27.03.2024 >
Il Circolo dei lettori di Torino, dal 5 al 19 aprile, ospita la mostra “Com’eri vestita?”, un’iniziativa di Amnesty International Torino contro la violenza di genere, in supporto alla campagna #IoLoChiedo – Il sesso senza consenso è stupro.
Il progetto
Nella sede di Palazzo Graneri, in collaborazione con Fondazione Circolo dei lettori, viene allestito un progetto diffuso in Italia dall’Associazione Libere Sinergie, nato nel 2013 all’Università del Kansas grazie a Jen Brockman, direttrice del Centro per la prevenzione e la formazione sessuale, e Mary A. Wyandt-Hiebert, responsabile della programmazione del Centro di educazione contro gli stupri. L’esposizione ricostruisce le storie delle vittime di abusi insieme agli abiti che indossavano al momento della violenza subita, con l’obiettivo di smantellare uno dei pregiudizi – ancora oggi – più radicati sulle violenze di genere, cioè che la vittima avrebbe potuto evitare lo stupro se solo avesse indossato abiti diversi. Da qui il titolo della mostra, “Com’eri vestita?”, una domanda che ancora oggi sentiamo rivolgere alle vittime nelle aule dei tribunali.
La mostra sarà inaugurata venerdì 5 aprile, alle 18, con l’intervento di Irene Facheris, attivista, formatrice e scrittrice, presidente dell’associazione no profit Bossy, una comunità che si occupa di elaborare proposte d’azione su parità di genere e diritti Lgbtq+. Durante la serata interverranno Luca Andreani, responsabile circoscrizionale Piemonte e Valle d’Aosta di Amnesty International con Angela Vitale e Mauro Adorno in rappresentanza del Gruppo “Italia 238” di Torino. L’esposizione, fino al 19 aprile, è a ingresso libero negli orari di apertura del Circolo dei lettori.
La campagna #IoLoChiedo
La campagna “#IoLoChiedo – Il sesso senza consenso è stupro” è stata lanciata da Amnesty International con l’obiettivo di introdurre nella legislazione italiana il principio del consenso. Oggi non è così: in Italia il codice penale fa riferimento a una definizione di stupro basata esclusivamente sull’uso della violenza, della minaccia o della coercizione, senza alcun riferimento al principio del consenso come invece previsto dall’articolo 36 della Convenzione di Istanbul, ratificata nel 2014 anche dall’Italia. Molti Paesi, in Europa, hanno già modificato in questo senso la propria legislazione: con questa campagna Amnesty International chiede l’adeguamento della nostra legislazione e una forte spinta a un cambiamento culturale perché sia chiaro che il sesso senza consenso è stupro.