26.10.2024 >
Ieri, 25 ottobre 2024, a Torino alla Fabbrica delle “E”: IL GIORNALISMO CHE NON MUORE – ANDY ROCCHELLI 2014-2024, per la 13° edizione del Premio Roberto Morrione – Giornalismo investigativo, con Arianna Arcara, collettivo Cesura, Elisa Signori e Rino Rocchelli, genitori di Andy Rocchelli, Alessandra Ballerini, avvocata, Lucia Sgueglia, giornalista, Carlo Bartoli, Presidente Consiglio Ordine nazionale dei Giornalisti, Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International – Italia e Giuseppe Giulietti, coordinatore Articolo 21, moderati da Davide Mattiello, Articolo 21 Piemonte.
Il 24 maggio 2014 veniva ucciso in Ucraina, raggiunto da numerosi colpi di mortaio, il fotoreporter pavese Andrea “Andy” Rocchelli. Con lui moriva il suo amico Andrej Mironov, scrittore, interprete, difensore dei diritti umani, ex-dissidente e prigioniero politico russo e grande amico di Amnesty International Italia. Un giovane fotografo francese, William Roguelon, riuscì a salvarsi. Rocchelli e Mironov stavano lavorando a un reportage sulle sofferenze della popolazione civile del Donbass a causa degli scontri tra separatisti filorussi e l’esercito di Kiev.
Grazie alle testimonianze di Roguelon e alla tenacia della famiglia Rocchelli, fu possibile aprire in extremis un processo a Pavia. Unico imputato: Vitaly Markiv, 29enne con doppia cittadinanza italiana e ucraina, accusato di omicidio. Il processo si svolse in un clima di grande tensione. Il 12 luglio 2019 Markiv venne condannato in primo grado a 24 anni di reclusione. Il 3 novembre 2020, al termine del processo d’appello, Markiv venne assolto per vizi di procedura quali l’annullamento di testimonianze che lo incolpavano e ne fu ordinata l’immediata scarcerazione. La Procura generale di Milano presentò un ricorso che, alla fine del 2021, venne ritenuto inammissibile in Cassazione, rendendo l’assoluzione definitiva. La ricerca della giustizia sull’uccisione di Andrea Rocchelli e di Andrej Mironov deve continuare.