Giornata della memoria: “Celebrare agendo contro l’odio”

27.01.2022 >

“Perché ricordare, a 77 anni di distanza, la liberazione del campo di Auschwitz? Perché continuare a porre l’attenzione sull’importanza della memoria su un fatto come la fine dell’Olocausto, quando è ormai trascorso così tanto tempo? Chi si impegna per la difesa dei diritti umani ha visto, dal 1948 in avanti, come la memoria di quei fatti non sia servita, neanche quando era più fresca, a impedire che il male si ripetesse, in ogni angolo del mondo e nelle culture più diverse. Se neanche in presenza di ricordi nitidi, avendo la possibilità di ascoltare direttamente testimoni oculari e sopravvissuti, l’umanità è riuscita a fermarsi, certo poco potrà fare una memoria che rischia ormai di essere indiretta, istituzionalizzata.

Eppure, ogni anno ripetiamo convinti il nostro augurio e monito: continuare a ricordare, non dimenticare. Un ricordo che deve sostanziarsi di azioni concrete che abbiano senso nel quotidiano, un rifiuto dell’oblio che deve tradursi nell’impedire ogni tentativo di riscrivere la storia, incluso quello di utilizzarla per descrivere le tragedie contemporanee, falsandone l’interpretazione. 

L’Olocausto è stato il progetto, quasi realizzato, di annientare completamente intere minoranze e popolazioni. Le idee alla sua base sono ancora vive oggi, e l’aggressione, due giorni fa, di un giovane ebreo del Livornese, dovrebbe sciogliere ogni dubbio in proposito. Per questo non dobbiamo smettere di ricordare, ma soprattutto non dobbiamo smettere di mobilitarci contro l’odio. Questa è una giornata che si celebra nell’azione”.

Emanuele Russo
Presidente di Amnesty International – Italia