18 marzo 2024 il Tribunale civile di Crotone ha revocato il decreto di fermo amministrativo della nave “Humanity 1” dell’Ong Sos Humanity, motivando la decisione con “l’apparente ingiustizia del provvedimento emesso” il 2 marzo per non aver rispettato gli ordini impartiti dalle autorità competenti ed aver quindi effettuato tre salvataggi nelle acque considerate di competenza libica.
Libertà di stampa – Repubblica Democratica del Congo
Il 18 marzo 2024 è tornato in libertà il giornalista Stanis Bujakera, corrispondente della rivista “Jeune Afrique” e dell’agenzia di stampa “Reuters”. Era stato arrestato nel settembre 2023 a causa di un articolo che coinvolgeva i servizi segreti militari nella morte dell’oppositore politico Chérubin Okende.
Diritti delle persone Lgbtqia+ Giappone
Il 14 marzo 2024 il Tribunale distrettuale di Tokio e l’Alta corte di Sapporo hanno dichiarato incostituzionali le norme del codice civile e della legge sul registro delle famiglie che non riconoscono il matrimonio egualitario.
Pena di morte – Malesia
Il 13 marzo 2024 l’Alta corte ha commutato in 30 e 35 anni di carcere e 12 frustate le condanne a morte di due uomini giudicati colpevoli, nel 2020 e nel 2022, di due omicidi commessi nel 2018.
Diritti delle persone richiedenti asilo, migranti e rifugiate – Regno Unito
Il 13 marzo 2024 il ministero dell’Interno ha garantito asilo a un cittadino palestinese osservando che, nel caso di una decisione contraria e del conseguente ritorno in Israele, avrebbe rischiato di subire gravi violazioni dei diritti umani.
Giustizia – Italia
Il 13 marzo 2024 la Corte d’appello dell’Aquila ha negato l’estradizione di Anan Wa’eesh, cittadino palestinese ricercato da Israele, ritenendo – e citando a tale proposito rapporti di Amnesty International – che, se estradato, avrebbe rischiato di subire gravi violazioni dei diritti umani.
Diritti delle donne – Italia
Il 13 marzo 2024 la Commissione affari esteri della Camera dei deputati ha approvato una risoluzione di condanna per la discriminazione e la violenza sessuale nei confronti delle donne in Iran. La risoluzione era stata scritta col contributo di Amnesty International Italia e si basava su documentazione fornita dall’organizzazione.
Pena di morte – Giappone
Il 12 marzo 2024 l’Alta corte di Fukuoka ha commutato in ergastolo la condanna a morte emessa nel 2021 nei confronti di Satoru Nomura, capo di un’organizzazione criminale giudicato colpevole dell’omicidio, nel 1998, del segretario di una cooperativa di pescatori. Il tribunale ha ritenuto che nel processo di primo grado non vi fossero sufficienti prove per stabilire con certezza la colpevolezza dell’imputato.
Pena di morte – Malesia
Il 5 marzo 2024 una corte d’appello ha commutato a 35 anni di carcere le condanne a morte di una donna e due uomini che nel 2018 erano stati giudicati colpevoli di omicidio.
Giustizia internazionale – Russia
Il 5 marzo 2024 la Corte penale internazionale ha emesso due mandati di cattura nei confronti del generale Sergei Kobylash e dell’ammiraglio Viktor Sokolov, accusati dei crimini di guerra di aver diretto attacchi contro obiettivi civili e aver causato eccessivi danni accidentali ai civili oltre che danni a obiettivi civili, nonché del crimine contro l’umanità di atti inumani.
Diritti sessuali e riproduttivi – Francia
Il 4 marzo 2024 il parlamento ha votato in favore dell’inserimento dell’accesso all’aborto tra le libertà garantite dalla Costituzione.
Pena di morte – Trinidad e Tobago
Il 1° marzo 2024 otto ex condannati a morte sono tornati in libertà dopo 22 anni di carcere. Gli otto uomini erano stati condannati a morte nel 2001 per poi ottenere la commutazione della pena in ergastolo e, successivamente, una condanna più lieve.
Giustizia – Regno Unito
Il 28 febbraio 2024 l’Alta corte di Belfast ha stabilito che il “Troubles Act”, che rendeva possibile l’immunità dai procedimenti giudiziari per reati commessi da pubblici ufficiali in Irlanda del Nord dalla fine degli anni Sessanta alla fine degli anni Novanta, è in contrasto con la Convenzione europea dei diritti umani e dev’essere dunque disapplicato.
