28.01.2024 >
Venerdì 26 gennaio 2024, davanti al Municipio di Novara in Via Fratelli Rosselli, il Gruppo “Italia 46” di Amnesty International ha manifestato ancora una volta per la salvezza di Ahmadreza Djalali, il medico con cittadinanza svedese e iraniana, ex-ricercatore dell’Università del Piemonte Orientale che per parecchi anni ha lavorato e abitato a Novara. Ahmad è stato condannato a morte in Iran in seguito ad un’assurda accusa di spionaggio, sulla base di una confessione estorta con la tortura, ed è a rischio impiccagione ogni giorno. Si ha ragione di temere, inoltre, che le autorità iraniane lo stiano utilizzando come ostaggio per indurre la Svezia ad uno scambio di prigionieri.
Ad esprimere solidarietà ed impegno per Ahmadreza, con Amnesty Novara c’erano il Sindaco di Novara, Alessandro Canelli; il Dott. Luca Ragazzoni, docente dell’UPO e amico di Ahmad; Antonio Scordia, responsabile del Coordinamento Medio-Oriente di Amnesty Italia; il Consigliere Regionale Domenico Rossi e numerosi rappresentanti di associazioni novaresi.
Vida Merhannia, moglie di Ahmadreza Djalali, ha fatto pervenire, dalla Svezia dove risiede con i figli, questo messaggio ai manifestanti: “In questi ultimi anni abbiamo passato i momenti più difficili delle nostre vite, momenti che non avremmo mai immaginato di trascorrere. La cosa che ci fa andare avanti è l’incredibile sostegno che abbiamo ricevuto dai nostri amici, dai colleghi di Ahmadreza e da tutte le persone piene di compassione come voi, che siete stati dalla nostra parte in questi anni. Siete davvero la forza che ci spinge a combattere e a non arrenderci. Grazie da parte mia, dei nostri figli e di Ahmadreza. Il vostro sostegno è tanto importante per noi!”
Amnesty International continuerà a lavorare per la salvezza di Ahmadreza Djalali fino alla sua liberazione !