Libertà d’informazione – Unione europea
Il 28 febbraio 2024 il Parlamento europeo ha approvato a stragrande maggioranza la direttiva “anti-SLAPP” (Strategic litigation against public partecipation) per proteggere gli operatori dell’informazione da contenziosi giudiziari abusivi e pretestuosi, noti in Italia come “querele temerarie” o “querele-bavaglio”.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 27 febbraio 2024 Daniel Gwynn è tornato in libertà dopo che un giudice dello stato della Pennsylvania ha annullato la condanna a morte emessa nei suoi confronti 30 anni prima, a causa di gravi carenze nelle indagini che avevano portato alla sua incriminazione.
Persone che difendono i diritti umani – Messico
Il 24 febbraio 2024 Miguel Lopez Vega, rappresentante della comunità nativa Nahuatl e nota voce radiofonica, è stato assolto da tutte accuse mosse a suo carico in seguito alla partecipazione, il 30 ottobre 2019, a una protesta pacifica contro la costruzione di un sistema di scaricamento delle acque delle industrie tessili di Huejotzingo che avrebbe inquinato il fiume Metpapanapa, nello stato di Oaxaca.
Diritti economici, sociali e culturali – Arabia Saudita
Il 22 febbraio 2024 Amazon ha reso noto di aver versato rimborsi pari a 1,9 milioni di dollari a oltre 700 suoi lavoratori in Arabia Saudita. Questa decisione ha fatto seguito a un rapporto pubblicato da Amnesty International nell’ottobre 2023, nel quale l’organizzazione aveva denunciato tutta una serie di violazioni dei diritti umani nei confronti dei lavoratori.
Libertà d’informazione – Svizzera
Il 21 febbraio 2024 il tribunale di Berna-Mittelland ha assolto tre imputati dalle accuse di diffamazione penale in relazione a un rapporto, pubblicato nel 2020 dalle Ong Public Eye e TRIAL, in cui si sosteneva che il gruppo Kolmar, che commercia e raffina idrocarburi, potesse aver violato il diritto internazionale acquistando petrolio libico di contrabbando.
Persone che difendono i diritti umani – Italia
Il 21 febbraio 2024 il tribunale di Brindisi ha annullato il fermo amministrativo della nave “Ocean Viking” dell’ong Sos Mediterranee, ordinato il 9 febbraio ai sensi del cosiddetto “decreto Piantedosi” quando la nave di ricerca e soccorso aveva attraccato nel porto pugliese con 261 persone migranti a bordo. Secondo il decreto di fermo, la nave non aveva rispettato le indicazioni del Centro libico di coordinamento del soccorso marittimo nella cui area di competenza aveva effettuato i salvataggi.
Discriminazione – Svizzera
Il 20 febbraio 2024 la Corte europea dei diritti umani ha condannato la Svizzera per non aver valutato se la discriminazione razziale avesse avuto un ruolo nell’operato della polizia che, nel 2015, aveva fermato il cittadino svizzero Mohamed Wa Baile a Zurigo. Amnesty International era intervenuta come terza parte nel giudizio, fornendo informazioni sulla profilazione etnica durante i controlli di polizia.
Pena di morte – Pakistan
Il 19 febbraio 2024 la Corte suprema ha sospeso l’esecuzione, prevista 48 ore dopo, di Imdad Ali, 50 anni, affetto da schizofrenia paranoide accertata da più perizie.
Diritti delle persone migranti, richiedenti asilo e rifugiate – Italia
Il 16 febbraio 2024, stabilendo che la Libia non è un porto sicuro e che facilitare la riconsegna di persone migranti alle sue autorità è un reato, la Corte di cassazione ha confermato la condanna del comandante del rimorchiatore “Asso 28” che nel luglio 2018 aveva soccorso 101 migranti per poi affidarli a una motovedetta dei guardiacoste libici. L’uomo è stato giudicato colpevole di “sbarco e abbandono arbitrario di persone (art. 1155 del codice della navigazione) e di “abbandono di minore” (art. 591 del codice penale).
Diritti delle persone Lgbtqia+ Grecia
Il 15 febbraio 2024 il parlamento della Grecia ha approvato la legge che riconosce il matrimonio egualitario e consente le adozioni alle coppie del medesimo sesso. La Grecia è così il ventunesimo stato europeo a prevedere il matrimonio egualitario.
Armi – Paesi Bassi
Il 12 febbraio 2024 un tribunale ha ordinato d’interrompere la fornitura di parti per gli aerei da combattimento F-35 usati da Israele negli attacchi contro la Striscia di Gaza. Il tribunale ha accolto l’appello di alcune organizzazioni per i diritti umani, secondo le quali le forniture avrebbero favorito il compimento di violazioni del diritto internazionale umanitario da parte d’Israele.
Diritti delle persone migranti, richiedenti asilo e rifugiate – Italia
L’8 febbraio 2024 le sezioni unite della Corte di cassazione hanno accolto la richiesta della procura generale di chiedere una pronuncia alla Corte europea di giustizia e, intanto, di sospendere i procedimenti relativi ai ricorsi del ministero dell’Interno circa la non convalida, da parte di tribunali italiani, dei trattenimenti di migranti come previsti dal cosiddetto “Decreto Cutro”, che impone loro una cauzione di 5000 euro per attendere in libertà la decisione sulla richiesta d’asilo.
Diritti delle persone migranti, richiedenti asilo e rifugiate – Italia
Il 7 febbraio 2024 la Corte europea dei diritti umani ha ordinato al governo italiano l’immediato trasferimento di un cittadino tunisino richiedente asilo dal centro di permanenza per i rimpatri di Trapani, in quanto ivi trattenuto in condizioni materiali degradanti e dunque in violazione dell’articolo 3 della Convenzione europea dei diritti umani.
Pena di morte – Vietnam
Il 6 febbraio 2024, su raccomandazione del presidente e del capo della procura della Corte suprema, il presidente Vo Van Thuong ha commutato in ergastolo cinque condanne a morte.
Pena di morte – Malesia
Il 5 febbraio 2024 la Corte d’appello ha commutato una condanna a morte in 30 anni di carcere e altre quattro condanne a morte in 35 anni di carcere. Le cinque condanne alla pena capitale erano state comminate per omicidio.
Campagna “Proteggo la protesta” – Regno Unito
Il 2 febbraio 2024 Greta Thunberg e altri quattro imputati sono stati assolti dall’accusa di non aver rispettato l’ordine di spostarsi, dal centro della strada al marciapiede, durante una protesta pacifica organizzata nel settembre 2023.
Diritti economici, sociali e culturali – Italia
Il 31 gennaio 2024 il tribunale di Latina ha condannato a cinque anni di carcere il titolare di un’azienda agricola e sua figlia per sfruttamento del lavoro nei confronti di un bracciante indiano, Singh Balbir. L’uomo, pagato con una retribuzione difforme dal contratto collettivo, non aveva riposi settimanali né rispetto dell’orario di lavoro e viveva segregato in una roulotte senza luce, acqua e gas.
Diritti delle persone migranti, richiedenti asilo e rifugiate – Bulgaria
Il 31 gennaio 2024 l’Agenzia statale per i rifugiati ha accordato l’asilo a un cittadino iraniano, Alireza Beigi, riconoscendo il rischio che, se rimpatriato, avrebbe potuto subire violazioni dei diritti umani in quanto convertitosi dall’islam al cristianesimo.
Pena di morte – Kenya
Il 29 gennaio 2024 una corte d’appello ha commutato a 20 anni di carcere la condanna a morte di Jospath Machiwa Okoko, che nel 2007 era stato giudicato colpevole di omicidio nel corso di una rapina.
Giustizia – Israele/Territori palestinesi occupati
Il 26 gennaio 2024, nel dare seguito alla richiesta del Sudafrica di pronunciarsi sulla violazione della Convenzione contro il genocidio, la Corte internazionale di giustizia ha emesso sei misure cautelari nelle quali ordina a Israele, tra l’altro, di astenersi dal commettere atti contemplati nella Convenzione medesima, assicurarsi che il suo esercito non commetta tali atti e prevenire e punire l’incitamento diretto al genocidio.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 26 gennaio 2024 la Corte suprema della Louisiana ha ordinato un nuovo processo per Darrell Robinson poiché quello che terminò con la condanna a morte, nel 2014, per un quadruplice omicidio, è risultato iniquo a causa della condotta scorretta della procura, che si basò su una testimonianza patteggiata con uno sconto di pena, circostanza tenuta nascosta alla giuria.
Difensori dei diritti umani – Zimbabwe
Il 25 gennaio 2024 la procura generale ha ritirato le accuse contro Douglas Coltart e Tapiwa Muchineripi, due noti avvocati per i diritti umani, che nel settembre 2023 erano stati incriminati per “intralcio alla giustizia” per essersi opporsi agli interrogatori in ospedale di due loro clienti, esponenti dell’opposizione politica, ricoverati dopo essere stati rapiti e picchiati da agenti di polizia.
Pena di morte – Stati Uniti d’America
Il 22 gennaio 2024 la Corte suprema federale ha accettato di esaminare il ricorso di Richard Glossip, condannato a morte nell’Oklahoma nel 2014 per omicidio, al termine di un processo che persino la procura dello stato ha definito viziato da errori e dalla falsa testimonianza di un’altra persona, coinvolta nell’omicidio, che così evitò la condanna a morte.
Giustizia – Italia
Il 18 gennaio 2024 tre attivisti di Ultima generazione che il 2 novembre 2023 avevano bloccato la Tangenziale di Bologna per un’ora sono stati condannati a sei mesi di carcere ma con pena sospesa e non menzione nel casellario giudiziario, avendo “agito per particolari motivi di ordine morale e sociale”.
Prigioniere e prigionieri di coscienza – Iran
Il 17 gennaio 2024 Ateke Rajabi, insegnante e militante sindacale, è stata scarcerata. Il 23 novembre 2023 aveva iniziato a scontare una condanna a sei mesi per aver preso parte a una protesta pacifica, nella città di Mashhad, contro il deterioramento del sistema educativo e la repressione nei confronti di docenti, studenti e loro genitori.
Persone che difendono i diritti umani – Andorra
Il 17 gennaio 2024 l’attivista per i diritti delle donne Vanessa Mendoza Cortés è stata assolta dall’accusa di diffamazione. Era stata denunciata per “reato contro il prestigio delle istituzioni” per aver dichiarato nel 2019, di fronte al Comitato delle Nazioni Unite sull’eliminazione della discriminazione contro le donne, che ad Andorra è impossibile abortire.
Giustizia – Lituania
Il 17 gennaio 2024 la Corte europea dei diritti umani ha condannato la Lituania a risarcire con 100.000 euro Mustafa al-Hawsawi, un cittadino dell’Arabia Saudita transitato per un centro segreto di detenzione dello stato baltico e lì sottoposto a condizioni detentive crudeli, inumane e degradanti prima di essere trasferito nella prigione statunitense di Guantanamo.
Pena di morte – India
Il 15 gennaio 2024 l’Alta corte ha commutato all’ergastolo le condanne a morte inflitte in primo grado a tre parenti colpevoli del duplice omicidio della moglie di uno degli imputati e del presunto amante della donna.
Prigioniere e prigionieri di coscienza – Iran
Il 14 gennaio 2014 Niloufar Hamedi ed Elaheh Mohammadi, le due giornaliste condannate nell’ottobre 2023 a sette e sei anni per aver indagato e fornito particolari sull’uccisione di Mahsa Jina Amini dopo che era stata arrestata per non aver indossato correttamente il velo, sono state scarcerate su cauzione in attesa del processo d’appello.
Pena di morte – Malesia
L’11 gennaio 2024 una corte d’appello ha commutato a 10 anni di carcere la condanna a morte di una donna di 38 anni, nota come C. Smochit, che in primo grado era stata giudicata colpevole dell’omicidio premeditato del fidanzato. Il capo d’accusa è stato mutato in omicidio colposo.
Giustizia – Italia
L’11 gennaio 2024 la Corte di cassazione ha annullato, rinviando gli atti alla Corte d’appello per un nuovo processo, la sentenza nei confronti di un gruppo di agenti di polizia che, il 23 maggio 2019, avevano preso a manganellate il giornalista de “la Repubblica” Stefano Origone mentre stava seguendo una manifestazione e che, per questo, erano stati condannati a una mera sanzione di 2.582 euro.
Prigioniere e prigionieri di coscienza – Iran
Il 9 gennaio 2024 Nahid Taghavi, che ha anche passaporto della Germania, è stata scarcerata e posta agli arresti domiciliari con l’obbligo d’indossare un braccialetto elettronico. Era stata arrestata nell’ottobre 2020 e condannata, nell’agosto 2021, a 10 anni e otto mesi di carcere per le infondate accuse di “direzione di un gruppo illegale” e “propaganda contro il regime”.
Persone che difendono i diritti umani – Indonesia
L’8 gennaio 2024 un tribunale ha assolto i difensori dei diritti umani Haris Azhar e Fatia Maulidyanti da un’accusa di diffamazione promossa dal ministro per gli Affari marittimi e per gli Investimenti. Azhar e Maulidyanti avevano pubblicamente ipotizzato che, dietro una serie di operazioni militari nella provincia di Papua, vi fossero interessi legati allo sviluppo e alla protezione delle miniere d’oro.
Prigionieri e prigioniere di coscienza – Guatemala
Il 3 gennaio 2024 è stata scarcerata Virginia Laparra, ex procuratrice dell’ufficio speciale della procura del Guatemala per la lotta all’impunità. Il 16 dicembre 2022, dopo nove mesi di detenzione preventiva, era stata condannata a quattro anni per abuso di autorità in forma continuata, a seguito della querela di un giudice su cui lei stava indagando per corruzione.
Giustizia – Cile
Il 3 gennaio 2024 una procura ha aperto indagini nei confronti di tre alti dirigenti dei Carabineros (la polizia), tra i quali l’attuale e l’allora direttore generale, per la repressione, sproporzionata e contraria al diritto internazionale, delle proteste di massa che attraversarono il paese dal 18 ottobre al 30 novembre 2019. In quel periodo vennero feriti migliaia di manifestanti, 400 di essi con traumi oculari.